Ricominciamo dall'Abc

17 MAGGIO 2000 - LA FNSI INVITA A VOTARE NO AI REFERENDUM SOCIALI
IL SEGRETARIO DELLA FNSI PAOLO SERVENTI LONGHI, INSIEME CON TUTTA LA GIUNTA DELLE FEDERSTAMPA, HA RIVOLTO IERI UN PUBBLICO APPELLO AGLI ELETTORI AFFINCHE’ VADANO A VOTARE AL REFERENDUM E VOTINO NO, CONTRO L’ABROGAZIONE DELLE LEGGI CHE TUTELANO ALCUNI CARDINI DELLO STATO SOCIALE. IL COMUNICATO DELLA FNSI DICE CHE "IL SINDACATO UNITARIO DEI GIORNALISTI RITIENE INFATTI PERICOLOSA PER L'INTERO MONDO DEL LAVORO LA CANCELLAZIONE DI UNA NORMA CHE IMPEDISCE ALLE IMPRESE DI LICENZIARE A LORO PIACIMENTO. I GIORNALISTI SONO ESPOSTI, COME E FORSE PIU' DI ALTRI LAVORATORI, A STRUMENTI SEMPRE PIU' FORTI DI PRESSIONE E DI INTIMIDAZIONE CHE SI SPINGONO SINO AL LICENZIAMENTO DI QUEI COLLEGHI CHE RIFIUTANO DI PIEGARSI ALLA VOLONTA' DELLE IMPRESE. UNA SITUAZIONE CHE PURTROPPO SI VA AGGRAVANDO E CHE RISCHIA DI TRADURSI IN UNA VERA E PROPRIA CAMPAGNA DI REGOLAMENTO DI CONTI NELLE REDAZIONI SE PREVALESSERO I SI’".

NON SI CAPISCE DAVVERO PERCHE’ IL MASSIMO ESPONENTE DEL SINDACATO DEI GIORNALISTI DEBBA DARE AGLI ELETTORI UN’INDICAZIONE DI VOTO SU UNA SERIE DI REFERENDUM DENSI DI CONTENUTI POLITICI. SOPRATTUTTO SE SI DEFINISCE COME CAPO DI UN SINDACATO UNITARIO, DOVE CI SARA’ PURE CHI E’ D’ACCORDO CON LA LINEA DEL NO, MA ANCHE CHI VOTERA’ SI’. IL BARBIERE PENSA CHE IN QUESTA CIRCOSTANZA SERVENTI LONGHI NON ABBIA DATO UN BUON ESEMPIO PER LA CATEGORIA. SE I GIORNALISTI DEVONO RACCONTARE AI LETTORI QUELLO CHE SUCCEDE, E IN QUESTO CASO LE RAGIONI DELL’UNA E DELL’ALTRA PARTE, NON E’ CERTO IL LORO SINDACATO CHE DEVE DARE LA LINEA. DIVERSO E’ SE I SINGOLI GIORNALI, NELLA LORO AUTONOMIA E LIBERTA’, DECIDONO DI SUGGERIRE AI PROPRI LETTORI COSA SCEGLIERE. DETTO QUESTO, IL BARBIERE PUO’ ANCHE ESSERE D’ACCORDO CON LA SCELTA DEL NO. IL DISCORSO DELLE GARANZIE DELLO STATO SOCIALE E’ COMPLESSO E UN UMILE TAGLIACAPELLI NON E’ CERTO IN GRADO DI AFFRONTARLO IN POCHE RIGHE. MA DI UNA COSA IL BARBIERE E’ SICURO. I GIORNALISTI, E IN QUESTO CASO, AHINOI, ANCHE IL SINDACATO, DEVONO IMPARARE A ESSERE SPETTATORI CRITICI E ATTENTI, A VOLTA AGGRESSIVI, DELLA POLITICA. NON I PROTAGONISTI DEL DIBATTITO. QUELLO LASCIAMOLO, ANCHE SE CON QUALCHE RIMPIANTO, AI LEADER DELLE FORZE POLITICHE CHE SI FRONTEGGIANO. VOGLIAMO RICOMINCIARE ANCHE NOI DALL'ABC?
FIGARO


22 MAGGIO 2000 - VERA PAGGI
E CHI HA DETTO CHE IL SINDACATO DEI GIORNALISTI NON DEVE PRENDERE POSIZIONE SUL REFERENDUM? SE LO AVESSE FATTO L’ORDINE, COSA CHE PERALTRO HA FATTO NELLA PERSONA DEL PRESIDENTE, MARIO PETRINA, SAREMMO, E SIAMO, INSORTI, PIU' CHE GIUSTO. MA QUI CARI COLLEGHI SI PARLA (SI PARLAVA) DI UNA NORMA LA CUI ABROGAZIONE AVREBBE FATTO MOLTO COMODO ANCHE AGLI EDITORI. IL PROBLEMA NON E' DIFENDERE CORPORATIVAMENTE IL PROPRIO POSTO DI LAVORO, (MA MI CHIEDO COME LA PENSANO I 2000 GIORNALISTI DISOCCUPATI E I 20MILA FREELANCE), PERCHE' DICIAMOCELO, DI QUESTO TRATTAVA L'ARTICOLO REFERENDARIO E NON DI ALTRO, MA DI DIRE CHE ATTRAVERSO L'ABROGAZIONE DI QUELLA NORMA, UNA CATEGORIA COME LA NOSTRA GIA' SOGGETTA ALLE PRESSIONI, AI RICATTI, ALLA DEREGULATION (VEDI L'USO DEI COLLABORATORI E L'ON LINE), AVREBBE SUBITO BEN PIU' PESANTI PRESSIONI. IN GIOCO, COME DIMOSTRA ANCHE LA BATTAGLIA CHE STIAMO CONDUCENDO SUL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE. NON CI SONO INTERESSI DI BOTTEGA, MA LA LIBERTA' DI INFORMARE. SEMBRA DEMAGOGIA MA NON LO E'. IL LENTO ED EROSIVO CONTROLLO DELL'INFORMAZIONE DA PARTE DELLA PUBBLICITA' E, OGGI E DOMANI, L'ASSENZA DEI GIORNALISTI COME MEDIATORI TRA LA NOTIZIA E I CITTADINI, METTONO IN SERIO PERICOLO PIU' DI QUANTO NON AVVENGA OGGI, LA QUALITA' DELL'INFORMAZIONE. E DI QUALITA' DELL'INFORMAZIONE CE N'E' UNA SOLA. SAREBBE ORA CHE ANCHE NELLE REDAZIONI DI QUESTO SI RICOMINCIASSE A PARLARE.
VERA PAGGI
20 MAGGIO 2000 - REFERENDUM: LE RIFLESSIONI DI UN CONDIRETTORE

CARO BARBIERE, MANCANO POCHE ORE AL VOTO PER I REFERENDUM E SENTO IL BISOGNO DI SFOGARMI CON VOI TUTTI, COLLEGHI, PER RACCONTARVI IL MIO STATO D'ANIMO. NON MI MANCANO MOLTI ANNI ALLA PENSIONE E CIO', LUNGI DAL RALLEGRARMI, MI RATTRISTA. LO DICO SUBITO SOLO PER FAR CAPIRE CHE NELLA MIA VITA PROFESSIONALE NE HO VISTE DI OGNI COLORE, COME DEL RESTO CAPITA A TUTTI QUANDO CI SI AVVICINA AL CAPOLINEA.

IO SONO UN CONDIRETTORE. GUADAGNO BENE E HO SEMPRE (QUASI) AVUTO BUONI RAPPORTI CON IL MIO EDITORE. SONO UN TIPO TRANQUILLO. IMMAGINO CHE IN REDAZIONE, SOPRATTUTTO I PIU' GIOVANI, MI VEDANO UN PO' COME UN VECCHIO ZIO UN PO' RINCOGLIONITO.

ANCHE IL DIRETTORE CHE ABBIAMO OGGI E' UNO DI QUELLI CHE DI TANTO IN TANTO RIPETE: "QUI BISOGNEREBBE MANDARNE A CASA UNA CINQUANTINA E ASSUMERE DA ZERO". VECCHIA STORIA.  ORA PERO' QUALCOSA, IN QUESTA CORSA SFRENATA DELLA NEW ECONOMY DEL'INFORMAZIONE, QUALCOSA, DICEVO, E' CAMBIATO.

MI RICORDO CHE IN PASSATO, QUANDO IL DIRETTORE SE NE USCIVA CON LA SOLITA TEORIA DELL'EPURAZIONE I QUADRI DIRIGENTI (CONDIRETTORI, VICEDIRETTORI, CAPOREDATTORI E VIA A SCENDERE) PUDICAMENTE TACEVANO, QUALCUNO DI SFUGGITA ALZAVA GLI OCCHI AL CIELO, E LA COSA FINIVA LI'. A PROTEGGERE I REDATTORI DAL CALCIO IN CULO C'ERANO FIOR DI GARANZIE.

OGGI NO. SE IL DIRETTORE DICE CHE BISOGNA MANDARNE A CASA 50, C'E' SEMPRE QUALCUNO, SUO BRACCIO DESTRO O SINISTRO, O ALLUCE DESTRO O SINISTRO, CHE RILANCIA: "MACCHE', ALMENO 70". "SECONDO ME SE NON SE NE CACCIANO 100 NON ANDIAMO DA NESSUNA PARTE". E COSI' VIA. SI FA A GARA A CHI LA SPARA PIU' GROSSA, A CHI E' PIU' REALISTA DEL RE, A CHI, IN ALTRE PAROLE, E' PIU' CATTIVO, AGGRESSIVO, PRONTO A SACRIFICARE PIU' VITTIME POSSIBILE.

IN ALTRE PAROLE E' VENUTA MENO, TRA I QUADRI DIRIGENTI, LA CONSAPEVOLEZZA DEL FATTO CHE UN CAPO, OLTRE A DIRIGERE E COMANDARE, DEVE ANCHE PROTEGGERE E TUTELARE I SUOI REDATTORI. I VICEDIRETTORI, I CAPIREDATTORI, I CONDIRETTORI, QUANDO SI VERIFICANO DELLE TENSIONI, SPESSO SVOLGONO UNA FUNZIONE CUSCINETTO FRA I VERTICI DEL GIORNALE, L'EDITORE E LA REDAZIONE. UNA FUNZIONE UTILISSIMA NELLA VITA DI UN MECCANISMO COSI' DELICATO COM'E' UN ORGANO DI INFORMAZIONE, SOPRATTUTTO SE GRANDE E INFLUENTE.

ORA NON PIU'. E IO CREDO DI AVER CAPITO PERCHE'. E NON E' SOLO AMBIZIONE, DESIDERIO DI METTERSI IN MOSTRA E DI FAR VEDERE CHE, SE NECESSARIO, SI E' IN GRADO DI MORDERE.  OGGI, UN QUADRO DIRIGENTE SI PUO' FACILMENTE LICENZIARE. SE AL REFERENDUM PASSERA' IL SI' AI LICENZIAMENTI FACILI, SARA' ANCORA PIU' FACILE.

E COSI', PER SALVARE IL CULO (ESPRESSIONE PROPRIO DA BARBERIA), NON RIMANE CHE ESSERE PIU' CATTIVI DI TUTTI. LICENZIARNE 50? NO, 100, 200, 300. PIU' UNO. COSI' IL DIRETTORE SORRIDE E TU LA PASSI LISCIA. QUANTO AI TUOI SOTTOPOSTI, CHE SI ARRANGINO.  TROPPO DURO? MAGARI. MA NE HO VISTI DI VICEDIRETTORI SORRIDERE AL CAPO DICENDO "NON TI PREOCCUPARE, QUELLO TE LO SISTEMO IO". MAGARI SOLO PER FARE UN PO' DI SCENA, MA E' BRUTTO LO STESSO.  ORA CI SONO I REFERENDUM E LA SITUAZIONE, SE VINCE IL SI', NON PUO' CHE PEGGIORARE. NON SOLO. COME SAPPIAMO GLI EDITORI VOGLIONO IMPORRE I CONTRATTI A TERMINE PER I QUADRI, DA CAPOREDATTORE IN SU. NON VEDO LA FEDERAZIONE DELLA STAMPA INNALZARE LE BARRICATE. ANZI, HO L'IMPRESSIONE, MA SOLO L'IMPRESSIONE, CHE LA FNSI SIA DISPOSTA A CEDERE SU QUESTO PUNTO, IN CAMBIO DI ALTRE CONCESSIONI DELLA FIEG. CON IL RISULTATO, DEL TUTTO PLAUSIBILE, CHE NESSUNO AVRA' PIU' VOGLIA DI CONTRADDIRE UN DIRETTORE, PER NON RISCHIARE IL POSTO. HO TORTO? SPERO DI SI'.
MA IO VOTO NO.
UN CONDIRETTORE 


19 MAGGIO 2000 - GRIFO
MA POFFAVBACCO, CAVO PAOLO, COSA VAI DICENDO? CHE FOVSE GLI EDITOVI NON ASPETTANO ALTVO CHE UNA VITTOVIA DEL SÌ PER LIBEVAVSI DI TUTTA UNA PLETOVA DI GIOVNALISTI SCOMODI, QUEI VOMPIBALLE CHE CVEDONO ANCOVA NELL'ATTIVITÀ SINDACALE, CHE CONTESTANO IL MAVCHETTIFICIO PUBBLICITAVIO, CHE OGNI TANTO PVOVANO A RICOVDAVE AL DIRETTOVE CHE IN TASCA HA UN TESSEVINO PVOFESSIONALE? MA VIA, SAVEBBE COME DIRE (TORNO ALLA ERRE NORMALE PERCÉ MI SONO STUFATO) CHE GLI EDITORI GIÀ SI FREGANO LE MANI PER ELIMINARE QUALCHE VECCHIO REDATTORE ( FACCIAMO DI 50 ANNI) DAI COSTI ESAGERATI (PENSA UN PO', CHE GODE ANCORA DEGLI SCATTI DI ANZIANITÀ) PER SOSTITUIRLO CON QUALCHE RAGAZZINO DEL GENERE CONTRATTO DI FORMAZIONE LAVORO? O CHE MAGARI PENSANO DI SVUOTARE RAPIDAMENTE LE REDAZIONI O LE TESTATE IN BLOCCO PER AFFIDARSI A SERVICE? VIA, CHE PENSIERI CATTIVI, VOTIAMO PURE SÌ, APRIAMO AL LIBERISMO, CREIAMO UN MILIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO. GRAZIE SEGRETARIO, E COLLEGHI ATTENZIONE FACCIAMO UN PO' MENO FILOSOFIA
GRIFO

19 MAGGIO 2000 - PIERLUIGI SANDONNINI
PREMETTO CHE SONO UN GIORNALISTA PUBBLICISTA FREE-LANCE, FELICE DI  ESSERLO E GRATIFICATO DAL LAVORO (CHE NON MI MANCA DAVVERO) CHE SVOLGO. LA MIA PERSONALE SITUAZIONE LAVORATIVA, COMUNQUE, NON MI SUGGERISCE DI SCHIERARMI CON QUANTI SI BATTONO PER ABOLIRE UNA DELLE MAGGIORI CONQUISTE OTTENUTE NEL CORSO DEL '900 NEL MONDO DEL LAVORO. DAL FRUTTO DEL LAVORO DIPENDONO LE CONDIZIONI DI VITA DI OGNUNO DI NOI, LA NOSTRA SERENITÀ E ANCHE LA NOSTRA SALUTE. FAR VIVERE TUTTI, LAVORATORI PRECARI E DIPENDENTI, SUL FILO DEL RASOIO, MI SEMBRA UNA TEORIA DEGNA DEL PEGGIOR CAPITALISMO SELVAGGIO. SE GIUSTIZIA DEVE ESSERE, QUESTA ALLORA DEVE MUOVERE VERSO L'ACQUISIZIONE DI MAGGIORI GARANZIE PER COLORO CHE OGGI VIVONO IN SITUAZIONI DI PRECARIATO, AVVICINANDOLI AI COLLEGHI CHE GODONO DI TUTTE LE GARANZIE DEI CONTRATTI NAZIONALI. QUI, INVECE, MI PARE CHE SI VOGLIA L'ESATTO CONTRARIO, OVVERO: TUTTI PRECARI, TUTTI LICENZIABILI SENZA MOTIVO E SENZA APPELLO. INSOMMA, PER CITARE UN VERSO DI UN POETA DEL PRIMO NOVECENTO: "SI STA COME LE FOGLIE SUGLI ALBERI D'AUTUNNO". BASTA UN COLPO DI VENTO - E DI QUESTI TEMPI TIRANO CERTI SPIFFERI - E SI PRECIPITA NELLA DISOCCUPAZIONE E NELL'INDIGENZA. PER QUESTO, NON SOLO MI SCHIERO PER UN DECISO NO ALL'ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO DELLO STATUTO DEI LAVORATORI, MA TROVO PERFETTAMENTE LEGITTIMA LA PRESA DI POSIZIONE DEL SEGRETARIO DELLA FNSI, SERVENTI LONGHI, CHE COME DIRIGENTE DI UN SINDACATO (DI LAVORATORI) NON POTEVA ESIMERSI DAL PRONUNCIARSI IN MERITO.
PIERLUIGI SANDONNINI
19 MAGGIO 2000 - CARLO FARICCIOTTI

LA "PIATTAFORMA" FIEG PER IL NUOVO CONTRATTO E'UN SIMPATICO TRAMPOLINO DI LANCIO NEL MAR DEI SARGASSI, INFESTATO DAGLI SQUALI, COME SUCCEDEVA AI PRIGIONIERI DEI PIRATI NEI FILM DI ERROL FLYNN. E MI SEMBRA CHE QUESTO REFERENDUM PORTI ACQUA AL MULINO FIEG. PERSONALMENTE PENSAVO DI ASTENERMI, MA DOPO CHE UN NOTO ESPONENTE POLITICO/EDITORE HA INVITATO GLI ELETTORI A DISERTARE LE URNE LAVORANDO (CHE TRISTEZZA!) HO DECISO DI ANDARE A VOTARE. NO, OF COURSE. GRAZIE PER L'OSPITALITA’.
CARLO FARICCIOTTI
19 MAGGIO 2000 - MAURO SUTTORA

SONO D'ACCORDO CON VOI: SUI REFERENDUM I GIORNALISTI DOVEVANO RIMANERE NEUTRALI. VOTANDO NO DIFENDIAMO I NOSTRI PRIVILEGI CORPORATIVI. NON POSSIAMO GUADAGNARE SEI MILIONI AL MESE E CONTEMPORANEAMENTE PRETENDERE LE GARANZIE DI UN POSTELEGRAFONICO. SIAMO UOMINI O IMPIEGATI?
MAURO SUTTORA
18 MAGGIO 2000 - IL CONTE D’ALMAVIVA, BOTTEGA DEL BARBIERE

ERO COMODAMENTE SEDUTO SULLA POLTRONA DEL BARBIERE E ASCOLTAVO PACATAMENTE FIGARO, IL NOSTRO "PRIMUS INTER PARES" CHE CONCIONANDO FACEVA IL PELO E IL CONTROPELO AL SEGRETARIO DELLA FEDERSTAMPA. "QUESTO NON LO PUÒ FARE", "NON PUÒ DARCI DIRETTIVE SUI REFERENDUM", "MA CHE DIAMINE, OGNUNO RAGIONA CON LA SUA TESTA", E ALTRI CONCETTI CHE NON RIUSCII AD AFFERRARE, PERCHÉ QUALCUNO AVEVA MESSO LA RADIO A TUTTO VOLUME. SÌ, INSOMMA, LE COSE CHE POI, IN BELLA COPIA, AVETE LETTO QUA SOPRA. VORREI ASSICURARE, PERÒ, CHE NEL SALONE DEL BARBIERE È AMMESSO IL PLURALISMO. NON MI ASPETTAVO CHE FIGARO ESTERNASSE ANCHE NEL CYBERSPAZIO LE SUE CONVINZIONI, E ALLORA DECIDO DI FARLO CON LE MIE. IO LO CAPISCO ECCOME, E LO GIUSTIFICO TOTALMENTE, IL NOSTRO PAOLO SERVENTI LONGHI. L'INFORMAZIONE È UNA STRAORDINARIA VACCA DA MUNGERE, INTERNET HA TRASFORMATO L'ACQUOLINA IN BOCCA DEGLI EDITORI IN UNA FAME SFRENATA. NON VOGLIONO VINCERE MA STRAVINCERE, FARE MILIARDI E MILIARDI CON POCHI DI NOI, LICENZIANDO. PRETENDONO LA DEREGULATION PIÙ SELVAGGIA. QUEL REFERENDUM CHE VUOLE I LICENZIAMENTI FACILI, SEMBRA PENSATO GIUSTO PER GLI OPERATORI DELL'INFORMAZIONE. PERCIÒ, ANCHE SE SONO NATO ALLA SCUOLA DEI "FATTI SEPARATI DALLE OPINIONI" MI TURO IL NASO E FACCIO UN'ECCEZIONE: VOTO E FACCIO VOTARE "NO", PER QUELLO CHE POSSO. RINGRAZIANDO PAOLO PER AVERMELO RICORDATO.
IL CONTE D'ALMAVIVA
18 MAGGIO 2000 - FEDERICO FERRI, TORINO

SCRIVO PER RISPONDERE ALL'ASSURDO E INCONCEPIBILE INVITO DEL SEGRETARIO DELLA FNSI PAOLO SERVENTI LONGHI A VOTARE NO AL REFERENDUM SULLA DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI. CON MOTIVAZIONI CHE NON FANNO ALTRO CHE AUMENTARE IL NUMERO DI MENZOGNE "TERRORISTICHE" CHE STANNO CIRCOLANDO ATTORNO A QUESTO TEMA NEI GIORNI CHE PRECEDONO LA CONSULTAZIONE ELETTORALE. BUGIE QUALI IL TIMORE DI UNA "VERA E PROPRIA CAMPAGNA DI REGOLAMENTO DI CONTI NELLE REDAZIONI SE PREVALESSERO I SÌ". È UNA PROFONDA MANCANZA DI RISPETTO VERSO I COLLEGHI CHE NON LA PENSANO COSÌ.  IO NON SONO (ANCORA) ISCRITTO AD ALCUN SINDACATO. SONO UN PRATICANTE, HO APPENA COMINCIATO. SPERO PROPRIO CHE QUANDO (E SE) ENTRERÒ A FARNE PARTE, IL "SINDACATO UNITARIO DEI GIORNALISTI" NON SIA PIÙ COSÌ. COMPLIMENTI AL BARBIERE CHE SI È RICORDATO DI QUALI SIANO I COMPITI DI UN GIORNALISTA. E DI UN SINDACATO CHE SI AUTODEFINISCE UNITARIO. EVIDENTEMENsTE NON SONO PARTE INTEGRANTE DI QUELL'UNITÀ: DOMENICA VOTERÒ SÌ A QUEL REFERENDUM. SPERO CHE SERVENTI LONGHI MI PERDONI.
FEDERICO FERRI

4 Giugno 2000 - Antonio Andreucci
Ha ragione il condirettore: tutti siamo più facilmente licenziabili grazie all'assoluta mancanza di potere contrattuale. In virtù del reclutamento selvaggio operato dai giornalisti che gestiscono Ordine e Fnsi. Diventare professionisti è facilissimo; se poi la maggior parte di essi è disoccupata, non fa niente: è un altro discorso! E' però sintomatico che per ogni occupato vi sono almeno dieci disoccupati, disposti a lavorare anche a un terzo dello stipendio. Chi ha più il coraggio di dire "NO"? E' in pericolo, quindi, anche la libertà di informazione. Grazie alla politica delle tessere, Ordini e Associazioni hanno consolidato potere effimero. Agli editori interessa solo il bilancio, la qualità è bandita. Agli organismi di categoria interessa solo dare un posto a quei "voti disoccupati" che aumentano sempre di più. E alla malora chi lavora, per adesso. Forse non con questa, ma certamente con la prossima trattativa contrattuale anche i ciechi - di testa - avranno ben chiaro che non esistono più libertà di informazione, potere contrattuale ecc. Il mondo cambia, ma in Italia sembrano non accorgersene l' Ordine e la Fnsi. Siamo l'unico Paese al mondo con un Ordine dei giornalisti il quale stabilisce chi è professionista e chi no; chi è "professionale" (secondo lo statuto della Fnsi starebbe per professionista...) e chi no. E tutto questo in base a parametri che con il lavoro hanno poco a che fare. Condoglianze.
Antonio Andreucci
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