Claudio Landi, il martello di Radio radicale.
Tra gli uffici stampa del mondo politico la voce telefonica di
Claudio
Landi è una quotidianità spesso ossessiva. Comincia verso
le 10 del mattino a prenotare la sua intervista telefonica con una rosa
di almeno 7 –8 politici. Insisterà con regolarità radicale
fino a prima di colazione e si arrenderà soltanto dopo le 16. Onore
ad una professionalità che farà rimbalzare l’eventuale intervista
sui take di agenzia.
Master per uffici stampa.
Un lettore mi chiede notizie di un "master
per uffici stampa" che si organizza a Napoli con il beneplacito della
FNSI. Giro il compito di fugare le sue perplessità a Gino Falleri,
decano di questa professionalità e ispiratore di molte riflessioni
ancora recentemente riprese nel suo L’addetto stampa (1999).
Quel che è certo è che se si cerca di rendere notiziabile l’evento di cui ci si sta occupando, bisognerà certo conoscere e saper simulare i meccanismi di scarto-scelta di una notizia: ma soprattutto dovremo stare attenti alla scrittura. Quella che adopereremo dovrà essere diversa da quella di chi – giornalista – racconta il fatto. Sembra ovvio e scontato. Eppure quando correggo le esercitazioni dei miei allievi in LUISS l’errore più frequente è proprio questo: invece di rappresentare l’evento a chi poi dovrà descriverlo, lo raccontano da subito, come giornalisti .
Guide.
Tra i molti recenti strumenti fioriti attorno allo sviluppo del
mondo dei portavoce, quello di Mauro De Vincentiis , L’Ufficio Stampa
, aggiorna e completa una precedente edizione (1997) con particolare
attenzione al campo della comunicazione integrata. Eccellente il glossario
che De Vincentiis, dal 1969 al 1996 capo ufficio stampa dell’Alitalia,
dedica ai temi di internet e dei new media.
L’idea del glossario non è nuova. Suggeritami da Marco
Belli, mio collaboratore al ministero di Grazia e Giustizia, l’avevamo
insieme sviluppata in forma ironica ne Io, il portavoce che purtroppo
De Vincentiis non conosce.
Nemica abitudine.
La nostra è un’attività che conosce un solo e grande
nemico: l’abitudine. E l’idea appagante, da essa generata, che quanto abbiamo
fatto è proprio tutto quello che dovevamo fare. E’ a quel momento
che nascono i possibili disastri. Mandare un fax (da qualche tempo una
e-mail) e non accertarsi che sia arrivata a destinazione. Per questo è
salutare cambiare, o inseguire a volte con fatica la lepre della nuova
tecnologia.
Le notizie volano: se date i numeri.
Dalla prossima puntata vorrei inaugurare uno spazio di ricordi,
naturalmente connessi alle trappole di questa attività ed ai suoi
esiti. Nessuno che mi mandi qualcosa? Allora comincio io.
Ho sempre pensato che i numeri facciano volare una notizia. E’
stato quando, su sponsorizzazione di Toni Muzi Falconi, ho
incontrato il prof. Ernesto Caffo di Telefono Azzurro che ho sperimentato
il potere dei numeri. Il professore mi tampinava – e mi stressava
- per il decennale dell’Associazione ( il cui convegno si svolgeva alla
Pineta Sacchetti. Per la serie: non-te-lo-seguiamo-nemmeno-se-paghi). Non
c’era notizia e c’era pur sempre un impegno finanziario di Telefono Azzurro
che, oltretutto, pur disponendo di un ufficio studi, lo utilizzava poco
e male.
Ho salvato la baracca mettendo le mani su di una indagine Telecom
che, per conto dell’associazione di Caffo, aveva scandagliato il rapporto
bambini- telefono (telefonia fissa naturalmente).
Una manna. Fasce orarie e di età, durata delle conversazioni
e temi.
Avevo come riferimento costante due bravissime giornaliste d’agenzia
pronte al lancio (Giovanna Baino per l’AGI, Annalisa Antonucci per l’ANSA
). Grazie a loro abbiamo costruito la ghiotta notizia fin dalla tarda
mattinata. Grande interesse, grandi pezzi e…bingo! Siamo andati nei titoli
del TG1.
26 Giugno 2000 - Un aspirante addetto
stampa perplesso.
Caro Bettanini, segnalo a te perchè sei del mestiere. Ma
per diventare come te, serve dunque un master per ufficio stampa o,almeno,
aiuta? Lo propone una (a me ,ma forse io sono ignorante) sconosciuta
Accademia
italiana per le ricerche, un altrettanto sconosciuto Anciform
(avrà a che fare con l'associazione dei sindaci?) e un ancora (per
me) misterioso Registro
generale dei professionisti d'Europa. Conosco benissimo invece
l'ente patrocinante,la FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA, ovvero
la Fnsi, e la qualcosa mi lascia perplesso.
Anche in suo nome vengono richieste infatti all'aspirante
master, 450 mila lire "per quota selezione" (ovvero per sperare di essere
accolto tra i 20 selezionati in tutta Italia, quota di cui si promette
la restituzione. Ma allora perché chiederla?). I chiamati a far
parte del gotha degli eletti dovrà versare altri 4.5000.000 per
i sei mesi del corso in questione. Però alla fine le soddisfazioni
non mancheranno: oltre al master stesso infatti "in virtù
dello speciale accredito del registro generale dei professionisti d'Europa,
i giornalisti che avranno positivamente concluso il master potranno iscriversi
allo speciale riconosciuto registro, ricevendo attestato e tessera d'iscrizione
quale Giornalista Esperto per gli Uffici Stampa, valido a livello Europeo".
Mah... Che te ne pare? Tanto più che , si avverte in grassetto,
la denominazione "master per ufficio stampa" è tutela da copryrigt:
ogni imitazione sarà perseguita legalmente". Per completezza dell'informazione
ecco l'indirizzo dell'accademia italiana per le ricerche: palazzo Lieto,
via Toledo 317 - 80132 Napoli oppure via Tarchietti 3 - 20121 Milano, te.
081 404488 – 413946. Che ne pensi? E la Fnsi che dice?
Un aspirante perplesso