Palazzo Ducale di Sassari.
La facciata del palazzo ducale

Il vecchio palazzo del Duca dell’Asinara è oggi diventato il nuovo Palazzo del Comune. 

Esso, ubicato nelle vicinanze del Duomo, adiacente alla via Turritana, fu costruito tra il 1775 e il 1806, nell’area già occupata da cinque case dello stesso Duca. 

Tuttavia, questi morì prima di vedere ultimato il palazzo e il primo ad abitarlo fu il nipote, Don Vincenzo Manca.

Dopo Don Vincenzo il palazzo venne occupato da diversi privati, Prefettura e Amministrazione Provinciale e, nel 1878, dal Municipio di Sassari che vi trasferì gli uffici. 

Questo sontuoso edificio fu lodato da quasi tutti i visitatori e scrittori, specialmente dal Gemelli, dal Cossu e dal Valéry. 

Il Palazzo Ducale ha tre piani, oltre quello terreno occupato da magazzini. Il suo stile è del '700. L’edificio ha vaste sale al secondo e terzo piano, destinate al Sindaco, alla Giunta e a tutti gli uffici municipali. 

Degna di nota è la sala da ballo e di ricevimento del Duca, oggi sala delle adunanze consiliari. Scrisse il Valéry, nel 1899, che in questo salone vennero date le famose feste da ballo celebrate dal valente poeta latino Carboni e vantò la collezione dei quadri che arricchivano allora la sede del palazzo. 

Quando il Comune acquistò il Palazzo, esisteva ancora la cappella rotonda, col relativo altare, dove il Cappellano celebrava la Messa. Il Duca e la famiglia l’ascoltavano dalla tribuna, che comunicava con gli appartamenti del piano nobile. 

La facciata del Palazzo non è ultimata: mancava fra le altre cose il balcone centrale, che fu collocato dal Municipio il 24 giugno 1908. Nel Palazzo vi era un giardino con molti alberi di aranci e di limoni; al centro c’era un pozzo di forma circolare, adorno di una statuetta di Bacco e di quattro busti di marmo rappresentanti il sole, la luna, la stella e la cometa. Il Municipio demolì il pozzo e ridusse a cortile il giardino. I busti vennero collocati nel vestibolo. 

Nel Palazzo ducale, oggi del Comune, non vi è di notevole che la pinacoteca e qualche altro oggetto di proprietà del Municipio.

 

androne del palazzo

 

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