La Val di Daone-Fumo è con i suoi 24 Km la più estesa
valle laterale del Trentino non abitata permanentemente regala un'escursione
altimetrica e vegetazionale che va dai tepori della conca Eridia ai deserti
nivali del ghiacciaio della Lobbia.
La parte superiore è interamente scavata
nella tonalite, roccia caratteristica del massiccio dell'Adamello
originatasi da una grande massa di magma raffreddatosi molto lentamente al di
sotto della crosta terrestre, così da formare rocce dalla caratteristica tessitura
(volgarmente detti graniti).
La Val di Daone-Fumo è un'ambiente tipicamente alpino, che oltre alla
direttrice principale presenta convalli selvagge, e vere e proprie wildrness,
soprattutto ora che l'attività zootecnica è diventata marginale: ambienti come
la Val Danerba e Val di Leno, poco frequentate anche per la lunghezza
degli itinerari, offrono l'opportunità di inconsueti incontri con la vita
animale.
La quale risente e gode benefici di una gestione venatoria maggiormente
attenta agli equilibri ecologici rispetto a quanto avviene oltre il confine
bresciano.
I numeri sono di per sé eloquenti: 2.000 camosci nella valle (230
abbattuti con la caccia di selezione senza alcun decremento della popolazione),
caprioli diffusissimi e cervo in espansione, almeno venti arene di canto
(come sono detti i luoghi di corteggiamento) del superbo gallo cedrone,
e diverse coppie nidificanti di aquila.
L'incontro con la marmotta è pressochè assicurato all'escursionista,
soprattutto in prossimità di macereti oltre il limite della vegetazione
forestale.
Recentemente il Parco Adamello-Brenta, al quale la Val di Fumo
appartiene dal novembre 1987, con un'operazione attuata congiuntamente al Parco
lombardo dell'Adamello, ha reintrodotto una ventina di stambecchi nella
vicina Valle di San Valentino.
La colonia si é subito insediata nella Val di Fumo-Daone.
I boschi della Val Daone, oltre la fascia di latifoglie che giunge con faggio,
frassino e castagno fino ai mille metri di quota, sono dominati
dal peccio, frammisto localmente all'abete (il tronco di un
esemplare eccezionale di quest'ultima specie, abbattuto durante i lavori di
realizzazione dell'invaso di Malga Boazzo, è visibile nel parco alla
bora di Daone).
Più sopra l'abete si mescola al larice che si impone soprattutto nella
fascia superiore del bosco. Oltre la diga dell'ex-malga Bissina, tra mughi,
ontani verdi e splendidi rododendri, cresce anche il pino cembro
(l'unico pino italiano con gli aghi riuniti in fascetti di cinque)
che qui vegeta in una delle stazioni più meridionali di tutto l'arco alpino,
ospitando la immancabile, gracchiante nocciolaia.
Oltre il bosco iniziano i pascoli di Malga Breguzzo e Fumo che, similmente a
quelli delle valli laterali, sono generalmente caricati di mandrie bresciane
(la tradizione pastorale della zona è legata alla Valcamonica; ancora oggi i comuni di Cevo,
Paspardo e Saviore dell'Adamello sono proprietari nella vallata trentina di
superifici pascolive e alpestri per oltre 2.500 ettari).
Superato l'invaso di Bissina ha inizio la Val di Fumo propriamente detta; l'area, con l'esclusione
degli alpeggi, è sottoposta a regime di riserva naturale integrale
inserita nel Parco Adamello-Brenta. La parte bassa è dominata da
interessantissime torbiere alpine, rivelate in estate dalla cotonosa
fioritura dell'erioforo; insieme a quelle di malga Clevet ad est del
monte Bruffione rappresentano le zone più umide più importanti di tutta la
Valle del Chiese.
Da qui anticamente venivano fatti fluitare i tronchi segati lungo il fiume;
è ancora visibile il resto di una vecchia serra (briglia in legname
e pietrame) posta ove presumibilmente aveva inizio il trasporto dei tronchi per
via idrica.
L'azione glaciale pregressa è osservabile nella sezione
perfettamente ad U della Valle, nei numerosi circhi glaciali in alcuni dei
quali sono ospitati deliziosi laghetti alpini (di Campo, d'Avolo, di Mare,
di Copidello), nelle rocce montonate e striate, nei depositi morenici
nonché direttamente nei resti dell'antico ghiacciaio, ora ritiratosi in una piccola
lingua collegata a quella della Lobbie, ed in altre 14 vedrette di modesta
estensione censire dal Comitato Glaciologico Trentino prevalentemente nel
versante di sinistra idrografica.
Allestito dal Parco Naturale Adamello-Brenta, è possibile percorrere un sentiero
naturalistico autoguidato lungo l'accesso al rifugio Val di
Fumo, aiutati dai tredici cippi apposti e dal volumetto illustrativo,
in distribuzione presso la sede del Parco o in loco.
articolo a cura di Gabriella Motta pubblicato su Atlante Bresciano estate '97 n. 51
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IMMAGINI
Val di Fumo: diga di malga Bissina
lago di Campo
lago di malga Bissina
diga di malga Bissina
malga lago di Campo
Val di Fumo
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