Uno degli
spettacoli più suggestivi che da Erice è possibile osservare è
il tramonto sulle sottostanti saline che appaiono come una immensa
scacchiera cui il calare del sole conferisce prodigiose
colorazioni: dal porpora al rubi- no, dal vermiglio al blu
intenso. E non meno suggestivo è passeggiare lungo gli arginelli,
sulle sponde, sugli isolotti delle saline dalle quali, qua e là,
emergono quasi magicamente i mulini a vento, affascinanti reperti
di archeologia industriale, taluni dei quali stanno pian piano tornando allo loro
funzione originaria. Nel contempo, numerosi
edifici delle saline, opportunamente restaurati, sono divenuti
parte del Museo del- l'attività salinifera, testimonianza attiva
di un lavoro antico ma ancora vivo.
Per raggiungere questo eccezionale ambiente salmastro - uno
degli ultimi rimasti in Sicilia - basta immettersi da Trapani
sulla strada costiera che, parallelamente alla statale 115,
conduce a Marsala. Subito ci si ritrova immersi in un paesaggio
grandioso e solo apparentemente inospitale. Anche qui infatti la
natura si manifesta in tutto il suo splendore rivelando una
ricchezza non indifferente, specialmente in primavera quando gli
argini delle saline e i camminamenti si rivestono di fioriture
tanto spettacolari quanto inaspettate: Crisantemi, Margherite,
Violacciocche, Fumarie, Silene, Viperine; la rimanente vegetazione
è costituita da interessanti associazioni, espressioni tipiche di
ambienti fortemente alofili. Altrettanta importanza rivestono le
saline dal punto di vista faunistico; esse infatti costituiscono
luogo di sosta e nidifícazione per numerosissime specie di uccelli, talune del- le quali peraltro
rarissime - vi sono stati osservati l'elegante Damigella di Numidia, una
gru africana, e il multicolore Flulcinella di mare, pro- veniente dai mari
del nord - ovvero per Anatre selvatiche e Mignattai, Aironi cinerini e
Cavalieri d'Italia.
Procedendo ancora sulla provinciale si incontrano i moletti (ben
segnalati) ove è possibile imbarcarsi per una "crociera" del
tutto particolare nella Laguna dello Stagnone - le cui isole sono ben
visibili, oltre il reticolo delle saline - e raggiungere l'isolotto di
Mozia.
La più grande laguna della Sicilia (più di 2.000 ettari) si estende tra
lo sperone roccioso di Punta di San Teodoro e Capo Lilibeo, tra Marsala e
Trapani, ed è in comunicazione con il mare aperto attraverso le bocche di
Tramontana e di Ponente. Ambiente di interesse naturalistico e di
straordinario impatto paesaggistico, il piccolo arcipelago - parte di un
antichissimo pianoro alluvionale parzialmente colmato per effetto del
sollevamento delle acque - è composto da quattro isole, Mozia (o San
Pantaleo), Santa Maria, La Scuola e Isola Longa, la più estesa, che
chiude al largo la laguna.
Tranne il piccolo scoglio La Scuola,
completamente spoglio, questi lembi di terra presentano una rigogliosa vegetazione con preziose associazioni di specie mediterranee.E' possibile
perciò ammirarvi boschetti di Pino d'Aleppo, notevoli esemplari di Palma nana (specie
sull'Isola Grande) e una serie piante che, specie in primavera, esplodo-
no in tutta la loro bellezza: il Giglio marittimo, la Romulea, la Fumaria,
la Mandragora, la Ferula, talune splendide orchideacce e, tra le rarità, il Giadiolo comune o
bizantino, presente sola mente nell'Isola Grande, e la Calendula
marittima, in una delle sue due uniche stazioni europee (l'altra si trova in
Spagna). Nelle saline ormai in disuso dell'Isola Grande vegetano numerosi Giunchi ed alcune
Salicornie, piante tipiche di acquitrini salsi.
Questo superbo giardino mediterraneo ospita una ornitofauna migratoria di
particolare interesse - Garzette, Mignattai, Bigiarelle, Pittime reali,
Aironi, Anatre selvatiche - essendo le isole dello Stagnone situate su
una delle rotte più importanti del bacino del Mediterraneo; importante
pure la presenza di uccelli nidificanti, quali la Calandra, il Verzellino,
il Cardellino, la Cappellaccia. La acque della laguna, infine, poco
profonde e calde (la profondità oscilla tra i 20 e i 300 cm), favoriscono
la crescita della Posidonia occanica, habitat ideale per numerosissime
specie, anche pregiate, della,fauna ittica.
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Mozia:"L'isola
dei fenici"
La riserva naturale dello Stagnone
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