Il dito e la luna
Non e’ carino sentirsi definire
"melma" da un importante esponente del sindacato dei giornalisti. Maria
Grazia sa che questa non e’ una critica, bensi’ un volgare insulto. Incassiamo
con pazienza, perche’ non abbiamo alcuna voglia di litigare. Ma la Molinari
non se ne abbia a male se il suo pezzo ci fa venire in mente il detto secondo
cui quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito.
Veniamo subito al punto che piu’ ci ha colpito dell’articolo pubblicato sulla rivista Giornalismo. Chi frequenta l’Internet sa bene che la rete e’ un luogo, come dire, di "informazione diffusa". Il bello e’ proprio questo. Non c’e’ bisogno di disporre di grandi capitali per raccontare qualcosa, ammesso che si abbia qualcosa da dire. Ma sa anche che, a farla da padroni, sono le grandi media companies: Telecom, che ora ha comprato Tmc, il gruppo Caltagirone con Caltanet, Ciaoweb (gruppo Fiat), Kataweb (gruppo Espresso), Rcs, la Mondadori di Silvio Berlusconi, eccetera eccetera. In piu’, basta visitare i grandi portali per capire che il 90 per cento dell’informazione che essi trasmettono e’ affidata in genere all’Ansa (a sua volta controllata dai grandi gruppi editoriali che la finanziano), che, di fatto, oggi monopolizza le notizie sui siti italiani. Nasce il Barbiere della Sera, una pulce, ma una voce nuova, universalmente apprezzata dai giornalisti italiani (Maria Grazia, dedica per piacere dieci minuti del tuo tempo all’esame delle lettere che il Barbiere ha ricevuto in questi pochi mesi), e che fa, il capo dell’importantissimo sindacato lombardo? Invece di interrogarsi sul perche’ del soprendente successo del Barbiere (si’, e’ vero Maria Grazia, il sito e’, come dici tu "piuttosto visitato dai giornalisti") impugna la bomboletta dell’insetticida per eliminare la pulce. Noi, a dire il vero, ci saremmo aspettati ben altro. Per esempio: "Ma che carino. Sul Barbiere posso scrivere quello che mi pare e magari mi leggono anche i colleghi che deviano direttamente nel cestino la rivista dell’Associazione. Posso comunicare con i miei iscritti in tempo reale. Posso rispondere a chi mi chiede chiarimenti su questo o su quel problema. Posso perfino pubblicare le mie opinioni o qualche notizia che non trova spazio altrove". No. Maria Grazia ci insulta. Ci accusa di pilotare le informazioni per fini inconfessabili, e naturalmente di potere. Dice che lo facciamo per muovere le acque e in questo ha perfettamente ragione. Dice che i lettori del Barbiere inghiottono "acriticamente" le nostre notizie, come se fossero tutti cretini. Dice che il Barbiere da’ spazio a anonimi "gaglioffi" che "dileggiano persone e istituzioni, nella fattispecie il sindacato e l’Inpgi". Cara Maria Grazia, la critica, anche vigorosa, diventa scherno solo nella cattiva coscienza di chi la subisce. Quando poi sentiamo invocare il rispetto per l’istituzione e dileggiare i "moralisti da strapazzo" ci viene in mente il Politburo e ci prende un fastidioso dolorino allo stomaco. Dopo la bomboletta del ddt, Maria Grazia impugna il manuale del buon giornalismo e si chiede: chi ci garantisce che le informazioni date siano vere e corrette? Cara presidente, dovresti sapere che in un qualunque prodotto che fa informazione, questa garanzia la puo’ dare solo la credibilita’ che ci si conquista sul campo giorno per giorno con il proprio lavoro e non certo la firma del direttore. Rispondi a una domanda: conosci forse un giornale che, come impone la legge sulla stampa (e soprattutto il buoncostume giornalistico), da’ alle repliche davvero la stessa rilevanza delle notizie contestate? Il Barbiere lo fa sul serio. Ed e’ l’unico. Anche se di smentite ne ha ricevute solo un paio e davvero irrilevanti. Chi racconta balle, nel mondo dell’informazione ha vita breve. E il Barbiere vuole vivere molto a lungo. Tutto questo non deve permetterci di sfuggire al punto, che la Molinari ci contesta, dell’anonimato. Sarebbe semplice replicare che il sito www.ilbarbieredellasera.com non e’ affatto anonimo. Oppure potremmo dire che il Barbiere non e’ un giornale in senso stretto bensi’ solo un club di gaglioffi come ce ne sono tanti. Sarebbe sleale. L’anonimato e’ un problema di cui spesso discutiamo fra noi. E tuttavia e’, per molti versi, anche la garanzia di liberta’ del Barbiere. La scelta di realizzare un sito anonimo, e che ospita anche opinioni anonime, e’ servita a liberare voci che diversamente sarebbero rimaste silenziose e che invece, come chiunque puo’ constatare, avevano molto da dire. Senza la garanzia dell’anonimato (che viene accordata, come Maria Grazia sa, alle fonti confidenziali), queste stesse voci si spegnerebbero in un batter d’occhio. E’ questo che vuoi, Maria Grazia? O non e’ meglio sapere cosa si agita nelle menti e nei cuori dei nostri colleghi? Chissa' cosa ne pensano i tanti tuoi iscritti che leggono e scrivono al Barbiere. Grazie alla riservatezza inoltre, il Barbiere evita le molte pressioni che da piu’ parti potrebbe subire e che metterebbero in pericolo, soprattutto nelle prime fasi della sua vita, la sua stessa ispirazione: spazio per tutti, sconti per nessuno. Solo quando questa identita’ del Barbiere della Sera si sara’ affermata come un dato irreversibile, l’anonimato non avra’ piu’ ragione di essere. Cara Maria Grazia, quel "melma" ci ha davvero addolorati. Ma ti vogliamo bene lo stesso. Rinfodera la bomboletta del Ddt e vieni con noi gaglioffi, fuori in giardino, a guardare la luna. Bds |