GESÙ PREGA NEL GETSEMANI

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca

Gesù uscì e andò verso il monte degli Ulivi e i suoi discepoli lo accompagnarono. Quando giunse sul posto disse loro: “Pregate per resistere nel momento della prova" Poi si allontanò da loro alcuni passi, si mise in ginocchio e pregò così: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice di dolore. Però non sia fatta la mia volontà, ma la tua".

In quel momento di grande tensione pregava più intensamente e il suo sudore cadeva a terra come gocce di sangue".  

PREGHIERA

testimonianza dall'Albania

Cinquant'anni di regime comunista in Albania hanno seminato l'ateismo nel cuore di alcune generazioni.

Ma se anche le bocche non vogliono o non sanno più parlare, i ruderi delle antiche chiese hanno sempre annunciato la gloria di Dio. Non s'è mai interrotto il cammino devozionale della gente che sale alla chiesa di Sant'Antonio, appena sopra Laç.

La gente è andata lassù in tutte le stagioni, sotto il sole e sotto la pioggia, quando era possibile andare e quando era proibito, quando c'era la chiesa e quando è stata distrutta.

Sant'Antonio è ritornato anche visibilmente nella sua montagna: una statua è collocata nel fondo del perimetro dell'antica chiesetta.

La montagna, le folle, il desiderio della Verità: il Vangelo si rende visibile, ancora una volta, nella terra delle aquile.  

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

testimonianza dal Rwanda

La parrocchia di Muhura è al nord del Rwanda, nella diocesi di Byumba. Ci si arriva percorrendo una strada sterrata di 40 km tracciata sulla dorsale di alcune delle mille colline che fanno onore alla nazione. La folta vegetazione fa solo intuire la presenza di capanne che accolgono in quella zona circa 60mila persone.

Si esce come d'incanto dalla boscaglia e, immensa, ci appare la chiesa, costruita su una spianata grande come uno stadio.

Ad accoglierci, padre Mario Falconi, sacerdote bergamasco.

È lì a Muhura dal 1990 e in questi anni ha condiviso con la sua gente il dramma della guerra, l'orrore delle stragi e l'umiliazione dell'esilio. Trascorriamo insieme la giornata e l'amico sacerdote ci confida il suo smarrimento: come annunciare la Verità del Vangelo? Più volte è stato invitato a non usare parole come "riconciliazione» nelle sue omelie. Si sente solo, abbandonato forse anche dai confratelli; intorno a sé un clima di sospetto e paura.

Padre Mario veste l'abito bianco del missionario perché vuoi essere segno di speranza in mezzo a quelle tenebre di morte.

Non ha la forza di alzare la voce... ma non per paura di morire, solo perché questo è l'unico modo per restare, da vivo, punto di riferimento per chi crede ancora in Dio.

La chiesa di Muhura, quella fatta di mattoni, ci è parsa una cattedrale nel deserto; ma ancor più impressionante è il silenzio dei suoi cristiani.

PREGHIERA

Padre mio, io mi abbandono a te: fa di me ciò che ti piace!

Qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tutto

perché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature.

Non desidero nient’altro, mio Dio.

Rimetto la mia anima nelle tue mani,

te la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo.

Ed è per me un’esigenza d'amore, il donarmi,

il rimettermi nelle tue mani senza misura,

con una confidenza infinita

poiché tu sei il Padre mio,
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