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Numero 6

 

 

Spazzatura nei nostri pozzi!

 

 

In data 22 novembre 2002 ha avuto luogo presso l’aula consiliare del comune di Poggiardo un pubblico dibattito su rifiuti e discariche. Il dibattito si è aperto con una relazione dell’assessore provinciale all’ambiente; ecco un breve sunto del suo intervento.

 

Con la relazione introduttiva di Palasciano, assessore provinciale all’ambiente, sono stati resi noti i termini del completamento del Piano regionale dei rifiuti (P.R.R.) ad opera del Presidente Fitto, in qualità di commissario regionale all’ambiente.

Con questo decreto vengono nominate le autorità di gestione delle quali fanno parte i sindaci. Nonostante la presidenza della Regione Puglia sia da otto anni commissaria all’ambiente si è aspettato gli ultimi due mesi per redigere il piano, svuotando, di fatto, le autorità di gestione, cioè in sostanza senza coinvolgere le comunità locali.

 

Viene così a ripetersi quello già visto con il piano Regionale Ospedaliero. Che senso ha costituire le autorità di gestione se vengono subito espropriate dei loro poteri?

Nel bacino Lecce/2 il piano regionale di emergenza prevede una capienza di 800.000 metri cubi di rifiuti già trattati e selezionati: nel suddetto bacino si producono 100.000 metri cubi annui dei quali la metà va in discarica e quindi questo significa che la durata sarà di 16 anni.  Sarebbe stato molto utile un confronto con la provincia che già dispone da qualche anno di un piano per i rifiuti redatto in modo scientifico.

 

Questo piano prevede un sistema organico integrato tra raccolta differenziata, compostaggio per l’agricoltura e termovalorizzazione, processo adottato già nella Provincia di Piacenza, che consente la trasformazione del rifiuto in energia elettrica.

 

Questo progetto è purtroppo fermo negli uffici della Presidenza regionale.

Dopo l’assessore Palasciano sono intervenuti Gianfreda, ex sindaco di Poggiardo, e il sindaco di Melpignano Sergio Blasi.

Gianfreda ha ricostruito la storia della discarica di Poggiardo mentre il sindaco di Melpignano ha parlato dell’esperienza del suo comune, dove, grazie ad un metodo innovativo di raccolta differenziata ha ridotto la produzione dei rifiuti che finiscono in discarica di oltre il 70% e con un risparmio proporzionale sulle spese di gestione a tutto vantaggio del bilancio comunale.

Sergio Blasi ha inoltre ricordato che l’attuale governo nazionale vuole abolire la mini tassa ecologica che le imprese pagano al CONAI, il quale poi la distribuisce ai comuni più virtuosi.

Il dibattito si è concluso con l’intervento di Sandro Frisullo, consigliere regionale dei Democratici di Sinistra.

 

Quest’ultimo ha posto l’accento sul fatto che nel nostro bacino di utenza LE/2 sono stati individuati tre siti.

Il primo sito è quello di Poggiardo, situato ai piedi della Serra Salentina, attualmente è occupato da case coloniche e da insediamenti abitativi sparsi. Inoltre questo sito si trova ad appena un chilometro dal centro abitato e dalla zona archeologica messapica di Vaste.

 

Vi è poi il sito di Nardò che ha già smaltito un milione di tonnellate di rifiuti in 10 anni, al quale si aggiungono ulteriori 300.000 metri cubi: da notare che suddetto sito è a poca distanza dalla città e dall’ospedale.

 

Ancora più inquietante e sconcertante è la localizzazione del terzo sito, quello di Corigliano d’Otranto. Qui si è optato per la riutilizzazione di una vecchia discarica abusiva, che era stata chiusa grazie ad una legge regionale (n° 13 del 1996) che fissava a due chilometri la distanza minima da opere di captazione delle acque. Il sito di Corigliano è a poco più di un chilometro dai pozzi dell’Acquedotto pugliese da dove viene estratto il 90 per cento dell’acqua potabile che consumano i cittadini della provincia di Lecce (pozzi realizzati agli inizi degli anni ’80 per risolvere il problema dell’emergenza idrica ).

È  lecito porsi una domanda: è mai possibile un tale disprezzo per una legge che tutela la salute dei cittadini, solo per favorire degli interessi privati?

 

Corto Maltese

 

 

 

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