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miti,  leggende  ed  etimologia

Molti fiori portano legato al loro nome delle leggende che la cultura popolare ha tramandato e che originano da storie curiose da ricordare e conoscere.
I nomi di molti fiori sono di origine latina ma la maggior parte è di derivazione dalla lingua greca.

Achillea. (Fam. Compositae) Il nome deriva dall'eroe greco Achille che usò questa pianta per curare e
               rimarginare le ferite di Telefo. L'uso della pianta era stato insegnato ad Achille dal medico
               ateniese Chirone.

Adonis. (Fam. Ranuncolaceae)  Questa pianta prende il nome da Adone, il giovane amante della dea
            Afrodite, che ucciso da un cinghiale, venne trasformato dalla dea in un rosso fiore.
            Teiade, nonna di Adone, dicendo che Mirra fosse più bella di Afrodite, fece incollerire la dea che fece in modo 
            che Mirra giacesse col padre Cinira, re di Cipro. Quando il padre scoprì lìinganno, volle uccidere la figlia che
            per sfuggire alla morte si trasformo in un arbusto. Dall'incesto nacque Adone che diventò bellissimo e fece invaghire
            sia  Afrodite che Persefone, dea degli inferi. Zeus dispose che Adone dedicasse alle dee lo stesso tempo, ma Afrodite 
            con un inganno riuscì ad avere Adone tutto per sé. La dea degli inferi si vendicò facendo uccidere Adone da un 
            cinghiale durante una battuta di caccia. Afrodite mutò il sangue del giovane in un rosso fiore.

Albero di Giuda (Cercis siliquastrum Fam. Leguminosae). Secondo la tradizione, Giuda, dopo il
               tradimento fatto a Gesù, si sarebbe impiccato a questo albero.

Anemone (Fam. Ranuncolaceae) In greco la parola significa fiore del vento in quanto cresce spontaneo
                in posizioni ventilate.

Angelica (Angelica archangelica Fam. Apiaceae) Si dice che l'arcangelo Raffaele abbia fatto
               conoscere agli uomini la pianta, che si credeva in grado di debellare la peste, neutralizzare i
                veleni e allungare la vita.  

Arnica (Fam.Asteraceae)  In greco la parola significa "pianta che fa starnutire"  è infatti chiamata, in
           alcuni dialetti, Starnudela per la sua proprietà di far starnutire.

Basilico (Ocymum basilicum) In India è sacro a Visnù.
            In Grecia è il simbolo dell'odio e dell'invidia, in Moldavia è creduto di indurre al matrimonio gli scapoli

Begonia deriva dal signor Begon che nel ' 700 era a San Domingo e prese passione a questi fiori.

Bellis perennis vedi Pratolina

Calendula (Fam. Compositae) Probabilmente il nome deriva da calende, che erano i primi giorni del
                mese, nel calendario romano, per indicare che questa pianta può fiorire per tutto l'anno.

 

 Camelia (Fam.Theaceae) Limneo derivò questo nome, dal biologo George Kamel, 
 prete gesuita, che viaggiando con le navi della Compagnia delle Indie importò nel 1792 
 la pianta dal Giappone. Fu molto usata nei modelli di alta modo da Coco Chanel.

 





Capsella bursa pastoris (Fam. Crociferae) o borsa del pastore, deriva il nome dal frutto, che assomiglia
              alle borse, un tempo usate dai pastori.

Carlina (Fam. Compositae) La leggenda narra che Carlo Magno curò e guarì con questa pianta, i suoi
            soldati, colpiti da pestilenza.

Centaurea minore (Fam. Compositae) (Erythraea centaurium. Fam. Compositae) e Centaurea cyanus o
                           Fiordaliso.Il nome erythraea (rosso), deriva dal greco, mentre centaurium, si riferisce
                           al centauro Chirone, che ferito da Ercole al piede, si curò con questa pianta.

Chrysanthemum (Fam. Compositae) il nome deriva dal greco, e significa fiore d'oro, in riferimento alla
                          parte centrale (il capolino) di colore giallo oro.

Colchico (Fam. Liliaceae) il nome deriva dal greco, e fa riferimento alla Colchide, una regione russa sul
               mar Nero, ora denominata Mingrelia. Nella mitologia era la meta degli Argonauti, diretti alla
               conquista del vello d'oro 

Dalia (fam.Compositae) è stato così battezzata dal botanico Dahl che l'importò dal Messico nel 1783.

Dicentra (Fam.Papaveraceae) E' nota come cuore della Madonna. Il nome deriva dal greco di=due e
              kentron=sperone.

Echium (Fam. Borraginaceae) chiamata erba viperina, poiché ritenuta di guarire dal morso della vipera.

Elleboro (Fam. Ranuncolaceae) nome composto che deriva dal greco, helein = uccidere e bora = cibo,
              quindi cibo velenoso, infatti è una pianta tossica.

Farfara  (fam.Compositae, genere Tussilago) il nome del genere origina dal latino "tussis" e "agere" che
             significa togliere la tosse. Il nome della specie deriva dal latino "far" farina e "ferre" portare,   
             essendo la pagina inferiore delle foglie, bianca e tomentosa che sembra infarinata.

Gardenia (Fam. Rubiaceae) deriva dal botanico Garden.

Garofano (Fam. Caryophyllaceae) dal greco Kariofillon significa fiore a forma di chiodo.

Genziana (Fam. Gentianaceae) il cui nome deriva da Gentius re degli Illiri, vinto dai Romani nel 
                II secolo A.C. che fu lo scopritore delle sue virtù. Dioscoride e Plinio ne consigliavano l'uso
                contro il morso dei serpenti. Prima dell'avvento del chinino, era usata contro la malaria.

Geranio (Fam. Geraniaceae) dal greco ghèranos, per la somiglianza del frutto al becco della gru. 

Giacinto (Fam. Liliaceae) dal greco Yakintos nome di un giovine, amato da Apollo e Zefiro. Venne
              ucciso da Apollo e trasformato nell'omonimo fiore.

Giglio (Fam. Liliaceae) Simbolo della purezza, venne importato dall'Oriente al tempo delle Crociate.

Gladiolo (Fam Iridaceae) deriva il nome dalla spada dei soldati romani chiamata gladio.

Iperico (Fam.Ipericaceae) E' noto come erba di S.Giovanni in quanto la raccolta delle sommità fiorite è
            tradizione farla in questo periodo (24 giugno), un'altra tradizione vuole che la raccolta avvenga
            il 22 giugno giorno del solstizio d'estate. In alcune zone è noto come erba Scacciadiavoli e per
            questo era bruciata in casa e i vapori emanati avevano il potere di scacciare il diavolo.       

Iris (Fam. Iridaceae) Ricorda Iride, figlia di Taumante, messaggera degli dei, che tramite l'arcobaleno relazionava 
             fra la Terra e l'Olimpo. Fiore originario della Siria, introdotto in Egitto da Tutmosis. Noto anche come 
             " fior di giglio " che Luigi IX partendo per l'ottava crociata fece figurare sulle sue bandiere. La sua forma 
             stilizzata è anche il simbolo della città di Firenze. Un celebre dipinto di Van Gogh immortala questo fiore. 

Lattuga (Lactuga sativa) per le sue proprietà sedative, i Pitagorici la definivano l'erba degli Eunuchi.

Magnolia dal botanico Magnol.

Malva il nome deriva dal greco, malakos, per le parti molli della pianta. Carlo Magno la inserì come 
           "pianta obbligatoria" nel suo Capitulare de villis. 

Margherita in greco significa perla o gemma.

Melissa officinalis(fam. Labiateae) Il nome deriva dal greco e significa ape ad indicare le qualità
                           mellifere della pianta.

Melograno (Punica granatum. Fam. Punicaceae)  Considerato simbolo della fertilità ai tempi del re
                 Salomone.

Menta (fam. Labiateae) nella mitologia, era una figlia del fiume infernale Cocito, molto amata da
                  Plutone. Proserpina tramutò la Ninfa in erba, per vendicarsi degli amori che questa aveva
                  avuto con Plutone, suo sposo.
                  I Romani credevano che la Menta fosse in grado di aumentare la memoria, per cui pare
                  che dal nome Menta sia derivata la parola latina mens e quindi mente. 

Mughetto (Fam. Asparagaceae) La leggenda narra che il fiore nacque dalle gocce di sangue di S. Leonardo
              
che combatté vittoriosamente il demonio. Negli anni '50, Christian Dior lo usò come ornamento
               per gli abiti da sera.

Nasturzio (Nasturtium officinalis. Fam Cruciferae) chiamato anche erba puzza. Il suo nome deriva dal
                latino e significa naso storto a causa dell'odore forte della pianta.

Narciso (Fam. Amarillidaceae) prende il nome da Narciso, bellissimo figlio del fiume Cefiso e della Ninfa Liriope.
                 I genitori, volendo conoscere il futuro del loro figlio e sapere se potesse avere una lunga vita, lo portarono
                 dall'indovino Tiresia, che così rispose " Se non guarderà mai se stesso". Un giorno vistosi riflesso 
                 nell'acqua di un laghetto, perso nella propria contemplazione, scivolò nell'acqua e annegò e fu mutato in fiore.
                 Altre versioni esistono di questa leggenda.
                 Narciso aveva suscitato l'interesse di molte Ninfe, tutte da lui rifiutate. Una di queste, Eco, offesa del rifiuto
                 e nel suo amor proprio, si trasformò in una roccia. Le altre Ninfe, chiesero allora l'intervento di Nemesi, dea 
                 della giustizia, affinché punisse l'arrogante giovane. Narciso fu portato davanti ad uno specchio d'acqua e vistosi 
                 riflesso s'innamorò della sua immagine, ma l'acqua si increspò e Narciso cercando di afferrare l'immagine che
                 scompariva, cadde in acqua ed annegò.

Ninfea (Fam Nymphaeceae) Dalla mitologia, naiadi erano le ninfe dei fiumi (Potameidi), dei laghi
          (Limnadi), delle fonti (Creniadi); figlie di Giove, una di esse morì di Gelosia per Ercole.

Ortensia deriva il nome dalla signora Hortense Lepante, moglie di un orologiaio parigino.

Parietaria (Fam. Mirtaceae) così chiamata perché nasce sui muri e sulle pareti esterne delle vecchie
               case. Fra le piante medicinali, è già elencata da Dioscoride Pedanio, il famoso medico
               naturalista di Anazarba, vicino a Tarso in Cilicia, vissuto nel I secolo d.C., la cui opera in
               cinque volumi ci è giunta fino a noi. In essa sono raccolte tutte le nozioni farmacologiche del
               tempo, fra cui 600 piante. Da Dioscoride è indicata contro le erisipole, le infiammazioni,
               l'amigdalite (infiammazione delle tonsille), contro la tosse. Plinio il Vecchio, il grande
               naturalista romano,  racconta che uno schiavo di Pericle, caduto dall'alto di un tempio, fu
               guarito da questa pianta che Minerva gli aveva mostrato in sogno. 

Passiflora o fiore della passione. La leggenda vuole che la pianta si sia arrampicata sulla croce per
               dare sollievo a Gesù morente. Si ricorda che essa è originaria del Perù e scoperta verso il 1600.
               Nel 1610 Padre Giacomo Boiso riconobbe in essa i simboli della Passione di Gesù Cristo.
               Le 3 stigme rappresentano i chiodi, le 5 antere indicano le ferite, la corolla rappresenta la corona di spine,
               i 10 petali gli apostoli con esclusione di Giuda e Pietro, nella foglia la lancia, nei viticci lo staffile. (vedi foto)          

Pratolina è la tipica margheritina dei prati, con i petali bianchi soffusi di rosa. Il suo nome è Bellis
              perennis dal latino bellus che significa grazioso. In Inghilterra si chiama Daisy che deriva da 
              Day's eye, occhio del giorno, in quanto al tramonto si chiude, per riaprirsi all'alba.
              In Scozia si chiama Bairwort, erbe dei bimbi, che in quel paese usano fare ghirlande.
              In Germania è detta Marienblumchen, fiorellino di Maria, che secondo una leggenda, si punse
              un dito mentre cuciva e il sangue diede colore alle pratoline.
              Nella mitologia nordica il fiore è sacro a Ostara, dea della primavera.
              Il re di Francia S. Luigi, portava un anello con i tre simboli che più amava: Il crocifisso per la 
              religione, il giglio per la Francia, la margherita per la moglie, Margherita d'Anjou.
              Il suo secreto la rende inappetibile agli animali e facendola macerare in acqua se ne ricava un
              liquido che agisce come antiparassitario.
     

Primula (Fam. Primulaceae) dal latino primus, ad indicare la precocità della fioritura.

Rododendro (Fam. Ericaceae) dal greco, rhodon=rosa dendron=albero 

Rosa

L’origine della rosa si perde nella notte del tempo. 
 Già Confucio viveva in mezzo alle rose e compose un gran numero di poesie, che sono state
 riportate sui grandi vasi dei mandarini del celeste impero. Fra i 18.000 volumi della biblioteca
 dell’imperatore della Cina, 1800 sono trattati di floricoltura e di essi 600 trattano della coltivazione
 delle rose, nonostante che allora fossero conosciute solo due qualità: la bianca e la giallo paglierina.
 L’essenza di rose, in Cina, può essere usata solo dai membri della famiglia imperiale e dagli alti
 dignitari. Un sacchetto pieno di foglie, era considerato come un talismano contro i geni del male, le
 malattie e i brutti sogni.
 Nel Siam è credenza che il genio del bene sia nato in un boschetto di rose, mentre il genio del male
 era nato in un boschetto di cipressi. 
 I greci la facevano nascere nell’isola di Citera, chiamata anche Cerigo, mitica patria di Afrodite, ma
 Anacreonte la derivava da Afrodite stessa, che usciva dalle onde grondante d’acqua. Una goccia
 attaccata alla pelle nuda della Dea, cade a terra e fece nascere la prima rosa. I fiori furono tutti
 bianchi, ma un giorno Venere accorrendo a soccorrere Arom si punse ed il fiore s’imporporò del sangue della Dea. Un'altra versione ci narra che le rose diventassero rosse per la vergogna di aver dato tanto dolore alla dea.
La leggenda maomettana, fa nascere la rosa dal sudore del profeta. 
La Roma imperiale fece un uso immoderato dei petali di rosa. Nerone fece piovere sui suoi convitati, petali per quattro milioni di sesterzi. Eliogabalo lo emulò e la pioggia di rose sommerse i suoi invitati; in quanto a lui, non si bagnava che in vino di rose. Cleopatra, ricevendo Antonio fece ammassare sul pavimento, petali per l’altezza di un’auna. Verre, nella sua lettiga, giaceva su un materasso di rose e di esse si cingeva la testa ed il collo. Marziale diceva "Egiziani inviateci il grano, noi vi manderemo rose". Infine Apicio immaginò e lasciò ai posteri la ricetta del pudding di rosa.
Il Medioevo, come per tutto il resto, fu un’epoca buia e Carlomagno emise inutili decreti per valorizzarla.
Verso il 1100, i crociati portano in Francia ed in Inghilterra delle rose asiatiche e quelle di Damasco. Nella stessa epoca i monaci benedettini presero affezione a questo fiore e lo coltivarono.
Lutero aveva una rosa nel suo sigillo. In Svizzera le persone assolte avevano il diritto di portare la "rosa dell’innocenza".
In Inghilterra, una rosa rossa, divenne il simbolo del casato Lancaster, mentre una rosa bianca lo divenne per il casato York. Fra questi due casati, fu combattuta la guerra dei trent'anni (1455-1485), anche nota come guerra delle Due Rose. 
Negli anni del 1800, due erano i rosai più notevoli: quello di Hildesheim (Hannover) e quello di Tolone nel giardino della marina.

Narra una leggenda che Chloris, dea dei fiori, trovasse una ninfa morta in un bosco. La raccolse e la portò da Afrodite, dea della bellezza, e da Dionisio, che insegnò agli uomini la coltivazione della vite, affinché le donassero l'immortalità. Afrodite le donò la sua bellezza e Dionisio il profumo. Chloris portò infine la ninfa da Apollo, dio del sole, che la riportò in vita e così, nata a nuova vita, diventò la rosa e fu incoronata regina dei fiori.

Rosmarino (fam. Labiateae) stimolo dell'amore, del matrimonio, della morte, questa pianta era dedicata
                 ad Afrodite. Una tradizione andalusa vuole che un grosso cespuglio di rosmarino abbia
                 nascosto la Madonna in fuga verso l'Egitto, sottraendola così ai soldati di Erode.

Salice (fam. Salicaceae) presente in  moltissimi generi: alba (salcio da pertiche), incana (salcio
           ripaiolo), viminalis (vimine, vetrice), babylonica (salice piangente), triandra (salcio da ceste),
           pentandra (salcio odoroso), fragilis (salcio fragile). Uno dei sette colli di Roma, il Viminale, era
           così chiamato poichè era ricoperto di salici da vimine, utilizzato per fabbricare ceste e simili.
           Gli ebrei celebravano la festa delle capanne per ricordare l'uscita dalla schiavitù egiziana, come
           ricordato nel Levitico. Veniva costruita una capanna per ricordare gli antichi padri che avevano
           vissuto sotto le tende nel deserto.Una proprietà della corteccia é di essere un febbrifugo
           efficace, contiene la salicina, da cui l'acido acetilsalicilico, la comune aspirina.

Salvia (fam. Labiateae) dal latino salvare, cioè guarire per le proprietà di questa pianta.

Sanguisorba (fam. Rosaceae, genere Poterium) ossia, pianta che assorbe il sangue. Infatti il rizoma è
                    ricco di tannino, utile nelle emorragie.

Saxifraga in quanto queste piante nascono in terreni sassosi e rocciosi  e sembrano rompere la roccia.

Scabiosa dal latino scabiosus in quanto era usata per curare la scabbia.

Tagete dalla mitologia era nipote di Giove, nato da un solco di terra di un campo, che un contadino
           stava arando.

Tasso dal latino "texicum", velenoso o tossico. Infatti la pianta è velenosa per cui è anche detta "albero
          della morte"

Teucrium (fam. Labiateae) il nome deriva dal troiano Teucro che scoperse le proprietà medicinali della
               pianta.

Tithonia (fam. Compositae) da Titone, sposo di Eos, la dea dell'aurora.

Tulipano il nome deriva dal turco "tulband", turbante. Originario della Turchia ove nasce spontaneamente.
             In Europa si coltivò in Olanda, nel 1600, con grande successo. 

Valeriana dal latino "valere" ossia stare bene in salute.

Veronica (fam. Scrophulariaceae) al nome si attribuiscono alcune origini. Una di queste considera il
               nome della donna che asciugò il volto di Cristo, un'altra si riferisce alle parole latine "vera una
               icon", ossia unica vera immagine, un'altra alle parole "vere unica", ossia la vera e unica   
               pianta per curare.

Violaciocca (fam. Cruciferae, genere Cheiranthus), il nome del genere deriva o dall'arabo kheyri che
                   significa pianta con il fiore profumato, o dalle parole greche, cheir "mano" e anthos "fiore",
                   quindi fiore da prendere in mano, infatti il nome inglese è handflower.