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1. Classificazione delle
opere
Secondo
una consuetudine molto diffusa nell'antichità e nel Medioevo per cui, al
fine di dar credito a certi scritti, li si attribuivano ad autori famosi,
anche a san Tommaso sono state ascritte opere che al vaglio della critica
moderna sono poi risultate di dubbia autenticità o spurie. Ancor oggi il
problema del catalogo delle opere autentiche non è stato completamente
risolto. Mandonnet ha creduto di trovare la soluzione apodittica del
problema nel catalogo di Bartolomeo da Capua, perché a suo giudizio questo
sarebbe un catalogo ufficiale e pertanto le opere ivi contenute sarebbero
autentiche, mentre le opere che non vi sono comprese sarebbero apocrife. Ma
più tardi Pelster e Grabmann hanno mostrato l'infondatezza di questa tesi,
facendo vedere che non esiste nessun catalogo ufficiale e dimostrando che
alcune opere sicuramente autentiche non sono incluse nel catalogo di
Bartolomeo da Capua. Ad ogni modo si deve dire che, tutto sommato, si tratta
di una questione di importanza relativa, in quanto tutte le opere maggiori
attribuite a san Tommaso sono sicuramente frutto del suo ingegno e sono
pertanto sicuramente autentiche.
Gli
scritti di san Tommaso si sogliono dividere in cinque gruppi: a) opere
sistematiche; b) commenti alla Sacra Scrittura; c) commenti ad Aristotele e
ad altri autori antichi e medioevali; d) opuscoli autentici; e) varie.
A
parte i commenti alla Sacra Scrittura, le opere che più interessano la
filosofia sono, per quanto riguarda il primo gruppo, le Quaestiones
disputatae (De veritate, De potentia, De malo, De spiritualibus creaturis,
De anima, De Magistro e De virtutibus) e le Quaestiones
quodlibetales (cioè redazioni sintetiche di questioni e argomenti
svolti nell'insegnamento e nelle dispute); per quanto riguarda il terzo
gruppo, sono da segnalare il commento ai quattro libri delle Sentenze di
Pietro Lombardo e i commenti critici a tutte le opere di Aristotele, di
Boezio, dello Pseudo-Dionigi e dell'opera anonima chiamata Liber de
causis (che, come si è visto altrove, era attribuita ad Aristotele,
mentre si tratta di uno scritto neoplatonico); infine, altre opere di grande
importanza, riguardanti di nuovo il primo gruppo, sono il De principiis
naturae, il De ente et essentia, la Summa contra gentiles, il De
aeternitatae mundi, il De unitate intellectus, il De substantiis separatis,
il De regimine principum e il Compendium
theologiae.
Le
opere di san Tommaso sopra elencate non possono comunque essere classificate
distinguendo rigidamente tra opere filosofiche, teologiche e didattiche,
poiché in ognuna di esse si trova la trattazione dei diversi settori del
sapere sia filosofico che teologico. L'opera poi che riassume e
approfondisce genialmente tutta la sua produzione, in una sintesi nuova e
tuttora insuperata per la sua organicità e completezza, è la Summa
theologiae, la "cattedrale di cristallo", come è stata
definita. Tommaso d'Aquino compenetra saldamente la filosofia con la
teologia, in una visione unitaria che esprime l'universalità e quindi
l'attualità perenne del pensiero cristiano. Fu scritta dall'Aquinate "ad
eruditionem incipientium [= per l'insegnamento della teologia ai
principianti]", cioè a scopo eminentemente didattico, come un manuale
scolastico: in realtà l'opera è da allora la fonte principale della
ricerca scientifica in campo teologico e anche per certi argomenti
schiettamente filosofici; essa, come abbiamo detto, fu iniziata in Italia
verso il 1266 e l'autore vi attese a intervalli, fino alla morte; non poté
essere portata a termine, poiché negli ultimi anni, come vi poneva mano,
veniva preso da mistici rapimenti, nei quali soltanto esclamava: "Non
possum". L'opera consta di 38 trattati, svolti in 631
questioni, 3.122 articoli, 10.000 obiezioni; è divisa in tre parti: la
prima parte espone la sintesi teoretica dei tre massimi problemi della
filosofia (mondo, uomo e Dio); la seconda parte costituisce la sintesi
pratica degli stessi problemi ed è quindi un'esposizione della problematica
morale; questa parte è suddivisa in altre due parti: "prima
secundae" (I-II) e "secunda secundae" (II-II); nella
I-II Tommaso espone la scienza etica in generale, nella II-II tratta il
valore morale nella sua concretezza critica sia umana che cristiana; nella
terza parte si apre la visione critica dei Cristo, quale centro della società
umana, anello di congiunzione tra l'uomo e Dio.
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