MARCEL PROUST: DAI LUOGHI MONTANI ALLA SCOPERTA DELLO SPAZIO INTERIORE

 

Luigi De Bellis

 
 
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Dai luoghi montani alla scoperta dello spazio interiore
Realtà e coscienza in Proust
Meccanismo del ritrovamento del tempo
Alla ricerca del tempo perduto
Combray
La Madeleine
Proust e la verità
Il salotto Verdurin
Il tempo ritrovato
 
 

Il percorso creativo di Proust può configurarsi come un'ascesa e quasi come un'ascesi, un passaggio dall'apertura a una raffinata mondanità allo scavo verticale in direzione dei più fondi valori interiori. Nato ad Auteuil, elegante sobborgo di Parigi, il 10 luglio 1871 in una famiglia dell'alta borghesia (il padre, Adrien, è un noto ed apprezzato medico, la madre, Jeanne Weil, è figlia di un agente di cambio israelita), sofferente fin da bambino del male, l'asma, che causerà la costante precarietà della sua salute e la sua perenne condizione di infermo, Marcel gioisce tuttavia, nei suoi primi anni, delle premurose cure della madre e della nonna; entrambe lo circonderanno di un'atmosfera di tenerezza di cui rimarrà nella Recherche un'indelebile e commossa traccia. In particolare, fu profondissimo in lui l'affetto per la madre: quando qualcuno gli chiese (aveva 13 anni) quale fosse per lui la più dolorosa sventura, rispose: «essere separato da maman». Anche alla nonna materna, Adèle Weil, fu molto legato; la sua morte, nel 1890, lo colpì dolorosamente e fu all'origine della famosa pagina del romanzo sulle «intermittenze del cuore».

Da ragazzo, trascorse spesso l'estate ad Illiers, presso Chartres, luogo d'origine della famiglia paterna (la Combray del romanzo). Nel 1882 cominciò a frequentare il liceo Condorcet, dove fece buoni studi e stabili solide amicizie con giovani che poi lasceranno un nome nel panorama letterario del loro tempo: Fernand Gregh, Daniel Halévy, Daniel de Flers. Nel 1889-90 fu ad Orléans per il servizio militare: sono gli anni della sua calda amicizia per Gaston de Caillavet. Poi, tornato a Parigi, frequentò i corsi di Albert Sorel all'Ecole des sciences politiques e quelli di Henri Bergson, che da poco aveva pubblicato la sua tesi sui Dati immediati della coscienza, alla Sorbona; gli uni e gli altri lasceranno in lui una traccia durevole. Laureato in lettere nel 1892, si recherà di frequente, d'estate, sulle spiagge normanne, Trouville e soprattutto Cabourg, che diventerà nel romanzo Balbec.

Inizierà intanto, ai livelli per ora di una salottiera, raffinata e decadente eleganza, la sua attività di scrittore; collaboratore di giornali come « Le Gaulois» e di riviste come « Le Banquet» e « La Revue Blanche» (vi scrive cronache mondane e articoli d'occasione in cui però già affiora, di tanto in tanto, il primo accenno dei grandi temi futuri), praticamente sempre assente dalla biblioteca Mazarine dove è stato assunto nel 1895 come addetto non retribuito, Proust vive adesso la sua fervida stagione mondana, avvicina scrittori e dandies, artisti e gran dame, la principessa Matilde e la contessa Greffulhe, Robert de Montesquiou, arbiter elegantiarum nella buona società parigina di quegli anni, e Reynaldo Hahn, musicista che metterà in musica alcune sue poesie e diverrà, nel romanzo, l'ispiratore del personaggio di Vinteuil, il pittore Blanche che fa il suo ritratto e l'acquarellista Madeleine Lemaire che illustra lussuosamente il suo primo volume, I piaceri e giorni, uscito nel 1896 con prefazione di Anatole France, raffinata raccolta di racconti, memorie, ritratti, schizzi, studi. Avvicina anche Oscar Wilde, di passaggio a Parigi, e perde un amico inglese molto caro, Willie Heath. Di quegli anni è anche l'inizio del primo romanzo autobiografico, Jean Santeuil, che uscirà, postumo, solo nel 1952. Sono gli anni di una stagione mondana che Proust vive, per altro, a Parigi o altrove (nel 1896 frequenta alcune stazioni termali) affinando il suo sguardo di osservatore e indagatore; intanto, la lettura delle Memorie d'Oltretomba di Chateaubriand forse già sollecita la sua idea di un grande affresco storico-sociale.

Giungono così, con la fine del secolo e l'inizio del nuovo, gli anni della prima maturità. Tra il '96 e il '97 uno scrittore decadente e anch'egli omosessuale, Jean Lorrain, attaccò Proust, con astiose critiche e volgari allusioni, in un paio di articoli; lo definiva «uno di quei giovanottini del bel mondo che patiscono di letteratura» e definiva I piaceri e i giorni «eleganti e squisiti piccoli nulla, vanità, flirts per procura».
Ne nacque un duello alla pistola, fortunatamente incruento: probabilmente i due contendenti spararono in aria; ma tutti elogiarono la freddezza, la fermezza e il coraggio di Marcel. Importanti eventi inducono intanto lo scrittore a una riflessione più approfondita su grandi temi che già urgono alla sua mente. Nel 1894 era scoppiato il caso Dreyfus: un ufficiale ebreo era stato ingiustamente accusato di tradimento e condannato, contro di lui si era levata una grande ondata di nazionalismo e di razzismo, il paese si era diviso in due schieramenti contrapposti. Emile Zola, com'è noto, prese la difesa dell'innocente. nel 1898-99 si celebrò il suo processo e Dreyfus. finalmente, fu liberato e riabilitato. Proust, dreyfusard, visse quegli eventi con profonda partecipazione e ne trasse nuovi motivi di riflessione etica e sociopolitica.

Nel 1900 si recò a Venezia e a Padova, dove gli affreschi di Giotto lo colpirono profondamente. Traduceva, intanto, con l'aiuto della madre, diverse opere dell'inglese Ruskin (La Bibbia d'Amiens, Sesamo e i Gigli; tali traduzioni usciranno nel 1904, e nel 1906) ed affinava il suo gusto estetico precisandone l'orientamento in alcuni scritti critici, come le prefazioni e i commenti alle stesse opere ruskiniane. Nel 1902 compie altri viaggi; visita le cattedrali francesi, si reca in Belgio e in Olanda con l'amico Bertrand de Fénelon; nel 1904, con un altro amico, fa una crociera lungo le coste di Normandia e di Bretagna. Tra il 1903 e il 1905 muoiono, successivamente, il padre e la madre. Proust vive i due eventi con profonda angoscia, ma trova in essi, anche, l'occasione per dar più spazio a una più libera manifestazione di sé, il modo fra l'altro di far cadere le ultime remore che finora l'hanno spinto a tener nascosti i suoi costumi eterodossi ed omosessuali.

Così, sullo sfondo mobile di multiformi esperienze, Proust viene maturando il grande progetto della sua opera. La sua salute è precaria, egli deve di tanto in tanto sottoporsi ad assidue cure (nel 1905, ad esempio, è ricoverato per un mese in una clinica di Boulogne-sur-Seine) e tuttavia, nel suo appartamento di boulevard Haussmann, dove si trasferisce nel 1906, poi in quello di rue Hamelin, chiuso ermeticamente in una stanza che fa imbottire di sughero per sottrarsi ai rumori e che quasi diventa l'immagine di una serrata e scavata interiorità, Proust, se da un lato continua a scrivere per il «Figaro» le sue cronache mondane, dall'altro già si dedica febbrilmente al suo grande romanzo; nel contempo, mette a punto le sue idee critiche sull'arte e la letteratura, in un notevole saggio Sulla lettura apparso sulla rivista « Renaissance latine» e in una serie di appunti che vedranno la luce postumi col titolo di Contro Sainte-Beuve (1954). La sua riflessione sull'arte e la letteratura è anche all'origine dei suoi fortunati pastiches, scritti penetranti e arguti in cui imita alla perfezione lo stile di alcuni scrittori prediletti: anch'essi escono sul «Figaro», come altri articoli in cui racconta, ad esempio, i suoi spostamenti in automobile con l'autista e poi segretario ed amico Alfred Agostinelli (che morrà nel ' 14 in un incidente aereo).

Nel '13, l'editore Grasset annunzia l'uscita di Dalla parte di Swann, di cui già qualche estratto è uscito sul «Figaro»: è il primo pannello di un'opera che gradualmente va acquistando, nelle intenzioni dell'autore, dimensioni sempre più estese rispetto al primitivo progetto. Il libro esce a spese dell'autore; altri editori, anche importanti, hanno rifiutato di stamparlo. Non mancano per altro gli amici, Léon e Lucien Daudet, Paul Souday, Henri Ghéon e anche Jacques Rivière, col quale l'autore della Recherche ha in questi anni un fecondo scambio di lettere: sicuri del talento di Proust, essi non esitano a difenderlo e ad appoggiarlo; nel '16, vari estratti del secondo volume appaiono così su un prestigioso periodico, la «Nouvelle Revue Francaise» dell'editore Gallimard, il quale nel '17 accetta di ripubblicare il libro uscito da Grasset. Subito dopo la guerra, nel '19, appaiono la raccolta di Pastiches et Mélanges e il secondo volume del romanzo, All'ombra delle fanciulle in fiore, e questa volta il successo arride allo scrittore: il libro ottiene il premio dell'Accademia Goncourt. Incoraggiato da tale ambìto riconoscimento, Proust dedica i suoi ultimi due anni ad una gara disperata con la morte; minato dal male, raccoglie tutte le sue ultime energie, freneticamente sollecitato da una strenua, straordinaria volontà di creazione e scrittura. Tra il 1920 e il 1922 escono La parte di Guermantes e Sodoma e Gomorra. Escono anche alcuni importanti saggi di critica e di poetica: Osservazioni sullo stile, A proposito dello stile di Flaubert, A proposito di Baudelaire. Più tardi, tra il 1923 e il 1927, appariranno gli ultimi volumi del ciclo narrativo che ha da tempo un titolo d'insieme: Alla ricerca del tempo perduto: si tratta dei romanzi La prigioniera, Albertina scomparsa (La fuggitiva) e IL tempo ritrovato, alcuni capitoli dei quali sono già apparsi in rivista. Ma nel frattempo, il 18 novembre 1922, in seguito a una bronchite che ha improvvisamente aggravato il suo antico male, lo scrittore è spirato. Ha scritto da poco la parola "fine" in calce alla sua ultima pagina.

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