Il
Mezzadro
Vorremmo
che ognuno di voi leggesse questa storia.
E' una storia vera. Credo che ci suggerisca di portare a
compimento con consapevolezza e determinazione ogni nostra azione
anche se questa, per un oscuro disegno, non dovesse apparirci
essenziale. Probabilmente c'è sempre un motivo recondito per farlo.
Mentre
era al lavoro nei campi, un povero mezzadro scozzese sentì un grido
d'aiuto provenire dalla palude vicina. Vide un bambino che affogava
nelle sabbie mobili e a rischio della propria vita lo salvò.
Il padre di quel bambino era un nobile: la sera stessa bussò alla
casa del mezzadro e per sdebitarsi si offerse di pagare le scuole a
suo figlio.
Così il figlio del mezzadro poté frequentare i migliori istituti
del Regno Unito e laurearsi in medicina fino a diventare famoso.
Il suo nome infatti era Alexander Fleming, lo scopritore della
penicillina.
Qualche tempo dopo, il figlio del nobile che il mezzadro aveva
salvato si ammalò gravemente di polmonite: la penicillina lo guarì.
Si
chiamava Winston Churchill, il premier britannico che fermerà
Hitler.
Senza saperlo, con un solo gesto il mezzadro scozzese aveva cambiato
due volte la storia dell'umanità.
Per
chi si ritrova bombardato di notizie e sballottato fra eventi che
non capisce più, questa storia rilassa come un massaggio alla
cervicale.
Combatte quel senso di inutilità che ci pervade fino a
immobilizzarci, come se ogni cosa fosse sfuggita al nostro controllo
e il cinismo rappresentasse l'unico antidoto allo smarrimento.
Ma le azioni di ogni individuo producono sempre un risultato da
qualche parte.
E hanno un senso preciso, anche quando chi le compie gliene dà un
altro, oppure nessuno, dal momento che non gli è concesso di
conoscere tutto il copione.
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