L'Ulisse omerico

 

La figura di Ulisse ha già un rilievo in ambedue le opere: Iliade e Odissea. Egli è signore di un regno ricco, benché non molto esteso, partecipa alla spedizione degli achei con una flotta di dodici navi e in varie occasioni dimostra di essere all’altezza di eroi ben più noti di lui. E’ inferiore in coraggio e valore guerriero solo ad Achille e ad Aiace ma li supera notevolmente in astuzia e intelligenza strategica e politica.

 

Ulisse dimostrò la sua astuzia con l'inganno del cavallo di Troia

Rappresentazione di Achille in un anfora a figure rosse del Pittore di Achille (sec. V a.C.; Roma, musei vaticani)

Aiace Telamonio trasporta il cadavere di Achille in un particolare del vaso Francois (sec. VI a.C., Firenze, Museo Archeologico)

Gli si attribuiscono la persuasiva eloquenza la razionalità, la lungimiranza. Queste caratteristiche lo rendono diverso e più complesso degli altri eroi. Ospite alla reggia di Alcinoo non esita a farsi vanto dell’inganno del cavallo con cui espugnò Troia. Nel poema le occasioni dove fornisce prova della propria arguzia sono innumerevoli: l’astuzia con cui nasconde la propria identità al ciclope Polifemo;

   

Polifemo viene accecato da Ulisse ( Ainochòe a figure nere del sec. V a. C.)

                                   

"Ulisse che deride Polifemo" di J.M.W. Turner (Londra, National Gallery)

Ulisse, particolare del gruppo dell'accecamento (Sperlonga, museo)

l’incontro con Nausicaa, in cui il suo atteggiamento di fronte alla regale fanciulla è uno studiato mix umiltà, adulazione e cortesia; lo stratagemma che gli permette di ascoltare senza correre rischi il canto delle sirene, frutto della sua mente ingegnosa e riflessiva.

Si viene a creare un nuovo ideale eroico, un nuovo eroe multiforme che non si forma semplicemente sul valore guerriero, non e’ legato ad un inflessibile codice; si adatta alle circostanze, non le affronta con impeto distruttivo. La forza bruta si trasforma nella capacità di sopportare con pazienza, di affrontare con intelligenza sottile e calcolatrice, situazioni ed avvenimenti in cui " l’eroe che sfonda le schiere " apparirebbe grottesco e anacronistico. L’antico modello di eroe aristocratico esce così superato e rinnovato, scopre nuove attitudini e sperimenta la capacità di essere freddo, astuto e dissimulatore. L’eroe deve saper diventare "nessuno" e indossando le vesti del pezzente subisce schermi e oltraggi invece di suscitare emozione e terrore. Il premio per le sofferenze morali e materiali, e per questa duttilità è la restaurazione dell’ordine e la possibilità di vivere una "qualsiasi " quotidianità. Gli altri personaggi sono assai meno artefici del proprio destino di quanto lo sia Ulisse. Egli cerca infatti di sottrarsi al proprio destino più di quanto non abbiano fatto eroi della sua stregua rispecchiando così il modello pliniano dell' "homo faber fortunae suae". Pazienza, capacità di mentire e desiderio di guadagno, oltre che curiosità sfrenata, lo rendono PROTOTIPO DELL’UOMO MODERNO.


 

 

 

Approfondimenti sulla figura di Ulisse:

 

 


Home Ulisse