Trama
Le vicende si svolgono prima in paese , successivamente sulle
montagne liguri. Pin , un ragazzino monello e ribelle viene rinchiuso in prigione
perché ha rubato la pistola di un marinaio tedesco per vincere una scommessa con gli adulti del bar che solitamente frequenta . Riesce però a fuggire insieme ad un compagno di prigionia, Lupo Rosso, ed è di nuovo libero. Poi, a causa di una serie di circostanza , Pin si unisce ad una strana banda di partigiani, composta non da veri soldati , ma da ladruncoli , girovaghi e personaggi rari e irregolari. Pin si trova così a lottare contro i nazisti , ma questo non è il suo vero desiderio: il suo reale scopo è quello di trovare un amico che abbia le sue stesse
idee, per confidarsi, per sentirsi importante e contemporaneamente compreso da qualcuno. Il suo desiderio si avvera nella conclusione della storia , quando Pin scopre che l'amico tanto cercato è il buon Cupino, che calmerà con la sua amicizia la solitudine del ragazzino.
Personaggi
-Pin: simpatico, irruente e volgare, ecco il protagonista della vicenda . Pin è un monello cresciuto nei vicoli miserabili di una città di mare, spregiudicato e maligno quando frequenta il mondo violento e crudele degli adulti, ma sostanzialmente solo e bisognoso di protezione e di affetto. Infatti Pin non ha amici della sua età
perché, apparentemente, è diventato grande troppo in fretta . Si trova bene con gli adulti del bar del suo paese quando loro gli chiedono di scherzare e raccontare qualche barzelletta o di cantare, arte in cui Pin è un maestro. Ma quando gli adulti si occupano dei loro problemi , dei loro desideri, delle loro paure, Pin comprende che quello non è il suo mondo , perciò si rifugia in un luogo favoloso vicino al torrente, un sentiero in cui i ragni fanno il loro nido . Questo fantastico mondo è conosciuto solamente da lui, ma Pin vorrebbe mostrarlo a qualcuno che sia un vero amico.
-Sorella di Pin: è definita come "La Nera del Carrugio Lungo" ed è la prostituta del paese. Lei è disponibile a fare questo mestiere per guadagnarsi da vivere e poter condurre un'esistenza lontana da quella misera degli altri paesani. Così facendo è considerata però, persino da Pin, che è solo un bambino, una traditrice e viene da lui disprezzata. Invece, e di questo Pin non comprende il
perché, è molto ricercata dai fascisti e dai partigiani che, a causa della guerra, vanno solo raramente con le donne.
-Mancino: è l'anziano cuoco del distaccamento, marito di Giglia, possessore di un falchetto di nome Babeuf.
-Cugino : è un partigiano ingenuo e buono, molto grosso fisicamente ma altrettanto grande di cuore. Infatti, quando incontra Pin nel bosco, decide di condurlo con
sé e non lasciarlo solo. Cugino è, come si scopre in conclusione, il vero amico tanto desiderato da Pin :è interessato, al contrario di tutti gli altri ai nidi di ragno, mentre non è attratto dalla sorella di Pin ed inoltre sa farsi apprezzare dal ragazzino.
-Dritto : è il comandante del distaccamento, molto apprezzato dai suoi uomini; è un giovane magro, con uno strano movimento delle narici, assai malato. Comunque continua a prendere parte alle missioni dirigendo altri
partigiani con ordini precisi . Egli è l'unico che sospetta che il loro distaccamento è considerato il peggiore e
inaffidabile e questo aspetto emerge dai discorsi del commissario Kim.
Paesaggio
Il paesaggio è quello di un paese di mare, all'inizio della
vicenda, e successivamente quello delle montagne e dei boschi
liguri. Il paesaggio reale è descritto in alcuni tratti in modo volutamente crudo e privo di abbellimenti, così come appare agli occhi di Pin e ciò che il ragazzino vede ricalca in modo autobiografico i ricordi che Calvino ha del Sanremese dove, ancora giovane, aveva preso parte al movimento di
Resistenza. Ciò nonostante, in altri tratti, il paesaggio rivela diversi particolari che attirano l'attenzione di Pin; il ragazzino incontra numerosi posti dove potrebbe fare bellissimi giochi, passeggiate e corse.
Resistenza
Attraverso gli occhi di Pin la vita Partigiani sui monti e nei boschi, pieni di ostacoli ed agguati e segnata da nuove esperienze, si spoglia della retorica, che è comune rinvenire in molta narrativa resistenziale, per diventare avventura fiabesca, sospesa tra realtà e immaginazione. Infatti Calvino afferma nella prefazione del libro: "Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma allo stesso tempo ne rendesse il colore, l'aspro sapore, il
ritmo. "Ed ecco allora che l'autore non celebra il coraggio di alcuni e la violenza di altri, ma inserisce numerosi elementi dialettali, come la trascrizione di canzoni, le voci gergali, le parolacce che illustrano la vita a quei tempi.
Linguaggio e stile
Il linguaggio è semplice a tratti gergale e la narrazione risulta veloce anche se intervallata da molti dialoghi. Il testo è facilmente comprensibile e molto appassionante, adatto a chi ama una lettura distensiva, ma allo stesso impegnata su alcuni importanti temi di ordine.
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