Racconti - Pescopennataro

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SCRIVERE E - DESCRIVERE PESCOPENNATARO
Questa Pagina è tratta dal libro" ANTOLOGIA DEI PICCOLI SCRITTORI MOLISANI".I piccoli scrittori Pescolani
con i racconti,le testimonianze, leggende,e le tradizioni dei loro nonni lo raccontano cosi:



Leggenda
Si racconta che la chiesa"Santa Maria Del Prado" è stata costruita perchè accadde un fatto straordinario.
Alcuni uomini portavano sulle spalle la statua della Madonna,da Napoli a Lanciano. Arrivati a
Pescopennataro posarono la statua dove ora c'è la chiesa e andarono a mangiare qualcosa.
Quando tornarono ripresero la statua e continuarono il viaggio. Dopo aver fatto un pò di chilometri
si fermarono per riposarsi,ma la Madonna era sparita e video una scia luminosa che andava verso
Pescopennataro.Gli uomini spaventati e meravigliati,tornarono al paese e trovarono la statua nel
punto dove l'avevano lasciata prima.
Allora andarono dal Sindaco di Pescopennataro e raccontarono davanti al parroco quello che era successo.
Cosi si decise di costruire in quel posto una cappella dedicata alla Madonna.


Donatella Sciulli - Pescopennataro

Indietro nel tempo
Mia nonna Lucia racconta che una delle tradizioni da ricordare è quella di quando si andava a lavare
i "panni al vallone". La mamma preparava la cesta piena di biancheria sporca, dava anche una ciascuna
alle figlie anche se avevano sei o sette anni.
Queste ceste le mettevano in testa e s'incamminavano per andare a lavare di mattina piuttosto presto,
perchè poi se i panni non si asciugavano ,bisognava portare più peso in testa. Arrivate al ruscello ci si
fermava dove più acqua,dove c'era una pietra adatta a strofinare e un prato per stendere le lenzuola.
Queste erano molto pesante perchè si compravano dalle tessitrici che usavano farle molto doppie.
Dicevano che erano fatte di "accia"e cotone:mia nonna non sa "accia" che filo è.
Le lenzuola, dentro l'acqua ,diventavano pesanti e ci voleva tanta forza per tirarle fuori.
La mamma trovava le pietre adatte a strofinare anche per le figlie che lavavano la biancheria più piccola.
Si mettevano in ginocchio con qualche straccio sotto per non farsi troppo male.
Se arrivava la pioggia ,si raccoglieva tutti i panni stesi sull'erba e di corsa a casa con tanto peso
e tanta stanchezza. Non c'era niente di più comodo per stenderli, così il giorno dopo bisognava
cercare un prato più vicino :es.il "Prato Palumbo" o alla"Biscia".
Questo sacrificio si è fatto fino agli anni sessanta.


Litterio Alba - Pescopennataro

 
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