I.P.I.A. "E. MATTEI" - Latina
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a spasso per... SONNINO
Il
territorio di Sonnino è
caratterizzato da una estesa fascia collinare-montuosa interna (prima propaggine
degli Ausoni ) e da una pianura alluvionale pedemontana, ai margini del grande
tavolato pontino, con inizio dalla località Frasso (al confine con il
territorio di Terracina) fino alla località Sassa (al confine con i comuni di
Priverno e Roccasecca dei Volsci), sempre seguendo la riva sinistra del fiume
Amaseno. Si
tratta, quindi, di un sistema orografico molto composito e di interessante
significato geologico: per la fascia collinare-montuosa si può in
generale far riferimento alla morfologia dell’intero acrocoro Lepino-Ausono;
la striscia pianeggiante (essendo essa parte dell’area pontina) ha seguito,
attraverso il tempo, tutta l’evoluzione geomorfologica
di tale territorio, che tanto ha fatto parlare geofisici e storici di
ogni tempo.
C. Cethego, che probabilmente fu l’autore del primo canale parallelo alla Via Appia (oggi linea del Pio) ed altre importanti opere di bonifica, per gratitudine e ricompensa ebbe dal Senato romano un podere nelle campagne asciugate. Questa tenuta è nella zona dei “Maruti”, oggi territorio di Sonnino e precisamente nella zona denominata dei “ruderi”, dove Cethego costruì la villa dell’importante famiglia Cornelia.
Un dato storicamente certo è che Sonnino ha avuto origine nell’alto Medioevo, periodo in cui le invasioni barbariche e saracene dominarono per secoli incontrastate. Dal V al VI secolo, l’intera penisola italiana diventò area di scorreria, di occupazione. Nel Lazio, tali avvenimenti assunsero gravità davvero eccezionale. Di fronte allo sfacelo le popolazioni non si difendevano in guerra, ma si richiudevano nelle fortificazioni che andavano costruendo. Le incursioni saracene infierirono, soprattutto, nelle zone di pianura e pedemontane. La popolazione, incalzata dalle orde barbaresche, vagava senza meta per sfuggire al continuo pericolo. Tutte queste turbe di abitanti in fuga cercavano scampo sui monti. Questa fu la prima tragica occasione per il colossale esodo delle popolazioni verso la montagna vicina, e gli albori della nascita di Sonnino come alto rifugio di popolazioni scampate alle sanguinarie incursioni barbariche e poi saracene. All’inizio, quindi, Sonnino non era un paese, ma solamente un luogo scosceso ed appartato, dove riparavano uomini e bestiame per meglio difendersi in caso di assalti. “Riparo”, quindi; nei tormentati secoli fu un punto di riferimento e di salvezza per tanta gente. Al riparo accedevano le popolazioni profughe provenienti dal vasto territorio circostante, attraverso gli antichi tratturi neolitici, ancora esistenti nelle aspre giogaie degli Ausoni. Ancora oggi è logico pensare che il “riparo” di Sonnino, per evidenti ragioni topografiche, fosse frequentato, soprattutto, dalle popolazioni della zona pedemontana nei dintorni della strada consolare e dalla popolazione di Terracina e della zona di Fondi. Tale fenomeno si è ripetuto anche durante le ultime vicende belliche (1943-44), quando gli sfollati di Terracina si rifugiarono per la maggior parte proprio a Sonnino, ripercorrendo, così, l’antica via della salvezza. Il riparo di Sonnino tra l’VIII ed il XI secolo si trasformò progressivamente in “castrum”, cioè un centro permanente di abitazione, raggruppato e fortificato sulla cima del colle Sant’ Angelo, con la domus major castri in funzione di rocca. Con la torre poligonale, è ancora individuabile nel blocco edilizio situato proprio davanti all’ingresso della primitiva chiesa di San Michele Arcangelo. Il castrum di Sonnino, aveva un'efficiente rete di investimento, il cui punto cardine era situato nello sperone della Selvotta. Da tale punto era possibile ricevere le segnalazioni provenienti dalla torretta di Morgazzano e tenere sotto diretto controllo visivo l’intera chiostra dei monti che circondano il paese.
Michele Torchia (con l'aiuto di Luigi Berti e Biagio De Angelis) ha creato un indice in PowerPoint. Poiché non è possibile inserirlo sul sito per le grosse dimensioni (pur se incompleto, già raggiunge i 2 Mb), invia una mail.
Il gruppo di lavoro della 1^ A O.C.B. : Berti Luigi - De Angelis Biagio - De Paolis Claudia - De Paolis Ernesta -Di Biagio Francesca - Orsini Eleonora - Rosati Lina - Sanna Carmina - Stefanelli Francesca - Torchia Michele - Tumiatti Simone - Ventre Lucia - Verdone Alessia.
Docente di riferimento: Prof. Elda Biondi.
A presto, nuove notizie, curiosità, foto, presentazione in PowerPoint... dalla 1 A O.C.B.!!!
Sono in preparazione: SEZZE
SERMONETA
Intanto, pillole di curiosità:
lo stemma di Sonnino (ed il suo significato) e "La leggenda del Monte delle Fate"
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