CRITICA LETTERARIA: IL ROMANZO ITALIANO

 

Luigi De Bellis

 
 
  HOME PAGE

- PREMESSA
- MANZONI
- VERGA
- FOGAZZARO
- D'ANNUNZIO
- PIRANDELLO
- IL ROMANZO DALLA FINE      DELLA GUERRA

- FINO AGLI ANNI VENTI

- GLI ANNI TRENTA
- GLI ANNI QUARANTA
- GLI ANNI SESSANTA
- GLI ANNI SETTANTA






 


PREMESSA

Il romanzo è un'opera letteraria, generalmente in prosa, che appartiene al genere narrativo. Si distingue dalla "novella" perché questa sviluppa la trama di un'unica azione, mentre esso è più complesso ed articolato.

Le caratteristiche più salienti del romanzo (spirito avventuroso, vicende sentimentali, satira del costume) sono già presenti nelle sue prime manifestazioni, che risalgono alla letteratura greca ("Le avventure di Cherea e Calliroe" di autore anonimo del I sec. d.C.; "Dafni e Cloe" di Longo Sofista del II sec.; "Avventure di Leucippo e Clitofonte" di Achille Tazio del II sec.; "Etiopiche" di Eliodoro del III sec.) ed alla letteratura latina ("Satyricon" di Petronio del I sec. d.C. e "Metamorfosi" di Apuleio del II sec.).

Il Medioevo conobbe una ricca fioritura di romanzi, specialmente in Francia, per lo più di argomento cavalleresco e amoroso: fu appunto in quest'epoca che sorse il termine di "romanzo" per indicare le opere scritte nelle lingue romanze.

In Italia sono da ricordare per il Trecento i romanzi del Boccaccio ("Filocolo", "Ninfale d'Ameto", "Elegia di Madonna Fiammetta", "Corbaccio"); per il Quattrocento "Il paradiso degli Alberti" di Giovanni Gherardo; per il Cinquecento l' "Arcadia" di Jacopo Sannazaro; per il Seicento le "Astuzie sottilissime di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno", opera originalissima e di grandissimo successo di G. Cesare Croce, che sfugge a qualsiasi classificazione fra le tante che si possono fare nei confronti dei numerosi romanzi dell'epoca (che furono d'argomento cavalleresco, eroico-galante, satirico, di costume, storico).

Nel Settecento dell'Arcadia e dell'Illuminismo, ovviamente, il romanzo non poteva incontrare molto favore, pur tuttavia alcuni scrittori, in aderenza alla spiritualità dominante, si cimentarono nel genere del romanzo per trattare argomenti filosofici ed eruditi:ricordiamo i romanzi allegorico-morali "Mondo morale" di Gaspare Gozzi e "Vita di Erostrato" di Alessandro Verri, il romanzo filosofico "Platone in Italia" di Vincenzo Cuoco, il romanzo archeologico "Notti romane al sepolcro degli Scipioni" di Alessandro Verri.

Ma la sua maggior fortuna il romanzo l'ha incontrata a partire dall'Ottocento, da quando cioè si è andata affermando la tendenza realistica della letteratura soprattutto in prosa.

Il primo grande romanzo dell'Ottocento sono le "Ultime lettere di Jacopo Ortis" del Foscolo, nel quale per la prima volta si riscontra l'impegno dell'Autore nel voler proporre alla coscienza dei lettori i problemi storici del proprio tempo.

2002 © Luigi De Bellis - letteratura@tin.it