Al momento dell'assemblaggio una
certa apprensione serpeggiava tra i componenti della équipe, perché i
legni potevano non corrispondere alle misure della intelaiatura metallica
precedentemente allestita, ma, alla fine del lavoro di montaggio, una
grande soddisfazione accomunò tutti: ogni pezzo corrispondeva
esattamente, eccettuati alcuni punti dove si notava una lieve differenza
(meno di un centimetro), non imputabile, tuttavia, ad errori di calcolo,
bensì al fenomeno che fa dilatare i corpi col calore e contrarli col
freddo.
Gli esperti avevano compiuto quasi un miracolo.
Le caratteristiche e la struttura
"La nave delle meraviglie": così l' ha chiamata "Il
Mattino Illustrato" di Napoli in un ampio servizio del 10 ottobre
1982, dove tra l'altro si dice: "Una imbarcazione cartaginese da
guerra di 2240 anni fa è stata ripescata e ricostruita. t l'unica nave
punica da guerra giunta sino a noi ed ha permesso di squarciare il mistero
che circonda queste splendide macchine da navigazione e da battaglia.
Tecnici e scienziati di tutto il mondo stanno ora studiando la lega dei
chiodi che furono fissati nel 111 secolo a.C. e che appaiono
incredibilmente intatti, questa lega potrebbe essere utilizzata per
realizzare contenitori indistruttibili per rifiuti nucleari".
Sullo splendido relitto sono stati rinvenuti vasellami, armi, cordami e
persino dell'hashish (canabis indica), che, al contrario di quanto possa
ritenersi non serviva come stimolo (doping) ai rematori, bensì a
tonificarli dopo l'immane sforzo dell'affanco, per Particolare della nave
punica: i chiodi
portare la velocità della nave da 6 a 10 nodi (circa 18 Km. all'ora)
velocità, questa, considerevole anche ai nostri giorni.
La Nave Punica possedeva i deflettori di schiuma, per impedire che la
schiuma prodotta dalla velocità potesse andare a disturbare i rematori
che navigavano a cielo aperto; questo accorgimento, inoltre, aumentava il
volume della nave in senso longitudinale, facendo così diventare i
deflettori dei veri e propri stabilizzatori.
Veniva così sfruttato il principio di Archimede, secondo cui "un
corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l'alto, in
rapporto al volume del liquido spostato" (il siracusano Archimede,
fisico e matematico vissuto dal 287
neredibilmente intatti, questa lega potrebbe essere
Al momento dell'assemblaggio una certa apprensione serpeggiava tra i
componenti della équipe, perché i legni potevano non corrispondere alle
misure della intelaiatura metallica precedentemente allestita, ma, alla
fine del lavoro di montaggio, una grande soddisfazione accomunò tutti:
ogni pezzo corrispondeva esat- tamente, eccettuati alcuni punti dove si
notava una lieve differenza (meno di un centimetro), non imputabile,
tuttavia, ad errori di calcolo, bensì al fenomeno che fa dilatare i corpi
col calore e contrarli col freddo.
Gli esperti avevano compiuto quasi un miracolo.Le caratteristiche e la
struttura
"La nave delle meraviglie": così l'ha chiamata "Il Mattino
Illustrato" di Napoli in un ampio servizio del 10 ottobre 1982, dove
tra l'altro si dice: "Una im- barcazione cartaginese da guerra di
2240 anni fa è stata ripescata e ricostruita. t l'uni- ca nave punica da
guerra giunta sino a noi ed ha permesso di squarciare il mistero che
circonda queste splendide macchine da navigazione e da battaglia. Tecnici
e scien- ziati di tutto il mondo stanno ora studiandola lega dei chiodi
che furono fissati nel 111 secolo a.C. e che appaiono incredibilmente
intatti, questa lega potrebbe essere utilizzata per realizzare conte-
nitori indistruttibili per rifiuti nucleari".
al 212 a.C., quando esclamò "EUREKA", quindi non avrebbe fatto
altro che risco- prire e teorizzare quello che in effetti i Fenici avevano
già applicato almeno 4 seco~ li prima).
Particolare attenzione, conte già rilevato, meritano i chiodi della nave
che, pur essendo rimasti per oltre 2300 anni in mare, dove nessun nìetallo
o lega resiste per più di un secolo, sono stati trovati irìcredibilmenie
privi di ossidazione.
Nei laboratori della N.A.S.A., i chiodi sono stati analizzati e ne sono
stati individuati i rnetalli e la loro quantità nella composizione della
lega, anche se si sconosce, purtroppo, l'ulteriore processo di catalisi.
che darebbe a questa lega la incorruttibilità.
Una lega come questa risolverebbe d'un colpo il grave problema ecologi- co,
e sarebbe inoltre ottirnale per la risoluzione di problemi rnedici nei
campo orto- pedico, perché, venendo meno il processo di ossidazione. si
ovvierebbe al fenome no dei rigetto.
certamente eccezionale sapere che nel VI - VII secolo a.C. le navi fenicie venivano costruite coi metodo della prefabbricazione.
I legni principali venivano lavorati nei luoghi dove gli stessi erano
disponi- bili: quindi l'acero rosso e il cedro in Libano, l'ulivo nelle
coste mediterranee e co- sì via, però tutti i pezzi dovevano rispondere
a delle forme e a delle misure ben precise ed essere contrassegnati con
una lettera dell'alfabeto fenicio, con una successioi quindi alfabetica e
non numerica.
Tutti i pezzi venivano, quindi, portati in un unico cantiere ed, avvalende
Ricostruzione grafica della nave punica
dei segni appositamente predisposti - come ci dice Polibio - le navi
venivano as- semblate e varate in soli sei giorni.
Abbiamo motivo di credere che la nave punica di cui ci occupiamo sia sta-
ta assemblata a Pantelleria (Cossyra), poiché la zavorra trovata nella
stiva era costi- tuita da pietra lavica di Pantelleria.
A bordo del relitto, Miss Honor Frost rinvenne, oltre ad olive, noci e
rnandorle ancora commestibili dopo oltre 2300 anni, anche un ramoscello
d'ulivo perfettamente verde. Poiché è risaputo che la materia organica
si conserva in ottimo stato sotto 12 sabbia, tale rinvenimento non costituì
sorpresa per la studiosa, la fece però giunge- re con certezza ad una
conclusione e cioé che il ramoscello d'ulivo ancora fresco testimoniava
che la nave sopravvisse al'varo solo l'arco di tempo necessario per ar-
rivare dall'isola di Pantelleria a Marsala, dopo di che venne affondata.
Quando? Presumibilmente il 10 marzo 241 a.C. nella battaglia delle Egadi,
che concluse, dopo 24 anni, la Prima Guerra Punica.
La nave, secondo la ricostruzione fatta dagli esperti, misurava rnt. 35 in
lun- ghezza, mt. 4,80 di larghezza per una stazza di 120 tonn.; nelle due
parti laterali ave- va un solo ordine di remi - 17 per ogni fiancata - e
per ogni remo due rernatori, pei un totale di 68 rematori; l'inteo
equipaggio si presume raggiungesse circa le 80 unità.
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