Questo indice
tuttavia, trattandosi di società cooperativa che ha - come tale -
1'obiettivo del bilancio in pareggio, rivela solo parzialmente
1'entità del trend ascendente. Più significative, per valutare lo stato dell'azienda, appaiono invece le voci relative alla sua attività tipica ed ai salari corrisposti. Per la prima, 1'ammontare dei lavori eseguiti nel triennio, assunta come base 100 1'annata del 1913, passa rispettivamente da 49,5 a 67,32 (vedi grafico 2). La voce salari, riferendosi sempre ai valori 1913, cresce con un ritmo più rapido passando da 40,8 a
64,5. La spiegazione di questo vero e proprio decollo è contenuta nelle relazioni che corredano i bilanci. Da esse si apprende che, già sul finire del 1911 la società stava completando «d'accordo con le consorelle del basso parmense, le ultime pratiche per indurre il governo a concedere importanti lavori
pubblici». Si trattava delle opere al nuovo cavo della bonifica di Rigosa che, assunte congiuntamente alle cooperative di Soragna, Zibello e Sissa, furono eseguite per la maggior parte dai braccianti di
Fontanelle. Soltanto in quest'impresa la cooperativa pagò quasi 80.000 lire in salari; la sproporzione tra questa cifra e quella degli utili di esercizio si doveva al fatto che i
lavori della Bonifica vennero assunti quando la crisi della disoccupazione più acutamente si faceva sentire... malgrado che i prezzi non fossero remunerativi e 1e
condizioni di pagamento fossero peggio ancora.Per lungo tempo abbiamo così avuto modo di tenere sopra i detti lavori impiegato molto personale, cosa che ha giovato non poco a diminuire la
disoccupazione.
Con gli utili dei lavori di bonifica e di quelli di imbancamento degli argini dello Stirone e del Rovacchia, si riuscì comunque ad acquistare anche uno stabile da adibire a magazzino per i
materiali. I maggiori proventi, raccolti attraverso questa politica di incremento dell'occupazione, furono senz'altro quelli di una accresciuta credibilità della cooperativa, percepibile attraverso 1'andamento delle adesioni che nel 1913 avevano raggiunto la quota di 345, da 185 che erano nel
1911.
A rafforzare 1'immagine di vitalità che caratterizzava il movimento cooperativistico di Fontanelle in quel periodo, contribuì la fondazione della nuova società denominata «La Sempre Avanti». Il sodalizio, sorto nell'agosto del 1912, con lo scopo «di assumere e di esercire in cooperazione lavori tanto pubblici che privati dell'arte muraria», riuniva 63 soci tra muratori, manovali e
garzoni. Già dal 1913 «La Sempre Avanti» poté aprire due cantieri avendo ottenuto 1'incarico dei lavori di costruzione delle scuole elementari di Fontanelle e di
Stagno. Le opere eseguite in quell'anno e nel successivo per un ammontare globale di oltre 106.000 lire, consentirono alla società di erogare più di 36.000 lire in salari. Nonostante ciò il bilancio consuntivo dell'annata 1914 doveva registrare una perdita d'esercizio di 506 lire, causata dai crediti aperti alla consorella dei muratori di Zibello e divenuti inesigibili per la messa in liquidazione di
quest'ultima.
Nel medesimo arco di tempo la Casa dei socialisti aveva portato a termine la fusione con la cooperativa di consumo di Ragazzola, ereditando da essa un disavanzo di 9000 lire ed «un fabbricato civile con rustici annessi e terreno
ortivo... sulla strada Provinciale Parma Cremona, segnato dal civico numero 48» valutato 10.000
lire. Il patrimonio immobiliare della cooperativa saliva così alla cifra di 44.000 lire (qualcosa come 71 milioni di lire 1980), comprendendo oltre agli stabili di Ragazzola e di Fontanelle centro anche il nuovo spaccio aperto presso la fermata
tramviaria del paese sulla strada provinciale. Nei due edifici che ospitavano quest'ultima succursale insieme ai magazzini sociali era poi stata
avviata una privativa di sali e tabacchi, grazie alla quale si era battuto il record degli incassi nel
1913. Del resto, negli otto anni trascorsi dall'apertura del primo negozio, la cooperativa aveva più che triplicato il giro delle vendite, passando dalle 30.100 lire del 1905 alle 103.721 del 1913. La tendenza si era poi accentuata dall'anno di costituzione della Casa dei socialisti (1911) registrando nel biennio successivo un'ascesa dell'indice delle vendite da 76,9 a 80,7 e poi a 100 (vedi grafico 8).
L'appiattimento della curva dei profitti (vedi grafico 7) va probabilmente interpretato con la sproporzione tra gli investimenti immobilizzati a lungo
o medio termine e la necessità di ritorni a breve, per far fronte alle passività correnti del commercio al dettaglio. |