No, non e' la Bbc...

 E' il caso giornalistico dell'autunno, se non dell'anno. La famosa lettera di Riccardo Cristiano ai Palestinesi ha scatenato da parte di tutti reazioni spesso poco controllate. I politici si stanno gia' impadronendo della discussione, sottraendola alla sede piu' legittima, quella del giusto comportamento professionale dei giornalisti. Il Barbiere della Sera non poteva davvero fare a meno di aprire sul tema uno spazio di discussione Eccolo. Chi vuole intervenire non deve far altro che scriverci al solito indirizzo: ilbarbieredellasera@tiscalinet.it
19 Ottobre 2000 - Non sparate sul Cristiano
E' partito il linciaggio di Riccardo Cristiano. Vorrei sprecare due parole controcorrente. E' evidente, da quello che si è letto, che la sua lettera è un passo falso, una cosa sgradevole. Ma, intanto, è falso che abbia esposto dei colleghi a qualche rischio perché lo scoop era stato rivendicato da Mediaset in pompa magna con i nomi, i cognomi e i certificati di nascita. 

Poi è evidente che Cristiano, che era stato aggredito di recente durante gli scontri, ha scritto sotto la pressione di qualche minaccia, il che può sempre accadere a chi opera in una zona che si può definire zona di guerra. Se davvero, come ha sostenuto, ha scritto solo ad uso interno, diciamo per motivi diplomatici, ha commesso una grave ingenuità.

Di fronte alla reazione di Mediaset (anche se un po' in malafede), forse la decisione di Celli era inevitabile, anche sono assai rari i casi nei quali la Rai si è mossa con altrettanta prontezza e severità per sanzionare l'errore di un collega. Resta la spiacevole (per la Rai) coincidenza con la pronta reazione del governo e dell'ambasciatore israeliano, che forse non vedevano l'ora di liberarsi di un cronista serio e preparato, ma tra i meno comprensivi verso le mitiche "esigenze di sicurezza" che spingono i soldati di quel paese a fare decine di morti in pochi giorni per difendersi dai lanci di sassi e bottiglie molotov e che giustificano l'uso di carri armati ed elicotteri contro la popolazione civile. 
La pulizia etnica di un cronista malaccorto magari, ma soprattutto non allineato è senz'altro un grande passo in direzione della pace. Alleluia. 
Enzio


19 Ottobre 2000 - Mentana, ma che vai dicendo?
Com'è possibile che Mentana abbia solo pensato di "richiamare" Simonetta della Seta in Italia? Simonetta è un'amabile signora con due figli che abita in Israele e fa un altro lavoro. Il TG5 la utilizza saltuariamente e senza pagare le marchette e l'INPGI2. Ovvio che Mentana prima di richiamarla avrebbe dovuto assumerla. 

E, no! Questa storia di Cristiano Mediaset è molto brutta. E dire che i tre (Cristiano, Mentana e il capo della Rai a Gerusalemme, Claudio Accardi) erano tutti giovani socialisti craxiani rampanti! Dispiace vede che una storia così grave sia utilizzata per fini di propria bottega. Mentana ha evitato di dire che le immagini erano del TG4 e invece ha insistito su quel Mediaset appropiandosi della comproprietà. Poi ha detto richiamiamo i nostri inviati. Ma come! Lui che non ha sentito il bisogno di mandare nessuno a Gerusalemme! E poi, come il BDS ha scritto, vi ricordate di quell'inviato del TG5 che è andato in Eritrea pagato dagli eritrei, senza telefono, senza assicurazione... Cari direttori siate più saggi perchè se Cristiano deve vergognarsi di quella lettera voi dovete spesso vergognarvi di pubblicare leccate ai politici di turno e di evitare a tutti i costi di <disturbare il manovratore>. Ciao Occhio di lince


19 Ottobre 2000 - Enrico Mentana precisa che...
Il direttore del Tg5 Enrico Mentana si e' messo in contatto con il Barbiere della Sera per precisare, a proposito della lettera di Occhio di Lince, pubblicata qui sopra, che:

1) Simonetta della Seta e' una libera professionista corrispondente del Tg5 da Gerusalemme.

2) In Israele e Territori occupati il Tg5 ha inviato anche il collega Toni Capuozzo: "Ditemi tutto ma non che Capuozzo non sia un ottimo professionista", ha dichiarato Mentana al Barbiere.

3) "Il Tg5 e' l'unico telegiornale che non accetta viaggi premio, passaggi, rapporti men che chiari con imprenditori, forze politiche o chicchessia. Sfido chiunque, con nome e cognome", ha detto Mentana al Barbiere, "a tirar fuori casi in cui il Tg5 ha contravvenuto a questa regola di buon comportamento".


19 Ottobre 2000 - Una buona domanda a Emilio Fede
Domanda piccola piccola a Emilio Fede dopo aver letto la "Stampa" di stamane: perchè ha atteso ben sette giorni per richiamare da Israele una inviata brava e coraggiosa come Anna Migotto (non "Ligotto"come fede chiama per due volte la propria inviata...)? che protezione le ha assicurato in questi sette giorni quando tutti in Israele, e in italia, parlavano del suo scoop? 

Anna ha lavorato bene. Ha inviato delle immagini in esclusiva mondiale. Fede se ne è subito vantato. La tv israeliana le ha mandate in onda con la scritta RTI-Mediaset. Fede si è, giustamente, vantato dello scoop. Riccardo Cristiano non è stato il...delatore. Il primo "delatore", giustamente, è stato il direttore del tg4. Mediaset ha battuto la Rai e l'ha detto anche tramite la tv israeliana. Cristiano ha sottolineato, in modo vergognoso che lo scoop ...non lo aveva fatto lui! 

Allora: perchè Anna Migotto non è stata fatta rientrare immediatamente, sette giorni fa? Era chiaro che essendo lei l'autrice dello scoop sarebbe finita in una storia più grande di lei: gli israeliani hanno riconosciuto gli assassini tramite lei, gli amici degli stessi -da giorni- cercano i giornalisti colpevoli. Cristiano, tutt'altro che gentleman dice"non sono stato io"(ma dov'era Cristiano quel giorno, nessuno se lo chiede: era a Ramallah a non "vedere" o comodamente in ufficio a Gerusalemme?). 

La verità è che se non fosse per Cristiano Anna Migotto sarebbe ancora in Israele. Altro che delazione, altro che preoccupazione per la sua sorte. Altro che scorta, come annuncia Fede...abbiamo evitato un nuovo caso Ilaria Alpi, per un soffio? e perchè siamo quasi sempre noi donne a rischiare? me lo dite? 
Rosamunda


20 Ottobre 2000 - L'unica divisa da indossare
Sono tre le cose che trovo disgustose nello zelante
comportamento di Riccardo Cristiano.

1) l'aver accettato - anche se sotto insopportabile pressione - di scrivere quella lettera "ai cari amici palestinesi". Richiesto di una simile "Canossa", Cristiano avrebbe dovuto (ammesso che non l'abbia fatto) avvertire i suoi referenti Rai a Roma della minaccia che gli stava arrivando addosso. Passo
conseguente: chiedere di essere ritirato. Non si può fare bene la nostra professione quando una delle parti soggette al nostro lavoro di informazione ti ricatta e ti chiede di fare cose che, spontaneamente, non avresti mai fatto.

2) la complicità che traspare da quella lettera furbetta ("Scrivicela, la teniamo per noi per tacitare i duri dell'organizzazione") è molto inquietante. Come può un giornalista serio affermare che la sua testata si è sempre attenuta alle disposizioni dell'Autorità Palestinese? Se si fosse trovato davanti alla scena del linciaggio, su disposizione dell'Autorità Palestinese, Cristiano avrebbe ordinato al suo operatore di spegnere la telecamera?

3) Il costume RAI che emerge dirompente da quella missiva. Che risponde alla solita logica della spartizione: nella zona più calda del Medioriente la Rai ha due corrispondenti. Uno (Accardi) per seguire gli israeliani e l'altro (Cristiano) per seguire i Palestinesi. Una forma di lottizzazione anche questa? Cerchiamo di non essere ipocriti: la doppia e ben
spartita presenza fa nascere il sospetto (che credo legittimo) che esistano intese, rapporti, legami, referenti, amicizie di segno diverso. Tutte caratteristiche, queste, che nulla hanno a che fare con un'informazione imparziale. 

Quando un inviato o un corrispondente che si muovono in zone di guerra indossano una divisa, una qualsivoglia divisa, hanno già gettato alle ortiche l'unica che dovrebbero indossare: quella del giornalista.
Sandro Provvisionato (Tg5)


20 Ottobre 2000 - Anche voi cadete dal pero?
Anche voi! Caro Enzio o come ti chiami, non ricordo se ho letto bene. La vogliamo sfatare la storiella che i palestinesi tirano solo sassi, a parte che le pietrazze che tirano fanno molto male. I palestinesi sono armati fino ai denti perche' li ha armati Israele durante il cosiddetto "processo di pace". Hanno armi, hanno bombe, hanno kalashnikov, hanno razzi. Piantiamola con questa storia. L'esigenza di sicurezza dell'esercito israeliano che spara sui civili non e' mitica. E' reale. Li avete visti "quei" civili? Li avete visti come godevano nel tagliare a pezzi quei due poveretti, nel cavargli gli occhi? Veramente mi e' difficile capire la difesa a oltranza di un popolo che manda i bambini in prima linea col cinico intento di mettere il mondo contro Israele

Stavano per firmare la pace quando sono insorti. Che significhi che non la vogliono la pace? E non tiratemi fuori la stupidaggine della passeggiata di Sharon. Sharon e' andato legittimamente sulla spianata del Tempio, passeggiata concordata con i palestinesi. La sua era una provocazione politica a Barak che stava per dare quel luogo Sacro ANCHE agli ebrei ai palestinesi. 

E guerra fu. Gli israeliani non hanno mai smesso di trattare nemmeno quando hanno ammazzato 7 bambine in gita scolastica, nemmeno quando saltavano gli autobus con centinaia di morti, nemmeno quando i kamikaze si facevano saltare in aria nei bar o nelle strade di Israele. Se non capite la situazione e continuate a difendere chi da sempre provoca e ammazza gli israeliani (vogliamo fare la conta dei morti?) significa che non avete capito niente. E secondo voi, cosa dovrebbe fare un esercito di fronte a una guerra vera e propria organizzata metodicamente da Arafat che manda il suo popolo a farsi ammazzare apposta, visto che non gliene frega niente di quelli che muoiono? 

Conoscete un esercito che andrebbe a portare garofani mentre si becca in faccia le bombe molotov, le taniche di olio bollente (che brucia) e le pallottole? Stavano per avere tutto e hanno fatto scoppiare la guerra, a Parigi il terrorista ha mollato tutti e se ne e' andato via, a Sharm el Sheik hanno firmato non si sa cosa visto che stanno continuando come prima. Quello che vogliono e che continuano a dire, e lo dice il popolo disarmato che voi difendete, e' distruggere Israele per l'eternita'.
Il caso di Riccardo Cristiano fa comprendere l'atteggiamento della RAI Tv nei confronti di Israele nel corso degli anni. Israele eternamente colpevole, i palestinesi eterne vittime. Le cose non stanno cosi' ma cosi' le ha fatte la propaganda pagata di Arafat. I giuornalisti hanno paura e chi ha paura non puo' essere un giornalista onesto. Cristiano era stato malmenato dai palestinesi. Il risultato e' questo scandalo molto grave per l'etica giornalistica che ne esce molto male. Distinti saluti 
Deborah Fait


20 Ottobre 2000 - Che bell'esempio ci date...
Posso dire la mia... ? Che schifo cari colleghi (rivolto ai pubblicisti e non ai professionisti), davvero che schifo. Spararsi addosso, darsi contro, in nome di cosa? Solo del fatto che uno ha usato certe immagini e l'altro ci ha speculato sopra. Mi spiace cari giornalisti (tutti professionisti) ma voi che dovreste dare l'esempio a noi poveri sbarbatelli in cerca di notorietà (magari.,..) non dovreste fare ste scenate. 

Non bastava la Gad-novela e quelle storie da gossip da giornalismo di serie D (amatori). A proposito che fine ha fatto tutto il polverone sollevato dalla bustarella (finta) agitata in diretta da Gad? Che fine hanno fatto quelle accuse? Già nel dimenticatoio come sempre? Speriamo di no.. Tornando all'ultima polemica. Perché Mentana attacca sempre la Rai, senza la quale non sarebbe diventato nessuno... vero Chicco? Forse perché lui continua a perdere la battaglia dell'audience e non trova altri mezzi per attaccare il Tg di Mamma Rai (io guardo il Tg5, figurati lo sfogo caro Bds)? 

Forse perchè dopo nove anni di vita nel privato sente tanta nostalgia di tornare a guadagnare soldi e audience nel pubblico, ma invece che riprenderselo la Rai gli soffia il caro Sposini (salvo poi "rivenderlo" a Mediaset,,, peggio della Legge Bosman del calcio mercato). Ci spieghi Mentana tutto questo tourbillon che ha provocato. Per il resto, credo che Cristiano abbia sbagliato. Sarà pure un inviato con tanto di gradi conquistati sul campo ma non è certo il Giornalista, quello che può (chi può farlo se non Lui, Cristo) prendere in mano una categoria e difenderla da un'altra appartente...

Credo poi che Mentana abbia ri-sbagliato a tirar sempre fuori la solita guerra. Credo che Celli continui ripetutamente a sbagliare come sta facendo da qualche mese a questa parte: il capo-padrone della Rai da vero boss che fa? Richiama a se' il figliol prodigo reo di aver parlato a nome della comunità dei giornalisti tutti. Chissà che fine farà 'sto Cristiano d'un uomo, pardon giornalista. Chissà che non fondi un nuovo quotidiano con Gad
A.Mon.


20 Ottobre 2000 - Cara Deborah, lasciamo perdere i comizi
Cara Deborah, leggo con rammarico il tuo bellico comizio, non volevo scatenare un dibattito storico-politico. Volevo solo far notare quanto sia grottesca la caccia che si è scatenata a un collega serio che forse (a quanto si può capire dall'esterno) pensava di tenere buoni rapporti con una fonte ed è stato dalla medesima usato per altri fini (la lettera originale, sempre a quanto si legge, è stata manipolata). Ha fatto comunque un errore e in una situazione di guerra o similguerra forse è addirittura giusto che abbia pagato così pesantemente. Ma questo è successo in un'azienda che ha dato tre (3) giorni di sospensione a quelli che hanno diffuso le immagini dei bambini violentati e massacrati dai pedofili.

Sta di fatto che con la rimozione di Riccardo CristianoIsraele si è liberata di un cronista scomodo. E sta di fatto che secondo il rapporto di una associazione americana presentato proprio in questi giorni, il governo israeliano e le autorità militari occupanti condizionano pesantemente il lavoro dei giornalisti, non meno dell'Autorità Palestinese. 
Enzio


20 Ottobre 2000 - Cristiano, che delusione...
"Non sparate su Cristiano", ha detto il caro Barbiere. La prima reazione e' di consenso: tutti sparano addosso a lui, prima di accodarci vediamo. Il coro non mi ha mai intrigato,anzi, mi ha sempre insospettito. Dunque giusta la difesa di Cristiano da parte del Barbiere. Pero'... pero' poi ho letto la sua intervista a Repubblica. Che delusione... D'accordo l'emozione, lo stress, l'angoscia da isolamento, l'occhio, d'accordo su tutto. Ma se ti devi difendere, fallo con motivazioni convincenti, e rispondi alle questioni che ti vengono imputate. Cristiano invece dice: sono stato tradito da un amico. E basta. Possibile  che uno con il pedigree professionale di cristiano  scelga di fare la figura del fesso? E' un giornalista, e' in una zona calda come la Palestina, scrive una letterina (per giunta di quel tenore) ad un altro giornalista. Che cosa si aspetta? Pat pat, due colpetti sulla spalla dall'amico, e la letterina finisce nel cestino? Andiamo!, neppure Cristiano ci crede, ovviaa!
E non a caso, purtroppo, non spiega perche' ha scritto quelle fregnacce incredibili per chiunque (non solo per un giornalista): noi della rai siamo onesti, non come gli altri (...), noi della Rai ci atteniamo alle regole dell'Autorita' palestinese e via bestemmiando. Avesse detto: mi hanno minacciato, ho avuto paura, avrebbe tutta la solidarieta' mia e, penso, della maggioranza della gente di buon senso. Ma su quelle fregnacce non ha fornito una sola spiegazione. Che delusione.
Ginettaccio
20 Ottobre 2000 - Io sto dalla parte di Israele
Caro Barbiere, io mi vergogno di essere un giornalista italiano quando constato che la tv pubblica fa accordi con quella palestinese su  quella che sarà la materia dell'informazione da trasmettere e che in conseguenza di ciò un inviato speciale si deve mettere la kefiah per lavorare nei territori concessi da Israele ai palestinesi.
E ancora di più rimango di  sasso qando leggo il contenuto di una lettera delatoria e infame, scritta ai giornali arabi per giustificarsi da uno che per ironia del destino si chiama anche Cristiano, che rischia di provocare la morte dei coraggiosi giornalisti del TG4, cioè la concorrenza, veri eredi della tradizione da corrispondenti di guerra del povero Antonio Russo.
E soprattutto, a monte di queste polemiche, lo vogliamo dire, sì o no, che Israele è l'unico stato democratico nel Medio Oriente, circondato da paesi con dittatori a carico che ospitano e incoraggiano il terrorismo internazionale?
Mi si dia anche dello sporco sionista (sarebbe una medaglia e non un insulto), ma è veramente imbarazzante seguire gli inviati Rai nei loro ragionamenti da Remondinovich del Medio Oriente. La vulgata è che la colpa di tutto l'attuale casino sarebbe di Sharon che si è fatto una passeggiata sulla spianata delle moschee.

Per non parlare di quei tre soldati israeliani che, avendo sbagliato strada, sono stati fatti, "logicamente", a  pezzi dai palestinesi, senza trovare ostacoli da parte della polizia di Arafat che pure li aveva arrestati. Ma se un palestinese si fosse andato a fare una passeggiata vicino al Muro del Pianto o se qualche soldato di Arafat si fosse perso a Gerusalemme Ovest, sarebbero successe le stesse cose?
Io dico di no, e per questo mi pregio di stare dalla parte di Israele. Essendo un uomo semplice, dai ragionamenti schematici, non ho altri mezzi per capire da che parte stia il bene e  da che parte il male. Sarà un caso che nel 2000 l'antisemitismo e l'anti sionismo (che poi sono due aspetti  dello stesso ignobile e inconfessabile sentimento di odio verso la razza ebrea) siano covati a destra da certi clerico fascisti e a sinistra dai compagni con la kefiah del "manifesto" e dintorni? 

Anzi diciamola tutta: l'antisionismo è il grimaldello "politically correct" attraverso cui la sinistra può estrinsecare il proprio antisemitismo.  E anche la "jena" del "Manifesto" rischia di essere un esemplare "ridens" con le proprie lacrime da coccodrillo.
Dimitri Buffa


23 Ottobre 2000 - Cari amici, leggetevi Ideazione
Cari amici, sbagliate tutto. Leggete che bella lezione di tolleranza ci dà Ideazione, a tutti noi di sinistra, così antisemiti. Che poi la lezione venga da due (ex) nazifascisti, pluripregiudicati e pluriassassini, è evidentemente un particolare: questo è quello che passa il convento.
Giovanni

"Dagli all'ebreo. Il linciaggio continua sui media di sinistra di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti

Giovedì mattina guardavamo su Libero le foto da Israele. Avevano messo affiancate le due versioni di una stessa identica foto: una pubblicata dal Corsera, l'altra dal Manifesto. Da quella del Manifesto era sparito un palestinese che tirava sassi agli israeliani, e sembrava che gli israeliani rispondessero belluinamente nei confronti di gente inerme. 

Sembrava proprio quella cosa strana che faceva Stalin: man mano che faceva ammazzare gli oppositori ordinava anche che venissero cancellati dalle foto delle cerimonie pubbliche in cui comparivano accanto a lui. E siccome il mondo è piccolo e pieno di coincidenze, tutti adesso parlano del Grande Fratello, ma quasi nessuno ricorda alle giovani generazioni di teleutenti impiccioni che in origine "il Grande Fratello" era il meccanismo staliniano descritto da Orwell in "1984", dove un ufficio apposito riscriveva continuamente i libri di storia per adattarli alle esigenze del potere. 

Che al Manifesto cancellino i lanciatori di sassi palestinesi per far sembrare più cattivi gli israeliani è tutto sommato normale, così come era stato normale nei giorni precedenti che l'improvvido Remondino dai tre giornali Rai ci dicesse che Milosevic smetterà di fare il presidente della Serbia e si accontenterà di fare politica con il partito Yol... già, il partito Yol di Milosevic, partito di maggioranza relativa... ma quando ce lo dicono quelli della Rai che il partito Yol è il Partito comunista serbo

No, non si può dire che Milosevic è un comunista. Venerdì sera appena finito di mandare l'ultima e-mail della giornata alla sede radicale di New York siamo passati davanti al televisore che è giù nel salone delle conferenze stampa, e due vecchi militanti appassionati di letteratura stavano armeggiando con il videoregistratore, tutti contenti di aver catturato dal Tg1 un bel servizio sul nuovo premio nobel cinese. 

Francesca voleva sapere se per caso era Acheng, quello della trilogia dei re, il re degli scacchi, il re degli alberi, il re dei bambini. No, il servizio diceva che era tal Gao Xinjian, e spiegava che era un "dissidente del regime di Pechino", e dopo una trentina di secondi ripeteva che viveva da non so quando in esilio a Parigi essendo stato perseguitato dal "regime di Pechino". 

Buffi quelli del Tg1, tre giorni prima non si ricordavano che il regime di Belgrado era comunista, e adesso non si ricordavano che anche a Pechino il regime si chiama comunista. Povero dissidente, lo facevano quasi sembrare scemo a voler essere in dissenso con un governo tanto dolce e democratico come quello di Pechino. Ma non facevamo in tempo a trovare delizioso il giovane scrittore che concedeva la sua prima intervista ancora vestito con le pantofole, che il videoregistratore armeggiato maldestramente trasmetteva il servizio precedente, quello sul linciaggio di due soldati ebrei, che poi si scoprirà erano tre. 

Cavolo, ma come è possibile che mandino in onda una cosa tanto orribile all'ora di cena dopo che dieci giorni fa per mezza immagine sfocata di un pedofilo volevano fucilare mezza Rai? Come è possibile che questi poveri ebrei possano essere massacrati quasi in diretta davanti a mezzo mondo e nessuno trovi qualcosa da ridire? Ma eccoli i tigiunisti, eccoli che continuano, un servizio sul padre di un ragazzo palestinese ammazzato durante gli scontri, un ragazzo di dodici anni che se il padre gli avesse voluto bene davvero se lo sarebbe tenuto a casa, e invece eccolo lì a minacciare, che lui ha altri sei figli, ed è disposto ad "immolarli" tutti per la guerra contro Israele... pensate forse che la giornalista (che credevo sapesse fare solo "Uno Mattina", stesse lì tranquilla? 

Oh no, aveva la sua bella kefiah palestinese al collo, un magnifico e vistoso segno di solidarietà verso il popolo palestinese, che incidentalmente aveva appena trucidato davanti alle telecamere tre poveri soldati... uno dei vecchietti che era lì con noi ha suggerito che forse la kefiah se l'era messa per passare inosservata durante gli scontri... ma figuriamoci se i giornalisti della Rai partecipano agli scontri! Quelli stanno belli che rintanati, e mettono il naso fuori solo quando è tutto finito. 

E poi che c'entra, con lo stesso principio allora quando uno va a intervistare i naziskin dovrebbe mettersi una svastica al collo così è "meglio accettato"? Brava inviata speciale, intervista il parente della vittima palestinese, mostragli la tua solidarietà militante con la sciarpa a quadri bianchi e neri, e dimenticati di parlarci dei parenti delle vittime israeliane. A notte guardando la Cnn ho scoperto che uno dei soldati è stato ucciso in diretta telefonica, con la moglie dall'altra parte del cellulare che si è sentita dire da un eroico palestinese "Signora, stiamo massacrando tuo marito"... chissà forse la nostra inviata Rai non aveva la mise giusta per andare a intervistare anche la signora. 

La Cnn mi ha spiegato anche un'altra cosa: che il bombardamento israeliano è avvenuto dopo aver dato un'ora di preavviso perché il commissariato di polizia dove erano stati massacrati i soldati venisse sgombrato, e difatti dentro non c'era nessuno, solo qualche comparsa nascosta dietro la prima porta, gente che è uscita di corsa per fare la scena davanti alle telecamere, che chissà com'è stavano proprio lì pronte a riprendere il bombardamento. Forse ho capito male, a notte fonda forse mi è sfuggita una frase in inglese... abbiamo controllato la mattina dopo sui giornali, e solo da un paio di parti abbiamo trovato evidenziato che in effetti è consuetudine degli israeliani fare questo tipo di azioni ritorsive, ma ogni volta danno congruo anticipo perché non ci siano vittime. 

Secondo la maggior parte dei giornali se uno non stava più che attento sembrava quasi che prima avessero cominciato gli israeliani a bombardare, e poi per ritorsione i palestinesi avessero linciato tre esponenti di un tanto sanguinario esercito. Andiamo a controllare i telegiornali dell'ora di pranzo ed eccoli lì i soliti tipi della Rai, e il Tg3 ci spiega proprio che sono stati gli israeliani a cominciare con il loro bombardamento indiscriminato, e i poveri palestinesi esasperati hanno leggermente ecceduto nella ritorsione. Ma che bravi. Ma non sono gli stessi giornalisti che appena un deficiente di naziskin fa mezza svastica con una bomboletta di vernice gridano al ritorno del Terzo Reich e al pericolo polista in Europa? 

Perché se uno di destra è minorato mentale e fa le svastiche sul muro si vanno a intervistare politologi e rabbini di tutto il mondo, se invece a massacrare qualche ebreo sono i palestinesi progressisti va tutto bene, e anzi hanno pure ragione? Chi era quel mascalzone di ebreo che si è permesso di attraversare una piazza di Gerusalemme che si chiama "Spianata delle moschee", chi era quel tal Ariel Sharon, un provocatore, un reazionario, un falco assetato di sangue! 

Una volta gli ebrei li volevano chiudere nei ghetti, speravamo che quei tempi fossero finiti, ma evidentemente quando si tratta di israeliani c'è ancora un sacco di gente che pensa che non possano circolare liberamente per le loro città, che certi quartieri debbano essere a loro preclusi, e che abbiano ragione i palestinesi se li prendono a sassate. Questo hanno detto quasi indistintamente tutti i mass-media italiani: seppure con toni diversi, tutti a ripetere il ritornello che la reazione palestinese era comprensibile vista la provocazione della destra israeliana. 

Incredibile, non solo vogliono rimettere gli ebrei nel ghetto, ma addirittura vogliono farlo nel loro paese, a questo punto gli ebrei dovrebbero sentirsi razza inferiore addirittura dentro Israele. Questa cosa è veramente strana, assurda. Andremo a controllare il videoregistratore, forse è solo uno scherzo, forse sono quei due vecchietti che hanno ingarbugliato i nastri, altrimenti non si spiega".


23 Ottobre 2000 - Medio Oriente? Venite ad Acerra
Questa vicenda di Riccardo Cristiano rischia di diventare ridicola: se finisce nell'ennesimo scontro Rai-Mediaset, come in un film di Nanni Moretti(zoccoli di sinistra, sandali di destra, o viceversa?). Riso o spaghetti. Vino o birra. Vediamo di capirci. Premesso che non conosco bene il Medio Oriente(conosco bene, credo ,tanti colleghi però...) mi devo fidare di due reporter di grande esperienza, Antonio Ferrari e Ugo Tramballi. 

Il primo sul Corriere e il secondo sul Sole ci dicono: 
1)che i giornalisti Rai e Mediaset sono rientrati in Italia molto malvolentieri.
2)Che d'ora in poi l'informazione tv in Italia la si farà da Roma (Rai) o Milano(Mediaset).
3)Che i rischi lì in questo momento non sono più alti di altre volta. Allora: se i colleghi della carta stampata sono ancora in Israele e quelli delle tv italiane sono venuti via contro voglia, e quelli delle altre tv di tutto il mondo sono ancora lì, non è forte il sospetto che intorno ad una lettera vergognosa di Cristiano si sia voluto montare un caso che non c'è? 

Io sono sicuro che stare in zona di guerra è pericoloso(ma anche ad Acerra, credetemi), però se tutti gli altri giornalisti del mondo sono rimasti, perchè solo Rai e Mediaset se ne sono andate? Ok la collega del tg4, ma gli altri? Che scoop avevano fatto? Vi pare serio? Diteci se sono stati minacciati tutti quanti: ma vi pare? Pure quello del gr1? Mi sembra un po' strano.

Un' ultima questione: leggendo Ferrari e Tramballi non ho letto il nome dell'inviato del tg5 che Mentana ha ritirato da Israele e Territori occupati: chi era l'inviato? 
Pasquale Settebellezze


23 Ottobre 2000 - Mentana, un grande professionista
Sono convinto che il direttore del Tg5, Mentana,abbia dimostrato ancora una volta,di essere un grande e serio professionista. Nella bufera scatenata dal "vergognoso" gesto del "giornalista" Cristiano; ha immediatamente informato il pubblico dell'accaduto tralasciando la polemica con la RAI ma sottolineando come il comportamento del corrispondente della tv di Stato da Gerusalemme abbia messo in serio pericolo la corrispondente Della Seta e gli inviati dei tg Mediaset. Spero che vengano presi seri provvedimenti nei confronti di Cristiano, personaggio privo di obiettività in una situazione critica come quella Mediorientale. 
Matteo Matzuzzi (telespettatore/navigante di 14 anni)
P.S. = Complimenti al BDS e al Direttore del Tg5 Mentana per il suo operato in questi "quasi" nove anni di Tg5.
23 Ottobre 2000 - Caro Barbiere, fammi capire...
Caro Barbiere della Sera, aiutami a capire: - RiccardoCristiano è in grado di tornare a lavorare in una situazione di forte stress, come quella in Medio Oriente? Non è il caso di offrirgli un posto meno stressante? - Emilio Fede, che ha strombazzato in tutto il mondo nome ,cognome e "faccia" della grandissima collega del tg4 che ha realizzato lo scoop, cosa ha fatto per metterla al sicuro, PRIMA che Cristiano colpisse?. 
Se l'inviata fosse stata, per esempio, a Medellin, e avesse contribuito a riconoscere e far arrestare 8 grandi spacciatori il direttore l'avrebbe lasciata a lavorare lì-dopo aver diffuso nome ,cognome E FOTO della collega e magari indirizzo dell'albergo in Colombia? - Enrico Mentana è stato obbligato dalla vergognosa missiva di Cristiano a ritirare un giornalista o più ,che "in Israele e nei Territori Occupati il tg5 ha inviato". 
Ma il tg5 non mi pare proprio avesse NESSUN INVIATO in Israele e nei Territori Occupati: se non aveva un inviato, e non aveva alcuna corrispondente - l'ha ammesso lui stesso nella replica che avete pubblicato - da cosa è stato danneggiato il tg5? Chi ha "ritirato"? - Zaccaria e Celli: ma al di là delle polemiche provocate dall'incredibile Cristiano, qualcuno si è chiesto come mai a Ramallah, quella maledetta mattina, nessun vostro dipendente (TG3, TG1, TG2,G R,inviati, corrispondenti) fosse lì a lavorare accanto ad Anna Migotto?

Erano tutti in ospedale a curare l'occhio...di Cristiano? E per finire: nella sfortuna di avere male all'occhietto Cristiano è ancora più sfigato: se a Jaffa glieli avessero colpiti tutti e due (ma senza far troppi danni ,eh) l'altra sera non avrebbe potuto scrivere una lettera vergognosa...e la tv italiana potrebbe continuare a lavorare in Israele e Palestina. Peccato... 
Il pellicciaio.


23 Ottobre 2000 - Voi del Bds che difendete Cristiano...
Voi del Bds avete preso l'evidente piega in difesa dell'inviato Rai e contro le reti private, non importa se Mediaset o altro. La delazione di Cristiano c'era, solo che non si sarebbe mai aspettato che venisse pubblicata. C'è rimasto male, inutile difendere le sue posizioni e quelle del carrozzone statale. Si prenda come esempio il caso Lerner. Si prenda come esempio il caso Remondino dal Kosovo. Ma voi li avete mai visti come guardano gli altri inviati i giornalisti Rai? Fanno l'informazione col culo ben coperto. Meno male che possiamo scegliere. Se poi aggiungiamo il partito Usigrai e il neo-direttore (si fa per dire neo) Longhi, allora...andatevi a leggere il fondo di ieri sul foglio sulle testimonianze di Biroslavo. E' molto istruttivo.
Alessandro
25 Ottobre 2000 - Una risata vi seppellira'
Fantastico il "collega" Buffa (le virgolette perché lui si vergogna di essere un giornalista italiano, ma pazienza, ce ne faremo una ragione). Prima parte con un pistolotto sulla Rai che prende accordi con i palestinesi - lasciando intendere che verrebbe meno l'indipendenza di giudizio- poi dichiara il suo sviscerato amore per Israele. Amore legittimo per carità, ma che lascia intendere forse una non proprio limpidissima serenità nel giudicare fatti e persone: non oso pensare cosa avrebbe fatto o scritto se fosse stato in Medio oriente. Quanto alla sua dotta analisi sull'antisemitismo della sinistra mi pare proprio il caso di rispolverare un vecchio slogan: "Una risata ti seppellirà" 
Grifo


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