Addio segreto professionale dei giornalisti

Grazie Celli, grazie Gad, grazie Nino


Venerdi' 29 Settembre 2000

Un altro Barba e Capelli d'urgenza. Avete presente tutti quei giornalisti che, chi piu' a lungo e chi meno a lungo, hanno conosciuto le patrie galere per aver risposto a un magistrato con la fatidica frase: "Il segreto professionale mi impedisce di rivelare la fonte delle mie informazioni?".

Cretini, se ne potevano andare al mare come disse la buonanima di Bettino Craxi a chi voleva andare a votare al referendum sulla preferenza unica.

Anni di battaglie, mesi di galera, avvisi di garanzia, perquisizioni subite a casa propria...Tutto inutile. Il direttore generale della Rai Pierluigi Celli ieri, giorno fatidico, 28 settembre 2000, ha dato il colpo di grazia al segreto professionale dei giornalisti.

Come tutti hanno potuto leggere oggi sui giornali, ascoltato in commissione parlamentare di vigilanza della Rai per le note vicende delle scabrose immagine diffuse dal Tg1 e dal Tg3, Pierluigi Celli ha risposto alle domande dei commissari con inquietante leggerezza. Da chi sono arrivate quelle fotografie di bambini seviziati? Risposta: "I cd rom con le foto sono arrivati dalla polizia postale di Napoli".

Possiamo soltanto immaginare la valanga di bestemmie, improperi e maledizioni che i responsabili della polizia postale di Napoli possono aver riversato sul barbuto Celli che, giustamente preoccupato, se ne stava seduto al banco degli imputati con al fianco Gad Lerner e Nino Rizzo Nervo, i quali, peraltro, non hanno battuto ciglio. Che so, potevano dire: "ma veramente non e' proprio cosi', direttore, sa le fonti sono protette e non e' possibile sapere con precisione...".

Niente. Bene, colleghi e amici. Alla Rai Tv, questo e' sicuro, non vedremo piu' immagini di un'indagine giudiziaria. Ci chiediamo, con grande preoccupazione, con quale credibilita' i colleghi della Rai cercheranno d'ora in avanti notizie nei palazzi di giustizia, nei commissariati e nelle caserme dei carabinieri o della Guardia di Finanza. 

Ci chiediamo quale sara' il danno per tutti noi che ogni giorno tiriamo i nostri interlocutori per la giacca nel tentativo di saperne solo un po' di piu' e garantendo sul nostro onore la protezione della fonte. Non ce la sentiamo di prendercela con i colleghi della Rai di Napoli, i quali, evidentemente, hanno dovuto cedere alle pressioni del direttore di testata e sputare i rospo, ma con i direttori si'.

D'accordo, Lerner e Rizzo Nervo, quelle immagini cosi' terribili diffuse dai Tg possono essere frutto di un semplice, benche' grave, errore di omesso controllo. Ma gettare in pasto all'Italia intera le vostre fonti riservate ci e' parso davvero un comportamento lontano dai principi che dovrebbero accompagnare il lavoro dei giornalisti. 

Grazie Celli, grazie Gad, grazie Nino

Figaro




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