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19.1.2003 In una stupenda domenica di sole prende il via, nel migliore dei modi, la stagione motociclistica 2003. Dopo l'ondata di gelo siberiano con ghiaccio e neve di dieci giorni prima, è inevitabile che il tempo si stabilizzi per qualche giorno sul bello: un implicito invito ai motards a rispolverare caschi, tute in pelle e quant'altro e a tentare di rimettere in moto i cilindri in letargo. I primi 230 km del 2003 si sono svolti quasi interamente in terra croata, lungo la costa istriana, con itinerario da Trieste a Rovinj/Rovigno e ritorno, e ovviamente con tanto di luculliano pranzo all'aperto sotto un sole primaverile. A fare contrasto con la giornata di stampo marzolino sono state le condizioni delle strade, comprese quelle costiere, che sono ancora piene di sale e di sporco, esattamente come le strade montane in pieno inverno. Il tratto di strada in Slovenia, poi, nei suoi parecchi punti collinari ostantava ancora delle belle distese ampiamente innevate, talora con zolle di terra smosse che accoglievano bianche macchie nevose, con un particolare effetto cromatico "a pelle di mucca". Al mattino l'erba ai lati della strada, non ancora baciata dal sole, era interamente coperta da un gelido strato di brina. Rovigno è una delle più celebri (se non la più celebre in assoluto) delle località turistiche della costa istriana; è la più caratteristica dal punto di vista morfologico, essendo la parte più vecchia del paese arroccata su una collina peninsulare, una propaggine ovale quasi interamente bagnata dal mare, salvo per un piccolo lembo di terra che la unisce alla costa. La parte storica del paese (leggi centro) è abbastanza grande e di stampo fortemente veneziano, il tutto dominato dalla chiesa sulla sommità del colle che le conferisce la caratteristica silhouette riconoscibile da lontano. Il paese dista esattamente 110 km da Trieste. Difficile astenersi dal segnalare la piccola trattoria Porat (premi qui per visualizzare la bustina di zucchero con indirizzo e numero di telefono), con terrazza affacciata sul porto - fruibile piacevolmente, come abbiamo potuto sperimentare, già nelle belle domeniche di gennaio - che propone cospicue porzioni di buon cibo tipico a prezzi molto onesti. L'aspetto esterno forse non le rende giustizia, ma beati coloro che superano le prime impressioni di ordine estetico... 9.3.2003 Riparte la stagione motociclistica dopo una fine di gennaio e una metà di febbraio piuttosto freddi, soleggiati e senza pioggia. Ormai da settimane la primavera s'è definitivamente assestata, e noi ci siamo finalmente decisi a scrollarci di dosso la pigrizia e a rimettere il naso un po' fuori da casa. Poche foto causa breve vita della batteria della macchina fotografica, e non particolarmente eccezionali vista la connotazione squisitamente breve e locale del giro nel vicino Carso sloveno: strade lente e gradevoli immerse in paesaggi bucolici in mattinata (elogio della lentezza); un rustico panino al salame e formaggio di fronte allo spettacolo del castello di Predjama per pranzo; una sfilza di strade montane pulite ed asciutte e piene di curve nel pomeriggio. QUESTA è una domenica. Due parole sul castello di Predjama : incastonato in una grotta naturale, è un maniero rinascimentale completamente celato allo sguardo di chi passa (lo si vede solo quando ci si arriva di fronte), fatto costruire nel 1570. La grotta è intitolata al cavaliere fuorilegge Erasmo Lueger (una specie di Robin Hood, che rubava ai ricchi per dare ai poveri), in cui aveva trovato rifugio inaccessibile ed inespugnabile dai sudditi dell'allora imperatore d'Austria Federico II, che intendevano catturarlo vivo o morto. Il castello si trova nel paesino di Predjama, ad una decina di km a ovest di Postumia. E' raggiungibile da tre strade ben asfaltate (una si diparte dalla statale Postumia-Radzrto, qualche km a sud di Postumia, seguendo l'indicazione per Landol; la seconda nasce dal centro di Postumia, la terza dal paese di Planina, a nord di Postumia), mentre varie sono le strade sterrate che vi conducono: sia da sud (da Radzrto prendendo per Veliko Ubelisko), sia da nord, prendendo uno dei tanti sterrati che partono dalla bella strada montana Kalce-Col.
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