Sarà Bc Com, società
lussemburghese controllata dal fondo chiuso Bc partners
il nuovo socio di Colaninno e Gnutti nella Bell, la holding lussemburghese che detiene il 20,427% di Olivetti.
"Bc entrerà anche in Fingruppo Holding e in Hopa, le
casseforti della cordata di Roberto Colaninno ed Emilio Gnutti. La prima controlla circa il 30% di Hopa,
questultima possiede il 50,1% di Bell" (Corsera,8-2-2000). In
Bell le decisioni strategiche vengono prese con maggioranze del
75% comprendenti tra gli altri Montepaschi, Unipol,
Chase Manhatten Bank.
"L'operazione ... avrebbe lo scopo di
rafforzare ulteriormente la quota di controllo in Olivetti.
L'obiettivo sarebbe quello di
avvicinarsi al 30% per mettere la
società di Ivrea al riparo da attacchi esterni e dal
rischio di scalata. Al nuovo partner ... arriverebbe
così una partecipazione vicina al 10% della
cassaforte che ha in mano le chiavi di
Ivrea
(IlSole24ore,8-2-2000)".
In questi giorni sono corse voci di un rastrellamento di
azioni Telecom in Borsa (almeno il 5%) da parte della
spagnola Telefonica. Forse è un assaggio di scalata.
Bc Partners è
un fondo inglese gestito dai dirigenti di una delle più
importanti banche di Londra, la Barings, fallita nel 1995
per super-speculazioni di borsa andate male, e "raccoglie denaro proveniente da fondi pensione, compagnie di assicurazione e fondazioni"(IlSole24ore,8-2-2000) . "Due
terzi degli investitori di Bc Partners sono fondi
pensione statunitensi, canadesi e dell'area del Pacifico" (IlSole24ore,14-09-97).
Nel 1995 al
momento del crack la Barings
aveva in Italia una filiale (Barings
Brothers Italia Srl) con presidente
Renato Riverso, allora presidente anche
dell'Alitalia.
Riverso mise "a disposizione
della Barings l'esperienza maturata al vertice
dell'Ibm", e disse che
l'incarico non era incompatibile con quello di
Alitalia (pubblica) perchè "le privatizzazioni
non sono uno degli obiettivi primari della banca
londinese" (!!).
La Barings ebbe tra gli altri dal
governo l'incarico di valutare l'Ina
in vista della privatizzazione
curò il collocamento in Borsa
della controllata australiana della Pirelli
nel '94 la Barings acquisì dal
finanziere milanese Gianni Varasi (padrone
poi fallito della Max-Meyer-Duco) il controllo
della Buffetti.
La Barings cominciò le sue
attività in Italia nel 1989, e già da allora era
"in attesa, naturalmente, del decollo dei fondi
pensione" nel nostro paese (IlSole24ore,20-7-1991).
Nel novembre 1995, otto mesi
dopo il fallimento della Barings,la Baring
Capital Investor, una società del gruppo, fu
rilevata da manager e dirigenti della stessa Barings
con il nuovo nome di Bc Partners.
Attualmente Bc Partners
"indirizza le risorse prevalentemente verso quattro
Paesi: Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia. La
filosofia è quella classica ... : entrare in
unazienda leader di settore", collocarla in
Borsa dopo ristrutturazioni selvagge (licenziamenti)
e poi venderle con una notevole plusvalenza. Senza
trascurare, naturalmente, le speculazioni sui
titoli, le valute e i tassi.
I 13.500 licenziamenti alla Telecom sono un ottimo affare per i
Fondi pensione
della Bc Partners: il prezzo delle azioni -anche
per questo- dovrebbe aumentare ...
Bc Partners è diretta da 15
"partner esecutivi" con a capo Otto
van der Wyck. Responsabile della sede di Milano
è Francesco Loredan.
>>> In
Italia Bc Partners detiene:
la quota di controllo della Interpump. Interpump è un gruppo di Sant'Ilario d'Enza (RE)
leader nel settore delle pompe ad alta precisione
e delle macchine per pulizia. "Il
pacchetto di controllo (54,32%) di Interpump e'
nelle mani della Destriz Gestao e Servicos
(societa' del fondo chiuso Bc Partners) con sede
nell'isola di Madeira (Portogallo) per ragioni
fiscali" (IlSole24ore,30-04-97), guarda caso
la stessa isola in cui ha sede la finanziaria
della Chase Manhattan Bankpresente nelle
società lussemburghesi di Colaninno e Gnutti.
Nel consiglio di amministrazione di Interpump
siedono, oltre la Comit di Cuccia
e Romiti (e ora di Bazoli),
anche docenti della Bocconi come
Marco Reboa.
il 9% della Seat Pagine
Gialle. La Huit, una
finanziaria lussemburghese(Telecom 21% - De
Agostini 25% - Comit 14% - Bain 14% - Investitori
Associati 9% - Bc Partners 9%
-Cvc 6%), controlla il 100%
di Huit II che, a sua volta,
detiene il 61% delle azioni Seat Pagine Gialle
(ma il diritto di voto è pari però solo al
50,33% del capitale).
Due anni fa Amato ha privatizzato
la Seat (ex Stet) regalandola a una
cordata di privati guidata -oltre che da Bc
Partners- dalla Comit di Cuccia
e Romiti (advisor fu "il nucleo banca
d'affari della Comit guidato da Dario Cossutta", ora amministratore delegato di Sviluppo Italia) e dalla De Agostini
di Novara. E oggi la Seat -con il boom dei titoli
internet- ha una quotazione di Borsa di
42.000 miliardi. Più della Fiat.
Proprio ieri la Telecom ha
annunciato che assumerà il pieno controllo della
Seat e, unificandola con la
neonata Tin.it, darà vita a un gruppo
multimediale con 100.000 miliardi di
capitalizzazione di Borsa, a cui saranno
collegate anche la televisione digitale
(Telecom e Murdoch hanno entrambi il 35% di Stream) e il
nuovo rivoluzionario telefonino digitale Umtsin funzione dal
1-1-2002).
Bc partners era entrata anche nel
capitale di Zucchini ( azienda
bresciana di condotti elettrici), Brembo (società
di Curno, nel bergamasco, di
sistemi frenanti a disco) e Buffetti, assieme
a Ontario Teachers pension plan board, un
fondo pensione canadese (la Buffetti ha
oltre un migliaio di negozi con prodotti per
ufficio), ma in questi casi le partecipazioni
sono state successivamente dismesse (IlSole24ore,8-2-2000).
La Buffetti è però rientrata
di nuovo nell'orbita della Bc Partners perchè è
stata comprata in questi giorni dalla
Seat (vedi sopra).
"Con l'avvento dei
Fondi pensione -ha dichiarato Francesco Loredan della Bc
Partners- il mercato borsistico italiano potrà
beneficiare di un ulteriore polmone finanziario ..."
(IlSole24ore,22-10-1997).