17 MAGGIO 2000 - LA
FNSI INVITA A VOTARE NO AI REFERENDUM SOCIALI IL SEGRETARIO DELLA FNSI PAOLO SERVENTI LONGHI, INSIEME
CON TUTTA LA GIUNTA DELLE FEDERSTAMPA, HA RIVOLTO IERI UN PUBBLICO APPELLO
AGLI ELETTORI AFFINCHE’ VADANO A VOTARE AL REFERENDUM E VOTINO NO, CONTRO
L’ABROGAZIONE DELLE LEGGI CHE TUTELANO ALCUNI CARDINI DELLO STATO SOCIALE.
IL COMUNICATO DELLA FNSI DICE CHE "IL SINDACATO UNITARIO DEI GIORNALISTI
RITIENE INFATTI PERICOLOSA PER L'INTERO MONDO DEL LAVORO LA CANCELLAZIONE
DI UNA NORMA CHE IMPEDISCE ALLE IMPRESE DI LICENZIARE A LORO PIACIMENTO.
I GIORNALISTI SONO ESPOSTI, COME E FORSE PIU' DI ALTRI LAVORATORI, A STRUMENTI
SEMPRE PIU' FORTI DI PRESSIONE E DI INTIMIDAZIONE CHE SI SPINGONO SINO
AL LICENZIAMENTO DI QUEI COLLEGHI CHE RIFIUTANO DI PIEGARSI ALLA VOLONTA'
DELLE IMPRESE. UNA SITUAZIONE CHE PURTROPPO SI VA AGGRAVANDO E CHE RISCHIA
DI TRADURSI IN UNA VERA E PROPRIA CAMPAGNA DI REGOLAMENTO DI CONTI NELLE
REDAZIONI SE PREVALESSERO I SI’".
NON SI CAPISCE DAVVERO PERCHE’ IL MASSIMO ESPONENTE DEL SINDACATO
DEI GIORNALISTI DEBBA DARE AGLI ELETTORI UN’INDICAZIONE DI VOTO SU UNA
SERIE DI REFERENDUM DENSI DI CONTENUTI POLITICI. SOPRATTUTTO SE SI DEFINISCE
COME CAPO DI UN SINDACATO UNITARIO, DOVE CI SARA’ PURE CHI E’ D’ACCORDO
CON LA LINEA DEL NO, MA ANCHE CHI VOTERA’ SI’. IL BARBIERE PENSA CHE IN
QUESTA CIRCOSTANZA SERVENTI LONGHI NON ABBIA DATO UN BUON ESEMPIO PER LA
CATEGORIA. SE I GIORNALISTI DEVONO RACCONTARE AI LETTORI QUELLO CHE SUCCEDE,
E IN QUESTO CASO LE RAGIONI DELL’UNA E DELL’ALTRA PARTE, NON E’ CERTO IL
LORO SINDACATO CHE DEVE DARE LA LINEA. DIVERSO E’ SE I SINGOLI GIORNALI,
NELLA LORO AUTONOMIA E LIBERTA’, DECIDONO DI SUGGERIRE AI PROPRI LETTORI
COSA SCEGLIERE. DETTO QUESTO, IL BARBIERE PUO’ ANCHE ESSERE D’ACCORDO CON
LA SCELTA DEL NO. IL DISCORSO DELLE GARANZIE DELLO STATO SOCIALE E’ COMPLESSO
E UN UMILE TAGLIACAPELLI NON E’ CERTO IN GRADO DI AFFRONTARLO IN POCHE
RIGHE. MA DI UNA COSA IL BARBIERE E’ SICURO. I GIORNALISTI, E IN QUESTO
CASO, AHINOI, ANCHE IL SINDACATO, DEVONO IMPARARE A ESSERE SPETTATORI CRITICI
E ATTENTI, A VOLTA AGGRESSIVI, DELLA POLITICA. NON I PROTAGONISTI DEL DIBATTITO.
QUELLO LASCIAMOLO, ANCHE SE CON QUALCHE RIMPIANTO, AI LEADER DELLE FORZE
POLITICHE CHE SI FRONTEGGIANO. VOGLIAMO RICOMINCIARE ANCHE NOI DALL'ABC? FIGARO
22 MAGGIO 2000 - VERA PAGGI E CHI HA DETTO CHE IL SINDACATO DEI GIORNALISTI NON DEVE PRENDERE
POSIZIONE SUL REFERENDUM? SE LO AVESSE FATTO L’ORDINE, COSA CHE PERALTRO
HA FATTO NELLA PERSONA DEL PRESIDENTE, MARIO PETRINA, SAREMMO, E SIAMO,
INSORTI, PIU' CHE GIUSTO. MA QUI CARI COLLEGHI SI PARLA (SI PARLAVA) DI
UNA NORMA LA CUI ABROGAZIONE AVREBBE FATTO MOLTO COMODO ANCHE AGLI EDITORI.
IL PROBLEMA NON E' DIFENDERE CORPORATIVAMENTE IL PROPRIO POSTO DI LAVORO,
(MA MI CHIEDO COME LA PENSANO I 2000 GIORNALISTI DISOCCUPATI E I 20MILA
FREELANCE), PERCHE' DICIAMOCELO, DI QUESTO TRATTAVA L'ARTICOLO REFERENDARIO
E NON DI ALTRO, MA DI DIRE CHE ATTRAVERSO L'ABROGAZIONE DI QUELLA NORMA,
UNA CATEGORIA COME LA NOSTRA GIA' SOGGETTA ALLE PRESSIONI, AI RICATTI,
ALLA DEREGULATION (VEDI L'USO DEI COLLABORATORI E L'ON LINE), AVREBBE SUBITO
BEN PIU' PESANTI PRESSIONI. IN GIOCO, COME DIMOSTRA ANCHE LA BATTAGLIA
CHE STIAMO CONDUCENDO SUL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE. NON CI SONO
INTERESSI DI BOTTEGA, MA LA LIBERTA' DI INFORMARE. SEMBRA DEMAGOGIA MA
NON LO E'. IL LENTO ED EROSIVO CONTROLLO DELL'INFORMAZIONE DA PARTE DELLA
PUBBLICITA' E, OGGI E DOMANI, L'ASSENZA DEI GIORNALISTI COME MEDIATORI
TRA LA NOTIZIA E I CITTADINI, METTONO IN SERIO PERICOLO PIU' DI QUANTO
NON AVVENGA OGGI, LA QUALITA' DELL'INFORMAZIONE. E DI QUALITA' DELL'INFORMAZIONE
CE N'E' UNA SOLA. SAREBBE ORA CHE ANCHE NELLE REDAZIONI DI QUESTO SI RICOMINCIASSE
A PARLARE. VERA PAGGI
20 MAGGIO 2000 - REFERENDUM:
LE RIFLESSIONI DI UN CONDIRETTORE CARO BARBIERE, MANCANO POCHE ORE AL VOTO PER I REFERENDUM E SENTO
IL BISOGNO DI SFOGARMI CON VOI TUTTI, COLLEGHI, PER RACCONTARVI IL MIO
STATO D'ANIMO. NON MI MANCANO MOLTI ANNI ALLA PENSIONE E CIO', LUNGI DAL
RALLEGRARMI, MI RATTRISTA. LO DICO SUBITO SOLO PER FAR CAPIRE CHE NELLA
MIA VITA PROFESSIONALE NE HO VISTE DI OGNI COLORE, COME DEL RESTO CAPITA
A TUTTI QUANDO CI SI AVVICINA AL CAPOLINEA.
IO SONO UN CONDIRETTORE. GUADAGNO BENE E HO SEMPRE (QUASI) AVUTO
BUONI RAPPORTI CON IL MIO EDITORE. SONO UN TIPO TRANQUILLO. IMMAGINO CHE
IN REDAZIONE, SOPRATTUTTO I PIU' GIOVANI, MI VEDANO UN PO' COME UN VECCHIO
ZIO UN PO' RINCOGLIONITO.
ANCHE IL DIRETTORE CHE ABBIAMO OGGI E' UNO DI QUELLI CHE DI TANTO
IN TANTO RIPETE: "QUI BISOGNEREBBE MANDARNE A CASA UNA CINQUANTINA E ASSUMERE
DA ZERO". VECCHIA STORIA. ORA PERO' QUALCOSA, IN QUESTA CORSA SFRENATA
DELLA NEW ECONOMY DEL'INFORMAZIONE, QUALCOSA, DICEVO, E' CAMBIATO.
MI RICORDO CHE IN PASSATO, QUANDO IL DIRETTORE SE NE USCIVA CON
LA SOLITA TEORIA DELL'EPURAZIONE I QUADRI DIRIGENTI (CONDIRETTORI, VICEDIRETTORI,
CAPOREDATTORI E VIA A SCENDERE) PUDICAMENTE TACEVANO, QUALCUNO DI SFUGGITA
ALZAVA GLI OCCHI AL CIELO, E LA COSA FINIVA LI'. A PROTEGGERE I REDATTORI
DAL CALCIO IN CULO C'ERANO FIOR DI GARANZIE.
OGGI NO. SE IL DIRETTORE DICE CHE BISOGNA MANDARNE A CASA 50, C'E'
SEMPRE QUALCUNO, SUO BRACCIO DESTRO O SINISTRO, O ALLUCE DESTRO O SINISTRO,
CHE RILANCIA: "MACCHE', ALMENO 70". "SECONDO ME SE NON SE NE CACCIANO 100
NON ANDIAMO DA NESSUNA PARTE". E COSI' VIA. SI FA A GARA A CHI LA SPARA
PIU' GROSSA, A CHI E' PIU' REALISTA DEL RE, A CHI, IN ALTRE PAROLE, E'
PIU' CATTIVO, AGGRESSIVO, PRONTO A SACRIFICARE PIU' VITTIME POSSIBILE.
IN ALTRE PAROLE E' VENUTA MENO, TRA I QUADRI DIRIGENTI, LA CONSAPEVOLEZZA
DEL FATTO CHE UN CAPO, OLTRE A DIRIGERE E COMANDARE, DEVE ANCHE PROTEGGERE
E TUTELARE I SUOI REDATTORI. I VICEDIRETTORI, I CAPIREDATTORI, I CONDIRETTORI,
QUANDO SI VERIFICANO DELLE TENSIONI, SPESSO SVOLGONO UNA FUNZIONE CUSCINETTO
FRA I VERTICI DEL GIORNALE, L'EDITORE E LA REDAZIONE. UNA FUNZIONE UTILISSIMA
NELLA VITA DI UN MECCANISMO COSI' DELICATO COM'E' UN ORGANO DI INFORMAZIONE,
SOPRATTUTTO SE GRANDE E INFLUENTE.
ORA NON PIU'. E IO CREDO DI AVER CAPITO PERCHE'. E NON E' SOLO AMBIZIONE,
DESIDERIO DI METTERSI IN MOSTRA E DI FAR VEDERE CHE, SE NECESSARIO, SI
E' IN GRADO DI MORDERE. OGGI, UN QUADRO DIRIGENTE SI PUO' FACILMENTE
LICENZIARE. SE AL REFERENDUM PASSERA' IL SI' AI LICENZIAMENTI FACILI, SARA'
ANCORA PIU' FACILE.
E COSI', PER SALVARE IL CULO (ESPRESSIONE PROPRIO DA BARBERIA),
NON RIMANE CHE ESSERE PIU' CATTIVI DI TUTTI. LICENZIARNE 50? NO, 100, 200,
300. PIU' UNO. COSI' IL DIRETTORE SORRIDE E TU LA PASSI LISCIA. QUANTO
AI TUOI SOTTOPOSTI, CHE SI ARRANGINO. TROPPO DURO? MAGARI. MA NE
HO VISTI DI VICEDIRETTORI SORRIDERE AL CAPO DICENDO "NON TI PREOCCUPARE,
QUELLO TE LO SISTEMO IO". MAGARI SOLO PER FARE UN PO' DI SCENA, MA E' BRUTTO
LO STESSO. ORA CI SONO I REFERENDUM E LA SITUAZIONE, SE VINCE IL
SI', NON PUO' CHE PEGGIORARE. NON SOLO. COME SAPPIAMO GLI EDITORI VOGLIONO
IMPORRE I CONTRATTI A TERMINE PER I QUADRI, DA CAPOREDATTORE IN SU. NON
VEDO LA FEDERAZIONE DELLA STAMPA INNALZARE LE BARRICATE. ANZI, HO L'IMPRESSIONE,
MA SOLO L'IMPRESSIONE, CHE LA FNSI SIA DISPOSTA A CEDERE SU QUESTO PUNTO,
IN CAMBIO DI ALTRE CONCESSIONI DELLA FIEG. CON IL RISULTATO, DEL TUTTO
PLAUSIBILE, CHE NESSUNO AVRA' PIU' VOGLIA DI CONTRADDIRE UN DIRETTORE,
PER
NON RISCHIARE IL POSTO. HO TORTO? SPERO DI SI'. MA IO VOTO NO. UN CONDIRETTORE
19 MAGGIO 2000 - GRIFO MA POFFAVBACCO, CAVO PAOLO, COSA VAI DICENDO? CHE FOVSE GLI EDITOVI
NON ASPETTANO ALTVO CHE UNA VITTOVIA DEL SÌ PER LIBEVAVSI DI TUTTA
UNA PLETOVA DI GIOVNALISTI SCOMODI, QUEI VOMPIBALLE CHE CVEDONO ANCOVA
NELL'ATTIVITÀ SINDACALE, CHE CONTESTANO IL MAVCHETTIFICIO PUBBLICITAVIO,
CHE OGNI TANTO PVOVANO A RICOVDAVE AL DIRETTOVE CHE IN TASCA HA UN TESSEVINO
PVOFESSIONALE? MA VIA, SAVEBBE COME DIRE (TORNO ALLA ERRE NORMALE PERCÉ
MI SONO STUFATO) CHE GLI EDITORI GIÀ SI FREGANO LE MANI PER ELIMINARE
QUALCHE VECCHIO REDATTORE ( FACCIAMO DI 50 ANNI) DAI COSTI ESAGERATI (PENSA
UN PO', CHE GODE ANCORA DEGLI SCATTI DI ANZIANITÀ) PER SOSTITUIRLO
CON QUALCHE RAGAZZINO DEL GENERE CONTRATTO DI FORMAZIONE LAVORO? O CHE
MAGARI PENSANO DI SVUOTARE RAPIDAMENTE LE REDAZIONI O LE TESTATE IN BLOCCO
PER AFFIDARSI A SERVICE? VIA, CHE PENSIERI CATTIVI, VOTIAMO PURE SÌ,
APRIAMO AL LIBERISMO, CREIAMO UN MILIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO. GRAZIE
SEGRETARIO, E COLLEGHI ATTENZIONE FACCIAMO UN PO' MENO FILOSOFIA GRIFO
19 MAGGIO 2000 - PIERLUIGI SANDONNINI PREMETTO CHE SONO UN GIORNALISTA PUBBLICISTA FREE-LANCE, FELICE
DI ESSERLO E GRATIFICATO DAL LAVORO (CHE NON MI MANCA DAVVERO) CHE
SVOLGO. LA MIA PERSONALE SITUAZIONE LAVORATIVA, COMUNQUE, NON MI SUGGERISCE
DI SCHIERARMI CON QUANTI SI BATTONO PER ABOLIRE UNA DELLE MAGGIORI CONQUISTE
OTTENUTE NEL CORSO DEL '900 NEL MONDO DEL LAVORO. DAL FRUTTO DEL LAVORO
DIPENDONO LE CONDIZIONI DI VITA DI OGNUNO DI NOI, LA NOSTRA SERENITÀ
E ANCHE LA NOSTRA SALUTE. FAR VIVERE TUTTI, LAVORATORI PRECARI E DIPENDENTI,
SUL FILO DEL RASOIO, MI SEMBRA UNA TEORIA DEGNA DEL PEGGIOR CAPITALISMO
SELVAGGIO. SE GIUSTIZIA DEVE ESSERE, QUESTA ALLORA DEVE MUOVERE VERSO L'ACQUISIZIONE
DI MAGGIORI GARANZIE PER COLORO CHE OGGI VIVONO IN SITUAZIONI DI PRECARIATO,
AVVICINANDOLI AI COLLEGHI CHE GODONO DI TUTTE LE GARANZIE DEI CONTRATTI
NAZIONALI. QUI, INVECE, MI PARE CHE SI VOGLIA L'ESATTO CONTRARIO, OVVERO:
TUTTI PRECARI, TUTTI LICENZIABILI SENZA MOTIVO E SENZA APPELLO. INSOMMA,
PER CITARE UN VERSO DI UN POETA DEL PRIMO NOVECENTO: "SI STA COME LE FOGLIE
SUGLI ALBERI D'AUTUNNO". BASTA UN COLPO DI VENTO - E DI QUESTI TEMPI TIRANO
CERTI SPIFFERI - E SI PRECIPITA NELLA DISOCCUPAZIONE E NELL'INDIGENZA.
PER QUESTO, NON SOLO MI SCHIERO PER UN DECISO NO ALL'ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO
DELLO STATUTO DEI LAVORATORI, MA TROVO PERFETTAMENTE LEGITTIMA LA PRESA
DI POSIZIONE DEL SEGRETARIO DELLA FNSI, SERVENTI LONGHI, CHE COME
DIRIGENTE DI UN SINDACATO (DI LAVORATORI) NON POTEVA ESIMERSI DAL PRONUNCIARSI
IN MERITO. PIERLUIGI SANDONNINI
19 MAGGIO 2000 - CARLO FARICCIOTTI LA "PIATTAFORMA" FIEG PER IL NUOVO CONTRATTO E'UN SIMPATICO TRAMPOLINO
DI LANCIO NEL MAR DEI SARGASSI, INFESTATO DAGLI SQUALI, COME SUCCEDEVA
AI PRIGIONIERI DEI PIRATI NEI FILM DI ERROL FLYNN. E MI SEMBRA CHE QUESTO
REFERENDUM PORTI ACQUA AL MULINO FIEG. PERSONALMENTE PENSAVO DI ASTENERMI,
MA DOPO CHE UN NOTO ESPONENTE POLITICO/EDITORE HA INVITATO GLI ELETTORI
A DISERTARE LE URNE LAVORANDO (CHE TRISTEZZA!) HO DECISO DI ANDARE A VOTARE.
NO, OF COURSE. GRAZIE PER L'OSPITALITA’. CARLO FARICCIOTTI
19 MAGGIO 2000 - MAURO SUTTORA SONO D'ACCORDO CON VOI: SUI REFERENDUM I GIORNALISTI DOVEVANO RIMANERE
NEUTRALI. VOTANDO NO DIFENDIAMO I NOSTRI PRIVILEGI CORPORATIVI. NON POSSIAMO
GUADAGNARE SEI MILIONI AL MESE E CONTEMPORANEAMENTE PRETENDERE LE GARANZIE
DI UN POSTELEGRAFONICO. SIAMO UOMINI O IMPIEGATI? MAURO SUTTORA
18 MAGGIO 2000 - IL CONTE D’ALMAVIVA,
BOTTEGA DEL BARBIERE ERO COMODAMENTE SEDUTO SULLA POLTRONA DEL BARBIERE E ASCOLTAVO
PACATAMENTE FIGARO, IL NOSTRO "PRIMUS INTER PARES" CHE CONCIONANDO FACEVA
IL PELO E IL CONTROPELO AL SEGRETARIO DELLA FEDERSTAMPA. "QUESTO NON LO
PUÒ FARE", "NON PUÒ DARCI DIRETTIVE SUI REFERENDUM", "MA
CHE DIAMINE, OGNUNO RAGIONA CON LA SUA TESTA", E ALTRI CONCETTI CHE NON
RIUSCII AD AFFERRARE, PERCHÉ QUALCUNO AVEVA MESSO LA RADIO A TUTTO
VOLUME. SÌ, INSOMMA, LE COSE CHE POI, IN BELLA COPIA, AVETE LETTO
QUA
SOPRA. VORREI ASSICURARE, PERÒ, CHE NEL SALONE DEL BARBIERE
È AMMESSO IL PLURALISMO. NON MI ASPETTAVO CHE FIGARO ESTERNASSE
ANCHE NEL CYBERSPAZIO LE SUE CONVINZIONI, E ALLORA DECIDO DI FARLO CON
LE MIE. IO LO CAPISCO ECCOME, E LO GIUSTIFICO TOTALMENTE, IL NOSTRO PAOLO
SERVENTI LONGHI. L'INFORMAZIONE È UNA STRAORDINARIA VACCA DA
MUNGERE, INTERNET HA TRASFORMATO L'ACQUOLINA IN BOCCA DEGLI EDITORI IN
UNA FAME SFRENATA. NON VOGLIONO VINCERE MA STRAVINCERE, FARE MILIARDI E
MILIARDI CON POCHI DI NOI, LICENZIANDO. PRETENDONO LA DEREGULATION PIÙ
SELVAGGIA. QUEL REFERENDUM CHE VUOLE I LICENZIAMENTI FACILI, SEMBRA PENSATO
GIUSTO PER GLI OPERATORI DELL'INFORMAZIONE. PERCIÒ, ANCHE SE SONO
NATO ALLA SCUOLA DEI "FATTI SEPARATI DALLE OPINIONI" MI TURO IL NASO E
FACCIO UN'ECCEZIONE: VOTO E FACCIO VOTARE "NO", PER QUELLO CHE POSSO. RINGRAZIANDO
PAOLO PER AVERMELO RICORDATO. IL CONTE D'ALMAVIVA
18 MAGGIO 2000 - FEDERICO FERRI, TORINO SCRIVO PER RISPONDERE ALL'ASSURDO E INCONCEPIBILE INVITO DEL SEGRETARIO
DELLA FNSI PAOLO SERVENTI LONGHI A VOTARE NO AL REFERENDUM SULLA
DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI. CON MOTIVAZIONI CHE NON FANNO ALTRO CHE AUMENTARE
IL NUMERO DI MENZOGNE "TERRORISTICHE" CHE STANNO CIRCOLANDO ATTORNO A QUESTO
TEMA NEI GIORNI CHE PRECEDONO LA CONSULTAZIONE ELETTORALE. BUGIE QUALI
IL TIMORE DI UNA "VERA E PROPRIA CAMPAGNA DI REGOLAMENTO DI CONTI NELLE
REDAZIONI SE PREVALESSERO I SÌ". È UNA PROFONDA MANCANZA
DI RISPETTO VERSO I COLLEGHI CHE NON LA PENSANO COSÌ. IO NON
SONO (ANCORA) ISCRITTO AD ALCUN SINDACATO. SONO UN PRATICANTE, HO APPENA
COMINCIATO. SPERO PROPRIO CHE QUANDO (E SE) ENTRERÒ A FARNE PARTE,
IL "SINDACATO UNITARIO DEI GIORNALISTI" NON SIA PIÙ COSÌ.
COMPLIMENTI AL BARBIERE CHE SI È RICORDATO DI QUALI SIANO I COMPITI
DI UN GIORNALISTA. E DI UN SINDACATO CHE SI AUTODEFINISCE UNITARIO. EVIDENTEMENsTE
NON SONO PARTE INTEGRANTE DI QUELL'UNITÀ: DOMENICA VOTERÒ
SÌ A QUEL REFERENDUM. SPERO CHE SERVENTI LONGHI MI PERDONI. FEDERICO FERRI 4 Giugno 2000 - Antonio Andreucci Ha ragione il condirettore: tutti siamo
più facilmente licenziabili grazie all'assoluta mancanza di potere
contrattuale. In virtù del reclutamento selvaggio operato dai giornalisti
che gestiscono Ordine e Fnsi. Diventare professionisti è facilissimo;
se poi la maggior parte di essi è disoccupata, non fa niente: è
un altro discorso! E' però sintomatico che per ogni occupato vi
sono almeno dieci disoccupati, disposti a lavorare anche a un terzo dello
stipendio. Chi ha più il coraggio di dire "NO"? E' in pericolo,
quindi, anche la libertà di informazione. Grazie alla politica delle
tessere, Ordini e Associazioni hanno consolidato potere effimero. Agli
editori interessa solo il bilancio, la qualità è bandita.
Agli organismi di categoria interessa solo dare un posto a quei "voti disoccupati"
che aumentano sempre di più. E alla malora chi lavora, per adesso.
Forse non con questa, ma certamente con la prossima trattativa contrattuale
anche i ciechi - di testa - avranno ben chiaro che non esistono più
libertà di informazione, potere contrattuale ecc. Il mondo cambia,
ma in Italia sembrano non accorgersene l' Ordine e la Fnsi. Siamo l'unico
Paese al mondo con un Ordine dei giornalisti il quale stabilisce chi è
professionista e chi no; chi è "professionale" (secondo lo statuto
della Fnsi starebbe per professionista...) e chi no. E tutto questo in
base a parametri che con il lavoro hanno poco a che fare. Condoglianze. Antonio Andreucci