Ercole
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Eracle, Ercole per i romani, è il più popolare degli eroi greci, immensamente coraggioso e buono, ma talvolta ingenuo. E’ figlio di Alcmena, una mortale unitasi senza saperlo a Giove.

Era, Giunone per i romani, gelosa moglie di Giove, giura di ucciderlo, ma, non riuscendoci, decide di rendergli la vita impossibile. Tra l'altro, beffardamente, Eracle significa la "gloria di Era"! Un giorno Giunone lo rese momentaneamente pazzo, al punto che commise delle nefandezze. Per questo motivo l'altro grande eroe, Teseo, lo portò con sè ad Atene e cercò di rincuorarlo, ma fu un tentativo vano perchè Ercole restava vittima della disperazione e del senso di colpa. Allora Teseo gli consigliò, di cercare conforto nell'oracolo di Delfi. Il responso fu che avrebbe potuto redimersi solo sottoponendosi a una penitenza: si sarebbe dovuto recare dal cugino Euristeo e mettersi a sua disposizione, pronto a eseguire qualunque cosa gli venisse chiesto di fare. Ercole, uomo fortissimo, fu quindi in un certo senso costretto, per volere di Euristeo, re di Micene, a compiere le famose dodici fatiche. I mitografi greci le enumerano come segue: uccidere il leone di Nemea, lottare con l'idra di Lerna, catturare la cerva Cinerea, cacciare il cinghiale d'Erimanto, pulire in un sol giorno le stalle d'Augia, sterminare gli uccelli della palude di Stinfalo, domare il toro di Creta, fare altrettanto con le cavalle carnivore di Diomede, conquistare la cintura di Ippolita regina delle Amazzoni, impadronirsi dei buoi del mostro trimembra Gerione, rapire le mele d'oro delle Esperidi e, infine,

catturare Cerbero. il cane mostruoso a guardia dell'ingresso degli inferi.

Per quanto strabilianti, le "dodici fatiche" non esauriscono il curriculum eroico di Ercole. Fra le tante altre imprese ricordiamo la lotta contro i Giganti a fianco del padre Giove, la partecipazione alla spedizione degli Argonauti, la liberazione di Prometeo dal suo terribile supplizio, l'epico scontro con i Centauri, che ebbe per corollario la fine tragica di Chirone.

Un giorno Ercole uccise Nesso, un centauro che insidiava sua moglie Deianira. Morendo, Nesso consigliò, a Deianira di mettere a Ercole la sua camicia. onde assicurarsi l'amore eterno del marito. Ma il sangue del centauro, di cui la camicia era intrisa, agì da veleno, portando a morte l'eroe. Giove, che la leggenda considera il padre di Ercole, volle il figlio in cielo assieme agli altri dei. Una nuvola lo trasporta in cielo, dove viene assunto tra gli immortali.

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domenica 7 marzo 2004

Data ultima Modifica:

07/03/04