Antonio Bettanini e' un esperto "uomo comunicazione". Incorreggibile genovese, oggi Bettanini cura la comunicazione aziendale della Piaggio Aereo Industries e insegna teoria e tecnica della comunicazione. Gli abbiamo chiesto, nel nostro spazio riservato al mondo degli uffici stampa, di spedirci qualche notarella in libertà. Tonino ha gentilmente accettato e il Barbiere lo ringrazia. |
Nuovo
governo, nuovi portavoce. La
prima è stata Maria Antonietta Calabrò ad accettare la chiamata
di Marcello Pera per l’incarico di portavoce della seconda carica
dello Stato. Ma poi: Roberto Arditti (Interno), Marco Cecchini (Economia),
Luca Mantovani (Attuazione del programma di Governo), Novella
Onofri (Funzione Pubblica), Gerardo Pelosi (Esteri), Giampaolo
Segala (Industria) sono alcuni dei primi nomi - in rigoroso ordine
alfabetico - cui spetta il compito di affiancare i ministri del nuovo
governo nella preziosa e delicata opera di comunicazione quotidiana. I
13 Root server sono sicuri? Legge
150. Il regolamento in Consiglio dei Ministri. Gentili,
auguri. Tanti
sinceri auguri a Guido Gentili, da oggi direttore de Il Sole
24ORE. Un
arrivederci. Per più di un anno ho dedicato almeno un’ora delle mie
domeniche alla bellissima (per me almeno) ossessione di press kit.
Un appuntamento con la cultura ma anche con le storie dell’ufficio
stampa: un vero e proprio serial
del continente media . Gli amici de Il Barbiere mi hanno
pure offerto lo spazio della grafomania, pubblicando il lungo racconto Contro
tutte le paure. Troppa grazia. Insomma
è stato molto bello per me, e spero non noioso per quelli che di voi mi
hanno letto (magari incappando nelle trappole della scrittura-internet che
fa creder di oggi quel che invece è di un altro-altro ieri). Avrei
voluto continuare se…dietro l’angolo non ci fosse un nuovo possibile
incarico che mi consiglia il silenzio. Ma prima di imbavagliarmi eccovi
dei… Consigli
(non richiesti) ai nuovi portavoce.
In
numero di dieci, perché canonico è il numero. Se come pare ci
apprestiamo a vivere una stagione di reciproca legittimazione dei ruoli
della politica, di reale constituency del bipolarismo
italiano, il governo ha solo bisogno di dimostrare la propria capacità di
realizzare un buon programma per l’Italia. E i ministri debbono
mostrarsi come artefici di questo risultato. Un
clima decisamente diverso, per alcuni aspetti un anno zero . E
dunque a voi portavoce: 1.
Fateli parlare di meno, fate fare loro di più. 2.
Incoraggiate uno spirito costruttivo e positivo. Si parli e dichiari
soltanto quando ci sia trippa non tanto per i gatti
dell’informazione quanto per i cittadini di questa Italia. 3.
Scoraggiare quindi l’impulso a succhiare la ruota – come il
ciclista senza orgoglio -, a commentare cose fatte o non fatte da altri. Avversare,
senza il delirio del Don
Chisciotte , i lati nefasti della mediatizzazione. No al delirio tuttologico . No alla democratizzazione
demagogica: il ministro non canta, non balla e non fa la formazione di
nessuna squadra. 4.
Ricordate loro – per allenarli al duro tirocinio mediatico - la
“fine” dei potenti di appena qualche mese fa. Rilasciano interviste su
come eravamo . La nostalgia è bella ma il tempo vostro e del
governo, ora, si chiama futuro. E mostrate loro “il cinque”: sono gli
anni che hanno davanti. Quasi troppi per dimostrarsi bravi.
5.
Dialogate spesso con loro (e fateli dialogare con la struttura). Provate e
riprovate temi e argomenti, avranno bisogno di una lingua chiara e
diretta. 6.
Ormai sanno che il loro programma è il contenuto del vostro piano
strategico di comunicazione. Scandite assieme a loro una griglia di
iniziative: fate voi ( per i vostri ministri) la comunicazione, non fatela
fare ai media. Siate lepri. 7.
Consigliate il buon silenzio estivo, come sinonimo di
aristocratica misura nelle parole. Si parli (vedi sopra)
soprattutto quando ne vale la pena e quando valgono temi e argomenti. 8.
Sentitevi e fateli sentire parte di una squadra. Nel governo ( per una
politica comune), nell’amministrazione (per un team coeso).
Scoraggiate la ricerca del controversiale, il ruolo del bastian
contrario, l’immagine ormai di un politico laterale figlia di
una visibilità adatta soltanto al proporzionale e utile ai soli giornali avversari e agli avversari. 9.
Aiutateli ad acquisire i modi del buon cittadino che vorremmo essere (con
il senso schietto della
reciprocità tra pari, donne e uomini) ma anche quelli del buon politico
che sogniamo di avere
(responsabile e coraggioso). 10. Siate gentili e collaborativi (come a molti di voi ha insegnato la lunga traversata del deserto). Siate fieri del vostro ruolo e lavoro e - un augurio sincero - fatelo essere fedele a chi vi ha scelto, ma anche leale all’universo istituzionale che rappresentate. Perché siete di uno ma anche di tutti. |