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Pagina dei viaggi con piccoli bicilindrici

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  Viaggi con Suzuki GS500:

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  1994

Nel 1994 abbiamo fatto un giro nella zona delle Dolomiti con il Suzuki GS500, coincidente con il nostro primo approccio con il binomio tenda+moto (nel corso dei viaggi precedenti pernottavamo, come dei nababbi, nelle pensioni ed alberghi più economici, o Fremdenzimmer/Gasthaus in Austria e Germania). 
Improvvisa ed imprevista la conclusione del viaggio, con una tromba d'aria notturna sul campeggio in cui ci trovavamo sul Lago di Garda, e noi ospitati in una enorme roulotte da una gentilissima coppia tedesca.
Il giro ha avuto il suo apice qualitativo nella zona dolomitica del gruppo di Sella, con i passi Pordoi, Sella (forse il più bello dal punto di vista "stradale") e Gardena. 

 

Passo Gardena, 2121 m. Sullo sfondo il Gruppo di Sella
il passo Gardena
  1995

E' del 1995 il nostro primo giro "lungo", ovvero sulle due settimane di durata. L'itinerario si è snodato inizialmente nelle regioni tedesche della Baviera, della Foresta Nera, risalendo poi fino al corso del Reno da Mainz a Koblenz e di lì lungo la Mosella fino a Treviri. Quest'ultimi lungo i due fiumi sono stati e tutt'ora rimangono fra i tratti di strada più belli che abbiamo mai percorsi - quando non i più belli in assoluto. I due fiumi sono larghi e navigabili, spesso si incrociano delle enormi chiatte che trasportano vari generi di mercanzia; è bello alternare il percorso fra una riva e l'altra, lungo le strade di medie dimensioni non troppo tortuose (il che permette di ammirare senza problemi il paesaggio).

 

 
  1996

Nel 1996 abbiamo fatto per la prima volta l'incontro con la Francia, il paese che probabilmente meglio sa appagare il mototurista con i suoi meravigliosi paesaggi, i pittoreschi borghi e centri storici, la variegata rete stradale e la buona offerta di servizi turistici di vario genere.
In quell'occasione abbiamo avuto modo di arrivare in pochi giorni, e quasi sempre con buone condizioni meteo, fino in Bretagna, passando per le Alpi svizzere e la valle della Loira. Da quel punto in poi ha iniziato a piovere ogni giorno (anche se non costantemente), il che ha certamente inciso sulla durata del viaggio. Il rientro in Italia è avvenuto per la Germania, nella disperata quanto vana ricerca di tempo clemente.

Col de l'Iseran, 2770 m.
col de l'Iseran, 2770 m

Un'immagine lungo il corso della Loira.
la Loira

Le Conquet, il punto più occidentale della Bretagna sull'oceano Atlantico.
l'oceano Atlantico a le Conquet

   

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  Viaggi con Kawasaki ER-5:  
   

La maggior parte delle fotografie migliori proviene da giretti brevi, di uno o di pochi giorni, solitamente del periodo pasquale o di quello pre- o tardo-estivo. Due sono i casi: o in estate il caldo dà alla testa, non permettendo una buona ponderazione nel momento dello scatto della foto; oppure può darsi che nel corso dei viaggi "lunghi" si sia troppo impegnati a percorrere la "tappa" quotidiana, senza volersi concedere una pausa per un breve servizio fotografico che sia, se non "di qualità", quanto meno decente. Quest'ultimo è un aspetto che vorremmo riuscire a fare nostro, coerentemente con la nostra filosofia di viaggio "lenta e ponderata". Ci sono stati viaggi estivi lunghi in cui abbiamo fatto molte foto, e altri in cui abbiamo al contrario scelto di sacrificare la quantità -così credevamo, poveri illusi- alla qualità; in nessuno dei due casi siamo stati in grado, con poche eccezioni, di eguagliare i (pur modesti) livelli qualitativi delle foto non-estive. 

 

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  1999

Lago di Garda occidentale, lago d'Idro

Grande annata per il nostro ER-5 il 1999, se non altro in quanto suo anno di "nascita". Rodato in 5 giorni, a fine aprile è riuscito a conquistarsi la sua prima (e per ora unica) multa per eccesso di velocità da qualche parte in Emilia, mentre eravamo diretti verso una tre-giorni nell'eccezionale zona fra il lago d'Iseo e il lago di Garda. Le strade che raccomandiamo sono le seguenti:

  • Imperdibile la strada che da Riva del Garda attraversa la Val di Ledro e successivamente la Val d'Ampola. La strada che attraversa quest'ultima è notevole anche dal punto di vista "tecnico". Il lago di Ledro, vicino a Bezzecca, è anche un ottimo punto per la pausa pic-nic, circondato da prati color verde intenso.

  • La breve strada che da Limone sul Garda conduce a Tremòsine per poi ridiscendere sulla SS45 "Gardesana occidentale" nei pressi di Campione del Garda: c'è un punto in cui si attraversa una gola strettissima molto spettacolare. La prima foto è una vista dall'alto della SS45 "Gardesana occidentale", scattata poco sopra Campione. Da Tremòsine inoltre parte una strada che, attraverso il Passo di Tremalzo (1665 m), porta in Val d'Ampola - N. B.: è raccomandabile SOLO per enduro... è uno sterrato piuttosto duro (l'accesso è regolamentato: bisogna chiedere l'autorizzazione all'APT di Limone prima di salire, garantendo di non essere degli scriteriati enduristi agonisti in fase di allenamento...).

  • Un'altra strada eccezionale dal punto di vista tecnico sale da Gargnano, sul lago di Garda, costeggia il lago di Valvestino e porta al lago d'Idro. E' una chicca per gli amanti del misto stretto.

  • Dal lago d'Idro ci sono delle belle strade per raggiungere la Val Trompia, ad esempio quella che da Vestone porta a Tavèrnole, passando per Pertica Bassa e Pertica Alta (un punto molto panoramico, nella foto). Da lì si può poi risalire la Val Trompia fina al Passo del Maniva (1664 m), nella terza foto. Se la strada non è chiusa per neve (verosimilmente da giugno in poi), si può poi salire in direzione del monte Colombine, dove c'è un passo a quota 2070 m, e raggiungere il Giogo della Bala (2162 m). Una strada sterrata (fattibilissima con moto stradali) ridiscende verso il Passo Croce Dominii (1892 m, due foto). Qui si presenta un bivio: a sinistra si scende, attraverso uno strada abbastanza larga (non eccezionale), verso la Val Camonica; a destra invece si risale fino al Goletto delle Crocette (1943 m) per poi ridiscendere la Val di Caffaro fino al pittoresco paese di Bagolino, non distante dal lago d'Idro.

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SS45bis Gardesana occidentale vista dall'alto, aprile 1999
vista della Gardesana occidentale

Pertica Bassa (BS), panorama della valle del torrente Degnone, aprile 1999
Pertica Bassa (BS)

passo del Maniva (BS), 1664 m, aprile 1999
passo del Maniva (1664 m)

Passo Croce Dominii (BS), 1892 m, agosto 1999
Giogo della Bala/passo Croce Dominii

Passo di Croce Dominii (BS), 1892 m, settembre 1999
passo Croce Dominii

Passi fra Italia e Francia in provincia di Cuneo

Il passo che maggiormente ci ha colpito in questa zona è il versante italiano del Colle dell'Agnello (2748 m), il secondo passo più alto d'Italia dopo lo Stelvio. Prima di giugno la strada non viene aperta; la prima volta che abbiamo provato a salirvi era in maggio, e abbiamo trovato la strada quasi completamente sgombra, fino ad un punto su un tornante ove erano rimasti accumulati alcuni milioni di metri cubi di neve, impossibili da superare (con la moto, s'intende). Quello di maggio-giugno è comunque il periodo più bello: non solo ci sono pochissimi turisti, ma è anche la fase di risveglio dal letargo delle marmotte; se ne vedono tantissimi esemplari, molti dei quali solgono attraversare estemporaneamente la strada e costringono ad una guida lenta ed accorta (come è ovviamente giusto, in luoghi come questi). 

Un altro passo molto bello, ma anche molto trafficato (molti mezzi pesanti), è quello del Colle della Maddalena (1991 m). Oltre ad essere una strada molto panoramica, è anche l'accesso più diretto a alcune strade in Francia che per un mototurista sono da considerarsi tappe obbligate; la prima di queste è sicuramente il Col de la Bonette (2802 m, secondo i francesi il passo più alto d'Europa - a noi pare che il Pico de la Veleta, nella Sierra Nevada, sia molto più alto, anche se percorribile solo da enduro...), un passo che presenta panorami eccezionali. Giunti in cima a quota 2802, è possibile salire a piedi fino a quota 2860 e godere di una vista alpina unica (sfondo della pagina dei viaggi). 

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colle dell'Agnello (CN), 2748 m, giugno 1999
colle dell'Agnello (2748 m)

Col de la Bonette, 2802 m, alpi marittime, Francia, giugno 1999. Il panorama a quota 2860 m.
col de la Bonette (2802 m)

Colle della Maddalena (1991 m), versante italiano
colle della Maddalena (1991 m)

  2000

Dal Lago di Garda alla Val Sugana (e dintorni)

Questa può essere una piccola serie di buone idee per l’area del Lago di Garda orientale e del basso Trentino:

  • La strada del Cavallo di Novezza (1433 m), che corre lungo il Monte Baldo, monte che separa il Garda dal fiume Adige; una strada piuttosto lenta e panoramica.

  • Da Verona, la strada che risale la valle di Squaranto e conduce a Bosco Chiesanuova, proseguendo poi in direzione dei Monti Lessini. Un bel misto veloce, nella prima parte, e poi un itinerario rilassante e dolce da godersi senza fretta.

  • Da Rovereto è d’obbligo salire verso Pian delle Fugazze, bel misto veloce lungo l’azzurro torrente Leno di Vallarsa. Dopo Pian delle Fugazze (1162 m) vale la pena di scendere a Valli del Pasubio, girare a destra e portarsi a Recoaro Terme attraverso il Passo Xon (671 m), un passo di modesta altitudine ma piacevole (medio-stretto con buon asfalto). Da Recoaro ci si può riportare su Pian delle Fugazze con la stupenda e pittoresca strada tutta a tornanti del Passo di Campogrosso (1457). Dovesse capitare anche a voi di ritrovarvi immersi nella nebbia, ricordate che la strada per Pian delle Fugazze è quella che si trova sulla destra del rifugio (non ci sono indicazioni). Quella che prosegue diritta diventa, dopo 1-2 km in discesa, una carrareccia poco raccomandabile agli stradalisti (ma che percorrerei immediatamente con un enduro!), pure conducente a Rovereto. Prendendo a destra dopo il rifugio si giunge, dopo qualche km, ad un bivio: è una strada parallela a quella principale di Pian delle Fugazze (Ss 46), quest’ultima raggiungibile prendendo a destra. Svoltando a sinistra invece si può percorrere questa strada alternativa che si innesta sulla stessa Ss 46 pochi km più in basso, dopo aver attraversato qualche piccolo abitato.

  • Tutte le strade che salgono da Rovereto verso Folgarìa, poi in direzione di Lavarone, e infine al lago di Caldonazzo sono quanto di meglio un motociclista possa chiedere. Lasciate perdere la carta e seguite l’istinto – difficilmente ve ne pentirete.

  • Breve ma significativa (e divertente) è la Levico Terme-Vetriolo Terme, percorso su cui si disputa anche una nota gara di velocità in salita. Strada larga, belle curve, buon asfalto (foto a lato).

  • Uno dei momenti più significativi da queste parti lo ricordo in cima al Passo di Vèzzena (1402 m – Ss 349 da Asiago a Lavarone) in un pomeriggio nel periodo di Pasqua 2000, con un cielo grigio e una leggera nevicata. Spenti i motori delle moto, c’era quel tipico silenzio ovattato dei luoghi immersi nella neve; attorno, leggeri pendii, quasi piani, completamente bianchi, e in lontananza delle abetaie verde scuro. Un momento indimenticabile (foto a lato).

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Passo di Vèzzena (TN), 1402 m, aprile 2000. Nevicava, tutto era silenzioso...dal vivo era una situazione molto emozionante
passo di Vèzzena (1402 m)

Vista sulla zona del Lago di Caldonazzo dalla strada Levico-Vetriolo in Val Sugana
Vetriolo-Levico Terme

Il Lago di Caldonazzo visto dalla strada che scende dal Passo di Vèzzena (1402 m)
lago di Caldonazzo (TN)

   

Grenoble e dintorni

Una zona in cui sono concentrate numerose bellezze naturali e piacevoli strade è quella a forma di triangolo avente come vertice la città francese di Grenoble; città che forse non è fra la più belle della Francia, per quanto la parte vecchia della città presenti un nucleo vivace e movimentato con vari locali. Grenoble è situata nella valle dell'Isère, circondata dalle alpi. In particolare la zona a sud-ovest della città offre l'opportunità di trascorrere una giornata intera a percorrere strade e visitare spettacoli non indifferenti, fra gole (gorges), grotte, passi e altri episodi paesaggistici degni di nota.
In breve, questo può essere un itinerario giornaliero: da Grenoble raggiungere Sassenage (periferia a nord) e Villard de Lans per la bella strada D531 dei Gorges d'Engins. Si può poi proseguire verso Pont en Royans lungo i Gorges de la Bourne e dirigersi poi sulla D518 lungo i Petits Goulets e i Grands Goulets (quest'ultimi notevoli) fino a La Chapelle en Vercors. Proseguendo per la D178 e girando a destra sulla D76 all'altezza del Cimitero del Vercors, ci si inoltra nella Foret de Lente, e a piedi si possono raggiungere in pochi minuti varie grotte (la Drave Blanche, Brudour...). Percorrendo la D76 si giunge in cima al Col de l'Echarasson, da cui si gode di una impressionante vista sulla Combe Laval. Molto bella anche la strada che scende a St. Jean en Royans. Da qui ci sono varie possibilità per riportarsi (se necessario) a Grenoble; o scendendo verso sud e raggiungendo nuovamente la D76 all'altezza della grotta del Brudour, o (avendo molto tempo) portandosi in direzione del fiume Drome lungo le strade D70-D172-D129 per raggiungere l'abitato di Die e risalendo quindi verso il Col de Rousset e Villard de Lans. Da qui si può raggiungere la zona sud di Grenoble anche per la strada D106, passando per Seyssinet.

Una zona ingiustamente poco frequentata dai turisti è la piccola strada che da Grenoble scende verso sud, costeggiando il fiume Drac. Salla strada si ha una piacevole e costante vista del caratteristico profilo del monte Aiguille. Nela foto a fianco un panorama dal Col du Noyer, nei pressi della stazione sciistica di Superdévoluy, a pochi km dalla strada N85 Route Napoleon e dal Col Bayard.

Vedi anche la pagina del Viaggio in Francia 2002.

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Col du Noyer (Alpes H.te Provence, Francia), 1664 m, ottobre 2000
col du Noyer

 
   

 

Moto e neve? Ecco qua.

Quando il cielo è terso e limpido in quelle belle giornate di novembre o di febbraio, poche cose valgono una gita in moto in montagna.

Premere qui per visualizzare in un'altra finestra una sequenza fotografica particolare.

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Colle Capraùna (IM), 1297 m; vedere la pagina dello "speciale Liguria"
colle Capraùna (IM)

Passo del Penice (PC), 1149 m

Valle Gesso (CN), novembre 2000
valle Gesso (CN)

Valle Gesso (CN), novembre 2000
valle Gesso (CN)

Valle Gesso (CN), novembre 2000. Piccolo "raduno"
valle Gesso (CN)

 
  2001

Lago di Como

Un paio di consigli per la zona del lago di Como:

  • Se ci arrivate dalla Val Brembana, non mancate una visita a Camerata Cornello, paesino a circa 5 km da S. Pellegrino Terme raggiungibile solo a piedi dopo un sentierino di 5 minuti. E’ un borgo medievale stupendo, ottimamente conservato, ove risiedeva la stirpe dei Tasso (fra i quali lo scrittore Torquato) e di cui si vedono i resti del palazzo. Il turismo è nullo, almeno ad aprile.

  • La sponda orientale (Ss 36) è molto pittoresca, e va assolutamente visto l’Orrido di Bellano (sconsigliato a chi soffre di vertigini). Andate con calma, fate due passi nei paesini.

  • Se da Menaggio, sulla sponda occidentale, si prosegue verso il lago di Lugano (Ss 340), è possibile fare una deviazione verso la Val Rezzo, a nord del paese di Porlezza. Da lì si gode di un notevole panorama sul lago (foto).

  • Dalla sponda orientale di “quel” ramo del lago di Como, cioè dalla Ss 583, all’altezza dell’abitato di Nesso parte una stupenda stradina piuttosto stretta che sale a 1124 m, per poi scendere ad Asso. Peccato che il rifugio a 1124 m non abbia delle camere, è il luogo ideale per una pausa di riflessione…

  • Bellagio? …mah, onestamente ci è piaciuta di più Varenna.

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Il lago di Lugano (o Ceresio) visto dalla strada della Val Rezzo, aprile 2001
lago di Lugano

   

 

Souvenir de France

Foto sparse da zone sparse della Francia. Vedi anche la pagina del Viaggio in Francia 2002.

Campo di fiori gialli nei pressi di Cotignac in Provenza - Francia - nell'aprile 2001
Cotignac (Provenza)

Il lago del Moncenisio sul passo omonimo (2083 m) fra Italia e Francia
col du Montcenis

Il brullo versante sud del Col de l'Izoard (2360 m)
col de l'Izoard

Un campo di lavanda in Provenza
Provenza

Il Mont Ventoux, uno dei luoghi più suggestivi fra i monti della Provenza
Mont Ventoux

IL Pont d'Arc, grande arco naturale vicino a Orange, nella regione della Languedoc
il Pont d'Arc

 
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Croazia 2001

La documentazione fotografica del giro di dieci giorni in Dalmazia è contenuta in tre pellicole per diapositive. Abbiamo provato con tecniche un po' "caserecce" a trarne delle immagini digitali, con risultati piuttosto scadenti. Con molta magnanimità abbiamo ritenuto "dignitose" le dieci che pubblichiamo qui.

Il giro in sintesi: tutta la costa dalmata da nord a sud, passando per le città di Senj, Zadar (Zara), Sibenik (Sebenico), Trogir, Split (Spalato), Dubrovnik. Risalita da sud a nord per isole: Korcula (Curzola), Pag (Pago), Rab (Arbe), con triste intermezzo nella regione della Kraijna, completamente segnata, ancora a distanza di anni, dalla guerra. itinerario

Luoghi da non perdere: il Parco naturale del fiume Krka (con spettacolari cascate), Sebenico e il prospiciente arcipelago, Trogir, la penisola di Peljesac, Arbe (capoluogo)...

Da perdere: la periferia di Zara e la regione circostante, che porta visibili i segni della guerra, la periferia suburbana di Spalato, la costa fra Spalato e Makarska, in generale l'interno della Croazia...

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del viaggio in Dalmazia

 
   

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