Galleria Foto Studenti Torre Magnisi Dalla Stampa Priolo News Amica Terra Autore Sito

Etiam periere ruinae... qui sono scomparse perfino le rovine
Breve descrizione di un itinerario tipico
by Salvo Maccarrone

 

La Penisola di Magnisi, a seconda degli interessi, si presta a diversi tipi di itinerari. Il più tipico è quello di ripercorrere le tracce dell’archeologo Paolo Orsi che definì la Penisola di Magnisi, per la consistenza dei reperti restituiti, sito ove fiorì la “Cultura di Thapsos” (XV-XIII sec.a.C.).

Visita guidata alle tre Necropoli

Pertanto si visiteranno le tre Necropoli (Settentrionale, Centrale e Meridionale) ricche di centinaia di tombe a grotticella artificiale aventi due tipologie di accessi: a “dromos” (lungo corridoio all’aperto)  e a “pozzetto verticale”. Tutte sepolture (parecchie delle quali ben nascoste nel terreno), concepite con un’arte ed una tecnica intenzionalmente scenografiche,che le rendono molto suggestive. L’interno delle tombe,molto solenne,è pressochè identico per entrambi i tipi:camerette a pianta circolare,soffitto a tholos (cioè a falsa cupola [Con una nota espressione,il critico e storico dell’arte,Cesare Brandi,parlando in generale della tholos,definiva la falsa cupola  simbolo del cielo]) e una o più nicchie aperte nelle pareti.

Visita dell’abitato capannicolo: Capanne circolari ad un solo ambiente (fine del XV e il XIV sec.a.C.)

Si proseguirà nella visita dell’abitato capannicolo composto, in origine, da capanne a pianta circolare ad un solo ambiente, ma di cui oggi rimangono sul terreno solo labili tracce.

La Torre di Magnisi

L’escursione ci porterà poi quasi verso il centro della penisola  ove si rimarrà ammaliati dall’imponente struttura circolare della Torre di Magnisi, che nulla però ha a che vedere con il sito preistorico di Thapsos.

E’ però un ottimo osservatorio.

I priolesi la chiamano ancora oggi, impropriamente, “Torre dei Saraceni”. Si fa risalire la sua data di fondazione all’epoca della denominazione spagnola in Sicilia e ci ricorda che anche qui erano frequenti le incursioni dei pirati barbareschi.

Le tracce di fortificazioni  ( inizio II millennio – XV sec.a.C.)

Si avrà anche modo di  dare uno sguardo alle tracce lasciate sul terreno da due linee di fortificazioni: una ad andamento curvo, che racchiudeva un villaggio castellucciano dell’Antica Età del Bronzo (inizio II millennio-XV sec.a.C.); e un’altra, ad andamento rettilineo, che è in stretto rapporto con l’abitato di Thapsos costruito sull’istmo.La sua cortina esterna si presentava con grossi blocchi di forma irregolarmente quadrata.

I delicati culmi di asfodelo, fiori sacri ai morti

Se l’itinerario è organizzato nel periodo primaverile gli scolari avranno modo di verificare quanto straordinario sia lo scarso mantello vegetale della Penisola di Magnisi. Sul prato, infatti, risaltano i delicati culmi di asfodelo,i fiori sacri ai morti che,secondo le credenze degli antichi greci,crescono nella prima zona del Tartaro,cioè nella Prateria degli Asfodèli [Robert Graves,Ibid.,pag.109,nota n.2:L’aggettivo omerico “asphodelos”,applicato soltanto ai “leimones” (“campi”), probabilmente significa “nella valle di ciò che non è stato ridotto in cenere” (da A= non, SPODOS= cenere, ELOS= valle) e cioè si riferisce all’ombra dell’eroe,dopo che il suo corpo è stato bruciato sul rogo] dove le ombre degli eroi vagano senza meta tra la turba di morti meno illustri.

 
 


Ritorna in testa 
Viaggio alla riscoperta di Priolo Gargallo e dei suoi Beni Culturali e Naturali

 

Avvertenza  Penisola Come si arriva Consigli utili HOME  
Storici e Poeti Toponimo Area Thapsos Presenza greca Capitale di Sicilia