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Numero 6

 

 

“Il MUSEO DI CITTA’ 

…NEL PALAZZO DEL PRINCIPE"

 

 

L’avventura del “Palazzo del Principe”, anticamente residenza signorile della famiglia Protonobilissimo prima e Pignatelli poi, edificato su un precedente castello in tre successive fasi, comincia il 15 Maggio del 1978 quando il Consiglio Comunale delibera l’acquisto dello stabile, proprietà privata ormai dismessa ed abbandonata. Nel 1985 viene redatto l’atto notarile con cui  ufficialmente il Comune di Muro acquista il Palazzo.

 

Dopo diversi anni di lavori, proprio in questi giorni, finalmente il Palazzo ha aperto le sue porte per essere visitato!  

Una delle più frequenti domande poste dai numerosissimi visitatori che durante le festività natalizie hanno ammirato lo splendido “Palazzo del Principe” riguarda la sua utilizzazione una volta completati i lavori di recupero e di restauro… qualcosa si comincia a muovere!

 

Collocata rispettivamente a sinistra per chi entra nel Palazzo dall’ingresso principale di Piazza del Popolo, vi è la sala che originariamente veniva utilizzata come stalla. L’ironia della sorte ha voluto che proprio quella sala del Palazzo che un tempo era l’ultima per importanza, in quanto destinata ad alloggio per animali, diventasse oggi la prima per eccellenza! Infatti, nella seduta del 20 Dicembre 2002 il Consiglio Comunale, su proposta del Prof. Paul Arthur, titolare della cattedra di Archeologia Medievale presso la facoltà di Beni Culturali dell’Università di Lecce e che ha diretto i lavori di restauro del Palazzo, ha deliberato all’unanimità l’Istituzione del Museo della Città di Muro Leccese proprio nelle ex stalle. Questa ala del Palazzo rimane pertanto oggi la prima e l’unica ad aver avuto una propria destinazione ufficiale con deliberazione del C.C.

 

Le vecchie stalle del Palazzo, come si legge nella relazione del prof. Paul Arthur, presentano la forma di un ambiente rettangolare scandito da mangiatoie a nicchia sulle due pareti, che per la loro stessa conformazione forniscono degli spazi ideali e suggestivi per allestire delle vetrine tematiche all’interno di una esposizione museale. Le mangiatoie infatti potranno servire come vetrine espositive. Nel museo ci sarà anche un piccolo archivio-biblioteca.

 

Considerato il rilevante interesse storico ed archeologico dei reperti che ancora oggi si rinvengono nel Palazzo, per citarne alcuni: utensili di uso domestico databili tra la fine del XV e il XVIII secolo; vasi in ceramica; piatti decorati con gli stemmi araldici delle due famiglie succedutesi al Principato di Muro, i Protonobilissimo e i Pignatelli; brocche raffinate graffite con decori animalistici; quattrini della zecca di Venezia, segno della  vivace vita economica di Muro in epoca rinascimentale, l’istituzione del museo rappresenta una scelta quanto mai opportuna ed improcrastinabile.

 

Data la vastità e la varietà di reperti rinvenuti, poi, opportune saranno delle esposizioni con dei ricambi ciclici di questi, avendo in tal modo la possibilità di comprendere al meglio il loro significato ed il loro valore.

 

Il Museo ospiterà, tra l’altro, un Plastico che, realizzato su scala con materiale duraturo e resistente agli attacchi del tempo, rappresenterà il Borgo Terra nella sua fisionomia originale…avremo pertanto la possibilità di  ammirare, se pur in miniatura, il Centro di Muro, vale a dire il Borgo Terra con l’annesso Palazzo, tornando in dietro nel tempo. Il centro storico della Città di Muro rappresenta infatti una delle più importanti testimonianze archeologiche del passaggio dall’epoca medievale all’epoca moderna, che paradossalmente  rispetta il momento della sua fondazione.

 

Tuttavia il Museo dovrebbe illustrare, non solo la nascita e lo sviluppo dell’attuale centro, ma anche la storia dei siti periferici coma la chiesa di Pompignano, il piccolo sito di S. Barbara, la Chiesa bizantina di S. Marina, ecc…

 

Muro avrà pertanto nel proprio centro, proprio in una sala del Palazzo che maestosamente si impone nello splendido scenario della Piazza, la propria memoria e la propria identità.

“Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”, ed il nostro futuro è nascosto nel nostro passato. Una contraddizione nei termini ma non nel significato! Muro, e tutto il Salento, grazie alla propria storia, al proprio passato, alle proprie risorse, si presentano oggi con una carta di identità “europea”.

 

L’istituzione del Museo della Città di Muro Leccese, la riqualificazione del Borgo, le indagini archeologiche in località Cunella, la Chiesa di S. Marina, il Convento dei Domenicani, la Chiesa dell’Immacolata, inserendosi in un ampio contesto di valorizzazione del territorio, contribuiscono in modo determinante alla crescita culturale, sociale, didattica ed anche economica della Città.

 

Credo però che i traguardi sino ad oggi raggiunti devono essere per noi giovani dei nuovi punti di partenza! Promuovere in maniera sempre più convinta la tutela e la riqualificazione dei nostri beni artistici ed architettonici, rappresenta uno stimolo ed uno strumento valido per guardare al futuro all’insegna dello sviluppo turistico/economico del nostro territorio.

 

 

Giampiero Leomanni

 

 

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