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Modo di utilizzare le piante
Rosmarinus officinalis |
Vario
è il modo di utilizzo e
questo dipende
principalmente dal motivo
curativo cui la
pianta è destinata. Teniamo
presente, che le erbe
contengono principi
medicamentosi,
quindi
vanno prese con oculatezza e per breve
tempo, per evitare
eventuale assuefazione,
inoltre non avendo la
potenza del medicinale di
sintesi, il risultato
emerge dopo un tempo
maggiore.
Quando s'incomincia ad
usare una droga, dobbiamo
usare una minima
quantità, per
verificare
la disponibilità del
nostro organismo e
valutare eventuali
allergie.
Vediamo i principali
metodi di utilizzo.
Avvertenza
preliminare: i recipienti
da usare devono essere di
terracotta, smalto o
acciaio inossidabile,
evitare alluminio, ferro
e rame.
INFUSO
La droga viene messa in
un adatto recipiente,
come una teiera, e su di
essa viene versata
l'acqua bollente. Il
recipiente viene coperto
e si lascia in infusione
per circa 10 - 15 minuti,
quindi si filtra con un
colino a maglie strette.
Un'esposizione troppo
lunga deve essere
evitata, in quanto
dapprima sono estratte le
sostanze più solubili e
per ultimi i tannini. I
tannini hanno proprietà
cicatrizzanti ma non
servono in un infuso di
tiglio per calmare la
tosse o in un infuso che
deve essere diuretico.
L'infuso è indicato per
parti della pianta
tenere, quali fiori,
foglie. Per parti dure
come semi (finocchio,
anice) o bucce d'arancio,
queste andrebbero
trattate dapprima in un
mortaio predisponendole
così ad una migliore
estrazione. Solitamente,
salvo diversa
indicazione, si usano
gr.2-3 di droga per
ml.100 d'acqua, per erbe
molto attive, e di gr.3 - 5
per gr.100 acqua,
per erbe poco attive.
Si può usare il
"colpo di
calore". in questo
caso, la droga si versa
in acqua bollente. Il
recipiente deve essere
d'acciaio o pirex, non
altri, e va chiuso
immediatamente per
evitare l'evaporazione
degli oli essenziali.
L'acqua bollente apre le
cellule estraendo le
sostanze medicamentose.
Si filtra e si addolcisce
con miele.
L'infuso deve essere
usato caldo o tiepido e
preparato per essere
subito utilizzato.
DECOTTO
Si prepara partendo
da acqua fredda e
portandola lentamente all'ebollizione, il tutto
coperto. Il bollo, deve
essere moderato e
più o meno prolungato a
seconda della droga usata, quindi
infondere per 5 -10
minuti, coprendo il
recipiente. La quantità
di droga è di gr.3-5 per
ml.100 d'acqua.
Si procede poi
come descritto per
l'infuso. Eventuali
aromatizzanti per
dolcificare il sapore
devono essere aggiunti
quando si spegne il
fuoco. Queste bevande, è
consigliabile consumarle
in breve tempo e non
conservarle a lungo.
TISANA
La tisana è una
preparazione con una
bassa percentuale di
droga. Mentre nel decotto
se ne utilizza 3 - 5 %,
nella tisana se ne usa
l'1 %.
IMPACCO
E' preparato con
cotone idrofilo o con
garza, imbevuti in un
infuso o un decotto e
quindi applicati sulla
parte da curare.
CATAPLASMA
E' costituito da
paste dense, raccolte in
una garza e applicate
sulla parte malata.
TINTURA
MADRE
Si prepara ponendo in
alcole puro la pianta
sminuzzata nel rapporto
di 1 parte di pianta con
5 parti di alcole puro.
Si lascia infondere per
10 - 15 giorni, si filtra
e si conserva in
bottiglia scura ben
chiusa.
TINTURE
IDROALCOLICHE
Consistono in
un'estrazione per mezzo
di un solvente composto
di acqua e alcole.
Il grado alcolico
dipende dalla droga che
si vuole estrarre. per le
resine occorre alcol
puro, per gli alcaloidi a
80°, per le mucillagini
e le epatiche a 20° - 25
°, per la quasi
totalità delle altre a
60° circa. L'estrazione
avviene in questo
solvente, in cui viene
versata la droga
finemente sminuzzata. Il
tutto si pone in un
recipiente a chiusura
ermetica, per circa 10 -
15 giorni, agitandolo
giornalmente. Terminata
l'estrazione, si filtra e
si conserva in botticini
scuri; deve essere usata
a gocce e diluita. La
droga va usata nella
misura del 10% - 15 %.
ENOLITI
Qui vale quanto detto
per le tinture, solamente
che il solvente è il
vino bianco per aperitivi
diuretici e il vino rosso
per digestivi, tonici
ricostituenti. Vanno
usati vini corposi. La
quantità di droga è di
gr.5 per gr.100
di
vino.
Gli enoliti devono avere
come caratteristica la
gradevolezza.
Il vermouth è un tipico
esempio, la pianta per la
sua preparazione è
l'Assenzio maggiore.
Per la preparazione
occorre:
-
disporre di una droga
pura
- la droga deve essere
spezzettata se trattasi
di fiori o foglie,
pestata se trattasi di
radice.
- Per il vino bianco, si
userà il vin Santo, vino
di Pantelleria, Marsala,
Portos, Malaga.
Per il vino rosso,
Barolo, Barbaresco,
Nebbiolo, Gattinara,
Borgogna.
Una volta che le droghe
sono state aggiunte al
vino, esso si pone in un
luogo a temperatura
costante e al buio per
circa 10 - 15 giorni. Poi
si filtra.
Si usa a cucchiai o a
bicchierini.
Il timo è usato per le
sue proprietà aperitive
e digestive, per la
pressione alta è
indicato l'enolito a base
d'aglio e melissa, per
quella bassa, l'enolito
di efedra.
Usando come solvente,
l'aceto di vino rosso, si
possono preparare aceti
aromatici adatti a
condire insalate. Usate
sempre almeno 4
ingredienti che potrete
variare secondo il vostro
gusto.
Esempio: rosmarino (un
rametto), alloro(due
foglie), basilico (sei
foglie), aglio (uno
spicchio).
Potete sperimentare altre
mescolanze di erbe
aromatiche e il risultato
vi sarà sempre
piacevole.
OLEOLITI
In questo caso il
solvente è l'olio di
oliva ottenuto per
spremitura a freddo. La
quantità di droga è di
gr.10 per gr.100
d'olio. Gli oleoliti sono
preparati solo per uso
esterno.
Molti scrivono di unire
la droga all'olio e poi
fare bollire a fuoco
lento, personalmente
consiglio di porre il
preparato in apposito
recipiente chiuso,
esporlo al sole e agitare
almeno una volta al
giorno. Dopo circa 10
giorni l'oleolito è
pronto da filtrare.
Gli oli più adatti sono
di: mais, soia, oliva
extravergine, vinaccioli.
ESTRATTI
I solventi usati
possono essere: acqua per
gli estratti acquosi,
alcole diluito per gli
estratti idroalcolici,
alcole per gli estratti
alcolici, etere per gli
eterei. Possono ancora
distinguersi, per la loro
consistenza, in molli,
per evaporazione del
solvente, secchi, se il
residuo può ridursi in
polvere, fluidi se
all'evaporazione del
solvente, rimane la droga
allo stato
liquido.
POMATE
Si preparano con
vaselina e/o lanolina
mescolate con succhi o
estratti di erbe.
Sono solo per uso
esterno.
SUFFUMIGI
Sono inalazioni di
vapore acqueo che
contiene i principi
volatili delle erbe o
degli oli essenziali
impiegati. Hanno effetto
disinfettante, balsamico,
decongestionante. Si usa
una o due manciate d'erba
o 3-4 gocce di olio
essenziale in circa
ml.300 d'acqua bollente e
si inala per 10-15
minuti.
UNGUENTI
Gli unguenti sono
molto facili da
prepararsi. Si usa gr.50
di olio vegetale (olio di
mais, di soia, di
vinaccioli, di lino, di
mandorle o extra vergine
di oliva). All'olio si
aggiungono le essenze
necessarie all'uso, nella
misura di circa 35
- 45 gocce.
Questi preparati sono
adatti solo per massaggi.
SUCCO
Si
ottiene spremendo con un
torchietto di legno la
parte della pianta fresca
dalla quale si vuole
estrarre il succo. Così
dall'ortica, si prepara
un liquido di colore
bruno, leggermente acido,
ricco di sali minerali
(ferro, potassio,
magnesio) e vitamine. Si
conserva in bottiglietta
scura, ben chiusa e in
frigorifero.
I succhi, comunque,
devono essere utilizzati
subito e non è
consigliata la loro
conservazione.
Generalmente hanno gusto
non gradevole, per cui
possono essere
aromatizzati con menta,
anice, liquirizia,
rosmarino, salvia, ma
sempre in armonia con le
proprietà terapeutiche
del succo.
OLI
ESSENZIALI
Si ottengono per
distillazione delle erbe
aromatiche. Sono sostanze
volatili impiegate sia
per uso esterno, sia per
uso interno.
Altri preparati sono gli sciroppi, gli alcolaturi, le tinture madri, ma lasciamo agli esperti la preparazione che può presentare alcune difficoltà.
Molte
tisane e decotti sono
gradevoli da bere, altri
hanno un gusto amaro o
aspro o addirittura
sgradevole. E' possibile
correggere e migliorare
il gusto di queste
bevande ricorrendo al
miele, allo zucchero
raffinato o grezzo, alla
mannite.
Può essere anche usata
la saccarina per chi non
volesse assumere
ulteriori calorie.
Anche la liquirizia usata
come radice sminuzzata o
estratto è un ottimo
dolcificante.
L'aroma può essere
migliorato e il gusto e
l'odore sgradevole
mascherato usando piccole
quantità delle erbe:
menta, rosmarino,
finocchio, timo, salvia,
petali di rosa, anice,
coriandolo,scorza e succo
di agrumi.
POLVERI
Si
ottengono con la
triturazione della droga
essiccata. A seconda del
grado di finezza si
distinguono: polveri
grosse - polveri semifine
- polveri fini - polveri
finissime.
Queste gradazioni sono
ottenute a seconda della
setacciatura effettuata.
Possono essere assunte
mescolandole a miele,
marmellata, racchiuse in
un'ostia o disperse in
soluzione che può essere
una tisana, un decotto o
semplicemente acqua.
IDROLATI
Si
ottengono per
distillazione in corrente
di vapore d'acqua.
La droga viene posta in
modo da essere investita
da una corrente di vapore
d'acqua bollente, quindi
non è a diretto contatto
dell'acqua. La corrente
di vapore, attraversando
la droga, si arricchisce
dei principi volatili
contenuti in essa. Il
vapore è quindi fatto
passare attraverso una
serpentina ove si
condensa e si ottiene
così una miscela d'acqua
e olio essenziale. Le due
fasi, sono poco miscibili
e si separano in due
strati e quindi si
possono separare con
facilità.
La fase oleosa galleggia
e rappresenta l'essenza,
la fase liquida
rappresenta l'idrolato
che contiene ancora
essenza.