questa e' la
pagina delle strade del Friuli-Venezia Giulia e dintorni
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Terra di mare, pianura, altopiani e alpi, inevitabilmente questa regione offre un completo campionario di proposte che soddisfino qualsiasi categoria di motociclisti. In queste righe tratteremo quasi esclusivamente le zone montuose e collinari, tradizionalmente le piu' "interessanti" per chi viaggia su due ruote.
Tarvisiano, Friuli orientale, Collio
Da Tolmezzo si possono ragiungere molto rapidamente tutte le zone interessanti delle Alpi Carniche e Giulie, sia per la posizione baricentrica, sia per la relativa modestia delle distanze da percorrere. Si possono dire scampagnate turistiche "banalmente" piacevoli le strade principali che da tale luogo si dipartono: la SS 52bis, che conduce in Austria attraverso il passo di Monte Croce Carnico - 1360 m - che presenta, sul versante italiano, un tratto conclusivo tortuoso con tornanti in strette gallerie, mentre la strada sul versante austriaco ha subìto recenti interventi di riammodernamento, e corre ora per buona parte in galleria; la SS 355, che sale dolcemente verso Forni Avoltri e Sappada, e ancora oltre verso il Cadore, che presenta alcuni tratti molto piacevoli; e la SS 52, che culmina sul bel Passo della Mauria (1295 m), gradito anche ai cultori delle "buone" andature. Queste le varianti che possono rendere maggiormente interessanti le gite su queste strade:
Per la SS 52bis puo' essere una valida opportunita' quella di arrivarvi dall'Austria, da Lienz (o comunque dalla Ober Drautal, la valle della Drava); questo al fine di percorrere verso l'Italia la strada austriaca n. 100, che fra Oberdrauburg e Kotschach-Mauthen supera il Gailbergsattel, bellissimo passo a 982 m che istigherebbe alla repentina rotazione del polso destro anche i motards piu' tranquilli.
Una bella deviazione dalla SS 355 e' costituita dalla SS 465 lungo la bella valle Pesarina, incantevole vallata tranquilla e dalla rigogliosa vegetazione. Tale strada si inerpica fina alla Forcella Lavardet (1542 m), punto da cui e' possibile piegare verso varie direzioni (alcune su strada sterrata); si puo' infatti puntare su S. Stefano di Cadore, ricongiungendosi alla SS 355 da cui si era partiti, oppure proseguire verso Sella di Razzo (1760 m), da cui si dipatono altre due strade: una carrareccia (tale era almeno qualche anno fa) che scende verso il lago di Sauris - vedi deviazione seguente - oppure la strada che, oltrepassando Sella Ciampigotto (1790m), porta in Cadore, fra Pieve e Auronzo.
Il Passo della Mauria e' una delle strade che vale maggiormente la pena di percorrere, ma e' possibile fare una deviazione ad "anello" di pochi km su strade panoramiche verso una zona piacevole: quella del lago di Sauris. Da Ampezzo parte la strada che si arrampica a strapiombo sul fianco della montagna e si incanala in tunnel scarsamente illuminati, conducendo al lago di Sauris a quota 977 m. Da qui e' inoltre possibile salire in direzione dei caratteristici abitati di Sauris Field e Sauris di Sopra, nonché (con delle buone gomme tassellate) alla gia' citata Sella di Razzo. Dal lago, per mezzo della strada del Passo del Pura (1425), e' possibile riprendere la SS 52 a poca distanza da dove si era iniziata la deviazione, nei pressi di Ampezzo.
Sempre a ovest di Tolmezzo sono collocate due strade che sarebbe ingrato non trattare separatamente dalle altre: una e' quella forse piu' frequentata dai "manici" della zona (e zone limitrofe), l'altra e' un misto-stretto di notevole caratura tecnica. Entrambe queste strade erano, fino a qualche tempo fa, sedi di tappa del rally di Piancavallo, mentre sulla prima si disputa tuttora una gara di velocita' in salita automobilistica; era un'ottima idea percorrerle pochi giorni dopo tali gare, quando venivano ripulite dai detriti che si accumulavano (mentre era una pessima idea percorrerle il giorno immediatamente seguente, quando la quantita' di detriti era massima).
La strada che sale a Verzegnis e a Sella Chianzutan ha il suo ideale prologo nella SS 512, che si prende all'altezza di Gemona del Friuli sulla SS 13: e' una piacevole strada veloce con tratti misti (spesso "frequentata" dalla Polizia Stradale, soprattutto nei centri abitati) che costeggia il lago di Cavazzo, meta di orde di gitanti nei fine settimana. Poco prima di Tolmezzo c'e' un incrocio, e sulla sinistra parte la "pista" di Verzegnis-Sella Chianzutan, un misto abbastanza veloce con strada larga e asfalto buono. Il dislivello di 501 m e' coperto in una decina di km, con la cima del passo a quota 954 m. Il versante opposto, che scende verso Spilimbergo e S. Daniele del Friuli, e' una strada piuttosto stretta, molto meno veloce e forse maggiormente panoramica, da prendere con piglio ben piu' turistico. Questa, come altre zone, esprime il meglio di sé nel periodo autunnale (ottobre-novembre) quando la vegetazione si produce in tutte le sfumature cromatiche possibili fra il verde, il giallo intenso e il rosso piu' vivo.
Piu' o meno parallela alla strada di Sella Chianzutan e' la SS 552, che da Meduno, nei pressi di Maniago, sale al lago di Tramonti a quota 313 m e inizia poi la sua ascesa ai 1052 m della Forcella di Monte Rest. la strada e' di per sé molto stretta, ma nonostante sia una direttrice piuttosto importante non e' molto trafficata. Difficilmente si possono trovare in regione altri misti-stretti di questo qualita'. La strada si conclude sulla SS 52, a poche centinaia di metri da Ampezzo.
Tre zone contigue che si estendono a cavallo del confine italo-austriaco-sloveno, attraversando le quali si passa dal paesaggio tipicamente alpino a quello dolce e collinare del Collio. Nella zona del Tarvisiano si possono segnalare principalmente tre strade: il Passo Pramollo (Nassfeld), la strada di che da Chiusaforte conduce a Sella Nevea e poi a Tarvisio (con la deviazione verso il passo del Predil), e per i piu' "turistici" la strada del passo di Cason di Lanza.
Il versante austriaco di passo Pramollo (1552 m) e' un passo non particolarmente ripido ma piuttosto veloce, per cui e' maggiormente godibile dai motards dotati di qualche cavallo in piu'; le curve di vario raggio, la larghezza delle corsie e la ottima qualita' dell'asfalto (a dire il vero leggermente peggiorata negli ultimi anni a seguito di qualche intervento di qualita' non eccelsa sulla sede stradale) concorrono a rendere questa strada una delle piu' belle in assoluto della zona. Sul versante italiano la strada e' piu' stretta, piu' tortuosa e dall'asfalto mediocre, ma si rifa' dal punto di vista del panorama circostante, con alcuni spettacolari punti della strada scavati nella roccia a strapiombo sul versante scosceso.
Pur essendo una strada secondaria, usata principalmente dalle flotte di sciatori della domenica in inverno, la strada provinciale che da Chiusaforte sale a Sella Nevea e ridiscende a Tarvisio e' da alcuni anni negli itinerari tipici dei motociclisti austriaci in gita nelle Alpi Giulie, e sarebbe un peccato non percorrerla se si passasse in zona. Da Chiusaforte a Sella Nevea e' sostanzialmente un bel misto medio-stretto che passa fra i boschi, con qualche bel rettilineo qua e la', in buona parte quasi pianeggiante e con una parte ripida e a tornanti negli ultimi 6-7 km. Da Sella Nevea a Tarvisio inizialmente la strada e' piu' varia e costeggia il Rio del Lago prima e il lago del Predil (o di Raibl) poi, per giungere al bivio dal quale si puo' salire al Passo del Predil (1156 m) al confine con la Slovenia; in seguito la strada e' in prevalenza piu' veloce, sempre costeggiando il Rio del Lago.
C'e' una stradina che per anni e' rimasta chiusa a seguito del crollo di un ponte; recentemente e' stato creato un guado sul torrente attraversato dal ponte (anche il ponte e' stato approssimativamente sistemato, ma il suo aspetto non infonde molta fiducia), per cui la strada e' nuovamente percorribile. Si tratta di un percorso in alcune parti sterrato, e comunque stretto, ripido, tortuoso e di cattiva qualita', che inizia dopo l'abitato di Studena Bassa (da Pontebba si segue l'indicazione per la Val d'Aupa, poi si gira verso Studena Bassa). Tale "gita alternativa" conduce al passo del Cason di Lanza a 1552 m (quasi 1000 m di dislivello in 14 km), un luogo "paradisiaco" dove ci si puo' ristorare nella caratteristica malga/agriturismo. La strada sul versante opposto e' di qualita' nettamente migliore, ma comunque molto stretta e - nei fine settimana - molto, molto trafficata, e conduce a Paularo e poi a Paluzza o a Tolmezzo, lungo la SS52bis (premi qui).
Spostandosi un po' verso sud si incontra la SS 646 che da Tarcento sale al Passo di Tanamea e conduce al confine sloveno. E' una bella strada piuttosto varia e "sportiveggiante", e sul passo (851 m) nelle calde giornate estive si puo' trovare provvisoriamente il senso della vita sedendo all'aperto, esposti a sud, a un tavolino del rifugio, sorseggiando una bibita fresca e gustandosi un panino al salame. La strada prosegue in Slovenia e porta sulla strada 10-10 (premi qui) fra Kobarid e Bovec, presso l'abitato di aga (premi qui)
Ancora piu' a sud ci si trova nella rinomata zona vinicola del Collio, distesa di colline prealpine con una fitta rete stradale di parecchie centinaia di km; andrebbero percorse quasi tutte, in tranquillita' e senza fretta, guardandosi attorno. Non andrebbero saltate alcune in particolare:
La strada che da Prossenicco/Platischis porta in Slovenia verso Breginj e Kobarid (il valico confinario e' di 2° categoria, quindi solo per i residenti muniti di apposito lasciapassare); la si puo' raggiungere dalla SS 356, o dal paese di Attimis (direzione Prossenicco), o da Nimis (direzione Taipana; da qui, per Monteaperta e Lusevera, si puo' raggiungere anche la precedentemente descritta strada del passo di Tanamea).
Per amanti della velocita', la strada che da Cividale porta a Castelmonte e' un misto un po' stretto con ottimo asfalto, abbastanza rinomato presso gli appassionati del settore. E' importante meta turistica il Santuario di Castelmonte.
Chi percorresse la SS 356 fra Cormons e Cividale, dovrebbe provare una bella, modesta variazione sul tema, prendendo sulla destra al bivio dell'abitato di Brazzano e dirigendosi verso Dolegna e Prepotto; nei pressi c'e' il Castello di Albana, nonché il confine che porta nell'imperdibile Collio sloveno (Brda, trattato nel capitolo sulla Slovenia).
Un altro "classico" per i motards e' la SS 55 che da Monfalcone porta a Gorizia, un bel misto abbastanza veloce (con frequenti e massicci controlli da parte delle forze dell'ordine, specie nei centri abitati - fino a tre posti di blocco nello stesso paesino, visti con i miei occhi).
E forse andrebbe menzionata anche la strada costiera SS 14, fra Sistiana e Trieste, che e' nella graduatoria "ufficiale" (?!?) delle 10 strade costiere piu' belle al mondo, forse non a torto. Nonostante l'appellativo di "strada maledetta", e' una strada abbastanza larga e con curve dolci e regolari, con un restrittivo limite di velocita' di 80 km/h (con tratti a 60 e 50); e' misteriosa la dinamica per cui, se una persona non sa guidare e causa un incidente, la colpa viene attribuita alla strada e non alla persona stessa. Si sentono a volte anche delle grottesche proposte di portare il limite a 30 km/h (valido quindi anche per le biciclette); comunque rimane una bella strada.
Altre strade "di qualita' tecnica" a Trieste, in ogni caso con una buona componente panoramica: la strada che sale all'abitato di Villa Opicina (ora "Strada per Vienna"), con ampie vedute dall'alto sulla citta' e sul golfo (da questo punto di vista vale una deviazione al piccolo abitato di Conconello, su un promontorio sulla destra per chi sale verso Villa Opicina), e' uno stradone veloce tutto curvoni. La Strada del Friuli, invece, che da Trieste porta al paese di Prosecco, e' un itinerario piu' stretto ma altrettanto panoramico, in gran parte in zona abitata (50 km/h, attenzione a pedoni e autobus).
Attenzione: puo' capitare che il browser non riesca a visualizzare correttamente alcuni caratteri usati nei nomi delle localita' slovene. Il senso di alcune frasi puo' risultare altamente ridicolo in conseguenza di questo fatto, e anche l'informazione perde un po' di qualita'. Me ne scuso.
(precisazione fonetica: nei nomi sloveni che seguono, la lettera "c" si legge "z", mentre la "è"corrisponde al suono "c" dolce; quindi Nova Gorica e Bovec, ad esempio, si leggono "Nova Goriza" e "Bovez", Vriè va letto "Vrsic", con la "c" dolce come in "ciao", e ancora, il fiume Soèa va letto "Socia")
Inevitabilmente l'asse portante della Slovenia occidentale, da ogni punto di vista, e' la strada 10-10 che segue il corso del fiume Soèa, probabilmente litinerario in assoluto piu' esaltante della zona, che da solo varrebbe un viaggio. Molto varia, dal misto stretto al veloce, immersa nel paesaggio alpino e costantemente affiancata dal fiume di un color azzurro intenso che difficilmente se ne trovano di simili, e' una strada che nei 70 km fra Nova Gorica e Bovec difficilmente lascia indifferenti, mettendo oltretutto in ombra tutte le altre strade, magari stupende, dei dintorni. Dopo la stazione sciistica e turistica di Bovec, il percorso si biforca, dando la possibilità di scegliere fra due direzioni: a destra la tortuosa strada dai 50 tornanti che sale ai 1611 m del monte Vriè e scende poi a Kranika Gora (sede dello slalom maschile della Coppa del Mondo di sci), preceduta da un bel tratto di strada abbastanza veloce e quasi pianeggiante che risale il fiume Soèa fino alla sorgente; a sinistra la strada del passo del Predil (1156 m), un bel misto (forse un po troppo ripido per chi non dispone di certe potenze sotto i 70 cv e' meglio farla in discesa), con la possibilita' di deviare sulla strada turistica a pagamento che sale sul monte Mangart a 2010 m. Il consiglio e' di percorrere tutte quante queste strade, salendo da Nova Gorica fino a Bovec e facendo un ideale anello attorno al Mangart, passando cioe' allandata per il passo del Predil, proseguendo fino a Tarvisio e in Slovenia, e da Kranika Gora prendendo la strada del Vriè per tornare a Bovec. Oppure, una variante: avendo un paio di mezzore in piu', da Tarvisio si puo' andare in Austria anziché in Slovenia, proseguendo fino a poco oltre Arnoldstein e prendendo sulla destra la strada che sale al passo di Koren (Korensko Sedlo, o Würzenpass, 1073m), il cui versante austriaco e' di una ripidezza notevole (ma la strada e' abbastanza larga e con un buon fondo - come su quasi tutte le strade austriache, del resto), che giunge a pochi km da Kranika Gora. Vediamo comunque qualche altra strada in terra slovena che non andrebbe saltata; molte di queste strade si dipartono dalla stessa strada 10-10.
Salendo da Nova Gorica, andrebbe innanzitutto visitata la zona del Collio sloveno, o Gorika Brda, ovviamente simile alla contigua parte italiana, egualmente apprezzabile dal punto di vista vinicolo e gastronomico. Vale una visita il Castello di Dobrovo, nei pressi del confine con l'Italia.
Circa 35 km dopo Nova Gorica e' possibile girare a destra in direzione di Tolmin nella valle del fiume Idrijca, sulla strada che porta verso Idrija e Postojna (sede delle celebri grotte). E' decisamente indicata per chi volesse depurarsi un po' i polmoni, e da qui iniziano altri itinerari descritti poco sotto.
Tra Kobarid (Caporetto) e Bovec, all'altezza dell'abitato di aga (la "" e' un fonema senza equivalenti in italiano, vagamente simile alla "j" francese), parte - o arriva, per chi giunge dall'Italia - la strada gia' descritta nel capitolo sul Friuli orientale che conduce al passo di Tanamea (premi qui), breve nel tratto fino al confine, ma di buon impatto paesaggistico.
Ci sono poi due strade che attraversano altrettante vallate, piu' o meno parallele fra di loro e perpendicolari alla strada lungo il fiume Soca, che offrono molti spunti per chi passasse casualmente da queste parti seduto su una sella. Quella piu' a sud e' la strada 10-5 della valle del Vipava (Vipacco), l'altra e' la 10-10 della gia' citata valle dell'Idrijca. Cerchero' di segnalare, come sempre, solo le strade irrinunciabili, non essendo mia intenzione scrivere una guida turistica della Slovenia.
Un buon modo per collegare le due vallate e' il seguente: da Ajdovèina (Aidussina) parte la strada che sale verso Col (si legge "Zol"!), un bel percorso veloce in salita moderata che non puo' non piacere; si prosegue poi per Èrni Vrh (che sigfnifica letteralmente "monte nero") e per Godoviè, raggiungendo così la vallata dell'Idrijca. Da questo punto vale la pena di godersi il breve ma bellissimo tratto di strada mista fino a Idrija, un misto abbastanza tecnico. Dopo Idrija, vale senz'altro la pena di percorrere la valle fino a Tolmin, circondati da una rigogliosa vegetazione che mette in pace lo spirito; altrimenti, appena fuori da Idrija, sulla destra si puo' attraversare un ponte e percorrere la ripida e stretta strada che sale a Peènik (con vista dall'alto sulla valle) e ridiscende sul lato opposto verso iri (paesino minuscolo dove c'e' una cattedrale enorme, che sembra piovuta dal cielo lì per sbaglio). Poco prima di iri si trova, sulla destra, una strada tecnicamente molto bella che risale un torrente (arriva a Logatec); rimanendo invece sulla strada che arriva da Idrija, si puo' proseguire oltre iri fino a immettersi su una strada piuttosto importante che conduce a kofja Loka e a Kranj. kofja Loka e' un paese con un centro storico di classico stampo austroungarico, davvero affascinante, che vale la pena di visitare.
Tornando alla zona di Godoviè, agli amanti della guida allegra non si puo' non consigliare l'entusiasmante strada che da Kalce (si legge, ebbene si', "Calze"), immediatamente sotto Logatec e a una ventina di km a nord-ovest da Postojna/Postumia, sale a Hruica e Podkraj con un misto medio-stretto dall'ottimo asfalto (attenzione ad un paio di curve insidiose). In cima al passo, a circa un migliaio di m s.l.m.,ci si puo' ritemprare alla trattoria Stara Pota, onesta anche se tutt'altro che eccezionale. Si puo' poi ridiscendere per il versante opposto arrivando dritti a Col, sopra la valle del Vipava.
Giunti nei pressi di Tolmin, sia che si provenga dalla valle dell'Idrijca, sia da quella del Soèa, un'eccellente idea puo' essere quella di raggiungere Baèa pri Modreju e svoltare sulla strada che risale il torrente Baèa; questo tratto di strada, gia' molto pittoresco di per sé, e' anche valorizzato dalla costante presenza, sulla opposta sponda del torrente, della ferrovia che si arrampica fino al paese di Podbrdo, per poi sparire in un traforo che passa sotto al monte Kobla (1498 m). Dopo Podbrdo la nostra strada diventa per qualche km uno sterrato (percorribilissimo da qualsiasi tipo di moto, per quanto molto polveroso) e scende poi alla localita' di Bohinjska Bistrica, nei pressi del lago omonimo (Bohinjsko jezero) e al confine con il grande parco naturale del monte Triglav (2864 m), parco che si estende praticamente fino al confine con l'Austria a nord e a quello con l'Italia a ovest. Se poi si prosegue verso Bled, in direzione nord-est, non si puo' non vedere il pittoresco lago di Bled (Blejsko jezero) e visitare l'antico castello.
Altre strade sono citate nelle pagine di Viaggi e gite 2002 e 2003.
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