La rivoluzione democratica di Allende

A 30 anni dalle elezioni del 4 settembre 1970, per la verità storica

JOSÉ CADEMARTORI* - SANTIAGO DEL CILE
Il 4 settembre del 1970, l'Unità popolare vinse le elezioni e trent'anni dopo è necessario tornare sulle sue realizzazioni per dare una valutazione del governo del presidente Salvador Allende.
Nemici e avversari accusano l'Up di avere creato il caos economico, ma tacciono sul ruolo che l'opposizione politica interna ed esterna ebbe sulla destabilizzazione.
La verità è che quello di Allende è stato il tentativo storico più serio finora realizzato di riforme profonde, di giustizia sociale, di indipendenza nazionale e di democratizzazione della società cilena.
Poderosi capitali privati nazionali con l'appoggio esplicito o coperto del governo del presidente Richard Nixon utilizzarono tutti i mezzi illegittimi fino al punto di conseguire il rovesciamento violento e l'instaurazione di una sanguinosa dittatura militare.

Più 3.7% in tre anni

Visto nell'ottica del Prodotto interno lordo, il periodo dell'Up mostra una crescita netta del 3.7%, con un primo anno molto buono, un secondo di stagnazione e un terzo di caduta. Le cifre rispettive sono: più 7.7%, più 0.1% e meno 3.6% .
Solo il primo anno - il '71 - fu un anno normale, in cui l'opposizione politica non influì sull'attività economica. Questo permise di portare avanti un programma economico efficace che consentì di superare la recessione in cui si dibatteva il paese e di toccare, col 7.7%, una crescita record.
A partire dal '72 fattori esterni avversi si ripercossero sulla disponibilità di divise: il blocco finanziario nordamericano, la caduta del prezzo del rame che rappresentava più della metà delle esportazioni cilene, e l'aumento del prezzo degli alimenti sul mercato mondiale.

Boicottaggio

All'interno influirono la caduta della produzione agro-pecuaria a causa del sabotaggio dei terratenientes, lo sciopero padronale dell'ottobre '72 e l'intensificazione dell'opposizione politica. Quest'ultima si acuì nel '73 con nuovi scioperi politici - camionisti, commercianti, un settore dei minatori -, il rifiuto del parlamento a promuovere leggi contro i crimini economici, gli attentati contro centrali elettriche e oleodotti, l'impunità giudiziaria concessa elle bande terroriste, gli assassinii di personalità del governo, l'accaparramento e l'occultamento di articoli di consumo.
In campo finanziario e monetario, l'attività dell'opposizione congiunta della destra e della Democrazia cristiana condusse a squilibri che sfociarono nell'aggravamento dell'inflazione che, nel '71, era stata frenata.
Nella bilancia commerciale e dei pagamenti si registrarono deficit relativamente modesti, sui quali ebbe un gran peso la caduta del prezzo del rame sobillata da Nixon: il disavanzo fu del 15% nelle importazioni e nella riserva di divise.
Dal punto di vista fiscale il deficit fu considerevole, in parte dovuto al rifiuto dell'opposizione a finanziare i riaggiustamenti alle remunerazioni che essa stessa approvava. Poi ci furono anche settori del mondo del lavoro, sia vicini all'opposizione sia vicini algoverno, che ruppero la necessaria disciplina monetaria con richieste economiche che contribuirono agli squilibri finanziari. La massa di denaro circolante si incrementò oltre il necessario, a causa dell'espansione del credito da parte della Banca centrale e delle banche commerciali per finanziare i deficit fiscali e la riduzione del capitale di lavoro delle imprese entrate nella sfera statale.
I prezzi al consumo crebbero del 20% nel '71, del 77.8% nel '72 e del 188.1% fra il gennaio e il settembre del '73.

 
 
 


Arenga de Santiago: "La revolucìon es la sola fuente de derecho; y el solo su intèrprete es el pueblo armado"