CRITICA LETTERARIA: IL ROMANZO ITALIANO

 

Luigi De Bellis

 
 
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ANTONIO FOGAZZARO

Decisamente contraria alla poetica del Verismo è quella dello scrittore Vicentino Antonio Fogazzaro, il quale, risalendo alle esperienze idealistiche del primo romanticismo nordico, propone un'arte che recuperi alle radici, nella sua primordiale sublimità, la natura umana, sostenendola nella incessante e drammatica lotta contro la "bestia oscura che sopravvive in noi". In effetti il Fogazzaro sposta l'attenzione dalla realtà esterna a quella interiore e tenta le vie della scoperta del subconscio, rientrando per questo nell'area del decadentismo.

I suoi romanzi, da "Malombra", il primo ed il più esemplare, a "Piccolo mondo antico", il suo capolavoro, e "Piccolo mondo moderno", sono testimonianza di una vita tormentata vissuta nella solitudine della propria coscienza.

Spirito profondamente religioso, visse la sua religiosità con scarso equilibrio, ma con intenso fervore, pervaso spesso da una sorta di esasperato misticismo, che più volte lo fece deviare dall'ortodossia cattolica. Smanioso di liberarsi dalle pastoie di un conformismo borghese opprimente, fu però incapace di formulare in termini di chiarezza una nuova visione della società, delle sue regole, della sua cultura.

Le caratteristiche più salienti della sua arte sono da individuare appunto nel costante turbamento derivante dal contrasto insolubile tra la sua sensualità e il suo misticismo, nei continui tentativi di mettere a nudo tutto quanto è riposto nel più profondo dell'animo, nella tendenza a forgiarsi uno stile quanto più possibile alieno dalla tradizione.

2002 © Luigi De Bellis - letteratura@tin.it