La societa' inglese Tenfore contro Paolo Panerai

Un software di Class


  6 Settembre 2000
 
Se provata, l'accusa sarebbe davvero mortificante per un gruppo come Class editori, quotato in Borsa e proprietario di Milano Finanza e Italia Oggi. "Software piracy", pirateria informatica. Più in dettaglio: truffa aggravata, duplicazione illegale, utilizzazione e uso improprio di software. 
A scaricare il pesante dossier con denuncia allegata sul tavolo del Pubblico ministero milanese Laura Cocucci, è stata la società di software inglese Tenfore. Dieci giorni al massimo, e si saprà se le tesi d'Oltremanica hanno fondamento. Il pm ha infatti nominato un perito, l'ingegner Carlo Brandolese, le cui conclusioni sarebbero ormai pronte, anche se i 60 giorni che gli sono stati accordati scadono formalmente a fine settembre. 

Alla vicenda, che stiamo per raccontare agli affezionati clienti della Bottega, i giornali italiani non hanno dedicato alcuna attenzione. La Tenfore ha comunicato la sua iniziativa legale sin dalla fine di luglio, ma l'Ansa ha sostanzialmente ignorato la storia. La Tenfore si è rivolta a un'agenzia americana, la Bloomberg, che il 17 di agosto ha mandato il suo take in rete. E stato allora che si è vista una notiziola su "Il Sole 24 ore", una sul "Giornale" e una sul "Corriere" (relegata alle pagine milanesi). 

Ma veniamo al dunque. La Tenfore fornisce per via satellitare informazioni di Borsa in tempo reale da tutto il mondo e in tutto il mondo. I valori vengono raccolti in un centro pieno di computer e antenne paraboliche, il Ticker Plant di Francoforte. Di lì sono trasmessi al satellite Rtl e da questo, attraverso il software Tenfore, distribuiti nei vari paesi. In Italia il contratto d'esclusiva per la distribuzione, fino a un burrascoso divorzio consumato nel marzo scorso, era nelle mani di E-Class, la società Internet del gruppo guidato da Paolo Panerai. Dal 1995, anno della sigla dell'intesa, fino ad oggi, i clienti abbonati erano saliti in Italia a 3-4 mila, e fra questi un gruppone di banche: il 35 per cento del nostro sistema creditizio. 

Il rapporto tra Tenfore e il suo cliente italiano da tempo non era idilliaco. E-Class aveva denunciato dei problemi tecnici che non consentivano una perfetta ricezione dei dati, avviando un'azione legale. Secondo Tenfore, questi problemi erano stati risolti. Fatto sta che a fine febbraio 2000 E-Class comunica agli inglesi che, nell'arco di circa un mese, quasi tutti i clienti hanno disdetto il loro abbonamento. Tenfore si insospettisce e svolge un'indagine. Per scoprire, sostiene sempre la società di software inglese, che gli abbonamenti non sono stati affatto disdetti, ma che in alcuni casi al numero di un contratto non corrispondeva un nominativo reale, in altri a un nominativo reale corrispondeva un falso numero di telefono.

Risultavano come abbonati Radio taxi e l'Arcivescovado di Milano, mentre importanti gruppi bancari come l'Ambrosiano Veneto risultavano aver disdetto l'abbonamento e invece continuavano a ricevere il flusso dei dati finanziari. Sostengono anche, gli investigatori della società inglese, che ad Assago E-Class avrebbe messo su un impianto del tutto simile a quello di Francoforte, con computer marchiati Tenfore e con software "sostanzialmente identico". 

La truffa, sempre che venga provata dalla magistratura, consisterebbe in questo: vi facciamo credere che i clienti siano fuggiti via, in realtà il rapporto con loro adesso lo curiamo noi, grazie al vostro software che abbiamo riprodotto. Il 20 luglio il pm Cocucci manda la polizia postale e delle comunicazioni, specializzata in crimini informatici, nella sede di E-Class, sequestrando tutti i contratti con gli abbonati, per verificare il reato di truffa. Alla Debis.it di Assago viene invece duplicato il sistema di software, per analizzarlo e scoprire se è stato "rubato" alla Tenfore. Non è stato ad oggi concesso, invece, il sequestro degli impianti di Assago: se disposto, oltre un terzo del sistema bancario italiano rimarrebbe improvvisamente privo delle preziose informazioni di Borsa via satellite. 

Il 17 agosto, quando l'agenzia Bloomberg lancia in rete l'accusa Tenfore di "software piracy", Class risponde con una nota durissima. Ricorda di aver avviato a marzo un'azione legale contro la società inglese "per i problemi provocati dal servizio" e accusa Tenfore di "un palese tentativo di ricatto per sottrarsi alle conseguenze dell'azione legale stessa, coinvolgendo nella manovra ignare fonti di informazione". La versione di Class e' dunque questa: abbiamo denunciato Tenfore e loro tentano di difendersi attaccando. Tenfore controreplica annunciando querele. 

Abbiamo telefonato a Piero Cantarelli, amministratore delegato di E-Class, raggiunto a sua volta da un avviso di garanzia per truffa aggravata violazione di copyright. Il Barbiere gli ha chiesto come stiano veramente le cose, dalla parte di Class. "Non abbiamo commenti da fare", ci ha risposto. Ma questa brutta storia darà ancora parecchi spunti di cronaca. E noi cercheremo di ragguagliarvi, come sempre. 

Don Bartolo

 


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