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GIUSTIZIA E LIBERTA'

La pena di morte.Torture fisiche e psicologiche. I detenuti come forza lavoro a costo zero.

PENA DI MORTE

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«Da quando la Corte Suprema Usa ha ristabilito la pena capitale nel 1976, ben 566 persone sono state giustiziate», scrive l'autorevole quotidiano, ricordandoci come nello stesso periodo ben 82 detenuti in attesa del capestro sono stati salvati. «Ovvero uno ogni sette». La ricorrente accusa degli abolizionisti - «la giustizia Usa spedisce al creatore tanti innocenti, soprattutto poveri e minoranze» - è corroborata dalle statistiche. Nel mirino tornano a essere certe pratiche, a dir poco inique, proprie della legislazione americana. Dei 38 Stati che hanno reintrodotto la pena capitale, soltanto due - Illinois e New York - non prevedono scadenze per la consegna di prove post-processuali. Ciò significa che in un luogo come la Virginia, dove il limite è 21 giorni, anche il condannato che raccolga documenti capaci di scagionarlo, dopo quella data, può legalmente finire sulla forca. Ma i motivi dietro al dramma degli innocenti nel braccio della morte sono anche altri. Legali d'ufficio alle primissime armi o menefreghisti di fronte a clienti squattrinati. Pubblici ministeri che abusano del plea bargain: la facoltà dei condannati di mercanteggiare pene minori in cambio di confessioni, spesso false. Persino magistrati maldestri, mossi da pregiudizi razziali più che da sete di giustizia. Ma i motivi dietro al dramma degli innocenti nel braccio della morte sono anche altri. Legali d'ufficio alle primissime armi o menefreghisti di fronte a clienti squattrinati. 

Brutalità legale

Lo Stato dell’ Oklahoma è particolarmente orgoglioso della H-Unit, il braccio della morte più moderno degli Stati Uniti. La prigione è una piramide sotterranea.

http://www.coalit.org/dossier/hunit0499.htm

 

 

 

mirror:  http://spazioinwind.libero.it/

usacrimes

http://usacrimes.cjb.net/ 

 


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"vivere" nel braccio della morte

Privazione del sonno,privazione sensoriale. A causa di tutto questo, molti prigionieri mostrano i primi sintomi di una grave patologia mentale (SHU syndrome) che puo' portare ad una vera e propria psicosi.

http://www.coalit.org/dossier/terrell0201.htm

Visita il sito http://web.cis.smu.edu/~deathpen/summary.html

USA Executions and Victims since 1977

 

Pubblici ministeri che abusano del plea bargain: la facoltà dei condannati di mercanteggiare pene minori in cambio di confessioni, spesso false. Persino magistrati maldestri, mossi da pregiudizi razziali più che da sete di giustizia. Un ingranaggio perverso che ora però comincia a scricchiolare. Grazie anche al volontariato di gente come David Protess, il celebre docente di Chicago che con l'aiuto dei suoi studenti ha fatto scarcerare vari detenuti in Illinois. O Barry Scheck, l'avvocato esperto di Dna che sta facendo lo stesso attraverso il suo «Progetto Innocenza» alla Yeshiva University. Ecco, in breve, le storie di alcuni di questi «sopravvissuti», che, come il New York Times, dividiamo in quattro categorie, a indicare la fase dell'iter giudiziario che li ha traditi.

 

ERRORI - Benjamin Harris. Condannato nell'85 e scarcerato nel '97. Crimine: l'assassinio di un meccanico nello Stato di Washington. Il suo avvocato si consulta con lui meno di due ore prima del processo, durante il quale chiama solo 3 dei 32 potenziali testi. La condanna viene più tardi rovesciata «per mancanza di difesa legale adeguata».

Federico Martinez Macias. Condannato nell'84, scarcerato nel 93. Crimine: l'assassinio di un uomo durante una rapina in Texas. Un suo collega (che riceve l'immunità in cambio della confessione) afferma di averlo portato in auto sul luogo del delitto mentre un informatore giura di averlo sentito confessare. Ma un legale che si interessa al suo caso scopre che al processo non sono stati ascoltati i testi a suo favore né controinterrogati quelli dell'accusa. La cui deposizione si rivela falsa.

FALSI TESTIMONI - Clarence Brandley. Condannato nell'81, scarcerato nel '90. Crimine: lo stupro e assassinio di una 16enne in un liceo texano. I capelli lasciati dal killer vicino al cadavere appartengono a un bianco e non a Brandley, unico bidello nero della scuola. In appello uno dei due testi principali dell'accusa ritratta, spiegando di essere stato costretto a incastrare Bradley da polizia e pm. Il secondo testimone è costretto a confessare il delitto.

Walter McMillian, condannato nell'88, liberato nel '93. Crimine: l'assassinio di una 18enne durante una rapina. L'uomo arrestato insieme a lui, Ralph Myers, ottiene la libertà in cambio di una testimonianza contro l'amico. Un detective privato dissotterra valanghe di prove a sua discolpa soppresse dall'accusa, che ha costretto tutti i suoi testi allo spergiuro.

DUBBIE PROVE - Sabrina Butler, condannata nel '90, rilasciata nel '95. Crimine: la morte del figlio di 9 mesi in Mississippi. La mamma afroamericana sostiene d'aver cercato di rianimare il piccolo quando si è accorta che non respirava. Un vicino di casa che non aveva testimoniato al processo confermerà il suo racconto. E test sul corpicino riesumato indicano una malattia renale come motivo del decesso.

Gary Nelson. Condannato nell'80, scarcerato nel '91. Crimine: stupro e assassinio di una bimba di 6 anni in Georgia. A corroborare l'accusa sono tracce di sperma e capelli. Ma un gruppo di avvocati volontari scopre un'enorme quantità di prove manomesse, tra cui test dell'Fbi, secondo cui i campioni prelevati appartengono a un bianco. (Nelson è nero).

DNA - Ronald Williamson, condannato nell'88, scarcerato nel '99. Crimine: strupro, strangolamento e mutilazione di una cameriera in Oklahoma. Le uniche prove contro di lui al processo sono una ciocca di capelli e il racconto del testimone Glenn Gore. Nel '97 il test del liquido seminale rinvenuto nella vittima rivela che il colpevole è Gore.

La testimonianza di questi «alunni della morte» è un documento importante in un'America sempre meno compatta davanti al boia. Ma per ognuno di loro, mettono in guardia gli abolizionisti, ce ne sono tanti altri, altrettanto innocenti, che non potranno mai più tornare indietro a raccontare la loro storia.

http://www.sottovoce.it/pena/innocenti.htm

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