Il giornalismo in cinquanta parole



Audience.
Non c'entra un cavolo col giornalismo e ce la metto solo per motivi alfabetici.Anzi, quasi quasi ora la levo. Cominciamo dalla prossima. Via.

Biagiboccabrera.
Famoso giornalista italiano dell'altro secolo. Di solito firmava con tre firme differenti. Era governativo, vanitoso, invidiosissimo e scriveva per i lettori.

Biondino.
"Voglio fare il giornalista". Ok. Per qualche anno non prenderai una lira, farai gli ospedali, i commissariati e in genere tutto cio' che ai giornalisti scoccia fare. Offrirai da bere per la tua prima firma (dopo sei mesi circa, se il capocronista e' un buono), subirai un casino di scherzi idioti e sarai concupito dalla caposervizio cultura, che pero' ha cinquant'anni. Al quarto anno: sposerai la figlia dell'editore e diventerai professionista; o cambierai mestiere; o sarai convocato dal direttore che con aria benefica ti offrira' quattrocento milalire al mese. Adesso comunque ha cambiato nome e si chiama steggista.

Buffet.
In questo momento nella tua citta' c'e' almeno un convegno su qualche tema relativo all'informazione, quasi sicuramente con un ottimo buffet. Questa dritta e' gratis.

Carriera.
Certo. Giusto. Proprio cosi'. E' esattamente cio' che stavo per dire.

Carta.
La differenza fra il giornale di carta e quello in rete e' che quest'ultimo non lo trovi mai, diligentemente tagliato in quadrati, nelle toilette dei bar di periferia.

Corporazione.
Residui tardo-medievali come l'Ordine dei giornalisti si trovano oramai solo fra i giornalisti. Tutti le altre categorie sono gia' alla fase, post-sindacale, della deregulation. Fatevi spiegare che cosa vuol dire (prima chiedete il permesso al padrone, pero': non si sa mai).

Cronista.
Quello che andava a piedi a vedere quel che succedeva. Duemila lire una foto, cinquemila un pezzo. Verso i quarant'anni gli facevano il contratto e smetteva di andare in giro.

Culodipietra.
Caposervizio,
caporedattore, ecc.
Basso stronzo e tarchiato. I giornali li facevano i culidipietra e i biondini.

Direttore.
Per essere direttori bisognava essere anziani e con cravatta (sempre), autorevoli (a volte) o lecchini (spesso). In ogni caso, bisognava essere giornalisti. Adesso quest'ultima qualifica non serve piu'. il direttore e' un manager con l'hobby del "signora mia".

Donne.
Tutte puttane. Servono essenzialmente a fornire le tette da mettere in copertina. Se in tv, a sculettare.

Dtp.
Desktop publishing, vale a dire impaginazione a computer. La massima occasione perduta dai giornalisti. Il padrone, quindici anni fa, spendeva quattrocento milioni per impaginare un giornale. Il giornalista avrebbe potuto farlo (macintosh+laserwriter) con dieci. Ma siccome era ignorante non se n'e' accorto mai. E cosi' i giornali hanno continuato a farli i padroni.

Editore, editor, editoriale.
L'editore e' il padrone del giornale. Di solito fa un'altra industria e il giornale gli serve per farsi bello con gli amici. L'editore ideale, in Italia, deve avere perlomeno protetto qualche mafioso.

Editor
In origine, era invece il proprietario-redattore (e possibilmente tipografo) del giornale. L'editoriale una volta lo scriveva l'editor, oggi lo scrive - per interposta persona - l'editore.

Formato, format, formato.
Formato di una pezza di stoffa, di un quadro, di un foglio, e quindi per estensione di un giornale. Estendendo ancora, ma senza piu' artigianato e dunque barando (si usa la parola americana quando si vuol segnalare che si sta barando), il "format" di una trasmissione tv. Infine il formato di un file (Word, Gif, Tiff...). di nuovo per una cosa artigianale, e dunque di nuovo in italiano.

Fotografo.
Il proletariato del giornalismo. Free. Libero o gratis, che in inglese e' la stessa cosa (in italiano, "gratis" e' di serie B e "libero" si usa solo negli editoriali).

Giornale.
Quella cosa che vien data in omaggio con le videocassette, oppure con le patatine al Macdonald. In Italia, nel giro di pochi anni, i giornali hanno perso un milione e hanno trovato duecento miliardi. Un milione di lettori e duecento miliardi di guadagni in piu' per gli editori.

Giornalista.
Apparecchio per produrre o non produrre informazione. Il caposervizio ha pieni poteri sul giornalista. Il direttore ha pieni poteri sul caposervizio. L'editore puo' mandar via in qualsiasi momento, senza bisogno di alcuna spiegazione, il direttore. Questa struttura democratica, che nelle miniere di zolfo e nelle fazendas da tempo non e' piu' in vigore, vige tuttora nel mondo dell'informazione e trova il suo limite solo nelle fraternita' corporative, sempre piu' sbiadite a mano che i giornalisti anziani se ne vanno.

Haccattiemmellista.
Quello che programma in Html, il (semplicissimo) linguaggio-base dell'internet. "Ho fatto la scuola di giornalismo e ora faccio l'haccattiemmellista a vuvuvu' cuneo it". Ottocentomila al mese, e in realta' niente contratto.

Internet.
In italiano con la maiuscola, perche' e' una cosa importante: si va in Internet come una volta si accendeva la Televisione. In realta e' un minuscolo the internet (i giornali, le radio, le tv e l'internet).

Inviato.
Barzini a cavallo fra le fortificazioni di Port Arthur. Hemingway a Madrid. Oppure Gambino a Timisoara (Gambino chi? Uno che ha rischiato la pelle almeno quanto Barzini ed Hemingway. E poi e' ingrassato).

Journalist.
Anche questo ce lo metto per ragione alfabetiche, ma in realta' ho paura che col giornalista una differenza ci sia. Pero' siccome sono un giornalista non voglio approfondire.

Lavoro nero.
Nel giornalismo non esiste piu', per legge. E' tutto regolare.

Lettore
Uno che avrebbe a che fare coi giornali, e che purtroppo dai direttori-manager viene confuso sempre piu' col consumatore (che invece e' tutta un'altra cosa).

Lewinsky.
Il caso Monica Lewinsky non e' nato sui giornali, ma sull'internet, ed e' cresciuto fin quasi a mandare a ramengo l'imperatore degli Stati Uniti. Il villaggio globale e' cominciato cosi', con una storia orale.

Magazine.
Un settimanale in inglese (da noi, tecnicamente, sarebbe un "maschile"). Ma con un'aria di vecchia tipografia, di copie ammonticchiate in magazzino, di fatti e fattarelli accumulati artigianalmente insieme, di Ben Franklin insomma, che manca completamente ai nostri "maschili" (roba, quando c'erano i barbieri, da barbiere).

Manager.
Chiunque faccia i soldi coi soldi degli altri. Nei giornali sono piu' giovani dei redattori, e molto piu' spocchiosi (i redattori tuttavia sostengono di aver scopato, ai loro tempi, molto di piu'). I manager vecchi si chiamano padroni e vengono trasformati dopo la loro morte (che, incartapecoriti come sono, e' molto difficile da accertare con esattezza) in leggende per giornalisti masochisti.

Massmidia.
Va bene, mi arrendo: massmidia. Dall'americano mass, che vuol dire massa, e dall'americano midia, che vuol dire giornali, televisione, internet, popcorn e quant'altro.

Mestiere.
Il giornalista e' un mestiere, con in piu' lo sconto sul treno. Quindi i giornalisti non vanno chiamati dottore.

New economy.
A me finora non m'e' arrivata neanche una lira.

Nicchia.
Devi inseguire ogni singolo coglionazzo e vendergli la sua singola Coca-Cola con la sua singola lattina personalizzata.

Notizia.
Nell'ordine alfabetico, la notizia viene prima dell'opinione.

Opinione.
Nell'ordine alfabetico, viene prima della notizia. L'opinione pubblica e' l'opinione delle circa duemila persone la cui opinione ha importanza.

Opinionista.
Persona ufficialmente abilitata ad avere un'opinione.

Porno.
Tutte le nuove tecnologie cominciano col porno: la videocassetta, la religione, il settimanale, l'internet.

Portale.
L'equivalente sull'internet del grosso e noioso quotidiano tradizionale. Pero' il portale e' riuscito a diventare grosso, noioso e tradizionale nel giro di sei mesi.

Prensa.
E' il modo migliore di dire "la stampa". El Espectador colombiano, "Missing", I Siciliani (quest'ultimo non era scritto in spagnuolo, ma se lo sarebbe meritato).

Professionalita'.
Saper fare secondo norme ufficialmente riconosciute qualcosa di cui non ce ne frega niente. Il contrario di mestiere.

Promozione.
Fra tutti coloro che continueranno a leggere queste stronzate verranno sorteggiate MILLE lire.

Pubblicita'.
Sei TU l'unico genio che capisce *perche'* bisogna leggere queste stronzate. Solo tu sai che esse ti garantiranno un infallibile successo con le DONNE. Non chiedermi come, figliolo. E' un segreto di noi pubblicitari. Fidati. E va' avanti.

Pubblicita' e politica.
A proposito: che ci fai con le donne, senza quattrini? Vota per me e ti rendero' *anche* ricco.

Quotidiano.
Un giornale che esce ogni giorno. Che cos'e' oggigiorno un giorno? Come fa una cosa che succede ogni giorno a succedere una sola volta al giorno?

Redazione.
L'unico ufficio in cui non c'e' una macchinetta del caffe'. Se c'e' la macchinetta del caffe' sta cessando di essere una redazione (poi vi spiego perche': ma e' scientifico, badate)..

Service.
Se tu mi fai la piramide e io ti pago, e' lavoro dipendente. Se tu mi fai la piramide e io ti frusto, e' schiavismo. Se qualcun altro ti frusta al mio posto e poi mi porta i pezzi di piramide da assemblare, allora abbiamo fatto un service.

Sindacato.
C'e' *persino* fra i giornalisti, che e' tutto dire.

Soldi.
Questa in realta' e' l'unica voce del mio dizionario che DEVI assolutamente leggere perche' ne vale proprio la pena: xyx5z xy8 wz401 x88yww 9zy hk724 w129x xZz12 x987 xz09b wVyC4 whKlop bibi'bubu' (testo criptato, password a pagamento).

Stampa.
"E' la stampa, bellezza". Cos'altro ci puo' essere da dire?

Target.
Tutti coloro che si difendono disperatamente da te non comprando il tuo giornale.

Tecnologie.
Nuove quelle di vent'anni fa.

Telecomando.
I giornalisti si credono furbi perche' nei giornali non c'e' (apparentemente) il telecomando.

Telegrafo.
Il telegrafo costa, e quindi devi scrivere magro, il telegrafo e' fragile, e quindi e' meglio che le cose essenziali le dici subito all'inizio, prima che la linea caschi. Le due cose piu' belle dello stile giornalistico non sarebbero mai nate se nell'Ottocento ci fossero stati i telefonini.

Tv.
E' l'unica a riportare fedelmente la realta'. Che riporta sempre piu' fedelmente la televisione.

Vortale.
Un Portale Verticale. Non lo sapevi, eh? E' che sei un obsoleto. Tua moglie non te lo dice solo perche' le fai pena, e anche perche' oramai anche lei ha la sua eta'.

Riccardo Orioles

"Felice chi e' diverso essendo egli diverso. Ma guai a chi e' diverso essendo egli comune" (Sandro Penna)
 



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