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BIBBIA E PROFEZIE

Wilbur Smith afferma che la Bibbia è un libro unico per la grande quantità di profezie che contiene relative a "nazioni specifiche, Israele, tutti i popoli della terra, certe città, il Messia.

Una delle prove più grandiose dell'ispirazione divina della Bibbia sono appunto le profezie di vario genere contenute nel testo sacro. In tutti i tempi l'uomo ha cercato di conoscere il futuro.

Wilbur Smith afferma che la Bibbia è un libro unico per la grande quantità di profezie che contiene relative a "nazioni specifiche, Israele, tutti i popoli della terra, certe città, il Messia. Il mondo antico aveva molti sistemi diversi per determinare il futuro, chiamati 'divinazione' (famosi per questo furono soprattutto gli Assiri, i Babilonesi e gli Egiziani - n.d.r.), ma nell'intera gamma della produzione letteraria greca e latina, sebbene vengano usate le parole profeta e profezia, non è possibile trovare delle vere profezie specifiche di un evento storico importante che debba accadere nel futuro e neppure una profezia di un Salvatore della razza umana che debba sorgere... L'Islam non può indicare alcuna profezia riguardante la venuta di Maometto, emessa centinaia di anni prima della sua nascita. E nessun fondatore di altre religioni può indicare dei testi antichi che predicano la sua venuta." (W. Smith, "The Incomparable Book", Minneapolis 1961 - Beacon Publications - pp. 9-10).

Riferendosi appunto ai tentativi degli antichi di far predire il futuro dai falsi dèi, Dio afferma tramite il profeta Isaia: "Io sono il primo e l'ultimo. All'infuori di me non c'è altro Dio. Chi è come me? Lo proclami pure! Abbia il coraggio di dire davanti a me chi ha fatto conoscere gli avvenimenti passati e comunichi quel che accadrà." (Isaia 44:6-7 - TILC)

Le profezie della Bibbia, benché talvolta si occupino di singoli personaggi, trascendono gli individui e si interessano di interi popoli o dell'intera umanità. Non tirano ad indovinare; presentano fatti che tutti possono esaminare con una precisione che sbalordisce. Facciamo qualche esempio.

 

Le profezie messianiche    La distruzione di Tiro    La distruzione di Babilonia    La Babilonia mistica

Il profeta Daniele predisse addirittura la data esatta dell'inizio del ministero terreno di Cristo e la data della Sua morte.

Le profezie messianiche

Dio stesso, nello scacciare dall'Eden Adamo ed Eva, annunzia la venuta di un Salvatore. Nel corso dei secoli particolari importanti furono aggiunti: sarebbe uscito dalla tribù di Giuda, figlio del patriarca Giacobbe; sarebbe stato discendente del re Davide; sarebbe nato a Betlemme da una vergine; avrebbe insegnato mediante parabole e compiuto miracoli straordinari; sarebbe stato tradito per trenta sicli d'argento, usati poi per comprare il campo di un vasaio; avrebbe subìto una morte espiatoria in favore dell'umanità peccatrice; avrebbero tirato a sorte la Sua veste e spartito gli altri Suoi indumenti; sarebbe stato sepolto nella tomba di un ricco; sarebbe risorto, ecc. Il profeta Daniele prediceva addirittura la data esatta dell'inizio del Suo ministero terreno e la data della Sua morte.

La profezia si è avverata alla lettera... Uno studio accurato della storia riconferma sempre la veridicità delle profezie bibliche.

La distruzione di Tiro

La storia della distruzione di Tiro, famoso porto fenicio dell'antichità, merita particolare attenzione in quanto si metteva in dubbio l'adempimento di una profezia che la concerneva. Tiro vantava una flotta celebre in tutto il mondo ed era una città di commercianti e un importantissimo centro di traffici tra l'Occidente e l'Oriente. La città sorgeva sulla costa, ma su un'isola a mezzo chilometro di fronte ad essa aveva molti depositi commerciali e cantieri navali, dove spesso gli abitanti si rifugiavano in caso di pericolo. A questa città pagana, ricca, potente e famosa per il culto orgiastico e crudele di Baal, incarnazione delle forze della natura, fu rivolto l'ardito vaticinio del profeta Ezechiele nel 586 a.C., l'anno che precedette la sua caduta:

"Perciò così parla il Signore, l'Eterno: Eccomi contro di te, o Tiro! Io farò salire contro di te molti popoli, come il mare fa salire le proprie onde. Ed essi distruggeranno le mura di Tiro, e abbatteranno le sue torri; io spazzerò via di su lei la sua polvere, e farò di lei una roccia nuda...

Essi faranno lor bottino delle tue ricchezze, saccheggeranno le tue mercanzie, abbatteranno le tue mura, distruggeranno le tue case deliziose, e getteranno in mezzo alle acque le tue pietre, il tuo legname, la tua polvere...

E ti ridurrò ad essere una roccia nuda; tu sarai un luogo da stendervi le reti; tu non sarai più riedificata, perché io, l'Eterno, son quegli che ho parlato, dice il Signore, l'Eterno." (Ezechiele 26:3,4,12,14 - L).

Uno studio attento di questa profezia dimostra che essa avrebbe visto la sua realizzazione in due distinte fasi (è così anche di altre profezie) ed avrebbe dato luogo ai seguenti eventi: 1) Tiro, la ricca e fiorente città sulla costa sarebbe stata saccheggiata e distrutta. / 2) Perfino le pietre, il legname, la polvere sarebbero stati gettati in mare. / 3) Non sarebbe mai stata riedificata.

La profezia si è avverata alla lettera: chi dubitava la metteva in relazione all'isola di Tiro che, solo più tardi, divenne importante, mentre ai tempi di Ezechiele occupava solo un posto di secondaria importanza, essendo considerata un'appendice della grande e famosa metropoli commerciale che sorgeva sul continente. Uno studio accurato della storia riconferma sempre la veridicità delle profezie bibliche.

Parlando dell'improvvisa caduta di Babilonia non si può fare a meno di ricordare le parole del profeta Isaia e di notare che anche il nome del vincitore (Ciro il persiano) era stato predetto oltre un secolo prima della sua nascita.

La distruzione di Babilonia

Babilonia, la favolosa città che sorgeva sulle rive del fiume Eufrate nella fertile pianura della Mesopotamia, aveva origini antichissime ed era già famosa quando al posto di Roma vi erano solo oscuri villaggi di pastori. Ponti, palazzi ciclopici e sontuosi, vasti e rigogliosi giardini, templi splendenti e famosi, un esercito potentissimo, sapienti conosciuti in tutta la Terra, nascondevano però una profonda corruzione che si riassumeva in due sole parole: idolatria e immoralità. Sulla città che sembrava essere eterna pendeva il verdetto di Dio. Quasi cento anni prima che Babilonia raggiungesse il suo massimo splendore, il profeta Isaia aveva predetto, sotto ispirazione divina:

"Babilonia, lo splendore dei regni, l'onore orgoglioso dei Caldei, sarà sconvolta da Dio, come Sodoma e Gomorra. Non sarà più abitata nè popolata di generazione in generazione; l'arabo non vi pianterà la tenda nè i pastori vi porranno gli stazzi." (Isaia 13:19-20 - P)

Passavano gli anni e la fiorente città, con la sua accresciuta potenza, sembrava contraddire la terribile profezia. Eppure, alla prima se n'era aggiunta una seconda. Mentre la città era all'apogeo della sua gloria, alla fine del VI secolo a.C., il profeta Geremia annunciava:

"Quand'anche Babilonia s'elevasse fino al cielo, quand'anche rendesse inaccessibili i suoi alti baluardi, le verranno da parte mia dei devastatori, dice l'Eterno. Giunge da Babilonia un grido, la notizia di un gran disastro dalla terra dei Caldei. Poiché l'Eterno devasta Babilonia... Così parla l'Eterno degli eserciti: le larghe mura di Babilonia saranno spianate al suolo, le sue alte porte saranno incendiate." (Geremia 51:53-58 - L).

Nabucodonosor passò; dopo la scomparsa del gran re la potenza babilonese declinò tra le lotte di palazzo, finché il trono passò a Nabonide che si associò nel regno il figlio Beltsasar. Il nome di quest'ultimo figurava solo nella Bibbia e diversi studiosi ne contestavano l'esistenza, ma il ritrovamento di importanti testi cuneiformi ad opera soprattutto di Sidney Smith, nel 1924, provò l'esistenza e l'opera di Beltsasar, demolendo una volta di più le affermazioni dei critici. Così, l'archeologia, la storia e la Bibbia aprono uno squarcio preciso sull'adempimento di queste profezie.

Dopo essere stato sconfitto una prima volta dai persiani a Opis, Beltsasar - in assenza di Nabonide - si chiude in Babilonia (539 a.C.), mentre l'esercito nemico circonda la capitale. I Medo-Persiani sono comandati da un giovane condottiero, Ciro il Grande, audace, abilissimo e astuto. Sa che tra poco, in occasione di un'attesissima festa annuale, i babilonesi si abbandoneranno ad ogni eccesso e fissa per quella notte il suo piano di attacco. Egli sa che sarebbe vano porre l'assedio alla munitissima metropoli, per cui ricorre ad uno stratagemma. Il suo piano si rivela vincente: egli conquista Babilonia quella stessa notte. Un secolo prima, tramite il profeta Isaia, il Signore aveva annunciato:

Il re Davide

 

 

Il profeta Daniele

 

 

Tiro

 

 

Baal

Babilonia

Il re Ciro

"Così parla l'Eterno al Suo unto, a Ciro, che io ho preso per la destra per atterrare dinanzi a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui le porte, sì che niuna gli resti chiusa." (Isaia 45:1-2 - L)

Parlando dell'improvvisa caduta di Babilonia non si può fare a meno di ricordare queste parole e di notare che anche il nome del vincitore era stato predetto oltre un secolo prima della sua nascita. Più tardi, Babilonia - insofferente al giogo straniero - si ribellerà ripetutamente e vedrà i suoi templi, i suoi palazzi e le sue mura a poco a poco distrutti per rappresaglia.

Che cosa rimane oggi di Babilonia? Dove sono le poderose mura che difendevano l'orgogliosa città? Già alla fine della nostra era non erano più. Oggi esistono ancora antichissime mura come la Muraglia Cinese e molte città antiche, ma Babilonia non è più. Gli arabi ai tempi della profezia di Isaia sembravano destinati, come poverissimo popolo nomade, a sicura estinzione; oggi, come aveva detto la Bibbia, esistono ancora mentre i babilonesi sono una razza estinta.

Fu Rawlinson nel 1854 a scoprire le enormi dimensioni delle rovine di Babilonia, ma dobbiamo soprattutto al tedesco Robert Koldeway un cumulo di preziosissimi dati sulla cultura, sulla storia e la civiltà babilonesi. Dal 1899 al 1917, coadiuvato da un gruppo di insigni collaboratori, egli procedette a scavi con criteri scientifici riconfermando tutto quello che la Bibbia aveva detto.

I libri profetici di DANIELE e l'APOCALISSE ci offrono dettagli precisissimi sulla storia della cristianità e dei suoi errori, dal principio alla fine, la storia dell'Anticristo e del suo operato, la sua fine ignominiosa.

La Babilonia mistica

Oltre alla Babilonia storica, la Bibbia parla anche di un'altra Babilonia (il suo nome vuol dire "confusione") ben più importante e terribile, una Babilonia simbolica, costituita dall'alleanza degli uomini contro Dio, ingigantita negli "ultimi tempi", prima del ritorno di Cristo e sulla quale pende la stessa minaccia di distruzione.

Come la famosa città della pianura di Scinear che disprezzava l'Eterno, la Babilonia moderna cadrà improvvisamente proprio quando si troverà all'apogeo della sua gloria, al ritorno glorioso di Cristo su questa Terra.

I libri profetici di DANIELE e l'APOCALISSE di Giovanni (rispettivamente nell'Antico e nel Nuovo Testamento) ci offrono dettagli precisissimi su questa storia, che è poi la storia della cristianità e dei suoi errori, dal principio alla fine, la storia dell'Anticristo e del suo operato, la sua fine ignominiosa.

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