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STORICITA' DELLA BIBBIA

"La Tabella delle Nazioni di Genesi 10 si erge assolutamente unica nella letteratura antica, senza un remoto parallelo neppure tra i Greci... Rimane un documento sorprendentemente accurato..." (W.F. Albright)

Il Prof. Albright, famoso archeologo, ha scritto che "La tradizione nazionale ebraica supera qualsiasi altra nel descrivere chiaramente le proprie origini tribali e familiari. In Egitto, in Babilonia, in Assiria e Fenicia, in Grecia e Roma, cercheremmo invano qualcosa di simile. Non esiste niente neppure nella tradizione germanica. Neanche in India o in Cina esistono cose simili, poiché le loro memorie storiche più antiche sono costituite da depositi letterari di una tradizione dinastica distorta, senza alcuna traccia dei pastori o dei contadini dietro i semidei o re con i quali incomincia. Neppure nei più antichi testi storici indiani (Puranas), nè nei più antichi storici greci, c'è cenno al fatto che un tempo sia gli Indo-ariani che gli Elleni erano stati nomadi che erano giunti dal Nord. Gli Assiri certo ricordavano vagamente che i loro più antichi governanti, i cui nomi ricordavano senza collegarli a dettagli circa le loro gesta, erano stati nomadi, ma da dove erano venuti si era persa ogni traccia." (William F. Albright, nel suo classico saggio "The Biblical Period" in L. Finkelstein, "The Jews, Their History, Culture and Religion", Vol I, 3° Ediz., New-York 1960 - Harper and Brothers - p. 3).

"La Tabella delle Nazioni di Genesi 10 - continua ancora Albright - si erge assolutamente unica nella letteratura antica, senza un remoto parallelo neppure tra i Greci... Rimane un documento sorprendentemente accurato... (esso) mostra una così notevolmente moderna comprensione della situazione etnica e linguistica del mondo moderno, nonostante la sua complessità, che gli studiosi non finiscono di stupirsi per la conoscenza che l'autore dimostra della materia." (W.F. Albright, "Recent Discoveries in Bible Lands", New-York 1955 - Funk and Wagnalls - p. 70 e segg.).

Un luogo comune riguardo alla storicità delle Sacre Scritture riguarda la certezza di alcuni studiosi di una scuola di pensiero, chiamata "Alta Critica", che avevano "dimostrato" che la scrittura non era ancora diffusa al tempo di Mosè, per cui il Pentateuco (i primi cinque libri della Bibbia: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio) non poteva essere stato scritto da lui. Così i critici concepirono diverse redazioni ed arrivarono al punto da dividere uno stesso versetto in tre redazioni di differenti autori! Ma la scoperta della "stele nera" con il codice di Hammurabi che precedeva la legge di Mosè di tre secoli circa, dimostrò l'infondatezza dell'ipotesi di base.

 

Altro esempio importante: la cronologia dei re ebrei

Edwin R. Thiele (professore appartenente alla Chiesa Cristiana Avventista del VII Giorno), uno dei massimi esperti di cronologia biblica al mondo, racconta in un suo articolo come fosse chiuso l'atteggiamento degli studiosi riguardo all'apparente disordine della cronologia dei re ebrei, al tempo in cui lui era ancora uno studente universitario.

C'è da tener presente che, dopo la morte di Salomone, figlio del re Davide, a sua volta successore di Saul, primo re d'Israele, ci fu una scissione: a sud il regno di Giuda (comprendente le tribù di Giuda e Beniamino) con capitale Gerusalemme; a nord il regno d'Israele che raggruppava le altre dieci tribù con capitale Samaria. Le vicissitudini di questi regni paralleli, con re propri, sono narrate dalla Bibbia nei libri dei Re e delle Cronache; e proprio nei libri dei Re sembra esserci una terribile confusione nelle date d'inizio dei regni dei vari re di Giuda e d'Israele.

Edwin Thiele, dopo molte difficoltà iniziali, incentrò la sua tesi di laurea su quest'argomento, dimostrando quanto invece quei dati fossero storicamente affidabili. Fu subito pubblicato un libro dal titolo "The Mysterious Numbers of the Hebrew Kings" ("I misteriosi numeri dei re ebrei"), che rivoluzionò in breve tutto il mondo accademico degli anni '50.

 

Nell'introduzione il Prof. Irwin (suo professore all'università) sottolineò come le incongruenze apparenti e le contraddizioni aritmetiche non fossero in realtà nulla di tutto quello che si era creduto fino ad allora: si trattava invece d'elementi integrativi in un sistema cronologico valido ed esatto. Aggiunse che certi brani visti comunemente come palesi manifestazioni di negligenza, se non proprio d'ignoranza risultavano invece sorprendentemente degni di fiducia... Scrisse ancora: "E' una faccenda di primaria importanza apprendere ora che i libri dei Re meritano fiducia precisamente in quell'aspetto che prima suscitava solo derisione... Il professor Thiele ha recato un contributo rilevante alla nostra comune ricerca della verità."

Queste parole provenienti da uno studioso che una volta si era fatto beffe delle cifre bibliche segnarono una svolta e da quel momento in poi l'insegnamento e gli scritti del professor Irwin mutarono direzione. Egli giunse a considerare con fiducia e rispetto ciò che in passato aveva deriso.

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