Paolo Serventi Longhi:
"Teniamoci pronti alla carica"
SEGRETARIO, VENIAMO AL PUNTO: SIAMO GIA’ FREGATI?
IL RISCHIO E’ MOLTO FORTE, E IO NON FARO’ LA PARTE DEL BUE CHE
VA AL MACELLO. CHIEDERO’ AI GIORNALISTI DI USARE LE CORNA, DOBBIAMO DIFENDERCI
E AGGREDIRE. VOGLIONO MANO LIBERA, IN UN SETTORE CHE SCOPPIA DI SALUTE
E CONTINUA A CELEBRARE NUOVI INGRESSI IN BORSA. MA SIAMO NOI CHE PRODUCIAMO
L’INFORMAZIONE, E NON VOGLIAMO RINUNCIARE ALLA TUTELA DEI NOSTRI DIRITTI.
QUESTA VOLTA SCIOPEREREMO IN MODO DIVERSO.
QUANDO SI ATTUERANNO I NUOVI SCIOPERI?
E’ PROPRIO QUESTA LA NOVITA’: LI PROCLAMEREMO SOLTANTO TRA LE 20
E LE 21 DEL GIORNO PRIMA, IN MODO CHE GLI EDITORI NON FACCIANO IN TEMPO
A SPOSTARE LA PUBBLICITA’ SUI GIORNI SUCCESSIVI O A RECLUTARE PRECARI PER
FARE USCIRE LO STESSO I GIORNALI. I COLLEGHI RISPONDERANNO COMPATTI. IL
DOPPIO SCIOPERO DEL 6-7 APRILE E’ STATO UN SUCCESSO.
UNA DOMANDINA VENALE: DI SOLDI, SE NE E’ GIA’ PARLATO?
NON NE ABBIAMO ANCORA DISCUSSO. LORO, PERO’, CI HANNO MESSO SUL
TAVOLO LA MISERIA DI 100 MILA LIRE, COMPRENSIVE DI TUTTE LE RICADUTE ECONOMICHE,
PER IL REDATTORE ORDINARIO. NE CHIEDIAMO ALMENO IL TRIPLO.
QUAL E’ IL PIU’ IMPORTANTE PUNTO DI SCONTRO?
IL LAVORO ON LINE, INTERNET, INSOMMA. QUESTO, PER NOI, E’ IL PUNTO
PIU’ IMPORTANTE. ABBIAMO CALCOLATO CHE VI OPERINO GIA’ 500 GIORNALISTI.
CHIEDIAMO CHE IN TUTTI I SITI E PORTALI, E COMUNQUE IN QUELLI LEGATI AD
AZIENDE FIEG, SI APPLICHI IL CONTRATTO GIORNALISTICO. GLI EDITORI PRIMA
CI HANNO DETTO NO, POI VA BENE, MA CON UN CONTRATTO CON STIPENDI PIU' BASSI
E MENO DIRITTI: NIENTE COMITATO DI REDAZIONE NEI SITI E NIENTE INFORMAZIONI
ECONOMICHE SUL LORO ANDAMENTO. SIAMO DISPOSTI A TRATTARE, MA NON A ACCETTARE
TUTTO.
GIA’, MA NEI SITI NON LAVORANO SOLO GIORNALISTI.
COMINCIAMO A CONTRATTUALIZZARE LORO. CERTO, IL PROBLEMA E’ COMPLICATO,
PERCHE’ SU INTERNET I GIORNALISTI FANNO ANCHE I TECNICI, GLI OPERATORI.
IL SECONDO PROBLEMA CONTRATTUALE?
QUELLO DEI GIORNALISTI AUTONOMI, DEI FREELANCES. SONO CRESCIUTI
A DISMISURA: CALCOLIAMO CHE OGGI NE LAVORINO PER L’EDITORIA TRA I 25 E
I 30 MILA, MENTRE I PROFESSIONISTI SONO IN TUTTO 11.500. FRA QUESTI FREELANCES
VI SONO RAGAZZI SFRUTTATI PER DUE LIRE. CHIEDIAMO, FRA L’ALTRO, UN TARIFFARIO
MINIMO E IL PAGAMENTO ENTRO UN MESE. FLESSIBILITA’ SI’, MA SINO A UN CERTO
PUNTO.
A PROPOSITO, COS’E’ QUESTA STORIA DEI CONTRATTI A TERMINE?
IN CAMBIO DELLA PROMOZIONE, AD ESEMPIO, DA CAPO SERVIZIO A REDATTORE
CAPO, GLI EDITORI CHIEDONO CHE TU FIRMI UN CONTRATTO A TERMINE DI CINQUE
ANNI. INACCETTABILE: VUOL DIRE, FRA L’ALTRO, TRASFORMARE LE REDAZIONI IN
UN ESERCITO DI YESMEN. E’ UN NODO DELICATISSIMO. L’ULTIMO, I DIRITTI SINDACALI:
VOGLIONO ABOLIRE IL PARERE SUL DIRETTORE, SUI TRASFERIMENTI, SULLE TECNOLOGIE
E COSI’ VIA.
E’NERA, DAVVERO. E CHE NE DICE DELLE CRITICHE ALLA FNSI
MOSSE SULL’ESPRESSO DA FABRIZIO RONDOLINO?
RONDOLINO NON FA CHE SCIMMIOTTARE ESPRESSIONI DELLA POLITICA E
DELL’ECONOMIA CHE HANNO COME NEMICO IL SINDACATO. NON CI STIAMO A QUESTA
FLESSIBILITA’ SENZA REGOLE E SENZA TUTELA. SIAMO DISPOSTI A LOTTARE CONTRO
TUTTI I RONDOLINO D’ITALIA.
B.D.S.
P.S. SE LA FIEG DESIDERA REPLICARE, PREGO, SI ACCOMODI
SULLA POLTRONA DEL BARBIERE