Allied Force

La guerra a cui l'Italia ha partecipato attivamente dopo la seconda guerra mondiale.

Coppia di Tornado IDS in volo verso il Kosovo.

Prima di incominciare ci tengo a precisare che sono pacifista, anche se ritengo necessario, pur con mille vincoli, l'uso della forza in taluni casi.

Detto questo continuo col dire che in questa sede si tratterà solo la parte militare della guerra del Kosovo, e NON quella politica o umana.

Spero che in tale pagina potrete trovare utili informazioni per capire come è veramente andata questa guerra.

Cliccate sul collegamento riguardante la sezione di vostro interesse.

Allied Force: la partecipazione italiana

Allied Force: la forza della NATO

Allied Force: la massiccia presenza USA

Allied Force: le forze serbe

 

 

Da quando la NATO ha ricevuto delega dall'ONU per ripristinare la pace e fermare i massacri nel Kosovo, gli aeroporti italiani si sono ritrovati ad ospitare, con lo sforzo logistico che ne consegue, qualcosa come un migliaio di aerei militari con esigenze di massima operatività, nonchè con la richiesta di servizi dettata dallo svolgimento di frequenti missioni di guerra.

Ma sul mastodontico supporto logistico torneremo fra un pò, perché ciò che ci interessa per ora è la partecipazione più concreta, ossia le missioni e gli aerei.

La partecipazione italiana, traendo anche informazioni dal sito ufficiale dell'Aeronautica Militare, è la seguente:

•  8-12 Tornado ADV: questi aerei hanno svolto missioni CAP (Combat Air Patrol - Pattugliamento Aereo) lungo l'Adriatico, operando dalla base aerea di "Gioia del Colle". A queste lunghe missioni comprendenti anche più di un rifornimento in volo, si sono alternati entrambi i reparti dotati di Tornado ADV. Questi aerei hanno effettuato 256 sortite per complessive 645 ore di volo.

•  12 F-104S: questi dodici aerei hanno, anche a causa della limitata autonomia, eseguito per lo più missioni di Ground Alert, con prontezza operativa di 15', e più di una volta sono decollati su allarme (Scramble), cosa peraltro documentata anche da altre fonti. Questi caccia operavano con armamento standard di 1 AIM-9L ed un Aspide, o 2 AIM-9L, ritenuti sufficienti. All'epoca si è parlato di una missione di combattimento tra MiG-29 ed F-104, ma non era altro che una leggenda metropolitana... per fortuna.... Comunque gli F-104 sono serviti soprattutto come tappabuchi nella rete di difesa NATO, volando 158 sortite per 183 ore di volo.

•  6-12 Tornado ECR: probabilmente il fiore all'occhiello dell'Aeronautica Militare, questi aerei sono fatti per eseguire le preziosissime missioni SEAD, che in questo conflitto si sono dimostrate veramente fondamentali, anche se la difesa aerea nemica ha mantenuto una buona operatività fino all'ultimo, pur non avendola pressochè sfruttata. Questi quindi sono importantissimi aerei in quanto simili missioni possono essere eseguite solo da Germania e dagli USA, anche se questi ultimi con capacità inferiori, a causa del sistema d'arma non soddisfacente. Nelle loro missioni impiegano 2 (più di rado 4) missili antiradiazioni AGM-88 Harm, in grado di autodirigersi sul bersaglio, anche se questo non era già noto prima della missione. I nostri Tornado ECR, che stavano venendo immessi in prima linea proprio in quel periodo, hanno operato dalla loro base tradizionale di Piacenza, condividendola con i Tornado ECR tedeschi. Non sappiamo dire quante missioni abbiano volato, in quanto il dato conta anche le sortite dei Tornado IDS, ma in totale i nostri aerei SEAD hanno lanciato 115 missili AGM-88 Harm.

•  10 Tornado IDS: i nostri Tornado hanno svolto le tradizionali missioni di supporto aereo ravvicinato (CAS) di interdizione aerea (BAI), e di ricognizione, svolgendo anche missioni "precise" in quanto hanno impiegato anche bombe a guida laser GBU-16 (Mk.83 da 500kg con kit Paveway II). Questi cacciabombardieri hanno totalizzato, insieme alla versione SEAD ben 338 sortite per un totale di 1285 ore di volo. Tra Tornado IDS ed AMX sono state impiegate ben 517 bombe Mk.82 da 250 kg, ed il Tornado ha impiegato anche 79 GBU-16.

•  12 AMX Ghibli: gli AMX, al loro battesimo del fuoco, hanno lavorato bene, eliminando ogni voce che li voleva come aerei inutili e buoni a nulla, volando grosso modo missioni simili a quelle dei Tornado (ma solo di giorno), anche se con armamento più leggero. Il nostro Ghibli, che operava da Amendola, ha volato ben 252 sortite che equivalgono a 667 ore di volo, condividendo col Tornado le 517 Mk.82 sopra descritte, ed impiegando anche 39 bombe a guida IR Opher, di fabbricazione israeliana, e con corpo di Mk.83, da 500kg.

•  2 B-707T/T: questi aerei convertiti in Tanker hanno operato in lunghe (e noiose) orbite per rifornire in volo i vari pacchetti alleati, sia italiani che di altre forze NATO. I nostri aerei hanno volato 87 sortite per 338 ore di volo, per rifornire di carburante i vari pacchetti di volo, cosa richiestissima in queste ultime guerre, erogando qualcosa come 1300 tonnellate di carburante.

•  4 AV-8B II+ Harrier: questi jump jet della Marina Militare hanno volato, a partire dal 13 maggio 1999, 30 sortite per 63 ore di volo, a bordo dell'incrociatore portaeromobili Garibaldi. Hanno impiegato Mk.82, ma anche missili AGM-65 "Maverick", nonchè GBU-16, supportati da altri aerei per l'illuminazione laser. Apparentemente hanno svolto un buon lavoro, anche se sappiamo che i cugini Harrier Mk.7 della RAF hanno proprio deluso...

Inoltre vari G.222 e C-130H italiani hanno volato numerose missioni di supporto tattico-logistico, volando 257 sortite per 419 ore di volo.

Ricordo che tutti i numeri degli aerei partecipanti sono variabili, in quanto temporaneamente l'AM ha fornito altri aerei in aggiunta a quelli sopra elencati.

L'Italia ha dovuto affrontare costi particolarmente alti. Basti pensare solo che il costo delle sole missioni dell'AM è stato di 65 miliardi e mezzo. Al quale va aggiunto lo schieramento navale, che oltre al Garibaldi con il suo gruppo aereo, includeva anche la fregata "Zeffiro". A tutto questo bisogna aggiungere poi lo schieramento logistico alla NATO:

Al servizio della NATO sono stati posti 19 eroporti dai quali ha operato la maggior parte dei veivoli NATO, richiedendo l'attivazione di tutti i servizi (Meteo, rifornimenti di carburante, Controllo del Traffico Aereo...) H-24 (24 ore al giorno). Da questi aeroporti sono state erogate ben 300.000 tonnellate di carburante, e le piste degli aeroporti sono state affaticate al punto da richiedere lavori straordinari, in quanto l'usura è stata pari a quella di 1 anno e 1/2. Il costo è stato quantificato in 25 miliardi

Uno schieramento antiaereo basato su di un radar mobile (Brindisi), 5 batterie SPADA (Brindisi, Otranto, Aviano, ecc.), 3 batterie Hawk dell'EI (Brindisi, Torre Veneri, Bari Palese) ha assicurato la protezione degli aeroporti insieme agli schieramenti della VAM (Vigilanza AM) e dell Esercito Italiano.

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La NATO, esclusa la partecipazione italiana già elencata, ha schierato un migliaio (che verso la fine della guerra era parecchio abbondante) di aerei tra bombardieri (americani), cacciabombardieri ed assetti vari, di ben tredici stati differenti, ossia tutta la NATO, esclusa l'Islanda ed il Lussemburgo (privi di forze aeree) e la Grecia (che per ragioni politiche ha inviato solo un cacciatorpediniere). Non ho nemmeno considerato la Polonia, la Repubblica Ceca e l'Ungheria in quanto, essendo da pochissimo entrate nella NATO non erano ancora integrati nell'apparato militare.

La partecipazione più grossa, come da copione, era Statunitense, ma per la prima volta anche l'Europa si è accollata una fetta di missioni piuttosto larga.

Schieramento Belga:

10 F-16A/B + 6 F-16/AM nella base di Amendola, Italia. Il Belgio ha partecipato alle operazioni nell'ambito della Task Force Belga-Olandese.

Schieramento Canadese:

12 CF-18A/B "Hornet" ad Aviano, Italia. Il Canada ha inviato uno "squadron" intero di F-18, impegnati soprattutto in missioni aria-terra. Pur essendo una grossa nazione, il Canada ha totalmente trascurato il supporto logistico, nonchè il rifornimento in volo.

Schieramento Danese:

6 F-16 "Falcon" nella base di Grazzanise, Italia. Anche la Danimarca, certo non una potenza militare, ha contribuito con l'F-16, tra gli aerei più impiegati nel conflitto.

Schieramento Francese:

6 "Jaguar" A , 4 "Mirage" F-1CR e 7 "Mirage" 2000D ad Istrana, Italia, insieme con un C-160 "Gabriel". 11 "Mirage" 2000C a Grosseto, Italia ed 1 E-3F "Sentry" ad Avord, Francia, 3 C-135FR "Stratotanker" ad Istres, Francia. Inoltre ha partecipato con 2 SA-330 "Puma" da "CombatSAR", e tutta la componente imbarcata sulla portaerei "Foch" (22 aeromobili pressochè esclusi dal conflitto). La componente navale ha riguardato anche 1 fregata, 1 sottomarino ed 1 nave pattuglia.

Importante la partecipazione francese, forse la seconda (in contesa con Gran Bretagna ed Italia), sia per la componente da caccia e di cacciabombardieri, ma anche per le missioni di supporto.

Schieramento Tedesco:

14 "Tornado" EKA/ECR a Piacenza, in Italia, supportati da 1 C-160 "Transall" a Landsberg, in Germania. La componente navale ha riguardato una fregata. La partecipazione tedesca è stata soprattutto una partecipazione SEAD, visto che il loro "Tornado" EKA/ECR è omologo al nostro "Tornado" ECR/SEAD. La partecipazione tedesca è stata la prima da dopo il conflitto mondiale, ed ha riguardato anche il mettere a disposizione la base aerea di Bruggen, per l'attività dei "Tornado" IDS inglesi.

Schieramento Inglese:

12 "Harrier" GR Mk.7 a Gioia del Colle, Italia, assieme ad 1 "Canberra" PR Mk.9, più 2 "Sentry" AEW Mk.1 ad Aviano, 3 L-1011 "Tristar" ad Ancona, Italia, 3 VC-10 a Bruggen, Germania, ed 8 "Tornado" IDS schierati da aprile a Bruggen. Inoltre lo schieramento prevedeva 7 "Sea Harrier" F/A Mk.2 e 10 SH-3D "Sea King" imbarcati nella HMS Invincible

Lo schieramento inglese, sempre notevole per partecipazione, questa volta ha sollevato dubbi in quanto ad impegno, visto che gli Harrier erano all'inizio solo 8, ed i Tornado hanno tardato ad arrivare. Inoltre gli Harrier hanno, apparentemente, deluso per un'efficacia operativa inferiore alle aspettative. La partecipazione navale ha riguardato anche 1 sottomarino nucleare, 1 fregata ed 1 nave ausiliaria.

Schieramento Norvegese:

6 F-16A/B "Falcon" a Grazzanise, Italia, insieme, a quanto pare, ad 1 C-130H. Anche la Norvegia ha schierato degli F-16, che in Norvegia rappresentano tutta la prima linea.

Schieramento Olandese:

10 F-16AM e 6 F-16A/B ad Amendola, insieme con 1 Fokker 60 ed in collaborazione con lo schieramento belga. Inoltre l'Olanda ha partecipato alle operazioni schierando 2 KDC-10 ad Eindhoven ed una fregata.

L'Olanda, molto impegnata in questa guerra, ha dimostrato buone capacità: i suoi F-16 infatti sono intervenuti in ogni tipo di missione, ed un F-16AM si è addirittura aggiudicato l'abbattimento di un MiG-29 serbo, l'unica vittoria aerea europea.

Schieramento Portoghese:

3 F-16A/B "Falcon" ad Aviano. Non si può dire che lo schieramento portoghese sia stato massiccio, anche se sicuramente è stato incrementato nel corso della guerra. Possiamo però dire che è stato significativo il battesimo del fuoco della FAP (forza aerea portoghese) in ambito NATO.

Schieramento Spagnolo:

6-12 EF-18A/B "Hornet" ed 1 KC-130H ad Aviano per il rifornimento in volo, più 1 C.212 "Aviocar" a Vicenza. Lo schieramento spagnolo, basato su F-18, è stato uno schieramento valido anche per la presenza di un tanker, indispensabile in questa guerra. La partecipazione ha riguardato anche una fregata.

Schieramento Turco:

11 F-16C/D "Falcon" a Ghedi, Italia. La Turchia è uno dei maggiori utenti di F-16, ed i suoi cacciabombardieri sono in grado di eseguire pressochè ogni missione operativa di un cacciabombardiere. C'è inoltre da dire che gli F-16 turchi schierati vantano un buon grado di aggiornamento. Lo schieramento turco si completa con una fregata.

C'è da dire che anche per questo considerevole schieramento europeo (fatta eccezione per Canada e Turchia), i numeri sono sicuramente in difetto: durante tutto il conflitto infatti il generale Clark ha frequentemente richiesto incrementi dei numeri degli aerei schierati, ed inoltre non sono considerati aerei da trasporto che hanno fornito supporto iniziale od occasionale agli schieramenti.

C'è inoltre da aggiungere che la Polonia ha offerto un An-26 da trasporto, che è stato visto più volte operare da basi italiane. Infine sappiamo che l'Ungheria ha fornito, durante il corso della guerra, spazio aereo e basi per uno schieramento di F/A-18 statunitensi.

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Come sempre in queste ultime missioni umanitarie gli Stati Uniti hanno vantato una presenza veramente grossa, anche se non più ai livelli di Desert Storm, sia nei numeri che nelle percentuali. Gli Stati Uniti, in particolare, sono gli unici che sono in grado di coprire in maniera perlomeno adeguata sia tutte le esigenze di combattimento (caccia, cacciabombardieri, SEAD, ma anche bombardieri strategici, aerei da appoggio tattico, cruise...), ed hanno fornito ad esse tutte quelle specialità e quegli assetti più o meno pregiati come aerei da trasporto strategico, aerei AWACS, cisterne volanti, aerei da guerra elettronica, nuclei CSAR, ricognitori teleguidati, ed aerei per l'Intelligence elettronico, postazioni di comando volanti e ben altro ancora... Tutti assetti che sono indispensabili in una guerra ad "alta tecnologia", ma di cui nessuno dispone, se non, a volte, in maniera decisamente inadeguata.

Questo l'elenco approssimativo degli aeromobili impiegati:

— F-16C "Falcon": almeno 78 gli F-16 impiegati dagli USA inizialmente, forse un centinaio verso la fine, di cui una buona parte nella versione F-16CJ, per missioni SEAD. Almeno 52 dei 78 F-16 operavano da Aviano, Italia, mentre sicuramente un'altra parte operava da Decimomannu, Cagliari. Questi aerei si potrebbero definire i "Factotum" della NATO, in quanto oltre alle missioni SEAD, sono anche caccia molto validi (oltre all'F-16 olandese, anche uno americano vanta un MiG-29 come vittima), e buoni cacciabombardieri di precisione. C'è però da dire che nel ruolo SEAD hanno deluso, soprattutto per via del fatto che il pilota oltre a gestire un sistema sofisticato come quello per l'impiego dell'AGM-88 "Harm", deve anche pensare a... pilotare!! Il 2 maggio del '99, durante una missione di guerra non distante da Belgrado, un F-16CG è stato abbattuto, probabilmente dai cannoni della contraerea. Il pilota, eiettatosi, è stato tratto incolume circa 7 ore più tardi da un nucleo CSAR.

— F-15E "Strike Eagle": forse una quarantina all'inizio del conflitto, sembra che alla fine fossero più di 65, tutti schierati ad Aviano. Questi eccellenti cacciabombardieri hanno svolto pressochè ogni tipo di missione d'attacco al suolo, impiegando quasi tutta la gamma dell'arsenale americano. Sono stati anche la causa dei black out in Serbia, ottenuti mediante l'impiego di bombe alla grafite. Si sa che numerosi F-15 hanno dovuto eseguire atterraggi d'emergenza, anche a Sarajevo, ma spesso a causa di guasti, e non di danni da fuoco nemico.

— A-10A "Thunderbolt": circa 44 alla fine del conflitto, hanno soprattutto eseguito missioni di FAC (controllo aereo avanzato) individuando i bersagli e dirigendoci contro gli aerei alleati, partendo da Gioia del Colle e da Trapani, Italia. Questi cacciacarroarmati hanno confermato le loro doti di invulnerabilità: un A-10 colpito ad un motore da un missile "SA-13" è riuscito comunque ad atterrare all'aeropotro di Skopje.

— F-117A "Nighthawk": ad Aviano erano giunti 12 esemplari del ben noto bombardiere invisibile ancora prima della guerra, e qui è successo l'inatteso. Uno di questi aerei (che nel Golfo avevano acquistato la fama di invulnerabili) fu abbattuto, il pilota recuperato ore dopo dagli infallibili del CombatSAR. Successe il putiferio: come poteva essere possibile? Invece per le ragioni che sappiamo è stato possibile, e con l'occasione apparvero molti altri punti deboli dell'aereo. Ne furono schierati altri 12 a Spangdalem, in Germania, più un rimpiazzo. Questi aerei si sono comunque confermati ottimi bombardieri di precisione, ed hanno operato ininterrottamente per tutto il conflitto.

— B-52H "Stratofortress": dalla base aerea di Fairford, in Inghilterra, hanno operato gli unici bombardieri strategici americani disponibili in numero adeguato: gli "Stratofortress". Di questi bombardieri, che ormai sono veramente molto anziani (primi anni sessanta), ne è stato schierato un quantitativo molto imprecisato: forse 8 o 9 all'inizio del conflitto, addirittura una ventina scarsa verso la fine. Questi bombardieri sono stati impiegati, essendo facili bersagli, come vettori per i missili da crociera AGM-86C CALCM. Pur potendone montare fino a venti, ogni B-52 ne ha impiegati fino ad un massimo di otto, e pure con notevoli problemi. Già, perchè se gli aerei sono ormai "pensionabili", è altrettanto vero che i missili che montava non sono poi così giovani. I CALCM lamentano vecchiaia e poca precisione sul bersaglio, tanto che di rado gli aerei riuscivano a sganciare tutti e sei i missili (due erano di riserva).

— B-2A "Spirit": il mitico bombardiere strategico invisibile ha avuto nella campagna contro la Serbia il suo "battesimo del fuoco", ed ha operato contemporaneamente agli altri suoi colleghi B-52H e B-1B. Il bombardiere, di cui sono stati prodotti solo 20 esemplari prototipi inclusi, ha partecipato alle missioni in sei esemplari aggiornati al "Block 30", uno standard che gli permette di impiegare armamento convenzionale. L'aereo, che al pezzo è costato 2.100 milioni di dollari, sì avete capito proprio bene, da sfamarci il mondo e sconfiggere l'AIDS, è perfettamente invisibile ai radar ed ai missili IR, e può portare fino a 16 missili a testata nucleare. L'armamento impiegato nel Kosovo si è limitato a 8 bombe JDAM, a guida satellitare. Il B-2 ha operato direttamente dalla base aerea "Whiteman" nel Missouri, volando missioni di addirittura 36 ore filate!

— B-1B "Lancer": il B-1B è un vero e proprio cargo portabombe in quanto è essenzialmente in grado di trasportare notevoli quantità di Mk.82 o di distributori di submunizioni, mantenendo una velocità che per un aereo di quelle dimensioni non è affatto male, ma per ora almeno, non può eseguire attacchi di precisione, ma grandi attacchi areali, utili ad esempio contro raffinerie fuori da centri abitati, che presentano numerosi bersagli sparsi su larga scala. Il B-1 all'inizio del conflitto non è stato impiegato, in quanto i suoi apparati di autoprotezione elettronica non erano adeguati all'antiaerea serba, ma sembra che in un secondo tempo abbia operato dalla base di Fairford, Gran Bretagna, in non meno di 5, forse più del doppio, esemplari.

— F-15C "Eagle": l'"Eagle" è stato uno dei pochi caccia puri schierati per il conflitto, probabilmente a causa della scarsità almeno numerica della caccia nemica, nonchè forse anche per il fatto che molti altri aerei (F-16, F-15E "in primis") vantano già ottime capacità di combattimento, come si è poi visto. Ne erano stati schierati almeno 24 all'inizio del conflitto, distribuiti tra Cervia ed Aviano, Italia, e forse alla fine erano aumentati anche a 32 o giù di lì. Nel corso del conflitto si sono aggiudicati la vittoria contro almeno 4 MiG-29 "Fulcrum" jugoslavi.

— F/A-18C "Hornet": l'"Hornet" è stato schierato in numerosi esemplari anche in questo conflitto. Almeno 24 esemplari della US Navy erano imbarcati sulla portaerei USS "Theodore Roosevelt", più altri 24 esemplari schierati in Ungheria dopo l'inizio del conflitto, e forse altri ad Aviano. Non si sa molto sul loro operato, ma possiamo affermare che hanno svolto principalmente missioni di bombardamento, con armamento anche di precisione.

— F-14A "Tomcat": gli equipaggi del "Tomcat", pur vantando un aereo dalle prestazioni notevoli, impiegano mezzi che risalgono al Viet-Nam, per cui gli almeno 28 F-14 imbarcati sulla "Roosevelt" non hanno avuto molte occasioni di far valere la loro forza. Infatti non sono stati divulgati particolari dettagli riguardo questo assetto, ma possiamo affermare che la partecipazione sia stata più un'occasione per dare un addio in bellezza al "Tomcat", prossimo alla radiazione, che non perchè indispensabile per le operazioni.

— S-3B "Viking": questo aereo, presente a bordo della USS "Roosevelt" in 8 esemplari, ha come compiti principali la sorveglianza elettronica, la lotta antinave ed antisommergibile, ma può, se si presenta la necessità, eseguire attacchi a terra. Non vi sono grandi particolari sulla loro partecipazione al conflitto (che visti i numeri deve essere stata insignificante), ma probabilmente si sono occupati di eseguire missioni di pattugliamento per far rispettare l'embargo imposto alla Serbia.

— EA-6B "Prowler": il "Prowler", dalla radiazione degli EF-111 (sempre americani), è l'unico aereo da guerra elettronica a disposizione della NATO, e come se non bastasse, la flotta di "Prowler" è ormai anziana, e numericamente inadeguata a far fronte ad un'esigenza che è fondamentale nei moderni conflitti. Per il Kosovo ne sono stati schierati circa 25 all'inizio, di cui 4 imbarcati sulla "Roosevelt", gli altri ad Aviano, ma in seguito il numero è aumentato. Nonostante l'Europa sia abbastanza potente, non dispone di simili assetti, costringendo gli USA a sforzi notevoli, e che comunque non sono bastati a fornire copertura adeguata a tutti i pacchetti missione. Gli EA-6B hanno anche volato alcune missioni armati di AGM-88 HARM, per fornire anche supporto SEAD.

AV-8B II "Harrier": gli Stati Uniti hanno anche fornito 8 "Harrier" che hanno operato a bordo della USS "Nassau", ma essendo presente un'altra unità, la USS "Inchon", possiamo ipotizzare che il numero fosse maggiore. Di questi "Harrier" non vi sono informazioni, se non che uno di questi è andato perduto a causa di un guasto ai motori in fase d'appontaggio, ma che per fortuna il pilota si è salvato in tempo.

— E-3C "Sentry": la "Sentinella" è un aereo AWACS, ossia uno di quegli aerei radar tanto indispensabili nelle guerre d'oggi. Stranamente invece la maggior parte degli AWACS schierati sembrava essere europea, mentre a quanto pare gli States hanno schierato solamente 2, ma forse anche 3 E-3 nella base di Geilenkirchen, in Germania.

— E-8C "Joint Stars": misteriosi partecipanti a questa guerra, non si è ben capito in quale misura abbiano preso parte. Gli Stati Uniti, unici utenti di questo tipo d'aereo, ne hanno schierati 2 esemplari a Rhein-Main, in Germania, ma non è chiaro quando abbiano volato missioni operative, nè quante, ma sembra che la loro presenza sia stata piuttosto marginale. I "Joint Stars" sono dei costosissimi aerei dotati di un radar ad apertura sintetica per la ricognizione del campo di battaglia, e sono in grado di tracciare una camionetta a 100 km di distanza. Erano stati considerati indispensabili nel Golfo per la caccia agli Scud mobili, ma l'esperienza in Kosovo ha rivalutato la loro importanza.

— KC-135R "Stratotanker": questi aerei sono la principale colonna portante dell'aerorifornimento americano, e seppur mostrando chiaramente la loro avanzata età, sono stati chiamati a fornire un supporto enorme: 80 aerocisterne di questo tipo sono state schierate tra numerosi aeroporti italiani ed europei, e non bastavano... Già, perchè quello dell'aerorifornimento è uno di quegli assetti che si accolla quasi per intero l'America. Comunque resta il fatto che la flotta da rifornimento statunitense è ormai troppo vecchia, ed i suoi aerei non hanno ancora a diposizione tante ore di volo...

— KC-10A "Extender": queste ben più moderne e capienti aerocisterne sono però in numero troppo esiguo: forse una decina, o anche meno, di "Extender" hanno supportato gli "Stratotanker" nel rifornimento in volo, senza che fossero rilasciate particolari dichiarazioni a riguardo.

— E-2C "Hawkeye": l'E-2C è l'AWACS delle portaerei americane (e da un po' anche di quella francese). E' un biturbina le cui dimensioni sono forse quelle massime per un aereo imbarcato. Dotato di un potente radar sulla fusoliera, la sua ragion d'essere è il fornire supporto radar agli aerei della US Navy imbarcati insieme a lui. Dato che ne erano presenti ben 5 imbarcati sulla "Roosevelt", possiamo immaginare che la sua non sia stata soltanto una presenza di facciata, ma che abbia ben contribuito al controllo dello spazio aereo serbo, insieme con gli E-3.

Gli aerei ed elicotteri schierati erano ben di più, in quanto si devono aggiungere i cargo (C-17, C-141, C-5 e C-130), altri aerei di supporto e sorveglianza (le postazioni di comando volanti EC-130ABCCC, per esempio), e gli elicotteri (MH-53J "Pave Low"), ecc...

Le cifre parlano da sole, con una partecipazione che oscilla tra il 60 ed il 90% del totale delle missioni.

Certo è che gli Stati Uniti continuano a fare la parte del leone, e che l'Europa ne ha di strada se vuole veramente creare una forza europea che sappia reggere il confronto.

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Le forze yugoslave messe in campo sono state decisamente esigue: la Serbia ha potuto schierare contro la NATO non più di 200 aerei da combattimento ed addestratori armati, di cui una buona parte totalmente inadeguati ad affrontare una minaccia agli standard della NATO... Questo comunque l'elenco approssimativo degli aerei da combattimento:

» 14 MiG-29 "Fulcrum A", e 2 MiG-29UV "Fulcrum B": questi gli unici caccia temibili, essendo però completamente sprovvisti di radar a lungo raggio, hanno subito l'iniziativa avversaria... Di questi a fine guerra ne risultavano abbattuti 6 dai caccia della NATO, ed altri 6 o 7 distrutti a terra dagli attacchi aerei.

» 60 MiG-21 "Fishbed" (varie versioni): l'altra faccia della prima linea, questi vecchi aerei non hanno potuto altro se non starsene rintanati negli shelter (o in rifugi camuffati). Le perdite che la JRV (l'aeronautica iugoslava) lamentava a fine guerra erano circa 20 o 21 "Fishbed", di cui uno abbattuto, o precipitato in un incidente.

» 37 J-22 "Orao"1

» 10-15 IJ-22 "Orao"2

» 26 J-1 "Jastreb" (varie versioni)

» 45 G-4 "Super Galeb"

» 20 G-2 "Galeb": di tutti questi aerei di produzione locale sono poco note (anche alla NATO) sia i quantitativi, che le versioni, ed anche il rateo di perdite. Sono tutti cacciabombardieri che, stando alle fonti non ufficiali, avrebbero anche effettuato attacchi al suolo ai danni delle popolazioni kosovare durante la guerra.

Non è ben chiaro il quantitativo del resto degli aereomobili, soprattutto elicotteri vari ed aerei da trasporto, di cui sappiamo solo che hanno operato durante la guerra elicotteri Mi-8 ed Sa-341 "Gazela" in appoggio alla ben nota campagna terrestre in Kosovo.

Per quanto riguarda l'antiaerea, sappiamo che la Serbia era dotata di 2 batterie a lungo raggio SA-2, e di batterie SA-3, SA-6, e forse SA-13, nonchè numerosi pezzi d'artiglieria. Sicuramente l'antiaerea ha subito delle perdite, ma è certo che fino all'ultimo giorno di guerra era attiva, anche grazie alla notevole prudenza degli uomini radar.

Per quanto riguarda le truppe a terra la situazione è ben più incerta. L'unica cosa sicura è che i serbi non si sono risparmiati in questo fronte, anche perchè non vi sono state minacce troppo forti: i guerriglieri dell'UCK, soprattutto all'inizio, non erano in grado di contrapporsi in maniera seriamente valida, e gli attacchi aerei della NATO non hanno fatto quella strage di carri armati che si sperava.

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