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Il Sentiero

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Il Sentiero n°8 - 9 - Giu 2001
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Sq. Orsi vs Sq. Marvuglia

Alla ricerca dell'Hyke perduto

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Perchè chiamiamo Maria Sempre Vergine

Il Campo è alle porte

Volo di primavera 2001

Un Hyke davvero speciale



 

Un Hyke davvero speciale

Giorno 14 giugno ’01 l’esploratore Alessio Cusimano riceve una lettera con su scritto “Guide e scouts San Benedetto. La reazione è: “Ma che vogliono questi zaffoni da me?!?” Apre la busta e scopre che lunedì 18 partirà insieme a Claudio per l’hyke d’esplorazione. Alessio è indeciso sul da farsi: andare da Daniele e sopprimerlo nel sonno o scapparsene in Tibet. Dopo aver optato per la prima possibilità decide di fregarsene e di partire con Claudio, il quale non riesce più a fermarsi per via delle crisi epilettiche causate dalla gioia. Il primo pensiero va, in ogni modo, agli altri due csq. che devono partire senza il loro grande amico e maestro. I due avventurieri si sentono per telefono, si organizzano e sono pronti a partire.
Alle ore 6: 37 di Lunedì, Alessio e Claudio partono da Via Belgio verso la “ Riserva naturale orientata dello Zingaro”.
Giunti a Castellammare, osserviamo la bellezza del mare con frigoriferi galleggianti e divani in mezzo alla spiaggia e dopo un’ora ripartiamo per Scopello. Sul pullman l’autista è molto depresso e deve sfogarsi con discorsi sull’adolescenza, il militare, il lavoro. Dopo aver sopportato mezz’ora di monologo dell’autista, che ha messo a dura prova i nervi di Alessio che stava per scaraventare il suo scarpone sulla testa dell’autista filosofo, arriviamo a Scopello e c’incamminiamo verso lo Zingaro. Poco prima di entrare vediamo l’elenco dei divieti e ci promettiamo di rispettarli tutti (non l’avessimo mai fatto). Entriamo nella riserva e la prima domanda che ci fanno è: ”Dovete dormire qua?” E noi” no, no, stiamo andando a San Vito!!” Mai stati così bugiardi!! Proseguiamo il nostro cammino e arriviamo alla prima caletta, che però non si presenta molto bene: è un po’ sporca. Dopo questa caletta pacco arriviamo alla grotta dell’Uzzo dove facciamo qualche foto, subito dopo ci spostiamo nella caletta sottostante. Ci sentivamo alle Maldive, alla faccia di quei due che vagavano nei boschi d’Isnello alla ricerca di qualche strada. Dopo un lungo bagno incominciamo a salire verso borgo Cosenza. Dopo un’oretta e mezza di cammino giungiamo al luogo e notiamo una macchina e alcuni zaini. Nella lettera che ci aveva dato il nostro c. r., era chiaramente sconsigliato frequentare luoghi dove si potevano incontrare operai e naturalmente noi abbiamo seguito questo consiglio. Dieci minuti dopo (come volevasi dimostrare) arrivano gli operai che chiudono e sigillano tutte le case. Noi iniziamo a preparare da mangiare ma Alessio preferisce sfondare una porta e cucinare dentro le patatine di Claudio. Dopo mangiato svolgiamo la nostra missione. Finite le nostre attività ci divertiamo a fotografare una crozza grattata agli operai. La sera recitiamo i vespri, mangiamo e infine svolgiamo la nostra veglia. Il giorno dopo ci svegliamo alle sette, per paura di incontrare gli operai, e naturalmente dieci minuti dopo, loro arrivano, però non ci fanno problemi. Sono così tranquilli che mentre noi ci prepariamo mangiano tonno. Ripartiamo sul nostro sentiero ma iniziamo ad avere qualche problema: siamo assaliti dalle zecche. Le troviamo sulle mani, sugli scarponi, sulle calze; siamo quasi terrorizzati, vediamo in lontananza un casolare che pare la nostra oasi di salvezza che in verità è un covo di zecche. Ne abbiamo viste almeno una trentina: su di me una decina.Cinque su un calzettone e cinque sull’altro; Alessio non è da meno. Vedendo una tale proliferazione di zecche, decidiamo di catturarne qualcuna: sette. Dopo la lotta con le zecche scendiamo verso il mare, purtroppo perdiamo il sentiero e siamo dovuti arrivare al mare senza sentiero. Giunti sul sentiero principale decidiamo di rinfrescarci in una caletta. Il mare non è più tanto calmo, ma nonostante ciò, decidiamo di farci lo stesso il bagno. La prima caletta che incontriamo, è completamente ricoperta dalle onde del mare in burrasca ma questo non ci fa paura. Ci ha fatto paura quell’onda gigantesca che ci ha sommerso e scaraventato sulle rocce. Fuggiti da questa caletta, ci dirigiamo verso un’altra più grande e un po’ più calma dove ci riposiamo e mangiamo; qui troviamo anche un riccio di mare di cui facciamo anche la scheda natura. Verso le 15 decidiamo di muoverci verso l’uscita della riserva. Alle sedici arriviamo a Scopello dove ci lasciamo andare alle tentazioni di un bar e alle 16: 30 prendiamo il pullman per la stazione di Castellammare. Alla stazione abbiamo un’ora di attesa durante il quale l’unico episodio interessante è un attacco di tendinite di Alessio. Alle 18:12 prendiamo il treno e alle 19: 15 siamo a Palermo dove Alessio e Claudio si lasciano con l’appuntamento al Giovedì successivo per iniziare e magari completare la missione di questo hyke così speciale.

Leopardo Scherzoso
Csq. Claudio Accardi


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