"Voi che dal Barbiere fate i maestrini..."
Breve spiegazione per chi e' appena entrato
nella bottega del Barbiere. Sulle pagine del nostro sito ha avuto luogo,
nelle scorse settimane, un accanito
dibattito sulla popolare trasmissione di Canale5, Striscia la Notizia.
Il dibattito si e' ormai quasi esaurito e, per chiuderlo degnamente, nulla
di meglio di un intervento dell'autore del programma Antonio Ricci.
Intervento che il Barbiere della Sera e' onorato di ospitare.
Striscia è nata nel 1988 con un programma ambizioso "TENTEREMO L’IMPOSSIBILE:BATTERE LA COMICITA’ DI BRUNO VESPA". Dopo 12 anni non ci sono ancora riuscito. Come posso essermi montato la testa se per me Striscia la notizia è la storia di un clamoroso fallimento?
Certo ha ragione Serena Iannicelli quando dice che a volte Striscia è volgare. E’ volgare quando fa il verso al giornalismo corrente. E’ volgare come può esserlo uno specchio. Eppure a volte lo specchio si rifiuta di riflettere: non per moralismo…. È che proprio non ce la fa. Ad esempio a Striscia non è andato in onda nessun servizio sugli amanti di Montecastrilli, neppure una battuta, neanche per prendere in giro chi li continuava ad intervistare.
Ha torto Len quando sostiene che le immagini dell’aereo che volava a bassa quota (mandate in onda ai tempi del Cermis) sono solo un effetto tele. Abbiamo le testimonianze degli operatori e siamo pronti a qualsiasi prova tecnica.
Ha torto marcio Pietro Suber del Tg5 quando sostiene che "due su tre pezzi almeno" di Striscia la notizia sono ripresi da articoli o servizi già usciti o su giornali o Tv. Ma chi fornische questi dati scientifici al tetragono Suber? L’Osservatorio di Pavia, il colonnello Giuliacci, la Madonna di Fatima o quella di Lourdes? Per ricordarli li annoterà personalmente su un apposito quadernetto o se li tatuerà su un braccio come un guerriero Maori? Pietro Bernardette Suberù ha le visioni tipiche del modo di fare giornalismo di tanti miracolati: presupponenza scientifica e metodo nasometrico. Beato il Tg5!
Striscia è condotta da due comici, ci sono risate finte, due ballerine. Questo per ribadire che si tratta di un varietà e non di verità.
Quello che si propone Striscia è un lavoro di smontaggio, di messa a nudo di quei meccanismi che sono in grado di rivelare allo spettatore la natura di finzione della Tv. Vengono segnalati falsi televisivi, truffe, casi di pubblicità occulta. Se la televisone è l’oggetto da decostruire, la scelta più efficace diventa iniziare a demolire il genere televisivo che più di tutti gli altri chiede e ottiene credibilità e si propone come il contrario della finzione, come "finestra sul mondo": l’informazione.
L’informazione televisiva è diventata nel corso degli anni il bersaglio polemico privilegiato di Striscia. L’opera di controinformazione è diretta a mostrare al pubblico ciò che è stato taciuto dai telegiornali e la denuncia dei falsi dell’informazione e degli errori dei giornalisti ne mette in dubbio la preparazione e la professionalità o almeno, nel migliore dei casi, avverte di non credere troppo facilmente a quello che ci dicono.
Per non dilungarmi troppo consiglierei la lettura (naturalmente a chi ne fosse interessato) dell’agile volumetto "Striscia la Tv", che ho scritto per Einaudi e i cui proventi sono destinati al Gruppo Abele di Don Ciotti. Chi disprezza i drogati, gli ex drogati e i Don Ciotti può contattare la redazione di Striscia la notizia che si attiverà per mandare una copia gratis.
Dalla lettura del sacro testo Serena Iannicelli, scoprirà che per fortuna/sfortuna la ricetta di Striscia non è così ovvia e semplice; Mimosa Martini capirà il motivo per il quale le immagini di Striscia a volte vengono manipolate in maniera evidentemente grossolana; Enrico Ferrari verrà folgorato dall’apprendere che 12 anni or sono le veline venivano chiamate Espresso e Panorama, per ricordare le copertine con le donne nude dei nostri più autorevoli settimanali.
Qualcuno però avvisi Ferrari che sono più di 15 anni che per condurre i telegiornali assumono solo delle fate (le veline sono venute dopo).
Sempre di Ferrari mi ha colpito il fatto che ci accusi di essere al servizio degli sponsor e poi si indigni perché non abbiamo dato il diritto di replica ai dirigenti Omnitel. Omnitel: uno degli sponsor più potenti e temuti! Ma Ferrari ci fa o ci è?
Le giustificazioni dei dirigenti Omnitel sono state riportate dalla solita stampa compiacente senza che nessun giornalista professionista abbia avuto il coraggio di dire che non stavano in piedi.
Voglio anche ricordare che Telecom ha intentato due cause (con richieste miliardarie) contro Striscia la notizia. Le proteste degli utenti contro l’allora monopolista avevano trovato spazio solo su Striscia: tutti i giornali erano troppo pieni di pubblicità Telecom per poterle accogliere.
Mi piacerebbe inoltre sapere dov’erano Ferarri e i ferraristi quando nel novembre dell’anno scorso dalla prima pagina del Sole 24 0re veniva lanciato il seguente avvertimento: "Nel caso di Striscia la notizia, inoltre, siccome il costume di colpire le aziende per fare spettacolo si sta sempre più radicando, sarebbe anche opportuno che l’UPA invitasse i suoi associati a mettere in quarantena PUBLITALIA. O, meglio ancora, che questa necessità la sentissero spontaneamente tutte le imprese, perché il danno arrecato oggi a una di loro, domani potrebbe colpire le altre".
Insomma mentre noi andiamo per tribunali, voi vi ritrovate dal barbiere a fare i maestrini. Ricordandovi che abbiamo fatto anche condannare Mediaset per pubblicità occulta, Vi invitiamo a trovare il coraggio di tagliare il ramo sul quale siete seduti. Non sentitevi liberi solo perché potete sparare su chi vi hanno indicato.
Da cani da guardia e da salotto trasformatevi in cani da tartufo. Quando vedrò qualche bel servizio su Telecom, Omnitel, sulla potabilità delle acque minerali vi crederò. Per i meno coraggiosi basterebbero cose piccole, ma di principio: rifiutatevi ad esempio di andare in 1200 al Festival di Sanremo con il penoso risultato di riempire per una settimana di insulsaggini giornali e telegiornali.
Fateci sognare e noi finiremo di essere il vostro incubo.
Ciao belli. Striscia finisce e, se vorrete, sarò a vostra disposizione dalla fine di Settembre. Vi ringrazio per l’attenzione con la quale avete voluto seguirmi e vi auguro buon lavoro.
Antonio Ricci
P.S.: Vorrei ricordare al coraggiosissimo essere che si firma
"cugino di Beppe Grillo" che Striscia la notizia non prende in considerazione
le denunce anonime.