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L'EVOLUZIONE DELLO SPAZIO SCENICO DAL MEDIOEVO AL RINASCIMENTO

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Il pubblico, il controllo e la censura    

Dispensa: Il pubblico, il controllo e la censura

Il pubblico di Shakespeare si recava a teatro attraversando London Bridge oppure tramite le barche che facevano la spola tra le rive del Tamigi. Gli spettacoli iniziavano verso le due del pomeriggio e comprendevano musiche, danze (jigs) ed esibizioni di giocolieri oltre alle rappresentazione drammatiche. Il vantaggio economico di avere un pubblico di circa tremila persone in uno spazio chiuso era la garanzia che tutti pagassero per l’ingresso. Gli accessi erano stretti e controllati da persone incaricate di raccogliere il denaro (gatherers); i prezzi erano di un penny per i posti in piedi davanti al palcoscenico, due pence per i posti a sedere in galleria, tre pence per un avere un cuscino e sedersi nelle lords rooms ed essere in un punto bene in vista. Una delle caratteristiche del pubblico più abbiente delle public playhouses era proprio il piacere di guardare e di essere guardati durante lo spettacolo. Inoltre l’atmosfera festiva era completata da venditori di cibo e bevande (mele, nocciole, birre in bottiglia, acqua etc.)

Non si può dare per scontato il comportamento degli spettatori nelle public playhouses in base ai pregiudizi sull’origine popolare di alcuni di essi. Certamente in questi teatri c’era un’atmosfera di festa ma questo non vuol dire che durante la rappresentazione mancassero il silenzio e l’attenzione.

Nel 1617 il diplomatico veneziano OrazioBusino scrisse: "Per distrarmi mi condussero ad uno dei numerosi teatri di Londra dove si rappresentano drammi, e ivi vedemmo recitare una tragedia, che mi interessò poco, principalmente perché non capisco una sola parola di inglese – anche se si può ricavare un po’ di divertimento guardando i vestiti sontuosi degli attori e osservando i loro gesti e i vari intermezzi di musica strumentale, danza, canto e simili. Il piacere più grande era di vedere e osservare tanta nobiltà in abbigliamento così eccellente da sembrare tanti principi, che ascoltavano il più silenziosamente e compostamente possibile." (in Nicoll, 1966: 113).

I Puritani e il Parlamento

Quando Elizabeth I salì al trono, i rappresentanti della Camera dei Comuni riuscirono a costringerla a fare molte concessioni ai calvinisti . Ma dopo alcuni mesi la regina proibì al parlamento di legiferare in materia di religione. Arrivò fino al punto di ordinare che non si dovessero neanche discutere argomenti di carattere religioso, esercitando così il suo diritto di limitare la libertà di espressione.

Entrambe le camere tentavano spesso di ignorare questo divieto ma la regina era pronta a bocciare le leggi votate usando il suo diritto di veto. Nel 1571 una legge di riforma del Prayer Book ed altre che imponevano una rigida osservazione dei divieti del Sabbath.

Appena i puritani divennero più organizzati, ottennero i primi successi nell'influenzare le elezioni dei deputati. Tuttavia la mozione parlamentare di adottare il Libro di Preghiere calvinista fu bocciata due volte ed una petizione per consentire ai puritani la libertà di coscienza si perse nella burocrazia della chiesa.

La censura

Nonostante la buona organizzazione e le campagne di propaganda (tramite i pamphlets) i puritani non fecero molti progressi contro le resistenze di  Elisabetta I. Nel 1586, Star Chamber istituì l'ufficio dello Stationer's Company, che aveva il potere di censurare tutte i lavori prima della loro pubblicazione e di perseguire le stamperie non autorizzate.

 

 

La chiusura dei teatri

 

Nonostante la satira di Ben Jonson sulle idee dei puritani riguardo al teatro, il parlamento emanò un editto che vietava tutte le rappresentazioni teatrali e ordinava la chiusura delle playhouses. Era il Settembre 1642

I teatri scomparvero rapidamente, alcuni vennero abbattuti, altri furono abbandonati completamente. All'epoca della restaurazione nel 1660, solo il Red Bull era ancora intatto ma fu presto sopraffatto dalla concorrenza dei nuovi teatri coperti, dotati dell'arco di proscenio. La tradizione teatrale europea (in particolare quella francese e italiana) ebbe un forte impatto sul nuovo teatro inglese. Soltanto pochi drammaturghi sopravvissero al periodo di chiusura dei teatri e di questi solo Willian Davenant  continuò a mantenere la tradizione teatrale rinascimentale.

L'editto del settembre 1642:

"Whereas. . . the distracted estate of England, threatened with a cloud of blood by a civil war, calls for all pallible means go appease and avert the wrath of God, . . . it is therefore thought fit and ordained by the Lords and Commons in this Parliament assembled, that . . . public stage plays shall cease and be forborne."