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L'AMBIENTE Quando profitto non fa rima con ecologismo. Uranio impoverito e veleni per il mondo.Un secolo nocivo. | 9 Aprile: Finanzia la ricerca di petrolio nel parco-naturale Artico. | Viewing Requirements: Internet Explorer 3.0 or Netscape 3.0 or above, 1024x768 or higher res. | |
9 Aprile: Finanzia la ricerca di petrolio nel parco-naturale Artico. Il progetto di scavare petrolio nel parco nazionale dell'Artico, in Alaska, è archiviato. Il Senato degli Stati uniti giovedì ha respinto la proposta di autorizzare le prospezioni petrolifere in quella zona protetta con 54 voti contro 46: ovvero, con otto senatori repubblicani che hanno votato contro il loro presidente. Un voto «ambientalista» che ha messo fine alla questione, almeno per questa legislatura. Appena un mese fa il Senato aveva respinto un progetto di legge (democratico) per rendere più stringenti gli standard di efficienza energetica dei veicoli. Il risultato è che la legge di politica energetica che uscirà infine dal Senato includerà modenti incentivi fiscali per la conservazione energetica, ma non grandi cambiamenti rispetto al piano presentato dall'amministrazione. Salvo che sulla questione dell'Artico. | 13 Marzo: Annulla il trattato per ridurre le emissioni di CO2. 20 Marzo: Ritarda l'abbassamento dei livelli di arsenico tollerabili per l'acqua potabile. 26 Marzo: Annulla il "Diritto di sapere" a riguardo degli impianti chimici. 28 Marzo: Fa ritirare gli Stati Uniti dal trattato di Kyoto contro il surriscaldamento del pianeta. 9 Aprile: Taglia i fondi per la ricerca sulle fonti di energia rinnovabili. 9 Aprile: Taglia i fondi per il programma di riserva naturale delle Wetlands. 9 Aprile: Finanzia la ricerca di petrolio nel parco-naturale Artico. 9 Aprile: Preme affinchè venga eliminato il fondo per le specie in via d'estinzione. 12 Aprile: Sospende il rapporto-diossina.
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Per la Casa Bianca i giacimenti contenuti in quella porzione di costa sono «di gran lunga la maggiore fonte inesplorata di petrolio nazionale», che permetterebbe di diminuire in modo drastico la «dipendenza» dal petrolio importato. In realtà il parco dell'Artico è questione più ideologica che di sostanza: il 95% della costa settentrionale dell'Alaska, fuori dall'area del parco nazionale, è già aperta alla ricerca petrolifera. Aggiungere il milione e mezzo di acri della costa protetta, con il suo giacimento stimato tra 6 e 12 miliardi di barili di greggio (gli Stati uniti consumano circa 7 miliardi di barili in un anno), porterebbe un modesto vantaggio dal punto di vista della produzione: anche perché estrarre petrolio in quella zona dell'Artico ha costi assai elevati e altre zone della stessa Alaska, delle Montagne rocciose e del Golfo del Messico (aperte alle attività petrolifere dall'amministrazione Bush) sono molto più promettenti. | |||
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