|
|
da L’Aviolo 1986 – pag. 110 – 115 ROCCE E MINERALI DELLA VALCAMONICA di Mario Peloso
Descrivere tutte le rocce e i minerali della Valcamonica
comporterebbe ben altro che poche pagine e qualche foto; mi atterrò quindi
alla descrizione dei fatti geologici più importanti e dei minerali più comuni,
o che hanno dato luogo a sfruttamenti industriali. Minerali I giacimenti camuni di siderite
(carbonato di ferro, peso specifico 37-38, resa
in metallo circa 480/o), industrialmente i più importanti, hanno più
origini. Per la maggior parte degli studiosi sarebbero di origine sedimentaria
quelli stratificati entro la formazione del Servino, formazione che interessa
le Prealpi Lombarde dal Lago di Como al Lago di Garda. Questi banchi si
sarebbero formati duecento milioni di anni fa su un fondo marino poco profondo
(successivamente si sono sollevati durante la formazione delle Alpi il che
spiega la presenza di fossili marini nelle rocce della Concarena e della Presolana),
il ferro spatico si sarebbe depositato per sedimentazione chimica e organica;
secondo altri potrebbero essere di origine metasomatica, ossia il minerale si
sarebbe formato successivamente alla sedimentazione delle rocce incassanti
per circolazione di acque ricche di ferro che venute a contatto con rocce
carbonatiche si sarebbe combinato con le stesse. |
IMMAGINI
|
Estratto dal sito del Parco dell'Adamello:
Serata a tema su:
GEOLOGIA E MINERALOGIA DEL PARCO DELL'ADAMELLO
Relatori saranno Dr. Federico Pezzotta e Dr. Alessandro Guastoni, del Museo
Civico di Storia Naturale di Milano.
Tale conferenza è la prima di una serie di iniziative divulgative
previste da una Convenzione tra la Comunità Montana di Valle Camonica,
Parco dell'Adamello, ed il Museo Civico di Storia Naturale di Milano,
avente per oggetto una ricerca a scopi scientifici e museologici di un
giacimento pegmatitico di recente scoperta in Valle Adamè.
Il Parco dell'Adamello occupa una vasta area che comprende la porzione
occidentale del massiccio tonalitico dell'Adamello, affioramenti di rocce
metamorfiche antiche (rocce del basamento ercinico) e vasti
affioramenti di rocce sedimentarie facenti parte della successione
sedimentaria mesozoica.
Al contatto con il massiccio tonalitico, le rocce del basamento ercinico
e quelle della successione sedimentaria presentano una ampia fascia caratterizzata da
metamorfismo di contatto.
Al di la dei termini tecnici, questa breve descrizione geologica lascia
facilmente intuire come l'area in oggetto sia caratterizzata da una notevole
serie di rocce diverse, la cui formazione è legata a processi geologici complessi.
Proprio a causa della presenza di queste diverse rocce e questi complessi fenomeni geologici vi
è stata la possibilità della formazione di un gran numero di giacimenti
mineralogici che rendono di eccezionale interesse scientifico tutta la
Valle Camonica.
Sicuramente i minerali più noti della zona sono quelli formatisi per
metamorfismo di contatto, entro particolari rocce che prendono il nome di
calcefiri, cornubianiti e skarns.
Tali rocce si sono originate per il fortissimo riscaldamento effettuato
sulle rocce sedimentarie a causa delle intrusioni delle grandi masse magmatiche
che hanno originato il massiccio dell'Adamello.
Tra questi minerali i più comuni sono la grossularia, la vesuvianite, il diopside,
l'epidoto, lo spinello, la wollastonite, etc. Non mancano tuttavia anche le rarità;
è recente infatti la scoperta della offretite, rarissima specie appartenente al
gruppo delle zeoliti. Le località più classiche si trovano nei comuni di
Breno, Braone e Saviore dell'Adamello.
Non mancano nella Val Camonica i giacimenti metalliferi. Si tratta di
mineralizzazioni che soprattutto in passato hanno rivestito un interesse
economico non indifferente. Questi giacimenti presentano numerose specie
rare, oggetto anche in anni recenti di studi scientifici. Tra le località
più note va sicuramente menzionata la miniera di rame e bismuto del
Duadello.
Di recentissima scoperta è poi la presenza di importanti manifestazioni
pegmatitiche. Poco o nulla si sapeva fino a poco tempo fa dell'esistenza
di questi particolari giacimenti nell'area, ma grazie alla segnalazione
di alcuni appassionati ricercatori di minerali locali, sono stati
recentemente scoperti minerali unici per l'arco alpino, come l'elbaite
(particolare specie di interesse scientifico e gemmologico del gruppo
delle tormaline), la lepidolite (minerale del gruppo delle miche
contenente litio), la morganite (varietà di berillo contenente cesio), e
molte altre ancora oggetto attualmente di ricerca ed approfondimento
scientifico.
Si sottolinea che, soprattutto grazie alle nuove ricerche in
collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Milano, il Parco
dell'Adamello si sta arricchendo di una collezione mineralogica e
petrografia che non solo sarà l'oggetto prossimamente di una esposizione
al pubblico, ma anche garantirà in loco la conservazione di esemplari di
eccezionale interesse scientifico rappresentativi della straordinaria
varietà mineralogica di quest'area.
da Tracce 2000 del CAI
Giorgio G. Bardelli – Interessanti ritrovamenti mineralogici in alta Valsaviore.
Vorrei raccontare di un nuovo recente ritrovamento,
che permette di compiere un passo
avanti nella conoscenza del territorio del Parco dell’Adamello.
Si tratta della scoperta, nella zona del Lago d’Arno, di alcuni minerali
interessanti dal punto di vista scientifico: cabasite e offretite in
particolare.
Niente di spettacolare, non si tratta di grandi cristalli né tantomeno di minerali
vistosi e colorati: il vero interesse deriva dalla loro relativa rarità. Ma
andiamo per gradi.
Il bacino artificiale dell’Arno si estende per circa tre chilometri di lunghezza
a cavallo di una zona geologicamente interessante, definita “di contatto”. In
parole semplici, qui vengono a incontrarsi rocce di natura differente: la
tonalite, conosciuta impropriamente anche come “granito dell’Adamello”, e
rocce più antiche di svariati tipi, esistenti già da centinaia di milioni di
anni quando un magma fluido e caldissimo salito dalle parti più profonde della
crosta terrestre si è raffreddato e solidificato tra esse.
La massa di magma raffreddato e cristallizzato è costituita appunto dalla
tonalite, roccia di cui sono fatte le cime più elevate del gruppo
dell’Adamello. I1 magma ancora caldo, a temperature di svariate centinaia di
gradi, ha surriscaldato le rocce circostanti, provocando all’interno di esse
fenomeni di ricristallizzazione definiti nel loro complesso “metamorfismo di contatto”, con
formazione di nuovi minerali, prima assenti, tramite processi di vario tipo.
Tutto questo è noto da tempo, così come da molti anni gli esperti sanno che nelle
vicinanze della massa tonalitica è possibile trovare minerali scientificamente
interessanti, anche se, generalmente privi di interesse dal punto di vista
delle applicazioni pratiche, definibili come “minerali di contatto”.
La cabasite non è uno dei minerali più comuni nelle nostre zone, pur essendo stata
segnalata già all’inizio del secolo nei pressi del passo di Forcel Rosso in
Valle Adamé e, più recentemente, nella nella valle di Braone, presso il dosso
degli Areti. In una ristretta zona nei pressi del Lago d’Arno essa è invece
presente in grande quantità, presentadosi in cristalli bianchi oppure incolori
e trasparenti, di forma apparentemente cubica e con dimensioni che al massimo
raggiungono i quattro millimetri circa. I cristalli di cabasite sono spesso
appoggiati su un sottile strato di minerali di colore grigio lucente, i quali
costituiscono delle sferulette dal diametro inferiore al millimetro. Queste,
osservate a forte ingrandimento, sì rilevano costituite da aggregati di due
minerali diversi: lamine di cabasite e cristalli aciculari di offretite.
Quest’ultima è una specie minerale complessivamente rara in Italia, essendo
stata ritrovata per la prima volta nel nostro Paese nelle vicinanze Forcel
Rosso e, successivamente, solo in poche località venete.
La zona compresa tra Passo Forcel Rosso e il Lago d’Arno di notevole interesse e
senz’altro meriterà ulteriori sopralluoghi in futuro.