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Priolo / Pasquetta, scampagnata tra i rifiuti tossici dell'area Espesi
PENISOLA DI MAGNISI La breccia nella rete che delimita l'area sequestrata PRIOLO – Incredibilmente, l'area recintata antistante l'ex stabilimento Espesi, ubicata all'ingresso della Penisola di Magnisi è stata meta di scampagnate il giorno di Pasquetta. Ignorando che quel "delizioso" pianoro di 10 mila metri quadri, sottoposto a sequestro giudiziario dalla magistratura, è costituito prevalentemente da un pericoloso coctail di metalli pesanti quali arsenico, nichel, piombo, cromo, vanadio e residui bitumosi, insomma, rifiuti tossici e nocivi, i gitanti, per lo più provenienti a quanto pare dalla provincia di Catania, vi hanno bivaccato issando tende, tavoli, ombrelloni e arrostendo salsiccie, carne di cavallo e carciofi. Non paghi di tutto ciò, aggirandosi lungo il pianoro, hanno raccolto alcune specie di "verdure commestibili" che, poi, hanno portato a casa quale bottino della scampagnata priolese. Ma come avranno fatto ad entrare in quell'area che, nel Natale scorso, era stata recintata dall'amministrazione comunale di Priolo su ordine dall'autorità giudiziaria? «Semplicissimo – spiega il presidente dell'Associazione ambientale Amica Terra, Carmelo Calvo, mostrando un'eloquente foto – hanno rotto la recinzione. Qualcuno, nonostante il cartello di divieto di balneazione, ha anche fatto il bagno nel vicino golfetto, mentre altri si dedicavano alla pesca». Nelle vicinanze dell'area recintata altri villeggianti hanno "occupato" l'ex stabilimento Espesi, infischiandosene del grande e visibilissimo degrado della struttura, pericolante in ogni sua parte, e dichiarata inagibile nel 1998. «E' stato uno spettacolo angoscioso – aggiunge Carmelo Calvo – vedere bambini e adulti giocare a pallone tra i fabbricati pericolanti ove penzolano anche affilati pezzi di ettoie di eternit». |
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