:: Chi siamo  
Un gruppo di amici
Perchè gruppo 2 febbraio
L'ispirazione
 
:: Iniziative  
Iniziative in corso
Archivio
 
:: Campagne di sensibilizzazione  
La "prima" OK il prezzo è giusto
Le altre
 
:: Documenti e articoli  
Dicono di noi
Documenti interessanti
 
:: Serate di lettura "Costituzione"  
L'iniziativa delle serate
La Costituzione
 
:: Links  
Il mondo dei girotondi
Links consigliati
 
:: Come contattarci  
gruppo2febbraio@inwind.it
 

:: Documenti e articoli interessanti

Servono ancora i movimenti ?
di Bruno Ricci

CHI SIAMO?
Intanto il nome: Gruppo 2 Febbraio, termine che non ha una genesi particolarmente interessante anche se coincide (ma questo l'avremmo saputo solo il giorno dopo) con la data dell'intervento di Nanni Moretti a Piazza Navona.

Per noi è solo il giorno in cui il gruppo è nato essendoci riuniti per la prima volta. La motivazione che ha spinto un gruppo di persone di Osteria Grande, alcuni amici fra di loro, altri solo conoscenti o colleghi e comunque ognuno proveniente da esperienze diverse a trovarsi, è stata la voglia di riprendere a parlare e discutere fra noi per approfondire quanto stava accadendo nella società e nel mondo della politica e che in qualche maniera interessava il nostro modo di vedere e vivere le cose. Nel particolare, quello che ci diede allora la spinta fu il livello di indipendenza e onestà intellettuale, mai così basso secondo noi, cui era arrivata l'informazione sui media e nei programmi televisivi.

Ci preme sottolineare che è appunto questa la motivazione originaria che ci fece trovare fra di noi è ancor oggi, sebbene in diversi momenti le circostanze ci abbiano fatto percorrere strade molto diverse da quella originale, è la ragione primaria per le riunioni del gruppo che continuano a tenersi abbastanza regolarmente.

COSA ABBIAMO FATTO FINO AD OGGI ?
Innanzitutto la nostra partecipazione all'ormai famoso sabato al Palavobis di Milano, dove ci siamo trovati in modo che potremmo definire casuale, in seguito al quale abbiamo organizzato, coinvolgendo gli altri "movimenti autoconvocati" cittadini, il Girotondo intorno alla Sede RAI di Bologna in contemporanea a quanto accadeva in altre città.

A parte il risultato di partecipazione, inatteso e gratificante anche per noi, questo nostro primo girotondo (ne è infatti seguito un altro in Piazza Maggiore in difesa della Scuola Pubblica) ha cambiato un po' il nostro mondo, infatti oltre a continuare a ritrovarci per discutere fra noi il nostro impegno ha ampliato i suoi confini essendo il Gruppo 2 Febbraio entrato a pieno titolo a far parte di un "Coordinamento dei Movimenti" che nel frattempo ha mosso i primi passi e che ci auguriamo continui felicemente a crescere.

A questo proposito vogliamo ricordare le riunioni tenutesi in maggio e giugno a Bologna e alle quali erano presenti rappresentanti dei movimenti di tredici città e nelle quali il coordinamento ha posto le sue fondamenta (ricordiamo il documento di Ronzano) e, nel contempo, sottolineare lo sforzo congiunto in cui attualmente i diversi movimenti sono impegnati per la riuscita della manifestazione del prossimo 14 settembre a Roma.

SERVONO ANCORA I MOVIMENTI ?
Più sopra abbiamo ricordato come sia stata una forma di indignazione per quanto accadeva alla giustizia e all'informazione televisiva, e non solo televisiva, a darci la motivazione a riunirci per discutere di quanto stava avvenendo e di come rapportarci a questa situazione in cui non ci riconoscevamo più.

Poiché forse non tutto il percorso risulta chiaro credo sia utile spiegare perché da gruppo di "riflessione", anche molto arrabbiato se vogliamo, il Gruppo 2 Febbraio si sia ritrovato ad organizzare i girotondi: la spiegazione non riguarda però le circostanze esterne alle quali abbiamo già accennato e che comunque non sono state decisive nel farci prendere questa posizione. Ci preme invece sottolineare e raccontare perché abbiamo ritenuto giusto impegnarci in un'"attività" che non rientrava assolutamente nei motivi per i quali ci si ritrovava e per la quale non eravamo neppure preparati e organizzati.

Proprio nelle nostre discussioni che tutti ci siamo resi conto con chiarezza che la situazione politica, intesa nel senso classico di convivenza sociale, stava (e sta) degenerando: in particolare era (ed è) in atto una sistematica demolizione delle regole e dei diritti faticosamente conquistati dai cittadini e tutto questo se possibile ci faceva (e ci fa) sentire molto a disagio. A noi inoltre non sembrava che questa situazione di continua demolizione fosse recepita nella sua gravità dai mezzi di informazione e di conseguenza dalla stessa opinione pubblica, inoltre ritenevamo non trovasse adeguata risposta nell'opposizione parlamentare impegnata almeno apparentemente in tutt'altre, chiamiamole così, faccende.

A queste riflessioni non poteva non seguire l'accettazione entusiasta dell'impegno ad organizzare il primo girotondo intorno alla sede RAI: è stata la volontà di testimoniare il nostro disagio intellettuale e morale per quanto stava accadendo e di rendere evidente a tutti la nostra convinzione, comune ai girotondini delle altre città, che molti, moltissimi cittadini stavano vivendo questo disagio.

Per chiarezza, e anche per rispondere a tante "analisi" non sempre disinteressate e a tanti articoli apparsi in questi mesi e specie all'inizio quasi mai benevoli sul nostro conto, occorre dire che fin da quando abbiamo cominciato, nessuno di noi ha mai pensato di poter sostituire in alcun modo i partiti o di poterne fare le veci e tuttora siamo profondamente convinti che non sia e non possa essere neppure in futuro questo il nostro ruolo.

Ritenevamo allora però che se vengono fatte leggi che modificano o abbattono i diritti di tutti sia giusto che coloro che non sono d'accordo con chi queste leggi fa o con chi non si oppone facendo quanto possibile per ostacolarne l'approvazione protestino dicendo pubblicamente "non mi piace" e che lo facciano nel modo più chiaro e visibile. Questo anche nei confronti di un Parlamento democraticamente eletto che non per questo deve credere di poter agire senza controllo popolare per cinque anni.

Nei mesi successivi non sono poi mancate occasioni per altri girotondi: continuano ad essere fatte altre leggi (se possibile peggiori di quelle che ci avevano indignato) che non ci piacciono e quindi si generano altri motivi per dire che noi non ci stiamo.

Tutto questo ci ha portato a rafforzare la convinzione che sia ancora attuale e necessario mantenere la funzione "pubblica" nostra e di tutti i movimenti chiarendo che tale funzione non può che essere quella di fare pressione sulla politica "alta" per fare in modo che questa si accorga che non si può fare impunemente qualunque cosa, che ci sono ancora cittadini che si indignano.

Rivendichiamo insomma ancora e con forza di poter continuare a dire tutti insieme "non ci piace e non ci stiamo", e ci ostiniamo a credere che se questo Paese in questo periodo non è un Paese civile può (e deve) comunque tornare ad esserlo.

E ADESSO….
Il prossimo grande e importante appuntamento dei girotondi, il primo che ci farà ritrovare tutti insieme a livello nazionale, è per sabato 14 settembre a Roma in Piazza del Popolo per ribadire ancora una volta che la giustizia deve essere uguale per tutti.

Il Gruppo 2 Febbraio ci sarà, andremo ancora una volta in piazza perché c'è ancora in noi tutto intero il disagio che ci ha fatto nascere come gruppo (se possibile è anzi cresciuto) ed inoltre al disagio comincia ad accompagnarsi una viva preoccupazione per il futuro della democrazia nel nostro Paese.

Per questo vorremmo che quel giorno in Piazza del Popolo con noi e con gli altri girotondi ci fossero davvero più di centomila cittadini per dire ancora una volta tutti insieme: "NON CI PIACE E NON CI STIAMO".

Gruppo2febbraio

    Altri documenti
    Vediamoci per piantare il nuovo ulivo
    Leggi a servizio dei potenti
    Movimenti
un passo in più
    La Bologna di Guazzaloca?
Un'isola infelice
    Chi ha paura
dei girotondi?
    Servono ancora i movimenti ?