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Il Sentiero n°8 - 9 - Giu 2001
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Alla ricerca dell'Hyke perduto

Avviso della redazione

Perchè chiamiamo Maria Sempre Vergine

Il Campo è alle porte

Volo di primavera 2001

Un Hyke davvero speciale



 

Perchè chiamiamo Maria Sempre Vergine

I non cattolici non dovrebbero avere difficoltà nell’accettare la dottrina della perpetua verginità di Maria. Molte sette non cattoliche, tutte delle Chiese ortodosse orientali, e molte delle più antiche protestanti, sono d’accordo con la Chiesa Cattolica nel sostenere che Maria fu modello di castità e conservò intatta la sua verginità per tutta la vita. Questa credenza così profondamente radicata nella tradizione cristiana fu sostenuta ed ammessa da tutti i fedeli fino agli ultimi due secoli, finchè non arrivo il modernismo, che ripudiò le antiche tradizioni, penetrò in alcune parti della Comunità Cristiana e diede l’avvio alla voga di ripudiare e definire “papesca” ogni credenza o pratica che non fosse espressamente menzionata dalla Bibbia. Il fatto che lo stesso Nuovo Testamento sia un prodotto della Tradizione cristiana, compilato in 27 libri no prima del 393 d. C. (c’erano quasi 300 scritti cristiani che competevano per anteriorità con la Scrittura), che il Canone della Scrittura sia stato fissato solo nel 417 d.C. sembra sfuggire loro. Come sembrano trascurare tranquillamente quel testo della Sacra Scrittura che dice “Perciò fratelli, osservate il digiuno e le tradizioni che vi sono state insegnate sia oralmente che per mezzo della nostra epistola” (2 Tess. 2,15). Coloro che negano la perpetua verginità di Maria, gli anti-tradizionalisti, appoggiano la loro critica sui seguenti argomenti: parecchi passi del Vangelo parlano dei “fratelli” di Cristo, e in un passo l’apostolo Giacomo viene chiamato “fratello del Signore”. Il Vangelo, essi dicono, attesta dunque che Maria non rimase vergine per tutta la vita, poiché dopo la nascita di Gesù Ella ebbe altri figli con parto normale. Maria non fu quindi una donna benedetta e consacrata, non fu l’ancella del Signore, fedele solo al suo Dio, come dichiarò Ella stessa (Lc. 1,38), ma una donna comune tutta presa dal matrimonio, una donna per la quale la nascita del Salvatore del mondo rappresentò un episodio di relativa importanza. Ebbe un figlio particolarmente dotato, ma tanti figli normali! Ora, o coloro che hanno asserito questo non hanno mai letto la bibbia, o non si curano di quanto leggono. Poiché c’è da osservare che nella Bibbia la parola “fratello” e “fratelli” è spesso usata per designare ogni tipo di parentela: cugini, zie, zii, amici, compagni di lavoro, persino concittadini. Così in Matteo 28,10 troviamo che Cristo si rivolge ai suoi discepoli come ai suoi “fratelli”. Nella 2° lettera ai Corinti (2,13) Paolo si rivolge a Tito come ad un fratello, e S. Pietro nella sua seconda lettera (3,15) chiama S. Paolo “il nostro caro fratello”.
Inoltre che la parola “fratello” sia riferita solo genericamente a Giacomo, quando fu chiamato “fratello del Signore”, p chiaramente dimostrato dal fatto che in Matteo 4,21, Giacomo è specificatamente identificato come il “figlio di Zebedeo”. Se Maria fosse stata la madre di qualche altro, oltre che di Gesù, gli Evangelisti non sarebbero stati certamente così vaghi al riguardo, ma avrebbero usato un linguaggio più preciso. Essere fratelli veri del Dio incarnato sarebbe stato un onore tale da rendere impossibile qualsiasi omissione. Ma in nessun punto della Bibbia i cosiddetti “fratelli di Gesù” sono chiamati “figli di Maria”; in nessun punto della Bibbia Maria è chiamata Madre dei cosiddetti fratelli. Bisogna ancora considerare che se Maria avesse effettivamente avuto una così grande famiglia non avrebbe potuto in alcun modo compiere regolarmente il suo pellegrinaggio annuo a Gerusalemme (Lc. 2,41); se Maria avesse avuto altri figli oltre Gesù, Egli non l’avrebbe affidata all’apostolo Giovanni in punto di morte (Gv. 19,27); se Maria non fosse rimasta Vergine durante tutta la sua vita, non si sarebbe avverata la profezia di Isaia circa la Madre del Redentore, poiché nella versione greca dei Settanta del Vecchio Testamento (la versione usata e citata dagli Apostoli) la Vergine da cui Cristo sarebbe nato (Is. 7,15) è detta “parthenos” che vuol dire “vergine inviolata”.
“Quando pertanto sentite parlare dei fratelli del Signore, pensate a parenti di Maria, non v’immaginate una prole venuta da ulteriore parto di lei. Come infatti nel sepolcro ove fu posto il corpo del Signore, non giacque né prima né dopo alcun morto, così il grembo di Maria né prima poi concepì alcun essere mortale”. (S. Agostino)
“Ci sono cose che tu, Elvidio, nella tua insondabile ignoranza non hai mai letto. Perciò tu che non conosci affatto la Sacra Scrittura, ti servi della tua stupidità per oltraggiare la Vergine… Tu hai appiccato il fuoco al Tempio del Corpo del Signore, hai insozzato il Santuario dello Spirito Santo dal quale fai provenire una squadra di quattro fratelli ed un cumulo di sorelle… Dimmi, ti prego, chi ha mai osato proferire una bestemmia simile prima che apparissi tu? Chi escogitò mai una teoria da quattro soldi come la tua?”
Così S. Gerolamo si scagliava, ai suoi tempi, contro Elvidio, che aveva osato mettere in dubbio la perpetua Verginità della Madonna.


Luisa F. C.


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