Quanto striscia in basso la notizia?

Come sempre accade nella bottega del Barbiere, anche in questa occasione una semplice chiacchiera si sta trasformando in dibattito. Il collega Enrico Ferrari ci ha scritto una lettera manifestando tutte le sue perplessita' su un programma cult di Canale 5: il famoso Striscia la Notizia. Altri colleghi sono intervenuti e ora scende in pista perfino il Gabibbo, al quale Ferrari replica passo passo.
Buona discussione.
30 Maggio 2000 - Enrico Ferrari, Kataweb 
Caro Barbiere, vorrei proporre un dibattito.  Ma siamo bravi o no? Io sull'efficienza dei giornalisti italiani avrei dei dubbi. Negli USA sono riusciti a far dimettere un presidente e non per scandaletti sessuali, ma con scoop su intrallazzi politici ed economici. Sono riusciti ad influenzare pesantemente l'opinione pubblica su una guerra (Vietnam), condizionando le  scelte politiche del Presidente di turno.

Non a caso da allora la stampa di guerra è sempre stata imbavagliata e racconta solo quello che i comandi militari vogliono. Da noi bisogna affidare gli scoop a Striscia la notizia, che lo fa con metodi non giornalistici e soprattutto con l'unico scopo di fare audience (e quindi sponsor), sparando a zero nel mucchio, talvolta colpendo, talvolta no. E se un paese si deve affidare al Gabibbo per scoprire e denunciare  storture politiche anziché ai giornalisti professionisti mi viene il dubbio  che questi o siano imbavagliati o non sappiano fare il loro mestiere.

E, lo ripeto, a me Striscia non piace. E parliamone di Striscia, un mostro sacro che nessuno vuole attaccare. Perche? Perchè attaccare Striscia significa attaccare una audience  pesantissima, e nessuno, in paese con molti giornali chiaramente schiavi della pubblicità, si vuole mettere contro tale audience. Perchè nessuno vuol dire, chiaro e tondo, che Striscia non è una tribuna di difesa dei cittadini, ma un semplice show commerciale, che ha come scopo non quello di difendere appunto i cittadini, ma semplicemente di fare audience, e quindi aumentare gli sponsor.

Possibile che nessun TG sappia fare servizi  Anti-Striscia? Possibile che non ci sia qualcuno che denunci un giornalismo da quattro soldi di parte, scoopistico e da scandaletto? Possibile, per contro, che alcuni veri scoop di Striscia non riescano ai giornalisti blasonati? Possibile che nessuno, Rai in testa, sia in grado di mettere su  un programma antiStriscia, con qualche giornalista cazzuto, che fa le pulci a Ricci, che dia voce agli intervistati di Striscia che non vengono fatti parlare, alle montagne di smentite che Striscia non pubblica mai, all'altra campana, che Striscia evita accuratamente, perché forse la trasmissione sarebbe più equilibrata, e quindi meno appetibile da un pubblico buono solo per gli sponsor?
Striscia la Notizia non è solo furbetta, ma ipocrita. Qualche tempo fa la Rai mandò in onda in orario non notturno un film western, con signorine  molto scollacciate. Striscia, come altri, ci andò a nozze, sbeffeggiando la  Rai per aver messo in vetrina cotanta bella carne. Ma Striscia dimentica che esibire culi e tette è una sua prerogativa da anni, che differenza c'è tra la pornografia esplicita dei filmetti e quella  mascherata delle veline, che hanno l'esclusivo ruolo di aumentare l'audience, e quindi le offerte degli sponsor?
Enrico M. Ferrari, e.ferrari@mclink.it



13 Giugno 2000 - Alice nel paese delle meraviglie
Striscia la notizia e' quello che e': intrattenimento! Cio' non toglie che milioni di italiani considerino questo programma come il piu' libero e credibile canale di informazione. Ricci e' un genio, furbo ed intelligente, del qualunquismo populista dilagante a cui da' immagine e voce. A Ricci ( e a Mediaset) non interessa sollecitare, con l'informazione, lo spirito critico dei telespettatori e il senso di appartenenza ad una comunita' con le sue regole, i suoi limiti, i suoi scacchi e si suoi successi.
Ricci sa che il " popolo" ama vedere mettere alla berlina chi incarna il potere pubblico e cioe' lo Stato (con quello economico sarebbe un po' piu' complicato). Io convengo con Segator. In TV ( sulla RAI?) ci vorrebbe un programma capace di mostrare ( fare vedere) i trucchi tecnologici, gli effetti, le manipolazioni delle immagini con cui si costruisce Striscia la notizia, (ed anche altre trasmissioni) cosa avviene dietro le quinte, come viene montata la trasmissione. Sarebbe anche un modo per fare capire ai telespettatori il linguaggio della TV e delle immagini.
N.B. Non sono giornalista, ne' pubblicista, ma sola una appassionata del buon giornalismo che anni fa scriveva su un settimanale locale con lo pseudonimo che riutilizzo ora.
Alice nel paese delle meraviglie. 
13 Giugno 2000 - Il cugino di Beppe Grillo

Cari amici, se permettete, vorrei intervenire sul dibattito riguardante "Striscia la Notizia". Al di là di filosofie, arruffianamenti di Ricci & C., e sarchiaponate varie vorrei raccontare un fatto che conosco alla perfezione, che mi pare molto significativo. E che dimostra che "Striscia" non è nè libera, nè indipendente, ma è qualcosa di peggio.
Qualche anno fa, ai tempi di "Affittopoli", una buona fonte mi consegnò la documentazione - inoppugnabile - riguardante le modalità di assegnazione di un appartamento (anzi il doppio appartamento) che un famosissimo e potentissimo magistrato milanese aveva ricevuto niente meno che dall'...Istituto Autonomo Case Popolari.

Il mio amico era disperato poichè non trovava nessuno che osasse pubblicare quella notizia. "Il Giornale" di Feltri? Figuriamoci. Già era andato da lui qualcuno con un malloppone riguardante le case della CARIPLO (tra cui quella di Everardo Dalla Noce in corso Vercelli), ed era stato messo alla porta.

Beh, consigliai al mio amico di mandare tutti i documenti a "Striscia", esortandolo: "Vedrai, loro sono liberi, non guardano in faccia nessuno, non hanno paura di niente". Il mio amico scrisse anche una sorta di story-board: il Gabibbo, davanti alle telecamere, suonava il campanello di casa del famoso magistrato (c'era il nome per esteso...), intervistava il portinaio dello stabile, faceva vedere giardini e box, e poi mostrava il contratto: venti milioni per l'acquisto di un sei camere da 120 metriquadri, compreso il box. E venti milioni anche per l'altro appartamento e per l'altro box. C'erano gli atti notarili, i certificati catastali, le volture, i contratti, le piantine disegnate, la graduatoria dello IACP, l'elenco degli inquilini eccellenti.

Tutto documentato, tutto controllato e controllabile. Il coraggioso Ricci secondo voi ha fatto fare quel servizio oppure no? E, nel caso non lo abbia fatto, si è censurato da solo oppure ha chiesto prima al padrone il permesso se quel servizio si poteva fare oppure no? E dunque prima di mettere sul piedistallo certa gente bisogna metterla alla prova. Fatelo anche voi. Quante notizie che non si possono dare, vi sono capitate nel corso della vostra carriera? Beh, la prossima volta, giratele al "libero" Ricci e guardate che succede. Prima che nascesse il Barbiere della Sera, Ricci poteva farla franca poichè nessuno era in grado di "denunciarlo" e di far conoscere che anch'egli è come gli altri, o forse peggio, poichè fa credere di non esserlo, di essere l'unico libero, buono, coraggioso, vergine e privo di legami. Mettetelo alla prova, dunque. E dopo, solo dopo, fatevi un'opinione su di lui.
Il cugino di Beppe Grillo


1 Giugno 2000 - Enrico M.Ferrari
Caro Barbiere, ricevo, a firma del Gabibbo, la seguente lettera, che commento punto per  punto. Si tratta della replica alla mia "si può parlar male di Striscia?". Non so se si tratti del Gabibbo in persona, ma la lettera viene da Mediaset. Eccola.
 

Gabibbo - La provocazione di Striscia è proprio quella di sfottere i giornalisti blasonati utilizzando una compagnia di giro di cialtroni, pupazzi, pseudo cabarettisti, gente con un rapporto problematico con i congiuntivi (ma vedo che anche tu lo hai).

Ferrari - Sfottere i giornalisti è giusto e sacrosanto e, come avrai letto dalla mia lettera, sono il primo a riconoscere che se bisogna affidarsi a Striscia per denunciare un torto allora vuol dire che noi giornalisti non siamo bravi a fare il nostro mestiere. E riconosco, lo ripeto, a Striscia molti scoop che avrebbero dovuto essere sul TG5 e sul Tg1. Perché loro non sono stati capaci di farlo? Su questo siete bravi, lo riconosco, darei oro per poter fare scoop così, mi prostituirei con chiunque per far parte della redazione di Striscia in casi come quelli.
Ma voi avete il problema che andate in onda ogni giorno, ed ogni giorno "dovete" proporre qualche cosa che faccia colpo, ne va della logica della vostra trasmissione e del vostro sponsor. Ogni tanto ci prendete, ma ogni tanto no, perché ogni giorno non ci può essere uno scoop. Questo è il vostro limite, voi sareste una trasmissione perfetta se andaste in onda in maniera casuale, solo quando c’è il vero scoop o la vera notizia. Ragazzi , che telegiornale fantastico che sareste, senza essere costretti alla diretta quotidiana, ma in onda solo quando serve!

Detto questo cerchiamo di capirci: Striscia è uno show o una trasmissione giornalistica? Una commistione dei generi? Perché secondo me non si può fare del giornalismo con metodi da cabaret. Per quanto cialtroni, noi giornalisti siamo e dobbiamo rimanere un filtro indispensabile tra la notizia e il pubblico, la "ggente" come direbbe Funari. Anche Internet ha dimostrato che l’informazione, se non mediata dai professionisti, non è informazione, ma semplicemente merce di scambio, come la carne od il pane. E come la carne ed il pane Striscia la tratta, affiancandola infatti allo sponsor di turno, che sia il telefonino o che si tratti di una birra.
Voi siete bravissimi a fare lo show, ma quando mandate gli inviati a fare le domande e a rispondersi da soli non state prendendo in giro i giornalisti, ma il pubblico. Quello vuole essere uno show od una inchiesta giornalistica? Quando accade? Quando l’inviato intervista il malcapitato di turno e chiede "dica la verità, su’", come a dire "cari telespettatori, questo qui vi prende per il culo, ve lo dico io". Che magari è pure vero, ma non è questo il modo con cui va fatto.
Quando entrate nelle carceri nuove  per denunciare lo scandalo delle carceri piene quando ce ne sono di vuote e mai utilizzate, perché chiudete il servizio lì invece di andare a chiederne motivo ai responsabili? Ma non assaltando il Ministro di turno, ma andando alla Regione o chiedendo ai responsabili locali. E senza tecnica dell’agguato, ma , come farebbe un giornalista blasonato, risalendo i canali istituzionali. Nel caso si facessero negare, in quel caso sì fateci vedere l’orrore della burocrazia per reperire un responsabile al quale chiedere informazioni. Ma voi prima tirate il sasso e poi aspettate che qualcuno si lamenti, mi sembra scorretto: voi costringete i vostri accusati a difendersi "dopo", dopo che il servizio è andato in onda, dopo che sono stati sputtanati, ecc. un consiglio: fate 5 minuti di denuncia e 5 minuti di diritto di replica, ad armi pari, non in piazza (la ggente! La ggente!) o sulle scale di casa, ma con il classico e vecchio dibattito.
Voglio dire: il vostro sistema di mettere in difficoltà l’interlocutore può anche andare bene, con qualche potente che se lo merita, ma non può essere la regola, voi andate lì con una telecamera sparata e con l’esperienza di chi fa da anni TV e pretendete che uno risponda bene? Ma via, quello può solo farci la figura del fesso, chiunque di noi non della tv farebbe una figuraccia. E’ un trucco che diverte anche me ma che mi spaventa, se finissi io nelle vostre grinfie non avrei alcun modo di replicare in maniera decente, soccomberei. Parlare in TV significa morire sotto i ferri, se non sei del ramo, parlo con cognizione di chi è passato come ospite in una importante trasmissione Mediaset. Perché non si vede mai un dibattito in studio, 1 a 1, senza ggente, senza piazza, senza telecamera sparata sotto al naso? Troppo noioso? Paura di perdere audience?

Gabibbo - Non è vero che il nostro problema è semplicemente di fare audience e quindi aumentare gli sponsor, il nostro problema è piuttosto quello di avere troppi telespettatori e quindi danneggiare Retequattro ed Italia 1. Gli sponsor non pagano di più una trasmissione che fa più ascolti, ma pagano meno se l’ascolto che gli è stato garantito sulle altre reti non viene mantenuto.

Ferrari - Perdonami, ma non ci credo. Vedo che sei molto ferrato in fatto di sponsor, auditel ed ascolti, segno che il tuo primo pensiero, la mattina, è dare una scorsa ai tabulati Auditel. E la sera vi premurate sempre di dichiarare che siete stati i più visti. Questo, concedimi, mi sembra in contrasto con l’immagine di paladini della giustizia ad ogni costo che volete propagandare. Caro Gabibbo, voi non volete avere in mano la spada della giustizia, ma i tabulati dell’Auditel! Quanto a R4 e Italia1, sono sicuro che voi ed i vostri sponsor non ve ne preoccupiate più di tanto:"cavoli loro se non riescono a fare audience"sono sicuro che direte, quando mai una trasmissione si preoccupa di levare pubblico ad un’altra, seppure sotto la stessa stella? Davvero vuoi farmi credere che vengono da voi i direttori di rete accusandovi, e pretendendo di aver ragione, che è colpa vostra se loro, LORO, hanno meno ascolti di voi? In questo caso mi scuso io, la logica delle TV commerciali è ancora più folle e Auditelcentrica di quello che pensavo.

Gabibbo - Non mi risulta che ci siano montagne di smentite che Striscia non pubblica, anzi una caratteristica della trasmissione è proprio quella di dare voce "all’altra campana".

Ferrari - Quando e se pare a voi: dopo la tirata di Grillo su Omnitel non mi è parso di aver visto nella stessa puntata, e dedicandogli uguale spazio, alcuna  intervista ai dirigenti Omnitel.
Ma potrei sbagliarmi, non ricordo la puntata: facciamo così, chiediamo al Barbiere di ospitare un osservatorio sul Gabibbo, dove si possano elencare da una parte "accusa" e dall’altra "difesa", e cronometriamone i tempi, ci stai?
 Già che ci siamo: a quando le veline col cappotto? Oppure anche loro sono una "provocazione"? Se lo fossero non starebbero lì a mostrare culo e tette come in tutti gli altri show che si vedono su Rai e Fininvest, non trovi? Non è forse pornografia subliminale (mica tanto visti i vestitini che si mettono)?
Un caro saluto da un giornalista comunque invidioso (me lo dico da solo, prima che mi venga rivolta come accusa) del vostro successo.
Enrico M. Ferrari


1 Giugno 2000 - Tex
Caro Barbiere, vorrei intervenire sulla questione Striscia la Notizia, sollevata dal collega Enrico Ferrari. Ho intervistato di recente Antonio Ricci (Max numero di marzo), mi aspettavo un uomo antipatico, presupponente, scostante. Ho trovato un signore gentile, intelligente, disponibile. Avete presente quando durante un'intervista l'interlocutore (soprattutto se arriva dalla televisione, dal cinema o dallo spettacolo in genere) guarda mille volte l'orologio, parla con il suo agente e risponde al telefonino? Beh, quello non è Ricci. Ha spento il telefono, ha risposto in maniera esauriente a tutte le domande, non ho dovuto cavargli di bocca concetti e risposte. Insomma, uno con cui si parla volentieri. Volevo capire anch'io che cosa è Striscia.

Intrattenimento, una sequenza di arroganti servizi filmati o (innorridite) un programma d'informazione? Credo di avere capito che non è nulla di tutto questo. E' una trasmissione che raccoglie milioni di persone che non guardano un telegiornale, che si schifano di quello che noi diciamo o scriviamo, che non leggono un quotidiano nemmeno se lo trovano al posto della carta igienica.

La colpa è di Ricci? Lui si arroga un diritto che non ha? Vogliamo dire che non è un giornalista, non lo sono i suoi inviati e nemmeno i conduttori? Uno è addirittura un pupazzo. Suvvia. Da Pippo Baudo in poi l'hanno fatto tutti. La questione invece è che 10 milioni di persone capiscono Striscia e non i telegiornali. E ancora meno quello che si scrive su molti giornali. Il fruttivendolo sotto casa mia ha aperto un sito Internet. Vuol vendere di più? Ma quale verdura, mi ha risposto che finalmente potrà scrivere le notizie che interessano davvero la gente. Questa è la rete. Perchè Ricci ha più audience del Tg1 e il fruttivendolo è convinto di poter fare informazione migliore della nostra? Credo siano queste la domande che dovremo farci in futuro. Se proprio vogliamo. Saluti,
Tex.


31 Maggio 2000 - Pietro Suber
Carissimi basta con i complimenti che altrimenti vi montate la testa. Volevo  associarmi in toto con la lettera di Ferrari su Striscia la Notizia. Da  tempo sento commenti entusiastici sui bravissimi colleghi di Striscia e sui  contenuti dei loro presunti scoop: "sono rimasti solo loro a fare le  inchieste...", "sono gli unici che vanno a fondo...", ecc. Ebbene senza  nulla togliere alle divertenti prese per i fondelli dei cosiddetti  giornalisti d'assalto della squadra di Ricci, siamo veramente alla frutta.

A  parte il fatto che i pezzi di Striscia, due su tre almeno, sono ripresi da  articoli o servizi gia' usciti su giornali o Tv in precedenza, e che, come  sottolinea giustamente Ferrari, tra veline e Gabibbi il diritto di replica  conta quanto il due di picche, e' possibile mai che non si riesca, parlo in  primo luogo per la mia parrocchia, a fare nulla di meglio, a fare un tipo di  informazione non totalmente schiava dell'audience, delle promozioni  commerciali e delle tante, troppe finte prese per il culo. Possibile che ci  siamo tutti bevuti il cervello? A domanda retorica, risposta scontata: e'  possibile, ad iniziare chiaramente dal sottoscritto!
Pietro Suber Tg5 


2 Giugno 2000 - Serena Iannicelli, Rai
Ricci e' un genio. Il genio dell'ovvio televisivo, ma pur sempre un genio. La ricetta e' banale, ma come in ogni piatto, sono le dosi e la qualita' degli ingredienti a contare. Dunque: soffritto base di comicita', pizzico di voyerismo innocuo e perfino familiare (quei calzoncini delle veline...ah, poterli portare!), mozione degli affetti, una rimescolata al robin hood che sonnecchia in ogni spettatore sbracato davanti alla tv e, pur tenendo alta la fiamma dell'indignazione senza impegno, controllare sempre che l'italico senso di rivalsa contro chiunque abbia un piccolo o grande (e' un dettaglio, e anche il campo) potere non si attacchi sul fondo.

Questa storia degli scoop, per Striscia e' lo scoop stesso. Non e' informazione completa. Sono "notizie abbaglianti" e quindi fanno il loro mestiere: abbagliano. Ma non hanno seguito, spessore, progetto di soluzione.
Non confondiamo: fare scoop non e' fare giornalismo. Che e' invece una roba quotidiana, certosina, di faticoso buon senso, spesso noiosa. Nelle redazioni non ci sono veline (eppure migliorerebbe assai il morale sottotraccia di tanti colleghi, con beneficio anche nostro), ne' giocosi mattacchioni valturiani.

E poi a volte Striscia e' volgare. E' eticamente volgare non dare adeguato diritto di replica. E' volgare mostrare qualcuno in palese imbarazzo e parlargli addosso. E' volgare ripetere a tormentone la stessa domanda anche se la persona ha magari gia' chiesto scusa, come e' successo con il ministro Bianco. Volgare il teatrale fiatone di Salvi. Volgare cercare di farsi trattar male (non ce l'ho col povero Staffelli...). Volgari gli inseguimenti nel traffico..Ma che vuoi che ti risponda uno, nel traffico? Oltretutto se si mostra gioviale, i conduttori in studio dicono che non doveva esserlo visto quello che ha combinato, se e' scontroso dicono che non doveva esserlo se voleva farsi perdonare quello che ha combinato, se non risponde dicono che sarebbe stato almeno decente avesse risposto, visto quello che ha combinato...Comunque e' a rischio sbertulamento. E, ripeto: mettere una persona, qualsiasi persona, in quest'imbarazzo, e' volgare. E non ha niente a che fare col giornalismo.  Una cosa e' incalzare qualcuno per sapere, conoscere, valutare e poi chiedere ancora, un'altra e' partire da un giudizio e su questo giudizio fatto a padella da caldarroste far sedere le persone. Detto questo, a me Striscia piace, la guardo tutte le sere e mi diverto pure. La satira, poi, e' santa e martire, con diritto di santificare e martirizzare. Vorrei solo che i confini tra intrattenimento e giornalismo fossero meno nebbiosi.
Serena Iannicelli


2 Giugno 2000 - Enrico Ferrari, Kataweb
Ma di giornalisti bravi ce ne sono e fanno anche inchieste serie. Solo che  le trasmettono ad ore assurde. Un plauso quindi a "Report" di Ratire,  mercoledì notte, www.report.rai.it, con ottime inchieste, approfondimenti e  contradditori. Bravi, siete molto, ma molto meglio di Striscia, e non avete  la testa montata come loro.
Enrico Ferrari
2 Giugno 2000 - Mimosa Martini Tg5

Non resisto e intervengo anch'io nel dibattito su Striscia , un po' surrealmente trasferendo la discussione con Pietro Suber dalla nostra stanza in redazione alle pagine del Barbiere.Tutto in gran parte gia' detto,tutto in gran parte vero : io per prima da tanto tempo vado esclamando ad ogni "scooppino" di Striscia :"Questo avremmo dovuto farlo noi giornalisti".E mi riferisco alle piccole denunce (penso per esempio alle scale antincendio irraggiungibili in una certa scuola, alla cabina del telefono piazzata aldila' di un cancello...).E quante volte -e non sono certo la sola- mi e' uscito dallo stomaco un grido liberatorio del tipo "Ah ,se lavorassi a Striscia........".E qui vengo al nocciolone. Perche' credo ci sia una ambiguita' di fondo che deve emergere: a Striscia non sono piu' bravi, sono solo piu' liberi. E che non si fraintenda :sono liberi di non rispettare alcuna regola,che sia scritta oppure no. Possono per esempio manipolare ad arte -e non - le immagini. Possono farti vedere che so' , l'auto di Scalfaro con il tapirone sul tetto, il corpo di un politico con la testa di un altro. Tutto,o quasi si puo' fare con le immagini. E anzi ,loro lo fanno piuttosto grossolanamente. Ah se noi ,giornalisti televisivi, potessimo fare altrettanto: quanti sassoloni dalle scarpe ci toglieremmo, quanti "scoopponi" su personaggi noti, quante vendettine incrociate e soprattutto: quante risate! Ma noi facciamo altro :e se ci dedichiamo al giornalismo di denuncia locale (le scale antincendio, ecc),non possiamo guardare solo dietro l'angolo di casa, dobbiamo costruirci su' un'inchiesta,e sentire anche il sindaco, l'assessore, il preside ecc.. ecc. Perche' cosi' vuole la correttezza dell'informazione. Che e' altro dalla satira ,con o senza virgolette. Il problema piuttosto e' che quando non rispettiamo queste regole ,come nel caso -scandalosissimo delle due gemelline siamesi- non facciamo neppure ridere !
Con affetto ,
Mimosa Martini Tg5
4 Giugno 2000 -Len

Vero, striscia non fà altro che manipolare le immagini a proprio uso. Un presentatore allunga una mano: lo si trasforma in un satiro che tocca anche se nessuno vede nulla (tanto lo dice il commentatore) Ai tempi del Cermis si mostra un aereo dicendo che vola raso terra: balle, è solo un effetto tele ma tanto nessuno lo capisce. La lista sarebbe lunga
ciao,
Len
5 Giugno 2000 - Renato Forlani, REPORT ON LINE (sito in allestimento)

IL MIO PENSIERO E' CHE STRISCIA NON SIA ALTRO CHE UNA PARTE NON SECONDARIA DELL' ARMAMENTARIO MESSO IN CAMPO DAL CAVALIERE BERLUSCONI PER IL SOSTEGNO DELLE  SUE ATTIVITA', DICIAMO COSI', POLITICHE.  COMPRENSIBILE QUINDI E CERTAMENTE CONDIVISIBILE, IL PENSIERO DI FERRARI ED ANCHE IL MODO GARBATO CON IL QUALE HA ESPOSTO IL SUO PUNTO DI VISTA; MENO OVVIO E ANZI VERAMENTE POCO ADATTO, LO STILE DELLE REPLICHE ALLE PREVEDIBILI E CONSUETE PROVOCAZIONI ED ALLE STUPIDAGGINI DEL GABIBBO CHE SI E' ESPRESSO IN PERFETTA SINTONIA CON IL PERSONAGGIO DI STRISCIA. FORSE CHE QUEL TIMORE OSCURO CUI FERRARI HA ACCENNATO HA PRESO ANCHE LUI? SE COSI' FOSSE NON CI SAREBBE DA MERAVIGLIARSI, L'IMPOSTAZIONE DI STRISCIA INFATTI E' QUELLA CLASSICA DI CERTI FOGLIACCI, CHE TRAGGONO LINFA ED OCCASIONE PER RIGIRARE IL COLTELLO NELLA FERITA CHE HANNO INFERTO, PROPRIO NEL CASO DI REAZIONE DI CHI MALAUGURATAMENTE DIVIENE A QUALSIASI TITOLO OGGETTO DELLA LORO ATTENZIONE, NATURALMENTE PROPRIO GRAZIE ALLA PRATICA ( FINORA ) IMPOSSIBILITA' DI REPLICA .
RENATO FORLANI
5 Giugno 2000 - Segator

Seguo il vostro sito dalle origini (quanti anni fa?) e lo vedo crescere, giorno dopo giorno, come un torello, che incorna a destra e a manca (purtroppo, senza produrre ancora, salvo qualche graffietto, morti e feriti). A proposito, perchè sono stato censurato sull'ultima trasmissione di "Circus"? Tra di voi c'è qualche amico di Michele? Non parlo del bel Cucuzza. Non si è salvata, di recente, neppure "Striscia la notizia" di Antonio Ricci, che è stata assunta ormai nell'olimpo delle glorie nazionali (Pantheon o Santa Croce?). Il problema non è come costruire un antiStriscia, made in RAI, come proposto da qualche simpatico frequentatore della vostra barberia, quanto spiegare a tutti i retroscena (le vere ragioni..strategiche) delle scelte satiriche di Ricci&Co.. Si può sperare soltanto, magari con una rubrica ad hoc, dal titolo " I segreti di Striscia", nel torello, quando (si spera presto), diventato toro, farà scorrere sangue a fiumi (in senso metaforico), giornalistico e non.
SEGATOR

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