Ma il Barbiere e' di destra o di sinistra? 

 

Tutto e' cominciato con una lettera della collega Silvia Carella. Silvia accusa il Barbiere della Sera di essere politicamente schierato con la sinistra. E aggiunge: "Siete un'occasione mancata. Potevate essere una voce libera del giornalismo e invece...". Ma non tutti sono d'accordo, fortunatamente, nel considerare il Barbiere un'occasione mancata. Partecipate al dibattito scrivendo a ilbarbieredellasera@tiscalinet.it


12 Aprile 2001 – Di' soltanto un poster e ti sarai schierato

Mister Mannheimer, nell'intervista con Figaro, sostiene che i manifesti hanno forte presa sull'opinione pubblica. E' un dato importante e molto interessante anche perché dal 14 aprile, per legge, tutti i manifesti a carattere politico dovranno stare negli appositi spazi elettorali.

Ricordarlo ai colleghi giornalisti rende il Barbiere di sinistra, se si fa riferimento ai poster di Berlusconi, o di destra, se si pensa a quelli di Rutelli?

Un tanto per il dibattito
La solita giornalista sconosciuta


12 Aprile 2001 –  Barbiere che vince  non si cambia

Caro Barbiere, che dibattito inutile quello scatenato dalla collega Silvia. Sei di sinistra? Non mi sembra che questo - almeno per chi non è Emilio Fede - sia ancora da considerare un crimine. I colleghi sono forse obbligati dalle guardie rosse di redazione a visitare il tuo sito? Non mi pare, in democrazia chi non è d'accordo chiude il pc o la tv (io però Emilio Fede in questi giorni non me lo perdo). Un consiglio: "Si contenga" come ha detto Lui a quel nipotino di Stalin di Santoro.

Il grido "Non faremo prigionieri" echeggia ancora alto e un barbiere è come un confessore, non si cambia a cuor leggero.
Grifo


12 Aprile 2001 –  Di sinistra ci sarete voi, accolita di rancorosi 

Cari barbieri, leggo delle accuse della collega Carella e poi della mitragliata di risposte, e francamente mi stupisco.

Il Barbiere della Sera è un buon sito, ben fatto e perfino divertente, ma è del tutto superfluo, perchè è il cacatoio dei tremebondi, il ricettacolo dei rancorosi, la valvoletta di sfogo dei mugugnanti, eroici nell'e-mail quanto pavidi nella vita professionale. Quindi, rispetto le battaglie vere per affermare la forza del giornalismo indipendente, è per l'appunto superfluo.

E naturalmente mi riferisco a tutto ciò nel sito che NON è servizio (bacheche, annunci e offerte di lavoro che invece apprezzo molto), ma presunto luogo di dibattito e approfondimento. Se i capitani coraggiosi che militano nelle grandi redazioni invece di rumoreggiare sul Barbiere le cantassero chiare in redazione, molto cambierebbe.

E questo perché il giornalismo - a mio parere - è una missione prima ancora di una professione. E' stile etico e morale, ben prima dello stipendio. Certo, tutto ha un prezzo, lo so. E il costo di un'e-mail (pagata per di più dall'editore che ti ha piazzato il computer sulla scrivania) è di molto inferiore al rischio d'essere cacciati via dal medesimo editore se invece di scrivere al Barbiere, gliele racconti in faccia, le stesse cose.

Cosicchè, accusare ora i poveri acconciatori telematici d'essere di sinistra è pura ingratitudine. Semmai, di sinistra - e tanti - sono quelli che dal Barbiere vanno a sfogarsi, per poi rimasticare veleno quando alzano gli occhi dal monitor. E questo la dice lunga sulla composizione della loro pasta professionale e umana, l'una più miserabile dell'altra.
Max Parisi


10 Aprile 2001 – Il Barbiere c'è, se vi pare

Carissimi, noi sappiamo solo che il Barbiere c'è. E ci basta questo.
Stefano Mencherini e Giuseppe Rolli

3 Aprile 2001 – I giornalisti son pennivendoli e il Barbiere di sinistra. Peccato!

Caro bds, non sono un collega ma nei miei 30 anni di lavoro in una azienda IRI ho conosciuto molti tuoi colleghi e sono arrivato alla conclusione che molti sono semplicemente dei pennivendoli. Personalmente un giornalista dovrebbe essere un "giornalista-investigatore" come ancora accade nei paesi anglosassoni e non scrivere articoli lunghi e prolissi ripresi da una velina.

Prendiamo il caso D'Avanzo su Telekom, forse ha avuto una sprazzo di libertà scrivendo per "Repubblica" noto giornale di sinistra uno scandalo che coinvolge ministri in carica dell'Ulivo.

Un altro giornalista del più venduto giornale romano, che conosce vita morte e miracoli di una azienda passata ora sotto il Ministero del Tesoro, ma si guarda bene dallo scriverlo, perché, il suo Direttore ha detto: NIET!, perderebbe la pubblicità.

Non mi importa se un giornale scrive cose su un personaggio politico a me simpatico, di qualche sua malefatta, basta che sia vera e non per ragioni politiche come avviene nelle ultime settimane,da Santoro, Luttazzi o TG3, e guarda caso il BDS dà molto spazio.
Sì, siete proprio di sinistra!, peccato. 
GG


2 Aprile 2001 – La riga dei capelli puo' stare al centro

Le basette stanno a Destra e a Sinistra, la riga dei capelli può stare anche al Centro... Nella Premiata Barberia "della Sera" credo che Centro Destra e Sinistra riguardino solo i tagli di capelli, e che siano abbondantemente compresenti.

Capisco molte delle rabbie e reazioni della collega Silvia Carella (io ho per contro subito vessazioni e persecuzioni da parte di un direttore mascalzone durante il breve primo governo berlusconiano); quello che non capisco è che cosa c'entri il Barbiere.

Denunciare il conflitto di interessi non è una perfidia bolscevica, ma un atto di civiltà. Tentare di risolverlo per via legislativa sarebbe stato un dovere per entrambi i Poli: non a caso in nome dell'inciucione il Centrosinistra non volle farlo. Che oggi il problema dell'immensa concentrazione mediatica che si verificherebbe se Berlusconi controllasse Mediaset tramite Confalonieri, che tutto è fuorché cieco, e la Rai tramite il suo ministro del Tesoro (azionista) ed i suoi Presidenti delle Camere (fonti di nomina del CdA) riguardi tutti i cittadini italiani ma in primo luoghi noi "professionisti dell'informazione" (sempre che col nuovo contratto possiamo ancora definirci professionisti...) a me sembra evidente.

Ho trovato sul Barbiere una tribuna sempre aperta, osservazioni mai banali, un luogo di scambio di esperienze e di idee insperato fino all'avvento dell'Era Internet. Non mi pare che questo lo connoti come di Destra o di Sinistra o di Centro.
Giuseppe Mazzarino


2 Aprile 2001 – Beceri e stronzi anche se votano come me

Cara Mata Hari, mi scuso se ho pensato che qualcuno non avesse capito la mia prima lettera, ti ricordo però che la seconda cominciava con un "La mia lettera dell'altro giorno non era troppo chiara...".

Quindi, come vedi, un briciolo di autocritica, anche a chi voterà Polo come me, è rimasto ancora nonostante quel diavolo tentatore di Arcore faccia di tutto per succhiarci anche l'anima con la sua imperdonabile esistenza in vita. Ma veniamo ai contenuti della tua replica.

Ti sei data da sola della "becera ulivista" (non mi sarei mai sognata di farlo)  e probabilmente interpretando (male) il mio pensiero hai definito "stronzi giornalisti comunisti" i colleghi che non la pensano come me, ma piuttosto la pensano come te.

Ora, permettimi di dire che beceri e stronzi sono coloro che ti hanno inviato le e-mail di cui hai scritto (anche se voteranno come voterò io). E permettimi di consigliarti meno veemenza e manganelli verbali nei confronti di chi, come me, ha soltanto cercato di invitare tutti a ragionare sui fatti, senza pregiudizi di sorta.

Prendiamo il caso di Montanelli, cui tu fai riferimento. Un'analisi fredda e non dettata dagli isterismi collettivi, porterebbe per esempio a ragionare sul fatto che la sinistra ha considerato Montanelli da sempre un fascista.

Perchè lo era? No, soltanto perchè votava Dc. Tu che hai vissuto la guerra fredda, ricorderai sicuramente allora anche i brindisi nelle redazioni quando le Br gli spararono alle gambe. Ricorderai il titolo che pubblicò il Corriere della Sera, allora diretto dal garante e democratico Piero Ottone: "Giornalista milanese gambizzato in via Palestro".

Fammi capire, è logico che oggi tutti costoro abbraccino oggi Montanelli solo perchè (a torto o a ragione) ha detto quanto non gli garba (non gli garba più...) Berlusconi? Mata Hari, rilassiamoci un po' tutti. Calma.

Capisco che a sinistra ci siano ormai pochi altri argomenti da produrre oltre a quello della caccia a Berlusconi, ma un po' di stile suvvia. Un po' di quella che soprattutto voi ulivisti (non beceri) chiamate democrazia. E' una cosa che in Unione sovietica non c'era, in Cina non c'è, ma che in Italia grazie anche alle lotte della vera sinistra (quella vera vera, ricordi? quella degli ideali ideali, ricordi?) c'è ancora e ha bisogno di tutti.
Silvia Carella

 P.S. Dimenticavo, qualcuno di sinistra mi spiega perchè quando Moratti esonera tutti gli allenatori che vuole è "un presidente che tiene moltissimo alla squadra" mentre quando Berlusconi esonera l'allenatore (terza volta in 15 anni) la sua da certa stampa viene considerata un'"ingerenza scandalosa"?


2 Aprile 2001 – Andro' al mare. Nonostante tutto

Caro Barbiere, faccio una premessa, sono sempre stato DC (Forze Nuove, Donat Cattin), ho votato ULIVO 94 e 96, PPI alle ultime Regionali, quindi non sono un "polista", men che meno un berluskao.

Mi pare che Silvia Carella non abbia tutti però i torti. Da vecchio  osservatore mi pare francamente eccessivo, l'enfasi posta dalla SINISTRA  nell'accusare Berluscao di monopolizare tutto.

Io dico, quanto meno  si esagera: c'è qualcuno che  con un po' di residua onestà intellettuale vorrebbe dirmi cosa sarebbe successo se BIAGI avesse intervistato Montanelli, e questi avesse detto "non votate RUTELLI, perchè e.......(metteteci le cose negative che volete).... Credo si sarebbero aperte le cataratte del cielo.

Qualcuno si ricorda cosa diceva il DC Zaccaria quando nel 92 chiedeva di sospendere SAMARCANDA? Qualcuno non pensa che se  dal 74' Berlusconi e Dell'Utri  avessero "contiguità"  con  la MAFIA, il Signor SANTORO  ed il Signor LUTTAZZI  avrebbero dovuto quantomeno evitare di  prendere il "denaro che puzza" (come dice Santoro) di Berlusconi?

Qualcuno non pensa che  Veltri e Travaglio per essere conseguenti con le loro denuncie, dovrebbero denunciare Santoro   e  Luttazzi per "riciclaggio di denaro sporco" ? Nonostante tutto non voterò CDL,: andrò al mare ! 
Giovanni Ferrero


29 Marzo 2001 – Non sappia la destra cosa fa la sinistra. O non lo capisce?

Gustosa discussione. Viene definito di sinistra un sito come il Barbiere della Sera dove si discute se il Barbiere medesimo debba esser considerato di destra o di sinistra. Mi sento un po' stordito dal loop logico, ma tento lo stesso di intervenire.

In primo luogo, torniamo all'argomento del dibattito, poiche' ho l'impressione che la riflessione sull'orientamento politico del Barbiere, peraltro assai caro al mio cuore, si stia trasformando nel banale sbudellamento tra ulivisti e berlusconiani. Non e' questa la materia del contendere.

Mi sono riletto alcuni commenti di Figaro apparsi sul Barbiere e devo dire che effettivamente, pur ammirando gli sforzi di equilibrio del gentile nostro ospite, credo si possa affermare, almeno nel suo caso, che le sue simpatie non vanno a Silvio Berlusconi. E allora? Ancora non avete imparato che il commento e' libero e la notizia e' sacra (Scott)?

Ma cio' che piu' trovo interessante e' che, da numerosi editoriali, traspare un altro elemento, quello che dovrebbe interessarci davvero. Ovvero lo sforzo di tirare una riga netta non tra giornalismo e politica, ma tra giornalisti e politici, nel tentativo, a mio avviso, inedito in questo Paese, di separare i due ambienti e di azzerare qualunque collusione tra essi. Segnalo, in proposito un pezzo che si intitola "Forza, facciamoli incazzare" e un altro che, porca miseria, adesso non mi ricordo (ma appena mi viene in mente ve lo dico). 

Lo stesso intervento figaresco sul conflitto di interessi dei giornalisti Mediaset mi e' parso molto piu' ispirato al desiderio di sollevare un problema oggettivo di indipendenza del giornalismo che dalla volonta' di tirare un siluro a Silvio Berlusconi, che peraltro sai quanto glie ne frega del Barbiere.

Io sono un moderato di sinistra e quindi, magari il mio giudizio e' viziato. Ma una cosa la voglio dire. Quelli che, legittimamente di destra, criticano il Barbiere della Sera sono padronissimi di farlo, ma non possono rinunciare a una riflessione che riguarda loro stessi. 

Ammettiamo pure (ma non ne sarei cosi' sicuro), che Figaro e la sua banda siano una accolita di porci comunisti. Questi porci hanno creato il Barbiere della Sera dove la collega Carella puo' quietamente spiegare che a lei il Barbiere non piace perche' le pare di sinistra.

E qui torniamo al loop logico. Allora, la mia risposta ai colleghi che esprimono queste sconsolate critiche e' la seguente: lo potevate fare voi il Barbiere della Sera. Magari ne facevate uno di destra dove un collega di sinistra si sarebbe lamentato. Ma non l'avete fatto e se non l'avete fatto un motivo ci sara'. 
Gia', perche' non l'avete fatto?
Aristotele


29 Marzo 2001 – Gianni e Pinotto, lasciate stare il 13 maggio

Condivido nel merito gran parte delle cose dette dalla collega Carella.
Anch'io da tempo ho l'impressione che il Barbiere stia diventando qualcosa di diverso da quello che avevo apprezzato e la tirata (o cavatina?) di Figaro sul conflitto di interessi (con relativo elogio dell'inchiesta di Repubblica su Dini/Telekom come esempio, a mio avviso fasullo, di indipendenza della stampa di sinistra) me lo ha confermato; ma d'altronde ognuno di noi è libero di entrarci come di non entrarci, o addirittura di predisporre un altro sito concorrente. Dove per esempio aprire un dibattito tipo: perché Luttazzi e Travaglio vanno difesi «perinde ac cadaver» da tutti noi, mentre Forattini ai tempi della querela trimiliardaria beccata da D'Alema si è dovuto difendere da solo???

Trovo tuttavia sbagliato e autolesionistico agitare minacciosamente l'argomento dell'«addaveni' il 13 maggio»: sono talmente già alti i piagnistei di chi paventa «epurazioni», «purghe» e così via che non mi sembra il caso di aggiungere legna al loro fuoco. Tanto più che dall'altra parte le purghe e le epurazioni e soprattutto le discriminazioni su base politica non le minacciano ma le fanno.

Voi credete davvero che dal 14 maggio Santoro e quelli come lui dovranno scegliere se fare davvero i giornalisti o continuare a fare i politicanti in una sede più propria, fino a che l'assetto del sistema informativo radiotelevisivo e della carta stampata rispecchi la composizione dell'opinione pubblica italiana (come da dati elettorali, per metà di sinistra e per metà di destra), mentre a tutt'oggi da una parte ci sono Giornale, Libero, Foglio, Italia1 e Retequattro mentre dall'altra c'è quel che calcisticamente si dice... il Resto del Mondo??? Io ho qualche dubbio...

Cari Gianni e Pinotto, lasciate perdere il 13 maggio. Ve lo dice uno che lavora in una regione dove il capo del sindacato è di Rifondazione e nel suo giornale ormai da anni le assunzioni, casualmente s'intende, riguardano soltanto colleghi di quella parrocchia. Per gli altri non c'è mai posto. Il tutto senza minacce, e nel silenzio più assoluto...
Rainer


28 Marzo 2001 – Il tiro alla Carella

Come prevedibile è iniziato il tiro alla Carella. Persino Mata Hari ha messo da parte la sua ironia e non appena hai toccato un nervo scoperto è venuta fuori la sua vera natura. Ma abbi pazienza Silvia. Aspettiamo il 13 maggio e vedrai che la musica cambierà, anzi, la faremo cambiare.
Gianni e Pinotto


28 Marzo 2001 – Rosso di sera

 Mi sono per caso imbattuto nel vs sito,dove predomina il rosso di sera, si vede che avete una cultura alla Pol Pot. Mi spiace ,ma ognuno in democrazia,puo' dire e scrivere la sua,come gli aggrada..Anche questa e' satira  ed a me sta bene...ma non vi leggero' piu'. Saluti.  
Gianfranco Cecchi


28 Marzo 2001 – Mata Hari, attenta a te

La risposta a Silvia Carella mi ha fruttato ben tre e-mail. Lungi da me ritenermi una celebrità e men che meno, dio non voglia, paragonarmi al vecchio Cilindro

La prima, concisa ma pregnante, mi etichettava come una troia comunista; la seconda, un po’ più articolata, oltre a confermare in maniera ineludibile la mia vocazione all’esercizio del mestiere più vecchio del mondo, annunciava che alla mezzanotte del tredici maggio una ben precisa parte anatomica del mio corpo avrebbe subito crepe irreversibili; la terza estendeva le promesse di sodomia a tutta la redazione del Barbiere della Sera accomunata, che onore per la bottega, anche a quelle de la Repubblica e de L’Espresso. Va da sé che sono pronta a girare le e mail ricevute a chiunque dovesse farmene richiesta.  

Il fatto si commenta da solo ma vorrei aggiungere una piccola chiosa di natura, scusatemi, personale. Tanti anni addietro il mio primo capo servizio mi vietò in maniera formale l’uso di aggettivi. “Prima di usare un aggettivo” disse “chiedimi il permesso, ma sappi che non te lo darò”. 

Nella chiusa della mia risposta a Carella, trasgredendo alle regole, ho usato la definizione utili idioti. Ho sbagliato, ritiro l’aggettivo utili
Mata Hari

Cara Mata, non prendertela. Da quando esiste la liberta’ di pensiero e di espressione, esistono anche gli insulti e esistono coloro che ne fanno uso. Pazienza. Puoi rispondere a chi ti ha scritto che la prossima volta, se hanno da dire qualcosa (senza insulti, naturalmente), possono dirla direttamente al Barbiere e a tutti coloro che lo leggono. E, credici, sono proprio tanti.
Bds


27 Marzo 2001 – Il Fiero delle Vanita’

Deliziosa Silvia Carella, scusa se ti definisco deliziosa ma il rispetto per l’eufonia mi impedisce il cara Carella o il Carella cara. Potresti interpretarlo come uno sfottò o come l’ennesima provocazione di una becera ulivista quale sono. 

Prima di entrare nel merito della questione un modesto suggerimento da parte della guitta della bottega: evita se puoi di dire che non ti abbiamo capita. Sarebbe politicamente più corretto dire non mi sono spiegata bene.

Lo diceva anche la buonanima di donna Letizia, ma evidentemente ti adegui allo stile del tuo leader (ma sarebbe forse più corretto chiamarlo rais) il quale regolarmente non viene capito da noi poveri stronzi di giornalisti comunisti. 

Una premessa che forse ti stupirà: se fossi di destra (e ribadisco vigorosamente che non lo sono) voterei Fini e non Berlusconi. Sarebbe una scelta dettata da un rispetto per la democrazia (considero Fini una persona per bene che la pensa diversamente da me) che, checché tu ne possa pensare, alberga in me come credo nella stragrande maggioranza di chi il 13 maggio voterà Ulivo.

È da beceri trinariciuti sostenere che esiste un palese conflitto di interessi? Che anche un eventuale blind trust sarebbe soltanto un pannicello caldo come ha sostenuto qualche settimana addietro sul Corsera quel noto comunista di Giovanni Sartori?

Per non parlare poi delle intollerabili argomentazioni dell’ultimo superstite del KGB, al secolo Cilindro Montanelli. È una provocazione rossa ricordare che esiste, con una escalation preoccupante, un attacco a palle incatenate contro tutte le strutture dello Stato, non ultima la Corte Costituzionale? Ma sì, lo so, sono tutti argomenti che nella migliore delle ipotesi ti scivoleranno addosso come olio sul vetro o, peggio, li considererai come l’ennesima ingiuria al paladino della democrazia italiana.

Ma poiché sono notoriamente una guitta voglio metterla (si fa per dire) sul ridere. In un paese normale se un qualsivoglia leader politico avesse affermato di essere il migliore del mondo (bada bene, del mondo, non dell’Italia) sarebbe stato sessantottinamente seppellito da una risata e le persone di buon senso si sarebbero affrettate a chiamare gli infermieri. Non ricordo precedenti equiparabili: Ceaucescu e Pol Pot forse lo pensavano ma avevano almeno il buon senso di non dirlo.

Ma come fai a non scompisciarti dalle risate quando il Fiero delle Vanità confessa agli agricoltori di essere stato agricoltore, agli industriali di essere industriale, ai calciatori calciatore, agli allevatori allevatore e così via. Aspetto con ansia il momento in cui parlerà ad un’assemblea di inquisiti o all’Associazione vittime del Pool Mani Pulite o dei perseguitati dalla Guardia di Finanza.  

E chiudo con un I remember. In epoca di guerra fredda (non so perché ma ho la sensazione che tu, beata te, sia molto giovane e quindi non te lo ricorderai) coloro che tentavano un dialogo con la sinistra venivano chiamati utili idioti. La storia si ripete. Gli utili idioti esistono ancora, hanno solo cambiato versante. 
Mata Hari


26 Marzo 2001 – Finalmente un po’ d’aria pulita

Per un attimo ho avuto un leggero mancamento. Come quando dopo anni di smog urbano ti ritrovi su una cima alpina e rischi di non farcela a respirare a pieni polmoni quella cosa insolita che si chiama aria pulita... Poi ho capito che c'è ancora in giro qualcuno che non riesce a mandare il cervello all'ammasso. E per giunta si tratta di una giornalista!

Cara Silvia, sono pienamente d'accordo con te su quanto hai detto, e poi ridetto con più dovizia di spiegazioni. Ma credo che riceverai più dissensi che consensi per questa sincera esternazione. O che comunque verrai marchiata inesorabilmente. A me comunque hai dato alcuni istanti di caldo conforto intellettuale e te ne ringrazio. Anche agli ormai indispensabili amici del Barbiere mando un grosso grazie per il servizio che forniscono alla categoria. Ma convengo sul fatto che i coordinatori del sito sembrano maledettamente orientati.

Per quello che riguarda la tendenza "sinistra" della maggior parte degli interventi sono da tempo rassegnato all'ineluttabile: la nostra professione va a braccetto con la militanza ex- filo- post-para- neo-vetero comunista o radical-chic da almeno tre generazioni. Basta saperlo e ci si abitua. 
Giacomo Leopardi


26  Marzo 2001 - Sei così di sinistra che Berlusconi ti comprerà

Ebbene sì, caro Figaro, sei di sinistra. Lo so che è dura ammetterlo, ma lo sei. Lo sei quanto lo sono il Financial Times e l’Herald Tribune, giornali che in questi giorni si pongono le tue stesse domande.

Lo sei come, in definitiva, tutti i giornalisti di tutti i Paesi dove se ci fosse un politico con tre televisioni, un quotidiano, due potentissimi settimanali, un Tg e due consiglieri di amministrazione della tv pubblica, banche, assicurazioni, telefonini, concessionarie di pubblicita’, Internet e altro, verrebbe invitato non dai giornali, non dalla magistratura, ma dai suoi concittadini a vendere tutto o a non occuparsi di politica.

Ma ti rendi conto, Barbiere, di come ti sei meritato le lettere dei colleghi Silvia Carella e Sergio? Come sarebbe “Cosa avro’ mai fatto”? Hai provato ad applicare i normali canoni del giornalismo qui in Italia.

Hai posto sommessamente e con un candore quasi infantile ai giornalisti delle testate della famiglia Berlusconi il problema del conflitto di interessi. Hai invitato i tuoi lettori a verificare quello che dice Travaglio, invece di chiedersi se Luttazzi sia o meno giornalista.

Hai offerto a tutti uno spazio libero, il primo dove si parla della professione in tutti i suoi aspetti (Internet, reggimicrofono delle Radio locali, contratto, uffici stampa…).

Ti sembrano discorsi da fare? Ma perché non la pianti di essere cosi’ di sinistra? Guarda che se il Cavaliere si arrabbia fa un’Opa sul tuo sito, ti caccia a calci nel sedere, lo trasforma in una sottorubrica di Jumpy e lo chiama Forza Barbiere, oppure Il Barbiere delle Libertà.

Forse Rosina la tiene per fare la velina, anzi, la letterina, ma per te e il Conte il destino è segnato. Per il posto di nuovo direttore vedrei bene i colleghi Carella e Sergio. Su con la vita, Figaro! E poi dicono che uno si butta a destra…
Red


22  Marzo 2001 - Non sono stata troppo chiara

La mia lettera dell'altro giorno non era troppo chiara. E troppi non l'hanno capita. E' che io mi sono rotta di vivere in un Paese fatto di pregiudizi e luoghi comuni. Dove chi lavora per Berlusconi è un "berlusconiano" mentre chi lavora per Agnelli è un giornalista per bene (già, ma Agnelli di quello che combinavano gli uomini Fiat con le tangenti, a differenza di altri poteva "non sapere"). 

Vogliamo prendere atto che milioni di persone votano Polo e per questo non sono fasciste? Vogliamo prendere atto che si può criticare anche la sinistra? Si può sperare di vivere in un Paese dove è possibile scrivere che tirare molotov in piazza a Napoli è deprecabile anche se si appartiene al "popolo di Seattle"? 

Pensate se certe cose le avessero fatte quegli idioti dei naziskin: la Francescato e i tanti democratici avrebbero preso la loro parte lo stesso dopo le manganellate della polizia? Ma possibile che non si possa ragionare sulle cose, sulle idee, sui concetti invece che solo sui pregiudizi? 

Possibile che Berlusconi abbia sempre torto e Rutelli-Veltroni sempre ragione? Berlusconi dice cose sbagliate come le dice Rutelli-Veltroni. Ma esattamente come quest'ultimo ne dice anche di giuste. Possibile che i giudizi non possano basarsi su questo? Io voto Polo e mi sono stufata di comportarmi come una carbonara per evitare gli sguardi e le battute di scherno dei colleghi. Basta. Siate democratici. Ma siatelo davvero. 
Silvia Carella


22  Marzo 2001 - Troppo facile accusare

 Alla gentile collega Silvia Carella vorrei chiedere perché considera il Barbiere di sinistra. E' troppo facile accusare senza citare particolari prese di posizione. Io, personalmente, non l'ho mai considerato né di una parte né dell'altra.

Per me il Barbiere fa un ottimo servizio e se ci trovassi articolesse su Rutelli o altri centrosinistri lo scollegherei dai preferiti il giorno dopo. Quanto al buttarsi a destra, occhio a non rimanere investiti.

Ultimamente mi è capitato di vedere sconcertanti edizioni di Studio Aperto del pur bravo Mario Giordano (con i maxi timbri INGRATI ai protagonisti del caso Satyricon). E se questa è l'informazione di destra, W il Barbiere "di sinistra". Che non è un'occasione persa, anzi.
 g.scaduto@tuttosport.com


22  Marzo 2001 - Questo si' che ci vuole bene

Gentilissima Silvia Carella, nel caso specifico non credo che il Barbiere della Sera abbia bisogno di avvocati, comunque sia mi sento in dovere di replicare alla tua fragile e-mail: 'Barbiere, sei di sinistra'.

Seguo il Barbiere ogni santo momento, ho chiesto aiuto per un'infinità di motivi, mai, dico mai, ho trovato un 'giornale' fuori dalle righe come il Barbiere, credimi, posso dartene dimostrazione senza essere smentito. Quando mai un piccolo, fragile e indifeso pubblicista di una sperduta cittadina della Sardegna ha potuto esprimere la sua rabbia contro la prepotenza giornalistica dei 'grandi'?

Ho provato in altri settimanali di parte a scrivere la mia rabbia contro quanti hanno o volevano trasformare la mia verità documentata, solo Panorama e il Barbiere della Sera hanno riportato la realtà. Sicuramente hai fatto autogol. Avevi un grande privilegio per esprimerti come, forse, mai ti è capitato, 'collega' Silvia, la 'voce' del Barbiere ha tenuto compagnia e aiutato colleghi indifesi, incarico, questo, che forse spettava ad altri.


Posso dirti solo una cosa, dove pago io il canone (nonostante l'importanza dell'argomento, visto e considerato che è morta una persona), è stata trasformata la mia verità per non andare contro un dipendente Usa (se lo desideri posso anche inviarti la documentazione). Sono il primo a sostenere il Barbiere, ricrediti Silvia.
  antsag@tiscalinet.it


21  Marzo 2001 - Non mi vedrete mai piu'

Ho incontrato, per caso, il vostro link e sono arrivato nel vostro sito. Puerile. Siete faziosamente di sinistra e lo dimostrate con scritti stupidi ed al di fuori di ogni realta'. Come fate a parlare di satira nel caso di Satyricon?

Un giornalista "fallito" che finalmente riesce a vendere, grazie a questo "scoop", alcune copie del suo libro ed un "comico" demenziale come il signor Fabbri (pardon Luttazzi) che nella disperata ricerca di far parlare di se', sguazza sempre nella m....

E voi, come pecoroni indottrinati, sguainando la spada della sinistra, solo perche' si va contro l'avversario, avanti a tutta birra per difendere una posizione stupida. Ma a proposito di satira, dove eravate ed in difesa di che vi siete schierati quando il divino D'Alema ha citato in giudizio Forattini per una vignetta?

Certo non avete parlato. Quella non era satira, era un'offesa al condottiero e quindi andava punita. Se non lo sapete, la causa continua ed il "capo" vuole assolutamente una lettera di scuse da Forattini. 

Ma di questo voi continuate a non parlarne. Fate bene; cosa potreste dire? Scusatemi per lo sgradito intervento e non disturbatevi nella risposta. Come vi dicevo all'inizio, sono capitato per caso in questo sito, ma sicuramente e non per caso, non vi ritornero' mai piu'.
Sergio

Nessun disturbo, caro Sergio. Grazie per le cortesi critiche: stupidi, puerili, pecoroni indottrinati...Si vede che ci siamo meritati anche questi insulti. Pazienza. Ci rifletteremo su. 
Bds


21  Marzo 2001 - Barbiere, tu si' che sei interessante

Caro Barbiere sei grande. Gli interventi che si pubblicano sul tuo sito sono di dieci volte più interessanti di quelli che escono sui giornali. 

Due piccole riflessioni La prima: sei di sinistra o no? Cara Silvia è interessante notare che tu non scrivi "il barbiere è di sinistra" ma "i giornalisti che ci scrivono sono di sinistra". La differenza è sostanziale. Poiché chi è di filo-Polo oggi in Italia scrive in una determinata maniera: obbedendo ai canoni che vengono trasmessi dai suoi leader.

Ma fai un grande errore: la stessa intervista a Travaglio te lo dimostra. Travaglio non è di sinistra. Le critiche che vengono mosse al Polo non sono di sinistra ma sono tipiche del pensiero liberale. I modelli a cui si fa riferimento sono quelli Usa.

E' interessante notare che i giornalisti sono molto sensibili ad alcuni temi poiché ne conoscono i trucchi. Il giornalista che ha fatto l'intervista a Borsellino cercava, al Raggio Verde, di spiegare l'importanza dell'atteggiamento di Borsellino rispetto alla stessa intervista. Tutti coloro che fanno cronaca sanno che quando un magistrato non vuole rispondere si è costretti a usare la formula "conferma o smentisce"... ecc.

E invece Borsellino parlava e diceva liberamente e volontariamente. La "notizia" non era ciò che in se' diceva ma era la stessa intervista. E infatti il tema più importante mi pare sia stato sottovalutato. Nel processo per la strage è venuto fuori, dagli autori (della strage), che questa sarebbe avvenuta anche per questa intervista... 

Perché Borsellino aveva voluto parlare? Si sentiva solo? Vedeva dei pericoli? Aveva voluto lanciare dei segnali? Allertare l'opinione pubblica? Di questo si dovrebbe parlare. E mi dispiace dare torto anche al caro (e bravo) amico Daniele Protti.

Caro Daniele. Luttazzi ha fatto il suo mestiere, bene. Chi non aveva dato spazio finora a questo importante vicenda erano stati i giornali? Tutta la vicenda era invece interessantissima, visto ciò che ha suscitato.

Tra l'altro non condivido che tutto questo è un favore a Berlusconi. Innanzitutto mi risulta che in ambienti universitari molti giovani abbiano iniziato a riflettere su certi temi. Pochi sono per la censura a Berlusconi. E comunque di queste cose bisogna parlare: anche se dovessero favorire Berlusconi. Per la verità.
Lucky


20  marzo 2001 - Barbiere, sei di sinistra

Vi ho letto fin dall'inizio. Pensavo: finalmente una voce libera nel giornalismo. Con il passare del tempo si è svelata la vera natura del vostro sito. Siete diventati faziosi, pubblicate lettere e commenti a
senso unico e si capisce chiaramente che a coordinare il Barbiere della Sera ci sono quasi esclusivamente giornalisti di sinistra. Ma perché? Avevate un'occasione, l'avete persa. Poi dice che uno si butta a destra....
Silvia Carella



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