Sala stampa
Ecco qui la consueta raccolta di links che possono essere utili ai colleghi. Aiutateci ad arricchirla. In più, nelle pagine di questa sezione, segnaleremo i comunicati di aziende e istituzioni di vario genere che a nostro giudizio val la pena di pubblicare. Se volete inviarci un comunicato (non piu' di 15 righe, solo testo, senza alcuna formattazione), fatelo al solito indirizzo: ilbarbieredellasera@tiscalinet.it |
COMUNICATO
STAMPA CENTRO DI DOCUMENTAZIONE GIORNALISTICA
Mediainonda - Agenda del Giornalista II La Stampa pag. 1007 Mediainonda
(Radio e Tv)pag. 640 Lire 120.000 - Euro 61,97 La formula vincente sta
innanzitutto in poche notizie di politica, e poi in tante news di cronaca cittadina, sport, spettacoli e lavoro; insomma
un'informazione mirata ad essere di compagnia durante un
viaggio. Previsioni a breve? La free
press è destinata a raggiungere quota 1 milione di copie al
giorno entro la fine dell'anno. Una lezione che non dovrebbe sfuggire
ai quotidiani "tradizionali" che, come dimostrano i dati Ads,
non hanno subito variazioni nella diffusione. Mediainonda ha riservato anche una particolare attenzione al
fermento del giornalismo radio-televisivo pubblicando il primo
contratto giornalistico delle "piccole", firmato dalla Fnsi
e dal coordinamento Aer-Anti-Corallo, e dedicando maggiore spazio
all'informazione via satellite. Inoltre il secondo volume
dell'Agenda del Giornalista ha dedicato uno Speciale
Elezioni al cambio dei vertici degli organismi di categoria
che si avviano verso una nuova fase di concertazione: "Puntiamo
ad avere più aderenza tra le istituzioni giornalistiche -ha
dichiarato il neo presidente dell'Ordine, Lorenzo Del Boca,
nell'intervista contenuta in Mediainonda- e il Consiglio nazionale dei
Giornalisti farà da cerniera per dare riconoscibilità
alla categoria". Infine " Il Punto" sul nuovo contratto con il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi. Internet Mediasurfer - Agenda del Giornalista III Pag. 480 Lire: 35.000 - Euro:
18,07 È
crisi o non è crisi per i servizi del web? Solo i dati possono
rispondere con certezza a questa domanda "tormentone". E
l'Osservatorio Italia Media on line di Internet
Mediasurfer, il III volume dell'Agenda del Giornalista, in uscita
in questi giorni, rileva puntualmente lo sviluppo in Internet di
quotidiani, periodici, agenzie di stampa ed e-zine. Per il quarto anno
consecutivo, infatti, il Centro
di Documentazione Giornalistica fotografa il mondo
dell'informazione in Rete. La
novità di quest'anno sta nel criterio di selezione dei siti
riportati nella pubblicazione: sono state recensite solo quelle pagine
con contenuti informativi e giornalistici, con gruppi di
discussione, documenti, banche dati e chiavi di ricerca. Particolare
cura è stata dedicata alla sezione relativa all'Italia, dove è stato
registrato l'incremento di tutti i media on line, fatta eccezione per
i periodici e le radio: nel 2001, sono stati recensiti nel nostro
Paese 1020 periodici (-15,85 per cento rispetto al 2000) e 229
emittenti radiofoniche, con una diminuzione del 19,37 % rispetto allo
scorso anno, quando erano 284. I quotidiani raggiungono quota 103 con
un incremento del 32,05%, mentre le electronic
magazine svettano a 888, con una crescita rispetto all'anno
precedente del 73,43 per cento, e le tv passano dalle 95 del 2000 alle
110 del 2001 con un balzo del 15,78 per cento. Il
vero boom, sempre secondo i
dati dell'Osservatorio Italia Media on line, è quello delle agenzie
di stampa che fanno notare la loro presenza in Rete: erano 56 nel
2000, oggi 121, registrando un incremento del 116,07 %. Persino le istituzioni
pubbliche aumentano esponenzialmente; gli uffici di comunicazione
delle amministrazioni locali, presenti con le reti civiche,
subiscono un incremento del 21,87 %. * Per
quanto riguarda invece i paesi esteri,
Internet Mediasurfer recensisce i siti di interesse giornalistico
di Europa, Asia, Africa, Canada, Stati Uniti, America Latina ed
Oceania. Inoltre una dettagliata sezione è riservata ai 100 siti più
visitati dai giornalisti statunitensi, dove viene dato particolare
risalto all'applicazione delle leggi sulla privacy.
Nella sezione estera dedicata al "villaggio globale" è
possibile trovare, infine, le electronic
magazine suddivise per categoria e radio e tv stream
on line. Ufficio Stampa: Clarida
Salvatori e Roberta Saladini
Lettera aperta all'Informazione Italiana
Settimana della moda a Milano: la MINI
sfila con Grazia In occasione di Milano Moda Donna (22 settembre - 3
ottobre), la nuova MINI prodotta dal Gruppo
BMW sarà vettura di cortesia della redazione di Grazia, il
settimanale Mondadori di attualità e moda femminile. Sette MINI, con
autista, incroceranno nel traffico milanese accompagnando a
destinazione ospiti e giornalisti del periodico diretto da Carla Vanni
Comunicato
stampa degli Inviati di Pace. NASCONO LE "PENNE BLU
DELL'INFORMAZIONE". LO SCORSO 15 SETTEMBRE GLI INVIATI DI PACE
HANNO DISCUSSO DI GENOVA, DEGLI ULTIMI GRAVISSIMI ATTENTATI NEGLI USA,
DI COME E' STATA FATTA INFORMAZIONE IN QUELL'OCCASIONE E DI COME I
DIRITTI DI CHI LA FACEVA SONO STATI VIOLATI. A
nome degli Inviati di Pace ha moderato il dibattito Ettore Colombo. Non
sono potuti intervenire, ma hanno assicurato il loro appoggio al
lavoro degli Inviati di pace: Pino
Rea, segretario di Informazione senza frontiere (Isf, Firenze),
Giovanna Botteri, giornalista Rai-Tg3 (Roma), Renato Pezzini, Il
Messaggero (Roma), Giuseppe Frangi, direttore di Vita (Milano), vari
giornalisti di Radio Popolare (Milano), Unità e Carta (Roma), altri
giornalisti, cineoperatori e fotografi "testimoni di
Genova". Al
termine della serata, gli Idp hanno ribadito le ragioni del loro
impegno e la volontà di proseguire nel loro lavoro di raccolta e di
denuncia delle testimonianze di operatori dell'informazione di e su
Genova, ma anche di vigilare e cercare di impedire che, in futuro,
episodi simili non debbano più ripetersi, attraverso forme e modalità
organizzative che di volta in volta gli stessi Idp, lanciando l'idea
delle "Penne blu dell'informazione", decideranno di
adottare. Non
a caso, infatti, gli Idp hanno già deciso di aderire e partecipare
– con forme anche “visibili” – ai seguenti, cruciali, prossimi
appuntamenti, sia per la società politica che dell’informazione,
ove potrà risultare possibile che i diritti e il lavoro degli
operatori dell’informazione possano essere ostacolati: la marcia
della pace Perugia-Assisi, organizzata dalla Tavola della Pace, del
prossimo 14 ottobre; la manifestazione, indetta dal Genoa Social
Forum, a Roma, il prossimo 10 novembre, in concomitanza con la
conferenza Fao sulla fame del mondo, che si aprirà proprio in quei
giorni; tutte le occasioni di mobilitazione e riflessione che gli Idp
riterranno utili e opportuni sulla guerra attualmente in atto. Ma
il lavoro degli Idp riguardante la raccolta e la testimonianza delle
violenze e degli abusi subiti da giornalisti, cameraman e fotografi a
Genova continuerà e cercherà d’intrecciarsi con quello sulle
limitazioni al diritto-dovere d’informare che gli attuali scenari di
guerra vanno configurando.
Non siamo in edicola da settimane,
strangolati dal sistema distributivo e dal libero monopolio in cui
versa l'editoria italiana. Sette ville in Sardegna, sette televisioni,
sette centimetri di sottotacco e una presidenza del consiglio. Se non
le avete, provate a fondare un giornale indipendente. La colpevole e
voluta inefficienza degli apparati di distribuzione si aggiungerà
alla precarietà economica impedendo, di fatto, la libertà di stampa
(e di impresa). Da
venerdì 28 settembre, IL CUORE uscirà su 8 periodici
nazionali, a rotazione. I settimanali Alias (con il Manifesto), Carta,
Internazionale e Diario della Settimana; il quotidiano Liberazione e i
mensili Blue, Linus e Blow Up ospiteranno, a turno, alcune pagine del
settimanale satirico IL CUORE. Una collaborazione tra testate
assolutamente inedita nel panorama editoriale italiano. Una risposta
alla momentanea e forzata sospensione delle pubblicazioni dell’unico
settimanale satirico presente in edicola in Italia.
La
nuova legge sull'editoria (62/2001) ha scatenato una vera e propria
rivolta su Internet. La webzine "Punto Informatico" ha
lanciato una petizione che in pochissimi giorni ha raccolto oltre
53.000 adesioni, mentre circa 3300 siti si sono affiliati nella
protesta [http://punto-informatico.it/petizione.asp].
Horst
Bienek, Istruzioni per i lettori di giornali
I Verificate
ogni parola II Diffidate
dei titoli
III Non
prelevate niente senza averlo verificato
IV Il
fuoco è ancora fuoco e il fogliame ancora fogliame (Giovani
poeti tedeschi, a cura di R.Fertonani, Einaudi, Torino, 1971)
Carissimo
Barbiere, sono il fiduciario di una redazione che non c'è più:
quella di eDay. Lo sono ancora perché mi obbligano a esserlo
alcune mansioni di carattere tecnico che riguardano la defunta
e pionieristica testata in pdf nata dalla fervida mente di Arturo
Motti e morta per mano di un editore improvvisatosi tale e di una
baldanzosa concessionaria di pubblicità che non è riuscita a far
avere una lira di ricavi alla società che editava il giornale
mettendo a segno un'impresa titanica: far andare a fondo, con la
corresponsabilità di molte altre persone, un'idea geniale. Chi
ha deciso di chiudere eDay si è preso una grave responsabilità,
quella di avere messo la parola fine a una delle più originali
iniziative editoriali degli ultimi anni. Pur
basando la sua diffusione esclusivamente sul passaparola dei lettori,
negli ultimi mesi i “server” di eDay erano arrivati a confezionare
ogni giorno circa 8 mila copie personalizzate del giornale e a
distribuire alcune migliaia di copie standard, quelle complete di
tutte le sezioni, per una diffusione complessiva stimata tra le 12 e
le 15 mila copie, molte delle quali tra gli italiani all’estero. In
questi 14 mesi tutta la redazione ha rinunciato alle ferie e a gran
parte delle “corte”, ha lavorato nei giorni festivi rinunciando
alla maggiorazione prevista dal contratto, ogni settimana ha fatto
decine di ore di straordinario non retribuito, non si è tirata
indietro in occasione di eventi particolari lavorando gratuitamente
durante le tante nottate post elettorali o durante i grandi
avvenimenti internazionali conclusi solo a notte fonda, ha sempre
supplito alle carenze redazionali (eDay non ha mai potuto contare su
grafici né su correttori di bozze), si è persino fatta carico della
messa in rete del giornale e della spedizione agli abbonati,
affrontando personalmente ogni sera i tanti problemi tecnici, mai
risolti, legati a queste operazioni (alle 23, nel momento più
delicato della vita del giornale, i tecnici erano a disposizione solo
telefonicamente). Qualcuno potrebbe dire: è la
new-economy, bellezza. Sicuro. Peccato, però, che troppe domande,
in questa storia, restino senza risposta. In base alle dichiarazioni
dell’amministratore delegato la società avrebbe perso nel suo primo
anno di vita 2,6 miliardi di lire. La
nostra sensazione è che la società, una volta realizzato il
prodotto, non abbia mai affrontato gli aspetti legati al suo sviluppo,
dalla ricerca della pubblicità alla messa in campo di iniziative di
marketing, dalla soluzione dei problemi tecnici al completamento
dell’organico, dalla pubblicizzazione della testata alla ricerca di
nuovi soci, e che a un certo punto, improvvisamente, si sia aggrappata
alla scusa dell’assenza di ricavi, di cui peraltro era responsabile
direttamente, per chiudere il più velocemente e silenziosamente
possibile.
IL "PREZZO" PAGATO A
GENOVA DAI GIORNALISTI DELL'INFORMAZIONE VISIVA Notizie e testimonianze
confermano una situazione gravissima. Fotogiornalisti e operatori tv
sono stati picchiati, feriti, aggrediti, minacciati , ostacolati e
molto spesso le loro attrezzature (pellicole e filmati compresi) sono
state distrutte, rubate e requisite in modo da eliminare possibili
testimonianze su quanto stava accadendo. I casi più gravi, censiti sino ad ora, sono quelli di : 1- Eligio Paoni, fotoreporter dell'agenzia Contrasto , brutalmente pestato e ferito gravemente alla testa ( più la frattura di una mano) dalle forze dell’ordine mentre riprendeva la scena della morte di Carlo Giuliani. Gli è stata anche distrutta una macchina fotografica ed e’ stato costretto a consegnare la pellicola di un'altra fotocamera che era riuscito a tenere al riparo dalle manganellate e dai calci. 2-
JJ. de Heer, giornalista-cameraman freelance olandese,
selvaggiamente picchiato e ferito dalle forze dell’ordine che gli
hanno anche distrutto la videocamera . Il fatto è avvenuto, sabato 21
in Piazza Manin, mentre il collega stava documentando una carica
contro un gruppo di manifestanti. Il collega ha tentato di
qualificarsi esibendo il pass ufficiale del G8 e la sua tessera
professionale, ma è stato egualmente aggredito e malmenato. JJ.de
Heer è stato colpito, oltre che in più parti del corpo, anche in
pieno viso. Fracassato l’orologio che portava al polso. L’episodio
è stato denunciato dal Sindacato olandese dei giornalisti. 3-
Sonia Fedi, cameraman di Mediaset, assalita, venerdì 20, da
alcuni dimostranti che, con una "sprangata", le hanno
spezzato una gamba. 4-
Timothy Fadek ,dell’agenzia francese Gamma, gettato a terra e
ripetutamente picchiato dalle forze dell’ordine. 5-
Tito Mangiante, cameraman freelance genovese, finito con una gamba
fratturata ( prognosi 60 giorni) dopo essere stato aggredito da un
gruppo di Black Blocs nella mattinata di venerdì 20. 6-
Jérome Delay, fotoreporter dell'Associated Press con base a
Parigi, preso a colpi di spranga metallica ( due costole rotte) da dei
dimostranti mentre, venerdì pomeriggio, fotografava nei pressi del
luogo dell'uccisione di Carlo Giuliani. 7-
Pigi Cipelli, fotogiornalista freelance, ferito gravemente alla
testa (cinque punti di sutura) dalla manganellata di un agente di
polizia mentre , venerdì 20 luglio, alle 13.20 in via Torino, stava
fotografando una carica degli agenti. Accanto a lui un anonimo giovane
munito di telecamera era stato duramente picchiato qualche attimo
prima. Cipelli, a mani alzate, aveva avvertito i poliziotti di essere
un giornalista. Dieci minuti prima del suo ferimento, il collega era
riuscito a sottrarsi ad un assalto di dimostranti che avevano invece
cercato di strappargli le macchine fotografiche. 8-
Yannis Kontos, fotogiornalista greco dell'agenzia francese Gamma,
preso a colpi di manganello dalle forze dell’ordine (venerdì
pomeriggio) che gli hanno anche sequestrato venti pellicole. 9-
Roberto Bobbio, fotoreporter del Secolo XIX di Genova, picchiato
da agenti della polizia nel pomeriggio di venerdì : prognosi 10
giorni. 10-
Jonas Santiago Neches
Nuoevos, dell’Aragon Press spagnola,
malmenato , con parallelo sequestro della fotocamera, mentre venerdì
pomeriggio riprendeva alcuni agenti che pestavano un ragazzo. 11-
Un cameraman, probabilmente di una televisione locale,
aggredito, picchiato e ferito mentre, venerdì pomeriggio prima delle
17, era intento ad effettuare delle riprese in una traversa di Corso
Sardegna. 12-
Guido Benvenuto, cameraman dell’emittente televisiva T3,
aggredito, venerdì mattina, dalle “tute nere” e fatto cadere
dalla moto sulla quale viaggiava . Ferite varie più danni alla
telecamera. 13-
Mimmo Frassinetti dell'agenzia AGF, "sprangato" e derubato
dell'attrezzatura (sabato pomeriggio) da un gruppo di "tute
nere". Le forze dell’ordine erano a pochi metri, hanno visto ma
non si sono mosse. 14-
Una troupe della televisione
giapponese JTV , aggredita sabato pomeriggio da un gruppo
di manifestanti che hanno anche distrutto una telecamera. 15-
Due fotogiornalisti
francofoni, "accecati" dalla polizia, con l’apposito
spray in dotazione alle forze dell'ordine, mentre, nel pomeriggio di
venerdì 20, stavano fotografando una scaramuccia nei pressi di Corso
Buenos Aires. 16-
La troupe di Independent
Media Switzerland pestata dalla polizia, con distruzione del
"girato", durante il blitz notturno al Centro stampa dei
manifestanti. 17-
Luciano del Castillo, fotoreporter dell'Ansa, gettato a terra e
"accecato", sabato mattina, dall'acido spruzzatogli negli
occhi. 18-La troupe di una televisione
tedesca, attaccata e malmenata, sabato 21,da un gruppo di
estremisti. 19- Sam Cole, della The
Associated Press Television News – come ha denunciato dagli Usa il
Committee to Protect Journalists (CPJ) - ferito alla testa dalle
manganellate della polizia. 20-
Secondo numerose testimonianze
le forze dell'ordine hanno sequestrato, in differenti
situazioni, macchine fotografiche, attrezzature di ripresa e
pellicole ed hanno spesso impedito di svolgere il proprio lavoro a
fotogiornalisti e cameramen , anche usando la forza. 21-
Da più fonti è poi stata
confermata la notizia della presenza di falsi fotogiornalisti
muniti di pettorine gialle "press" simili a quelle che
Ordine e Sindacato della Liguria avevano distribuito ai colleghi
accreditati per renderli immediatamente riconoscibili da parte delle
forze di polizia. Tutti questi fatti sono emersi, o hanno trovato conferma,
nelle numerosissime testimonianze che stanno pervenendo ai vari
organismi nazionali ed internazionali di categoria impegnati a
raccogliere materiale sulle gravissime violenze subite dai
giornalisti nei giorni del G8 di Genova. Dopo la Federazione nazionale della stampa italiana, anche i
principali organismi sindacali internazionali hanno infatti accolto
l'appello di Ordine e Sindacato dei giornalisti della Liguria, per
venire in possesso di foto, filmati e testimonianze a supporto anche
di iniziative giudiziarie nei confronti dei responsabili di violenze
ed abusi. "Stavo fotografando – ha raccontato Paoni - in primo
piano il corpo del ragazzo ucciso e sullo sfondo le forze dell'ordine,
quando ho visto che gli uomini delle forze dell'ordine si stavano
riorganizzando. Immediatamente ho alzato il pass ufficiale e ho urlato
"sono un giornalista". Mi sono saltati addosso egualmente ed
hanno iniziato a colpirmi in testa e su tutto il corpo. Istintivamente
mi sono aggrappato ad uno dei carabinieri.. "Da dodici anni - ha poi
aggiunto il collega - lavoro per Contrasto, sono stato in Bosnia
durante la guerra, mi hanno puntato un fucile alla testa in Somalia,
sono stato rapito da Hamas e non ho mai provato un senso di
terrore e intimidazione così forte. Oggi non ho paura di andare a
fotografare qualche conflitto in un Paese sperduto: il rischio è
calcolato. Oggi ho paura di tornare a fotografare quelle che succede
nelle piazze e nelle strade del mio Paese". "Fate qualche
cosa - ha concluso Paoni - non lasciate che quanto è accaduto cada
nel dimenticatoio". E non lasciamo, soprattutto, che si possa ripetere. Amedeo Vergani, presidente dei giornalisti
dell’informazione visiva dell’Alg - Milano, 4 agosto 2001
Mai
sentito nominare il Monte Graham? Bè: lo sentite adesso:
E’ una montagna sacra per gli Indiani Apaches che vivono
nella riserva di San Carlos - Phoenix (Arizona): pare sia una montagna
unica nel suo genere… prima di tutto perché lì giacciono le
spoglie dei più famosi Capi Apaches, poi per la varietà dei climi esistenti a varie
altezze ed infine per la ricchezza faunistica… insomma: nà figata
di montagna. Fino
a qualche anno fa tutto procedeva bene: gli indiani facevano i loro
riti sulla montagna sacra, al riparo da sguardi curiosi e
intromissioni indebite…. Specie sguardi e intromissioni Made in U.S.A.… non so voi, ma io ancora non capisco: hanno rubato
loro la terra, gliela ridanno a mozzichi e bocconi e continuano a
voler spadroneggiare recintando i Nativi nelle riserve…. Bah…
Fino
a che non viene in mente a qualche gran bastardo che toh!!! Proprio
lì…. Sul Sacro Monte Graham.. indovina un po? Ci si può, anzi,
ci si deve costruire un osservatorio astronomico. Gli Apaches
panicano, già vedono dissotterrate (invece delle asce di guerra) le
ossa dei loro antenati spazzate via da ruspe e gru… e
propongono al gran bastardo di usare altre montagne ugualmente adatte
alla bisogna…. No
way!! Niente da fare…. Vogliono QUELLA montagna e purtroppo, come da consolidata tradizione, se la
stanno già prendendo: i lavori sono già in fase avanzata: e vi
partecipano (udite! Udite!) persino la Specula Vaticana e
l’Osservatorio Astronomico di Firenze… così pure
l’Italia ha dato il suo contributo alla scienza. Abbiamo di che
essere orgogliosi,
nevvero? Alla
faccia delle spoglie di Cochise e altri suoi pari…. Resta
tuttavia singolare – riguardo alla Specula – come il Vaticano, per
bocca del suo più Autorevole Rappresentante, inneggi alla libertà
delle religioni, al rispetto delle minoranze etniche, salvo poi
scavare, sventrare la terra, anzi la
Terra, in cui sono sepolte ossa di defunti… non saranno ossa cattoliche, d’accordo, ma sempre di defunti stiamo parlando.
Avrei un’idea.. sarebbe da mettere
in atto tipo pesce d’aprile…. Far uscire la notizia “Mc
Donald’s apre fast food in P.zza San Pietro” sai che casino
succederebbe? Altro che la rassegnazione e l’impotenza di quei
quattro selvaggi di Apaches!!!
COMUNICATO
STAMPA Ricordare
Genova. Informare e testimoniare
Al termine di
un'assemblea che ha coinvolto numerosi giornalisti, operatori della
comunicazione e singoli cittadini impegnati nell'associazionismo, si
è costituita l'Agenzia nazionale di informazione "Testimoni di
Genova". inviare
una mail (specificando) a:
Ragazzi,
siete stressati dai pezzi sull'esodo estivo? Siete pronti a quelli sul
contro-esodo? E cosa ne dite di una bella inchiesta sulla dieta per
combattere il caldo (frutta,
verdura e banalità. . . )?
FNSI
- LIBRO BIANCO SUL LAVORO NERO - Storie di violazioni e soprusi nel
mondo dell'informazione. A
cura della Federazione Nazionale Stampa Italiana Con
i contributi di: Lucia Annunziata, Oliviero Beha, Giorgio Bocca,
Sandro Curzi, Massimo Fini, Milena Gabanelli, Paolo Guzzanti, Giovanni
Valentini, Bruno Vespa. Numero
di pagine: 192
Prezzo:
£ 22.000 (€11,36) La
categoria "portavoce" degli sfruttati e dei lavoratori in
nero? I giornalisti, di nome e di fatto. Il settore ha aperto,
infatti, a gravi forme di sfruttamento e di soprusi. I collaboratori,
ossatura di tante iniziative editoriali, pagati poche migliaia di lire
ad articolo: 7.500 lire a "pezzo" elargite da editori del
"profondo Sud", così come da quelli del ricco nord-est. Per
Informazioni rivolgersi a :Centro di Documentazione Giornalistica srl-
Piazza di pietra, 26-00186 Roma- Tel
06.6791496-06.6798148-06.69940143; fax 06.6797492 www.agendadelgiornalista.it
Gentile Direttore, ho il piacere
di comunicarLe che la Giuria del Premio “Val di Sole per un giornalismo
trasparente”, presieduta dal dott. Albino Longhi, quest’anno
dedicato al tema “I Successi del 2000” ha deciso, all’unanimità di
assegnare al “ilbarbieredellasera.com” il premio "Giornalismo in rete"
(targa ed un oggetto artistico della Valle). La cerimonia di
premiazione si svolgerà venerdì 3 agosto alle ore 21.00, presso il
Centro Congressi “Alla Sosta dell’Imperatore” di Folgarida di
Dimaro - Trento e sarà condotta da Oliviero Beha. Ovviamente, sarà nostro
gradito ospite, sì da trascorrere un week-end in montagna; per quanto
riguarda il viaggio La preghiamo gentilmente di comunicarci il mezzo di
trasporto che Lei preferisce onde poter organizzare la
trasferta. In attesa di incontrarci
personalmente, cordialmente La saluto. - Aldo Albasini -
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